Welfare

Ocse: Italia, bene proposte riforma lavoro e welfare, tuttavia….

L’Ocse promuove “le recenti proposte di riforma del mercato del lavoro e l’estensione del sistema di previdenza sociale” spiegando che “rappresentano degli importanti passi nella buona direzione”. Lo si legge nel rapporto dell’organizzazione ”Society at a glance” in cui si ricorda come a queste iniziative “si affianca la proposta riduzione della pressione fiscale per i redditi medio bassi”.

“Tuttavia – spiega l’Ocse – il sistema di sostegno per i gruppi più svantaggiati in età lavorativa rimane debole in Italia e nel tempo sarà necessario analizzare nel suo complesso l’adeguatezza del sistema di previdenza sociale”.

Inoltre. sottolinea l’Ocse “La ripresa economica da sola non sarà sufficiente a riparare i danni causati da una lunga e profonda crisi” spiegando che “agli sforzi per una crescita economica solida a duratura occorre affiancare investimenti per un sistema di protezione sociale più efficace”.

“Una delle priorità per il Paese – spiega ancora  l’Ocse – è assicurare supporto ai gruppi più vulnerabili”: l’organizzazione ricorda il dibattito in atto da tempo su sussidio di disoccupazione universale e reddito minimo garantito. “Alla riforma del lavoro del 2012 ha fatto un importante passo avanti nel primo caso con l’introduzione dell’ASPI e l’attuale governo ha proposto un ulteriore passo verso un sussidio veramente universale” continua il rapporto, in cui si sottolinea che “è necessario che queste misure siano implementate” con “risorse adeguate e la necessaria capacità amministrativa e di erogazione dei sussidi” affinché giungano “nei giusti tempi”. Infine, l’Ocse segnala che “l’estensione della copertura dei sussidi di disoccupazione deve essere affiancata ad una più stretta condizionalità alla partecipazione a programmi di reinserimento nel mercato del lavoro, come ad esempio corsi di formazione”.

Dopo avere ricordato che nel nostro paese “tra il 2007 e il 2013, la disoccupazione è aumentata ad un tasso di 5.100 lavoratori per settimana” l’Ocse evidenzia come la percentuale di giovani italiani che sono disoccupati o inattivi, e non sono né in educazione né in formazione (i cosiddetti ‘Neet’) è aumentata di 5 punti tra il 2007 e il 2012, arrivando al 21,1% e sottolinea  che il dato italiano è il terzo più elevato tra i Paesi aderenti all’organizzazione, dopo Turchia (26,7%) e Grecia (27,3%).

Welfareultima modifica: 2014-03-19T09:39:15+01:00da vitegabry
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