Pensioni: riforma Fornero; Pd, penalizza donatori sangue

In seguito all’entrata in vigore della riforma Fornero, l’Inps non conteggia più nel calcolo pensionistico le giornate in cui i lavoratori si sono assentati dal lavoro perché’ impegnati nella donazione del sangue”. Lo segnala il consigliere Damiano Zoffoli (Pd) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale E.Romagna, in cui evidenzia che i donatori di sangue, sulla base delle norme introdotte da questa riforma, “saranno costretti ad andare in pensione più tardi”, in quanto “sarà prima necessario che recuperino le ore” utilizzate per donare il sangue, “seppure con regolare permesso”. “Se, per esempio, un uomo dona il sangue dall’età di diciotto anni e lo fa quattro volte all’anno, – scrive Zoffoli – dovrà recuperare 160 giornate di lavoro, circa sei mesi di attività, a meno che, ovviamente, non intenda andare comunque in pensione, rinunciando a una quota parte del proprio assegno previdenziale, quantificabile tra l’1 e il 2 per cento della cifra da ricevere all’anno”. Il consigliere ricorda, a questo proposito, che il “sangue è indispensabile alla vita” e che “la richiesta è in continuo aumento”, per cui, “penalizzando i donatori dal punto di vista pensionistico, non si riconosce il valore morale e solidale della donazione” e “si scoraggia, per l’immediato futuro, la chiamata dei donatori, mettendo seriamente a rischio l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale di sangue e di emocomponenti”. Considerando necessario giungere in breve tempo a una “soluzione chiara e definitiva”, Zoffoli chiede quindi alla Giunta quali azioni intenda intraprendere nei confronti del Governo perché’ sia “cambiata questa scelta sbagliata”, in modo tale da garantire i diritti che meritano ai lavoratori donatori, evitando, contestualmente, il calo delle donazioni di cui il nostro Paese ha uno “straordinario bisogno”.

Pensioni: riforma Fornero; Pd, penalizza donatori sangueultima modifica: 2013-09-25T18:25:00+02:00da vitegabry
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