Archivi giornalieri: 6 maggio 2022

Legge n. 32/2022: “Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”

Legge n. 32/2022: “Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”

Stampa PDF
 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 97 del 27 aprile, la legge 32/2022, in vigore dal prossimo 12 maggio, che delega il Governo all’emanazione di una serie di decreti legislativi volti a introdurre nuove misure di conciliazione vita-lavoro e a rafforzare la struttura delle tutele già esistenti, in recepimento di alcune direttive europee; l’intero l’impianto normativo è volto all’adozione, al riordino e al potenziamento di disposizioni “per sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie, per contrastare la denatalità per valorizzare la crescita armoniosa e inclusiva dei bambini e dei giovani, per sostenere l’indipendenza e l’autonomia finanziaria dei giovani nonché per favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro di entrambi i genitori per sostenere, in particolare, il lavoro femminile”.

AFL51

 AFL51

Stampa PDF
 

Sulla base della previsione contenuta all’art. 1, comma 1091 (accertamento IMU e TARI) della Legge n.145/2018, quali sono le modalità di incremento del Fondo risorse decentrate?

Con riferimento al quesito in oggetto, rimanendo sul piano strettamente contrattuale, senza entrare nel merito della portata applicativa della disposizione di legge citata in oggetto, si conferma che la norma contrattuale contenuta nell’art.  57, comma 2, lett. b) del CCNL dell’area Funzioni Locali del 17/12/2020 prevede meccanismi di alimentazione del Fondo, nel suo complesso, con risorse derivanti da “specifiche disposizioni di legge”.

Si ritiene, pertanto, che le risorse di cui trattasi, previste dall’art. 1, comma 1091 della Legge n.145/2018, possano alimentare il Fondo a titolo di “risorse derivanti da specifiche disposizioni di legge”, ex art.  57, comma 2, lett. b), e che i criteri di corresponsione possano essere oggetto di contrattazione integrativa ex art. 45, comma 1, lettera e) “i criteri delle forme di incentivazione delle specifiche attività e prestazioni correlate all’utilizzo delle risorse previste da specifiche disposizioni legge, di cui all’art. 60, nonché la eventuale correlazione tra i suddetti compensi e la retribuzione di risultato”.

AFL50

 AFL50

Stampa PDF
 

L’istituto del “galleggiamento” di cui all’art. 41, comma 4, del CCNL 16/05/2001 dei Segretari comunali e provinciali, si applica ponendo a raffronto la retribuzione di posizione del Segretario comunale con la retribuzione di posizione dirigenziale più elevata anche se vacante?

Con riferimento al quesito in oggetto, per quanto di competenza, la scrivente Agenzia non può che confermare il proprio consolidato orientamento applicativo secondo il quale la disciplina dell’art. 41, comma 5, del CCNL del 16.5.2001 (norma confermata dall’art. 111, comma 1, lett. B), primo alinea del CCNL del 17/12/2020) deve essere correttamente applicata nel senso che il confronto tra la retribuzione di posizione del Segretario e quella della posizione dirigenziale o, negli enti privi di dirigenza, della posizione organizzativa più elevata prevista dall’ordinamento dell’ente, deve essere effettuata sulla base dell’effettivo valore stabilito per tali posizioni e corrisposto al dirigente o al funzionario titolari delle medesime.

In altri termini, non può farsi riferimento ad un valore teorico ma necessariamente all’importo effettivo o reale che la singola amministrazione ha determinato per la più elevata posizione dirigenziale o per la posizione organizzativa al massimo livello di responsabilità esercitata all’interno dell’ente di appartenenza.

Non si ritiene, pertanto che, ove la funzione dirigenziale più elevata risulti temporaneamente vacante, la retribuzione di posizione del Segretario possa continuare ad essere allineata ad un valore economico teorico e non effettivamente corrisposto.

CFL158

 CFL158

Stampa PDF
 

La disciplina inerente alla previdenza complementare di cui all’art. 56 quater, comma 1 lett.a), del CCNL Funzioni Locali 21.05.2018, alla luce degli articoli 12 – 12bis e 208 del D. Lgs. 285/1992, può essere estesa al personale ausiliario cui vengono attribuite funzioni di vigilanza pur non essendo inquadrati nei ruoli della Polizia Locale?

Con riferimento al quesito in oggetto è orientamento consolidato di questa Agenzia che, come indicato all’art. 56 bis del CCNL del comparto Funzioni Locali del 21/05/2018, il Titolo VI, rubricato “Sezione per la Polizia Locale”, in cui è inserita la norma relativa ai contributi datoriali al Fondo di previdenza complementare finanziati dai proventi delle violazioni del codice della strada (art. 56 quater comma 1 lett. a), si applica esclusivamente al personale della “polizia locale”, inteso in senso stretto del termine. Si ritiene, pertanto, che l’identificazione del suddetto personale sia da rinvenire nella legge quadro sulla Polizia Locale di cui alla L. 65/1986 e ss.mm.ii.

Sulla questione, si è espressa in tal senso anche che la Corte dei Conti, Sezione per l’Emilia-Romagna con la deliberazione n. PAR/24/2022

CFL157

 CFL157

Stampa PDF
 

Al personale assunto a tempo determinato spetta lo stesso trattamento accessorio del personale a tempo indeterminato?

All’art. 51, comma 1, del CCNL del comparto Funzioni Locali del 21/05/2021, rubricato “Trattamento economico-normativo del personale con contratto a tempo determinato”, viene esplicitato che al personale assunto a tempo determinato “…si applica il trattamento economico e normativo previsto dalla contrattazione collettiva vigente per il personale assunto a tempo indeterminato, compatibilmente con la natura del contratto a termine…”, questo porta ad affermare che al personale a tempo determinato devono essere riconosciuti i trattamenti accessori connessi alle prestazioni rese al pari del restante personale, a valere sul Fondo delle risorse decentrate.

Mobilità e CIG in deroga: come utilizzare risorse ancora disponibili

Mobilità e CIG in deroga: come utilizzare risorse ancora disponibili

Con il messaggio 5 maggio 2022, n. 1919 l’Istituto, alla luce dell’accertamento delle risorse residue disponibili per ciascuna Regione e Provincia autonoma, fornisce le indicazioni per la concessione di ulteriori periodi di integrazione salariale, attraverso gli ammortizzatori sociali in deroga. A tal fine vengono utilizzate le risorse accantonate per la gestione delle posizioni non definite, presentate dalle Regioni e Province autonome sia per la mobilità che per la Cassa Integrazione Guadagni in Deroga.

Prima di procedere all’autorizzazione dei trattamenti di integrazione salariale, le Regioni e le Province autonome devono richiedere la verifica della disponibilità finanziaria, inviando alla Direzione centrale Ammortizzatori sociali (tramite PEC, all’indirizzo dc.ammortizzatorisociali@postacert.inps.gov.it) le specifiche contenenti i seguenti dati:

  • elenco nominativo;
  • codice fiscale dei lavoratori interessati;
  • riferimento alla motivazione della concessione a valere sulle somme accantonate;
  • durata del trattamento concesso;
  • costo della prestazione;
  • provvedimento che dà origine al trattamento;
  • nel caso di provvedimenti di CIGD: matricola INPS e denominazione azienda.

Solo dopo avere ricevuto la comunicazione di accertata sostenibilità finanziaria da parte della Direzione centrale Ammortizzatori sociali, la Regione/Provincia autonoma può concedere il trattamento in questione e inviare nel Sistema Informativo Percettori (SIP) il relativo provvedimento, secondo le istruzioni fornite nel messaggio.

Contributo ex CUAF e Assegno unico e universale: chiarimenti

Contributo ex CUAF e Assegno unico e universale: chiarimenti

Con l’introduzione dell’Assegno unico universale, sono cessate, limitatamente ai nuclei familiari con figli e orfanili, le prestazioni degli Assegni per il Nucleo Familiare (ANF).

Restano, invece, in vigore le prestazioni di Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) e di Assegni familiari (AF) riferite a nuclei familiari senza figli composti unicamente dai coniugi, dai fratelli, dai nipoti, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi a un proficuo lavoro.

L’INPS, con il messaggio 5 maggio 2022, n. 1921 rileva che il legislatore non è intervenuto sulle disposizioni afferenti agli obblighi contributivi per i datori di lavoro tenuti al versamento del contributo ex CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari), tantomeno con riferimento alle disposizioni che ne disciplinano l’esonero per determinati soggetti datoriali.

Pertanto, su parere del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Istituto evidenzia che possono continuare a beneficiare dell’esenzione dal versamento del contributo ex CUAF i datori di lavoro che non perseguono fini di lucro, qualora garantiscano un trattamento di famiglia non inferiore a quello previsto dalla legge in relazione a tutte le tipologie di nuclei familiari che non rientrano nella platea dei beneficiari dell’Assegno unico e universale.

Libretti postali dormienti, quali sono e cosa fare per non perdere i soldi

Libretti postali dormienti, quali sono e cosa fare per non perdere i soldi

I libretti postali dormienti sono prossimi alla chiusura automatica, ma è ancora possibile salvare i propri soldi depositati.

Libretti postali dormienti, cosa sono e chi è che rischia di perdere i propri soldi dall’operazione di estinzione di Poste Italiane a partire dal prossimo mese di giugno? Brutte notizie circolano in questi giorni per i correntisti ‘dormienti’, in quanto è in arrivo la chiusura del conto non movimentato per molti anni – in mancanza di attivazione degli interessati.

Le Poste hanno infatti reso noto l’elenco aggiornato dei libretti postali e conti correnti dormienti: in base alle regole vigenti, entro 180 giorni dalla notifica al titolare, darà luogo alla loro chiusura anche in presenza di credito. Le regole vigenti però consentono però all’interessato di attivarsi onde evitare la chiusura del libretto. Di seguito intendiamo spiegare che cosa sono e come fare a salvare il denaro del conto. I dettagli.

Cosa sono i libretti postali dormienti

Forse non tutti sanno che un conto corrente non movimentato per molti anni e per certe giacenze diviene un conto dormiente. Non di rado si tratta di un conto di un parente deceduto, di cui l’erede avente diritto non era a conoscenza e che dunque non ha mai reclamato.

In linea generale, i libretti postali e i conti dormienti non sono altro che depositi di denaro al di sopra dei 100 euro sui quali per un decennio non è stata svolta alcuna operazione da parte del titolare o dai suoi delegati e eredi. Di ciò si trova traccia nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 del 2007.

Se ci chiede qual è la finalità dei conti dormienti, chiariamo che l’idea di base del legislatore era quella di creare un fondo ministeriale, al fine di risarcire i risparmiatori vittime di frodi finanziarie. Trascorsi dieci anni di inutilizzo del conto, esso si estingue e i relativi fondi, che una volta andavano alle banche o alle Poste, passano ora in gestione alla citata CONSAP (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici). Essa è una società per azioni pubblica alle dipendenze del MEF. Di fatto questa realtà si occupa di svolgere attività e funzioni di interesse pubblico.

Tuttavia, prima che il fondo sia di fatto trasferito alla CONSAP, le banche e le Poste avvertono i titolari dei rapporti dormienti, i quali avranno 180 giorni di tempo per attivarsi ed evitare la citata chiusura.

Leggi anche: Libretto Postale Smart: cos’è, come funziona e quali sono le caratteristiche

Quando e perchè un libretto postale diventa dormiente

Come accennato, la mancanza totale di movimenti sui libretti postali li rende di fatto ‘dormienti’ e, perciò, disattivabili. Sul sito web ufficiale di Poste Italiane è pubblicata la definizione di libretti dormienti: in particolare essi sono quelli “non movimentati dal titolare da più di 10 anni, non sottoposti a procedimenti o blocchi operativi che ne impediscano la movimentazione delle somme e che abbiano un saldo superiore a 100 euro“.

In questo periodo siamo innanzi ad una sorta di allarme estinzione dei libretti, che di fatto ha prodotto non poca preoccupazione tra i contribuenti e che può scattare anche laddove sia presente credito nel libretto. Tuttavia gli interessati hanno la possibilità di salvare i soldi sul conto.

La prassi ci indica peraltro che non sono pochi gli italiani che versano sul libretto postale somme di denaro in modo regolare nel corso del tempo. Infatti si tratta di uno strumento di investimento a basso rischio. Ma è pur vero che da tempo Poste Italiane ha a che fare con la questione dei libretti postali non movimentati; apertura e gestione implicano infatti dei costi per il Gruppo.

Ricordiamo altresì che i libretti postali tecnicamente sono a tutti gli effetti libretti di risparmio, con la garanzia di un moderato ma costante incremento degli interessi.

Leggi anche: bonus 200 euro lavoratori e pensionati, ecco cos’è, come funziona e quando arriva

Libretti postali dormienti: come non perdere i soldi? I passi da compiere

Ma vediamo ora come si può evitare la chiusura dei libretti postali dormienti e la relativa perdita economica.

Nella prassi Poste Italiane invia una comunicazione per posta ordinaria all’interessato, sulla scorta della regola del silenzio assenso. Perciò dopo 180 giorni senza risposta, procede all’estinzione del libretto di risparmio postale e le somme contenute all’interno sono trasferite nel suddetto fondo CONSAP. Successivamente si potranno recuperare tali somme facendo richiesta di restituzione dei depositi a CONSAP.

In particolare i titolari dei libretti, onde evitarne la chiusura automatica, devono applicare le istruzioni di cui all’avviso che ricevono da Poste e:

  • far avere risposta all’indirizzo riportato nella notifica;
  • oppure compiere un’operazione sul libretto postale entro la scadenza indicata nella comunicazione.

Pertanto i titolari dei libretti postali presenti nell’ultimo elenco pubblicato sono tenuti ad andare presso gli uffici delle Poste entro il prossimo 20 ottobre 2022; al fine di  dare disposizioni e permettere il censimento del libretto di risparmio postale. Se non lo faranno, Poste Italiane potrà procedere all’estinzione del libretto.

Come sapere se si ha un libretto dormiente

Ricordiamo infine che tutti coloro che non ricordano di avere un libretto postale o di aver compiuto o meno movimenti sul proprio conto aperto molti anni addietro, potranno fare riferimento all‘apposito servizio web del sito delle Poste; questa pagina contiene gli elenchi dei libretti dormienti.

La lista è peraltro consultabile anche presso gli uffici delle Poste, o rivolgendosi al Contact Center di Poste Italiane (numero verde 800 003 322).

Argomenti

⭐️ Segui Lavoro e Diritti su Google NewsFacebookTwitter o via email

 

Notizie Regione Lazio

Edilizia pubblica: approvata delibera per 21 nuovi alloggi ATER a Santa Marinella

Image
Gruppo di lavoratori su un cantiere - Foto di romul014 da Adobe Stock

Valeriani: “Prosegue l’azione della Regione per contrastare il disagio abitativo nei vari Comuni del Lazio”. L’impegno complessivo è di circa 85,5 milioni di euro per oltre 650 alloggi da realizzare o ristrutturare.

04/05/2022

“Questa mattina la Giunta regionale ha approvato la delibera per la riprogrammazione dei fondi destinati all’Ater di Civitavecchia per interventi di edilizia sovvenzionata. In particolare, le risorse ammontano a oltre 2,8 milioni di euro e verranno impiegati dall’Ater per l’acquisto di 21 nuovi appartamenti in località Elcetina, nel Comune di Santa Marinella, che provvederà poi ad assegnarli alle famiglie in graduatoria.

In questi anni il piano di interventi sostenuto dall’Amministrazione regionale sulle politiche abitative ha interessato anche l’Ater di Civitavecchia, che tra progetti completati e programmati prevede un impegno complessivo di circa 85,5 milioni di euro per oltre 650 alloggi da realizzare o ristrutturare.

“Prosegue l’azione della Regione per contrastare il disagio abitativo nei vari Comuni del Lazio: oggi abbiamo riprogrammato dei fondi bloccati da tanti per progetti mai partiti. I responsabili dell’Ater sono già a lavoro per completare le procedure amministrative, garantendo sempre trasparenza correttezza nella gestione delle risorse pubbliche, con l’obiettivo di procedere in tempi brevi all’acquisto di 21 nuovi alloggi nel Comune di Santa Marinella, dove da troppi anni non si realizzavano interventi all’edilizia residenziale pubblica” dichiara Massimiliano Valeriani, assessore alle Politiche abitative della Regione Lazio.

Tematica: Giunta regionale

Parità salariale: al via la legge

Parità salariale: al via la legge

Image
Mani femminili tengono due colonne di monete equivalenti - Foto di Andrey Popov da Adobe Stock

Zingaretti: “La legge sulla parità di salario tra donne e uomini ha adesso un regolamento che mette in campo misure concrete per raggiungere un obiettivo non più procrastinabile”

04/05/2022

Parte la legge sulla parità salariale tra uomini e donne.”. Lo annuncia il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, commentando l’approvazione in Giunta del Regolamento regionale sulla parità salariale, in attuazione e integrazione della legge regionale 10 giugno 2021, n. 7, “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditorialità femminile di qualità nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne”.

Il Regolamento prevede: le modalità e i criteri per l’iscrizione, la tenuta, la pubblicazione e l’aggiornamento del Registro delle aziende virtuose che attuano la retribuzione di genere; i criteri premiali a favore di aziende virtuose che attuano la retribuzione di genere; i criteri per il riconoscimento delle premialità e dei contributi per la promozione dell’occupazione femminile; i criteri e le modalità per l’accesso alla quota di riserva del Fondo per il microcredito e la microfinanza; le modalità e i criteri per l’attuazione degli interventi a sostegno dell’imprenditorialità femminile; i criteri e modalità per la concessione dei buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver; le modalità per la partecipazione alla Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro.

“Un altro passo avanti nell’uguaglianza di genere è stato fatto – continua Zingaretti – la legge sulla parità di salario tra donne e uomini ha adesso un regolamento che mette in campo misure concrete per raggiungere un obiettivo non più procrastinabile. Nello stabilire i criteri abbiamo voluto valorizzare il ruolo della donna nella società, ma allo stesso tempo abbiamo voluto inserire premialità per le aziende virtuose che sanno pianificare politiche aziendali in grado di guardare al profitto, ma che sappiano anche svolgere quell’importante ruolo per la collettività, come sottolineato dalla nostra Costituzione. Nel Lazio abbiamo voluto dare una svolta significativa. È arrivato il momento di cambiare”, commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Con l’adozione in Giunta del regolamento sulla parità salariale facciamo un altro passo in avanti nella strada già tracciata in tema di politiche regionali destinate alle donne. Tra le 21 azioni che compongono il Piano di politiche attive per il lavoro una parte essenziale è rivolta alle donne con il sostegno a modelli organizzativi per la conciliazione vita e lavoro, alla parità salariale di genere, alla formazione e occupazione delle donne, con incentivi all’assunzione, all’avvio di impresa e alla formazione in discipline tecnico scientifiche. Grazie alle risorse di Pnrr, Nuova Programmazione Ue e risorse nazionali, vogliamo fare un salto in avanti per vincere le sfide future: ridurre le disuguaglianze, creare opportunità, per tutte e tutti, favorire il lavoro di qualità, in particolare di giovani e donne, promuovere lo sviluppo sostenibile sia a livello sociale, ambientale ed economico”. Così l’assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Scuola e Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino.

“A 48 ore dalle celebrazioni della festa dei lavoratori, mettiamo in campo strumenti concreti per supportare le lavoratrici ancora estremamente penalizzate sul lavoro. L’occupazione femminile fatica a crescere e la timida ripresa dei primi mesi dell’anno non riguarda le donne occupate nei settori più colpiti dalla flessione di fine 2021 come il turismo e i servizi. In questo contesto il regolamento rappresenta un tassello ulteriore su un lavoro costante della Regione sulle politiche attive del lavoro che guarda sfide della rinascita post-pandemia. Con l’atto di oggi decliniamo finalmente la legge 7/2021 che, insieme alla riforma dei servizi educativi per l’infanzia, rappresenta una grande conquista per le donne del Lazio che è stata la prima Regione italiana a legiferare sulla parità retributiva e rappresenta un modello nazionale su questi temi. Dobbiamo fare presto con più welfare e più lavoro di qualità” dichiara Eleonora Mattia, Presidente IX Commissione lavoro del Consiglio regionale del Lazio e prima firmataria della L.R. 7/2021.