Archivi giornalieri: 31 marzo 2022

Sostegni ter, testo della Legge in Gazzetta Ufficiale: le principali novità

Sostegni ter, testo della Legge in Gazzetta Ufficiale: le principali novità

Il decreto Sostegni ter è stato convertito in legge e prevede una serie di interessanti misure a sostegno della popolazione. I dettagli.

Appare interessante fare il punto sul cosiddetto decreto Sostegni ter, la cui legge di conversione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2022. In particolare, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto Sostegni ter, entrano in vigore le modifiche incluse nel corso dell’esame parlamentare.

All’interno di esso vi sono varie sostanziali novità in materia di Fisco, Lavoro e Previdenza, come ad es. in tema di cartelle esattoriali. Ecco allora una panoramica degli elementi clou del decreto Sostegni ter, onde non rischiare di non restare al corrente sulle ultime iniziative dell’Esecutivo.

Sostegni ter in Gazzetta Ufficiale: bollette e ristori. Le novità

Di immediato rilievo per le tasche della vastissima platea dei cittadini italiani in difficoltà con i pagamenti mensili, sono gli aggiornamenti in ambito bollette che, come ben sappiamo, sono recentemente esplose a livello di costi.

Ebbene, in virtù dell’intervento del Senato, nell’ambito del decreto Sostegni ter ecco un Fondo ad hoc per il contenimento dei costi dell’energia elettrica; e del gas relativi all’uso di apparecchiature mediche necessarie alla sopravvivenza. Da notare che detta agevolazione è mirata a supportare le famiglie di questi malati dopo i recenti forti rincari delle bollette.

Sul fronte ristori il decreto Sostegni ter ha ulteriormente finanziato il Fondo unico nazionale per il turismo e ha  previsto l’assegnazione di nuove risorse per le attività economiche che hanno patito una contrazione significativa del fatturato.

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Cartelle esattoriali: più tempo per pagare grazie al decreto Sostegni ter

Novità degne di nota anche sul fronte fiscale, ossia un ambito che – in considerazione del boom dei prezzi degli ultimi tempi – intimorisce non poche famiglie, alle prese con le strategie per far quadrare il bilancio familiare.

Ebbene, oltre alla proroga dei termini delle esenzioni Imu per coloro che sono stati colpiti dal terremoto del 2012, vi è un’altra agevolazione a favore dei cittadini. Infatti, il citato decreto Sostegni ter rimodula le scadenze e di fatto dà più tempo per pagare le cartelle esattoriali a tutti i contribuenti che hanno aderito alla cd. rottamazione ter.

In particolare, le rate scadute potranno essere pagate:

  • entro il 30 aprile di quest’anno se in scadenza nel 2020;
  • non oltre il 31 luglio se in scadenza nel 2021;
  • entro il 30 novembre se in scadenza nello stesso 2022.

I vantaggi per i pensionati e i lavoratori stranieri: ecco cosa cambia

Il decreto Sostegni ter costituisce un provvedimento di portata ‘trasversale’, e lo vediamo anche considerando che cosa è previsto a favore dei pensionati. Ebbene, fino ad adesso le persone che vantano redditi da pensione di fonte estera, e che spostavano la propria residenza fiscale in un Comune del Sud con meno di 20mila abitanti, potevano godere di un’imposta ridotta al 7%.

La novità del recente provvedimento convertito in legge e pubblicato in GU è l’estensione di detta possibilità anche alle persone che si trasferiscono nelle aree del centro Italia, che hanno patito le conseguenze dei sismi di qualche anno fa.

Inoltre, il decreto Sostegni ter include i cosiddetti nomadi digitali e i lavoratori da remoto non facenti parte dell’Unione Europea tra le categorie di lavoratori stranieri alle quali può essere consegnato il nulla osta al lavoro per casi specifici. Dette persone potranno avvalersi di fatto di un permesso di soggiorno, su acquisizione del visto d’ingresso, per un lasso di tempo non al di sopra dei 12 mesi, a patto di possedere una regolare assicurazione sanitaria. In tema di cassa Covid, invece, la misura è stata estesa ad altre decine di settori.

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Forze dell’ordine, crediti edilizi, scuola: le novità nel decreto Sostegni ter

Gli interventi multilaterali e di rilievo nel citato provvedimento non terminano qui. Nel quadro di un progressivo ricambio generazionale e sull’onda dei numerosi concorsi pubblici di quest’ultimo periodo, il provvedimento in oggetto autorizza l’assunzione di ben 1.300 allievi agenti della Polizia di Stato.

In particolare, nel decreto Sostegni ter si può leggere che dovranno essere scelti, facendo riferimento alla lista degli idonei alla prova scritta di esame del concorso pubblico bandito con decreto del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza del 18 maggio 2017, pubblicato in GU del 26 maggio 2017.

In riferimento al successo dei bonus edilizi, il provvedimento altresì proroga il termine entro cui deve essere fatta pervenire all’Agenzia delle Entrate la comunicazione dell’opzione per la cessione o per lo sconto in fattura, legata alle agevolazioni valevoli per gli interventi edilizi. C’è tempo fino al 29 aprile e ci si riferisce alle spese sostenute nel 2021 e alle rate residue del 2020.

In ambito scuola, altre novità. Il decreto Sostegni ter infatti dispone l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento relative al personale docente ed educativo con validità biennale per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024.

Infine con riferimento alle imprese, esse sono messe al riparo dai rincari del costo delle bollette, prevedendo l’annullamento per il primo trimestre del 2022, delle aliquote correlate ai famigerati oneri generali di sistema.

LEGGE 28 marzo 2022, n. 25 – Conversione Dl Sostegni Ter – Testo in Gazzetta Ufficiale

Di seguito il testo della Legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (Dl Sostegni-ter), recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonchè per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico.

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Regime impatriati per lavoratori in smart working dall’Italia per impresa estera

Regime impatriati per lavoratori in smart working dall’Italia per impresa estera

Il lavoratore in smart working in Italia per azienda estera ha diritto ad accedere alle agevolazioni del regime impatriati. Istruzioni AdE.

Al lavoratore in smart working dall’Italia con datore di lavoro estero spettano gli incentivi previsti dalla legge per i lavoratori impatriati? L’Agenzia delle entrate ha analizzato tale situazione con la risposta n° 157/2022.

Gli incentivi previste dal “Regime impatriati” o meglio dal “regime speciale lavoratori impatriati” si sostanziano in sconti sull’Irpef riconosciuti ai lavoratori che dopo aver lavorato all’estero, decidono di trasferirsi in Italia per svolgere attività di lavoro dipendente o autonomo.

Infatti, per incentivare il loro rientro in Italia, il legislatore a previsto un set di agevolazioni che in alcuni casi permettono di ottenere un abbattimento delle tasse fino al 90%.

Regime impatriati: quali sono le agevolazioni per i lavoratori impatriati

Le agevolazioni per i lavoratori rimpatriati ossia che trasferiscono la residenza in Italia,  sono disciplinate dall’art.16 del D.lgs 147/2015.

Possono essere applicate al ricorrere di due specifici presupposti:

  • il lavoratore non è stato residente in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento e si impegna a risiedervi per almeno due anni;
  • l’attività lavorativa è svolta prevalentemente nel territorio italiano.

Nel rispetto di tali condizioni, il reddito prodotto in Italia che sia di lavoro dipendente o autonomo, è tassato limitatamente al 30% dell’ammontare. E’ tassato solo il 10% del reddito prodotto se la residenza è trasferita in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia. L’agevolazione opera nel periodo d’imposta in cui la residenza viene trasferita e nei 4 successivi.

Al ricorrere di ulteriori condizioni (ad esempio la presenza di almeno un figlio minorenne o a carico) seppur con percentuali ridotte, le agevolazioni si applicano per ulteriori 5 periodi d’imposta.

Regime impatriati lavoratori in smart working: risposta Agenzia delle Entrate n° 157/2022

Con la risposta n° 157/2021, l’Agenzia delle entrate si sofferma proprio sulla agevolazioni in parola; ovvero sul regime impatriati per lavoratori in smart working dall’Italia per impresa estera.

Nello specifico, la questione analizzata riguarda un lavoratore con residenza fiscale in Italia dal 2020 e che:

  1. ha svolto continuativamente un’attività di lavoro dipendente fuori dall’Italia nei 24 mesi antecedenti al suo trasferimento in Italia;
  2. risiede stabilmente in Sicilia, ove ha trasferito la propria residenza, ai sensi dell’articolo 43 del codice civile, e che è sua intenzione ” conservare lo status di residente fiscale in Italia anche per gli anni a venire”;
  3. l’attività per conto del datore di lavoro estero verrà svolta in remote working.

Detto ciò, il lavoratore ha chiesto lumi all’Agenzia delle entrate sulla possibilità di applicare le agevolazioni fiscali previsti per i lavoratori impatriati.

Il parere dell’agenzia delle entrate

La norma in esame, nell’attuale configurazione, non richiede che l’attività sia svolta per un’impresa operante sul territorio dello Stato. Nè tantomeno regola le modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, remote working o altra forma.

Dunque, possono accedere all’agevolazione(risposta 157):

i soggetti che vengono a svolgere in Italia attività di lavoro alle dipendenze anche di un datore di lavoro con sede all’estero, o i cui committenti (in caso di lavoro autonomo o di impresa) siano stranieri (non residenti).

Detto ciò, nel rispetto di tutti i requisiti richiesti dalla norma, il lavoratore in remote working potrà beneficiare della agevolazione impatriati. Con riferimento ai redditi di lavoro dipendente prodotti in Italia a decorrere dall’annualità 2020, anno in cui egli ha trasferito la propria residenza fiscale, e per i successivi quattro periodi di imposta.

Considerato il trasferimento della residenza in una delle regioni del Sud, beneficierà dello sconto Irpef del 90%. Solo il 10% del reddito prodotto in Itali sarà tassato.

La presenza di un figlio minorenne, permette inoltre di beneficiare di un ulteriore quinquennio agevolato (5+5).  Per l’ulteriore quinquennio, la tassazione si applica solo sul 50 per cento del reddito prodotto.

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San Beniamino

 

San Beniamino


Nome: San Beniamino
Titolo: Diacono e martire
Nascita: IV secolo, Persia
Morte: 420, Persia
Ricorrenza: 31 marzo
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
 

Santa Balbina. un’altra delle delicate fanciulle nella storia della santità femminile, festeggiata oggi, abbiamo accennato ieri, parlando di suo padre Quirino, il Tribuno giustiziato sotto Adriano Imperatore, per aver mancato alla sua consegna di soldato e per aver preferito la conversione cristiana.

Con il padre, fu decapitata anche la fanciulla, trepida fidanzata di Gesù, e sul suo corpo sorse poi, nel quinto secolo, la chiesetta a lei dedicata e che ancora si può vedere, a Roma, vicino ai grandi ruderi delle Terme di Caracalla, presso ai pini della Passeggiata Archeologica.

Oggi è anche la sua festa, ma noi parleremo di un altro Santo del giorno: San Beniamino, unico di questo nome, vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l’ambasciatore dell’Imperatore romano TPodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l’illustre prigioniero.

Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.

Vale la pena di riportare la risposta dell’intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, — disse Beniamino. — Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».

Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d’oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.

E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell’oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.

Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell’ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.

Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gl’impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.

I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l’uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.

E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.

MARTIROLOGIO ROMANO. In località Argol in Persia, san Beniamino, diacono, che non desistette dal predicare la parola di Dio e, sotto il regno di Vararane V, subì il martirio con delle canne acuminate conficcate nelle unghie.