Archivi giornalieri: 21 ottobre 2013

Anziani

Anziani: studio Censis, sempre più attivi e impegnati nella società

 

Tra poco più di un anno, nel 2015, il numero della popolazione over 65 anni coinciderà in pieno con quello della popolazione giovane, tra 15 e 34 anni, pari a circa 12 milioni e mezzo di persone. Tra gli aspetti che oggi caratterizzano gli stili di vita degli anziani e che contribuiscono al miglioramento delle loro condizioni di salute c’è la cura di se stessi e l’attenzione alla propria condizione psico-fisica, un’attenzione che si esprime in una serie di scelte e comportamenti nella vita quotidiana. Rispetto al 2002 sono raddoppiati gli anziani che si tengono in forma camminando o facendo attività sportiva all’aperto (praticata dal 53,9%), che prestano attenzione alla qualità biologica del cibo (31,5%) e alla salubrità della dieta quotidiana (23,2%).

Circa un terzo degli anziani (30,3%) cerca di trascorrere brevi periodi di vacanza nel corso dell’anno, oltre a quelli legati alla pausa estiva. Il 14,3% frequenta abitualmente palestre e piscine. Il 9,7% si concede almeno una volta all’anno le cure termali. Il 4,4% si sottopone abitualmente a cure estetiche, con sedute di abbronzatura, massaggi per il corpo e per il viso. Sono alcuni dei risultati della ricerca ”Gli anziani, una risorsa per il Paese”, realizzata dal Censis per l’Anla (Associazione Nazionale Seniores d’Azienda.

L’impegno nel volontariato è un’attività molto diffusa tra gli anziani, che li rende un pilastro dell’altruismo sociale. Nel 2012 sono stati quasi un milione (969mila), vale a dire il 7% della popolazione over 65, gli anziani che hanno svolto attività gratuita di volontariato o partecipato a riunioni nell’ambito delle organizzazioni. Una quota in costante crescita, considerato che rispetto al 2007, se il numero dei volontari in Italia è aumentato del 5,7%, tra gli anziani si è registrato un incremento del 24,2% (pari a circa 200mila persone), a testimonianza del ruolo sempre più attivo che questi hanno nella società.

Dal 2007 al 2012, mentre il numero dei giovani occupati di 15-34 anni è crollato (da 7 milioni 237mila a 5 milioni 789mila, quasi 1 milione e mezzo di posti di lavoro persi: -20%), i lavoratori con più di 55 anni sono aumentati da 2 milioni 766mila a 3 milioni 445mila (+24,5%). La competenza e l’esperienza dell’anziano, rileva il Censis, può essere messa al servizio della collettività.

Il 68,8% dei titolari di grandi aziende preferisce gli anziani rispetto ai giovani quando si tratta di competenze gestionali e organizzative, del riconoscimento nei valori aziendali (58,8%), delle competenze specialistiche (51,5%), della capacità di leadership (52,1%). I giovani hanno dalla loro invece l’orientamento all’innovazione (84,5%), la capacità di lavorare in gruppo (71,4%) e una maggiore produttività (61,2%).

La polarizzazione generazionale della ricchezza. Il divario tra le generazioni in termini di accesso al lavoro, di reddito, di risparmi e consumi non è mai stato così ampio. La percentuale di nonni che si occupano direttamente dei nipoti scende dal 35,8% del 2007 al 22,5%, e si contrae dal 17,5% al 9,7% la quota di anziani che si rendono disponibili per il disbrigo di mansioni in casa o di pratiche burocratiche. Aumenta però dal 31,9% del 2004 al 47,9% la quota di over 60 che contribuiscono con un aiuto economico diretto alla vita di figli e/o nipoti.

E sono per lo più anziane le famiglie che detengono consistenti patrimoni, quote rilevanti di reddito, e sono poco o per nulla indebitate. Se all”inizio degli anni ’90 i nuclei con capofamiglia di età inferiore a 35 anni detenevano il 17,1% della ricchezza totale delle famiglie e le generazioni immediatamente precedenti il 19,6%, negli ultimi vent’anni la loro quota è scesa significativamente: rispettivamente al 5,2% per le prime e al 16% per le seconde. Nel frattempo è aumentata la quota di ricchezza detenuta dalle famiglie più anziane, con capofamiglia ultrasessantacinquenne, passata dal 19,2% al 32,7%.

Stretti nella morsa del deficit di opportunità, da un lato, e del surplus di supporto familiare, dall’altro, rispetto ai coetanei europei i giovani italiani mostrano la tendenza a procrastinare sempre di più il momento delle scelte, della responsabilità e della maturità. Il ritardo che caratterizza l’uscita da casa degli italiani è stato aggravato dalla crisi. La quota di 15-34enni celibi e nubili che vivono in casa con i genitori è cresciuta ulteriormente, arrivando al 61%.

Ma a preoccupare di più, sottolinea il Censis, è la crescita esponenziale del fenomeno che vede sempre più giovani chiamarsi fuori da qualsiasi tipo di impegno, che sia lo studio, il lavoro o la ricerca di un impiego. Dei circa 6 milioni 85mila italiani di 15-24 anni, il 59,1% si trova inserito in un percorso formativo, il 18,6% ha un lavoro, il 10,1% lo sta cercando, mentre il 12,2% non fa nessuna di queste cose. E’ l’universo dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non sono intenzionati a cercare alcun tipo di occupazione, ma preferiscono restare a casa.

Welfare

Italia non aiuta donne, spesa welfare -39% media Ue

 

L’Italia non è un Paese per donne che lavorano e sono anche mamme: a tenere distanti le donne dal  mondo del lavoro contribuisce lo scarso investimento nei servizi di welfare che dovrebbero invece aiutare le donne a conciliare lavoro e famiglia. La spesa pubblica nazionale per aiutare le mamme lavoratrici a crescere i figli   è pari a 20,3 miliardi, equivalente all’1,3% del Pil e inferiore del 39,3% rispetto alla media dei 27 Paesi Ue. Il dato emerge da uno studio dell’Ufficio studi di Confartigianato.

Quantità e qualità della spesa pubblica per la famiglia influenzano la partecipazione al mercato del lavoro: in Italia – emerge ancora dall’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato – quasi 1 donna su 2 (46,5%) è inattiva. Con differenze molto marcate tra Nord e Sud: se infatti a Bolzano il tasso di inattività femminile è pari al 31,9%, in Campania tocca il record negativo del 64,4%.
Pur in un contesto così problematico per il lavoro femminile, l’Italia mantiene tuttavia la leadership in Europa per il maggior numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: 1.524.600, pari al 16,3% delle donne occupate nel nostro Paese, rispetto alla media europea del 10,3%. In particolare le imprenditrici artigiane sono 364.895.

Tornando all’investimento sul welfare, l’analisi rivela in particolare che in Italia la spesa pubblica per le prestazioni a favore delle nascite è pari a 3,1 miliardi, inferiore del 26,6% rispetto alla media europea, quella a sostegno della crescita dei bambini è di 2,8 miliardi, più bassa del 51,2% rispetto alla media Ue, e quella a favore dei giovani under 18 è di 6,6 miliardi, inferiore del 51,5% rispetto all’Ue.

Immigrati

Immigrati: Cgil, inadeguata e tardiva la cerimonia di oggi ad Agrigento

 

La Cgil sarà a San Leone (Agrigento), oggi per ricordare i migranti vittime dei naufragi di Lampedusa ma, benchè invitata dal prefetto di Agrigento, non salirà sul palco delle autorità. “Saremo lì – spiega il sindacato – come abbiamo già fatto sul molo di Porto Empedocle, nel giorno del lutto all’arrivo delle prime salme, ma dalla parte delle vittime”.

In questa giornata, aggiunge la Cgil, “vogliamo anche ribadire il nostro impegno per una radicale inversione di tendenza sulle politiche dell’immigrazione sbagliate e, a nostro avviso, tra le cause del ripetersi di queste tragedie”.

La cerimonia viene definita dal sindacato, “tardiva e inadeguata a rappresentare i sentimenti di cordoglio e di solidarietà che si sono già espressi in forma spontanea e organizzata dopo la tragedia, con le posizioni dei vescovi, dell’associazionismo solidale, delle comunità locali dove si stanno svolgendo i funerali”. La Cgil “starà dalla parte delle famiglie e della comunità eritrea, duramente colpita, alla quale va tutto il nostro sostegno umano e anche pratico, avendo dato noi la piena disponibilità all’uso dei locali della Cgil di Agrigento”.

Lavoro

Cgil, prosegue “Il Lavoro al Centro”

 

Continua e si intensifica l’iniziativa ”Il Lavoro al Centro” della Cgil. Lanciata la scorsa settimana con la partecipazione del segretario generale, Susanna Camusso, all’assemblea dei lavoratori della Scavolini di Pesaro, “Lavoro al Centro” è una vasta campagna di ascolto che vedrà l’intera segreteria di corso d’Italia impegnata su tutto il territorio nazionale per conoscere dalla viva voce dei lavoratori le loro storie e le loro richieste.

Un vero e proprio viaggio dentro il lavoro che attraverserà l’intero Paese e che porterà, a partire dalla prossima settimana, i componenti della segreteria nazionale della Cgil nei luoghi di lavoro per dare centralità e visibilità a chi lavora e ricomporre per questa via il senso di comunità.

Dopo l’assemblea che ha dato il via all’iniziativa, questa settimana seguiranno altri sei appuntamenti che vedranno coinvolti diversi esponenti della segreteria nazionale. Si comincia mercoledì 23 ottobre quando il segretario nazionale Elena Lattuada parteciperà a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, all’assemblea dei lavoratori della Shelbox. Un’azienda produttrice di case mobili e moduli abitativi di varia tipologia e che dallo scorso aprile vive una situazione complicata fatta di tanta cassa integrazione.

Il giorno dopo, giovedì 24 ottobre, Danilo Barbi della segreteria di corso d’Italia incontrerà a Manzano, in provincia di Udine, in assemblea i lavoratori della Tonon. Azienda punto di riferimento del cosiddetto “distretto della sedia” tra Gorizia e Udine e che versa, quest’ultimo, in una difficile situazione fatta di una progressiva sparizione dei tanti presidi produttivi presenti pochi anni fa. Sempre giovedì ma a Catania, Elena Lattuada incontrerà i lavoratori della Sibeg, imbottigliatore ufficiale della Coca Cola per la Sicilia; mentre Nicola Nicolosi, sempre della segreteria della Cgil, parteciperà a Reggio Calabria ad un’assemblea di lavoratori dell’Inps.

La settimana si concluderà venerdì 25 ottobre con due appuntamenti per “Il Lavoro al Centro”. A Foligno, in provincia di Perugia, il segretario confederale Vera Lamonica incontrerà i lavoratori della Umbra Cuscinetti, azienda produttrice di cuscinetti ad alta precisione e tra le poche realtà del territorio umbro che ha avuto la forza di reagire alla crisi. Infine a Modugno, provincia di Barbi, in assemblea con i lavoratori della Merck Serono, il centro di produzione della casa farmaceutica leader europea del settore, ci sarà per la segreteria Cgil, Serena Sorrentino.