Archivi giornalieri: 4 febbraio 2022

Regione Lazio

Continuiamo a investire per un Lazio Green: oltre tre miliardi per la qualità dell’aria, per migliorare le nostre vite concretamente.
220 milioni di fondi europei per tre grandi aree di investimento:

Suggerimenti per contrastare campagne di Phishing via SMS (“SMISHING”)

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Suggerimenti contrasto Smishing

In questi giorni si stanno intensificando gli attacchi di smishing (ovvero il phishing tramite messaggi di testo inviati al cellulare), in cui gli hacker utilizzano un messaggio SMS per indurre i destinatari a cliccare su un link e carpire così informazioni private o scaricare programmi dannosi sugli smartphone.

01/02/2022

Come le altre forme di phishing (via mail, PEC o SMS), la protezione dipende dall’abilità dell’utente di identificare gli attacchi di smishing e di ignorare o denunciare i messaggi. I messaggi di smishing sono pericolosi solo se l’utente clicca sul link indicato, o se inserisce o trasmette i propri dati personali.

Ecco alcuni suggerimenti per identificare gli attacchi di smishing ed evitare di diventarne vittima:

•    Le istituzioni finanziarie non trasmettono mai messaggi chiedendo le credenziali o il trasferimento di denaro. Non inserire mai il numero di carta di credito, il pin del bancomat o i dati bancari in generale via messaggio.

•    Evitare di rispondere a numeri di telefono sconosciuti specie se provenienti da aree/nazioni con cui non si hanno rapporti.

•    I messaggi ricevuti da numeri telefonici aventi poche cifre provengono probabilmente da un indirizzo e-mail, il che denota un probabile spam.

•    Non rispondere e non selezionare link contenuti in messaggi che offrono soldi facili (vincite di concorsi a premi o riscossione di denaro, molto popolari anche offerte di buoni sconto). Mai compilare form con le informazioni richieste e cancellare il messaggio o segnalarlo.

•    Evitare di salvare informazioni e dati bancari su smartphone e dispositivi mobili. Queste informazioni bancarie potrebbero venire compromesse in caso di installazione di malware sul dispositivo.

•    Segnalate la truffa inviando il messaggio al numero indicato dalla propria compagnia telefonica. Molti operatori telefonici dispongono di numeri da contattare per denunciare simili attacchi al fine di indagare e proteggere gli altri utenti. 
 

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha giurato dinanzi al Parlamento e ha rivolto il messaggio di insediamento

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Scadenze rottamazione-ter

Quali sono le prossime scadenze per la rottamazione-ter? Ci sarà un’ulteriore proroga? In arrivo una nuova Pace Fiscale? Ecco le ultime news

Ultime dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione in merito alla rottamazione-ter 2022: prossime scadenze e possibile proroga in arrivo. Entro il 28 febbraio dovrà essere pagata la rata della rottamazione-ter come da piano ordinario di rateazione. Per il saldo e stralcio non sono previste ulteriori scadenze. Al 28 febbraio dovranno versare coloro che hanno pagato entro il 14 dicembre scorso le rate 2020 e 2021, il cui termine è stato fissato dal D.L. 146/2021, c.d. decreto fiscale, post conversione in legge.

Intanto i commercialisti chiedono una proroga della scadenza del 14 dicembre. Nel senso che richiedono al Governo di fissare un nuovo termine per coloro che rispetto alla data citata non hanno effettuato i pagamenti dovuti. Sono tantissimi i contribuenti che non hanno potuto rispettare la suddetta scadenza. In tal modo anche tali soggetti avrebbero la possibilità di proseguire il normale piano di rateazione concesso inizialmente dall’Agenzia delle entrate-riscossione a titolo di rottamazione delle cartelle – ter.

Ecco le prossime scadenze e i possibili scenari futuri per quanto riguarda una nuove pace fiscale.

Rottamazione-ter, quali sono le prossime scadenze

I contribuenti che hanno effettuato entro il 14 dicembre 2021 (9 dicembre + 5 gg di tolleranza) termine “ultimo” previsto nel DL n. 146/2021 “Decreto Fiscale”, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 215/2021) il pagamento delle rate dovute per il 2020 e il 2021, dovranno proseguire i pagamenti nel rispetto delle scadenze contenute nella “Comunicazione delle somme dovute” ricevuta.

Le scadenze 2022 delle rate della “Rottamazione-ter” previste dal Decreto Legge n. 119/2018, sono fissate nelle seguenti date:

  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre.

Anche per queste scadenze sono ammessi i cinque giorni di tolleranza di cui all’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018.

Dunque, il 28 febbraio ( o al max entro i 5 gg successivi) dovrà essere pagata la rata corrispondente a tale scadenza. Come da comunicazione delle somme dovute inviata dall’Agenzia delle entrate riscossione inviata all’atto dell’accettazione della definizione agevolata.

Rottamazione-ter, possibile proroga in arrivo. Le richieste dei commercialisti

L’Associazione nazionale dei commercialisti, ANC, ha già evidenziato la necessità di una nuova proroga rispetto alla data del 14 dicembre.  Nel senso che è stato chiesto al Governo di fissare un nuovo termine per coloro che rispetto alla data citata non hanno effettuato i pagamenti dovuti. In tal modo anche tali soggetti avrebbero la possibilità di proseguire il normale piano di rateazione concesso inizialmente dall’Agenzia delle entrate-riscossione a titolo di rottamazione-ter.

Ciò che lamentano i commercialisti è il fatto che rispetto alla precedente scadenza del 30 novembre (vedi D.L. 73/2021), la proroga di cui al D.L fiscale è stata solo di 9 gg.

Su tale punto, nel comunicato stampa dell’ANC si legge che:

Una valutazione attenta della situazione generale dell’economia del Paese avrebbe imposto la scelta di una proroga più consistente, capace di permettere ai contribuenti, nel corso del 2022, di mettersi in regola con le “vecchie” definizioni agevolate ancora in essere. Sappiamo che sono tante le rate della Rottamazione e del Saldo e Stralcio che al 31 dicembre 2021 non sono state pagate, addirittura oltre la metà, un dato che è evidentemente legato anche alla profonda crisi di liquidità che ha attanagliato imprese e cittadini per lungo tempo, e che purtroppo continua a sussistere per molti contribuenti.

Pace fiscale, ultime notizie

La grave crisi economica legata al Covid, per molte imprese e famiglie, ha comportato l’impossibilità di far fronte alle scadenze anche di tasse, tributi locali, bollo auto, contributi previdenziali ecc. La stessa difficoltà si è registrata nel pagamento di cartelle, avvisi di accertamento, anche con piani di redazione già in essere.

Da qui, il Governo potrebbe valutare la possibilità di una nuova pace fiscale ammettendo anche coloro che rispetto alla data del 14 dicembre si sono rivelati inadempienti.

Vedremo quali saranno le prossime mosse del Governo.

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Concorso Ispettorato del Lavoro 2022 per 1249 posti: ultime notizie sul bando

Concorso Ispettorato del Lavoro 2022 per 1249 posti: ultime notizie sul bando
Un nuovo bando di concorso Ispettorato del Lavoro per 1249 posti tra ispettori, informatici e statistici dell’INL uscirà a giorni.
concorsi pubblici
concorsi pubblici
In arrivo un nuovo bando di Concorso Ispettorato del Lavoro 2022 per 1249 posti tra ispettori, informatici e statistici dell’INL. Questi mesi si stanno rivelando molto interessanti per tutti coloro che ambiscono a superare le selezioni dei concorsi pubblici, e conquistare il tanto agognato posto fisso. D’altra parte, il mercato del lavoro sta mostrando da tempo segnali di ripresa – dopo i mesi bui della prima fase della pandemia – e non bisogna dimenticare che il paese è chiamato a percorrere un cammino di riforme strutturali e rinnovamento delle strutture amministrative, così come delineato nel PNRR e richiesto dalle istituzioni UE.

In un contesto come quello attuale, pertanto, non sorprende affatto la notizia della prossima uscita – prevista attorno a metà febbraio – del nuovo bando di concorso pubblico per titoli ed esami per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Proprio di questo argomento vogliamo parlare di seguito, dando le prime indicazioni a tutti coloro che sono interessati a questo settore lavorativo, e scelgono dunque di sostenere le relative prove di selezione.

Ecco i dettagli e le ultime notizie in merito al bando.

Concorso Ispettorato del Lavoro 2022 per 1249 posti: l’annuncio del Ministro
Non vi sono dubbi. La notizia è stata confermata con un annuncio su Facebook da parte del ministro del Lavoro Orlando: l’uscita del nuovo bando di concorso presso l’INL è imminente.

Nel suo messaggio vi sono tre punti degni di nota, che di seguito riportiamo:

già 300 funzionari dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno scelto la sede e saranno assegnati nei prossimi giorni e entro febbraio giungeranno altri 690 ispettori e 131 funzionari per un totale di 1121 nuovi Ispettori del Lavoro;
oltre a questi, entro metà febbraio sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di concorso per l’assunzione di 1.249 unità tra ispettori, informatici e statistici dell’INL.
Ricordiamo che l’Ispettorato è di fatto un’agenzia del Governo italiano, di cui si trova traccia nel d. lgs n. 149 del 2015, che si occupa della tutela e della sicurezza sul lavoro. Da notare inoltre che il ruolo dell’INL è molto importante in quanto svolge attività di prevenzione e promozione della legalità, mirate al contrasto del lavoro sommerso e irregolare e coordina le attività di vigilanza sui rapporti di lavoro.

Leggi anche: Concorso Ministero Giustizia, bando per 5410 posti

Concorso INL 2022: il fondamento nel recente decreto fiscale
Se ci si chiede su quale provvedimento si trova l’autorizzazione al concorso Ispettorato Lavoro 2022, la risposta è molto semplice: se ne trova traccia nel recente decreto fiscale, ossia un provvedimento che – tra i vari obiettivi prefissati – dispone in materia di sicurezza sul posto di lavoro l’innalzamento delle soglie di tutela del lavoro stesso, della salute e della sicurezza.

In particolare, rileva l’art. 13 del decreto citato, il quale stabilisce che l’Ispettorato nazionale del lavoro – in funzione dell’ampliamento delle competenze – sia autorizzato, per il 2022, a varare bandi di procedure concorsuali pubbliche e, perciò, ad assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ciò è da leggersi in aggiunta alle facoltà assunzionali previste dalla legislazione vigente e con corrispondente incremento della vigente dotazione organica. Nel decreto è indicato altresì che il contingente di personale ispettivo è da inquadrare nell’Area terza, posizione economica F1, del CCNL comparto Funzioni Centrali.

Per tutte le specifiche informazioni sui requisiti, le modalità di invio delle domande e le prove d’esame di cui al concorso Ispettorato Lavoro 2022, ovviamente occorre attendere la pubblicazione del relativo bando. Tuttavia, come accennato all’inizio, è comunque possibile dare qualche anticipazione e fornire qualche previsione a riguardo.

Leggi anche: Concorso INPS 2021, nuovo rinvio del diario delle prove al 4 febbraio 2022

Concorso Ispettorato Nazionale del Lavoro 2022: i requisiti generali
Per i requisiti specifici richiesti ai candidati, sarà necessario attendere la pubblicazione del bando di concorso; ma è pur vero che per ogni concorso pubblico vi sono sempre una serie di requisiti generali, e perciò già noti. Eccoli di seguito:

possesso della cittadinanza italiana;
età al di sopra dei 18 anni;
pieno godimento dei diritti civili e politici;
idoneità fisica all’impiego;
posizione regolare nei confronti degli obblighi di leva;
non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una PA per persistente insufficiente rendimento o dichiarati decaduti da un impiego statale;
non esclusione dall’elettorato politico attivo;
assenza di condanne penali, passate in giudicato, per illeciti penali che comportano l’interdizione dai pubblici uffici.
Leggi anche: Concorso RIPAM 2293 posti, i dettagli

Concorso Ispettorato del Lavoro 2022: il requisito specifico della laurea
Possiamo altresì ipotizzare che, come già accaduto per l’anteriore concorso Ispettori del Lavoro, uno dei requisiti specifici, richiesti dalla selezione in oggetto, sia legato al possesso di uno dei seguenti titoli di studio di ambito universitario:

laurea in Scienze dei servizi giuridici, Scienze dell’Amministrazione e dell’organizzazione, Scienze politiche e delle relazioni internazionali;
laurea magistrale in Giurisprudenza o in Scienze delle pubbliche amministrazioni;
lauree specialistica in Giurisprudenza o in Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica;
diploma di laurea in Giurisprudenza (vecchio ordinamento).
Applicando quelle che sono le nuove regole in tema di riforma sui concorsi pubblici, le modalità di svolgimento di detto iter di selezione saranno semplificate rispetto al passato. Esse comporteranno infatti soltanto due fasi, ossia la valutazione dei titoli e la prova scritta. Ma ovviamente attendiamo tutte le informazioni di dettaglio su questo e su altri aspetti come l’invio della domanda; o le date di svolgimento delle prove d’esame.

Ribadiamo infine che le risorse da assumere saranno pari ad un totale di 1249. Il bando uscirà in GU entro 10-12 giorni, e come rimarcato dal Ministro del Lavoro Orlando, le figure ricercate sono: ispettori del lavoro; statistici e informatici.

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Assegno unico figli per genitori divorziati o separati: le regole

Assegno unico figli per genitori divorziati o separati: le regole
Assegno unico figli per genitori divorziati o separati: a chi spetta e chi deve fare la domanda? Ecco la nostra guida completa e aggiornata.
Assegno unico figli per genitori divorziati o separati
Assegno unico figli per genitori divorziati o separati
Assegno unico figli per genitori divorziati o separati, quali sono le regole da seguire per ottenere l’assegno? Chi, come e quando fare domanda? Come noto, dal 1° marzo 2022, l’INPS erogherà i primi pagamenti dell’assegno universale unico per i figli, ossia la nuova misura unica per i figli che assorbe una serie di prestazioni, tra cui il bonus bebè, gli Assegni Familiari e le detrazioni per figli a carico. Per ottenere l’assegno, i genitori possono già fare domanda sul sito dell’INPS, oppure avvalersi del Contact Center Integrato o degli Istituti di Patronato. Infatti, c’è tempo fino al 30 giugno 2022 per presentare l’istanza e per recuperare anche gli arretrati dal mese di marzo. Dal 1° luglio 2022, invece, la prestazione decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione.

Ciò detto, si pone una particolare problematica in relazione ai genitori divorziati o separati. Chi deve presentare la domanda? A chi spetta la prestazione e in che misura? Quale ISEE bisogna prendere a riferimento? I genitori devono mettersi d’accordo su chi deve presentare la domanda?

Nelle seguenti righe snoccioliamo, step-by-step, tutte le informazioni che i genitori divorziati o separati devono sapere se intendono presentare la domanda di assegno unico per i figli.

Assegno unico figli per genitori divorziati o separati: chi deve fare la domanda
Prima cosa da sapere è chi deve presentare la domanda per ottenere la prestazione. Chiaramente la responsabilità genitoriale è di entrambi, tuttavia soltanto uno dei due genitori può presentare la domanda. Tra l’altro, l’istanza può essere presentata una sola volta l’anno per lo stesso figlio. Quindi, l’anno prossimo bisogna naturalmente ripresentare la domanda.

Quindi, il genitore che si prende l’onere di presentare la domanda può indicare all’interno della stessa tutti i figli per i quali ha intenzione di ottenere la prestazione. Si ricorda, al riguardo, che l’importo sarà ovviamente maggiore se nella domanda figurano più figli. Inoltre, il genitore richiedente ha l’obbligo di indicare il CF dell’altro genitore per ciascun figlio all’interno della domanda stessa. Questa è una novità rispetto a quanto succedeva con gli ANF (assegno per il nucleo familiare).

Leggi anche: assegno unico figli maggiorenni

Assegno unico figli per divorziati o separati, come fare richiesta
Sia che i genitori siano divorziati o sperati sia che convivono insieme, la domanda deve essere presentare allo stesso modo.

Il richiedente, al tal proposito, ha tre opzioni a suo favore:

online, sul sito internet dell’INPS;
Contact center integrato;
istituti di Patronato.
Nel primo caso, si ricorda solamente che bisogna essere in possesso di credenziali SPID di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Nel secondo caso, invece, è possibile contattare il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Nella terza fattispecie, invece, è possibile utilizzare i servizi offerti gratuitamente dagli istituti di Patronato.

Leggi anche: Assegno unico figli, domanda INPS al via: quando e come richiederlo

Assegno unico figli per divorziati o separati, quali dati e documenti allegare
Nell’ipotesi di genitori divorziati o separata, il richiedente in sede di invio dell’istanza deve indicare i seguenti dati:

codice fiscale dei figli per i quali si richiede l’assegno unico;
codice fiscale dell’altro genitore;
i dati di pagamento.
Da notare che all’atto della compilazione online della domanda, l’utente avrà davanti a sé differenti casistiche per indicare la propria situazione familiare. Va da sé che laddove il richiedente abbia ad esempio l’affido esclusivo del figlio dovrà selezionare la casella che prevede che “Il nucleo familiare comprende uno solo dei due genitori”.

Leggi anche: assegno unico figli disabili

Assegno unico figli per divorziati o separati, quanto spetta
Ma quanto spetta a ciascun genitore qualora siano divorziati o separati? La prestazione spetta interamente al genitore richiedente? Ovviamente no. Entrambi i genitori hanno diritto in egual misura alla prestazione, ossia concorrono ciascuno per il 50%.

Questa percentuale non cambia mai. Nel senso che prescinde dal fatto che il genitore X versi, ad esempio, l’assegno di mantenimento al genitore Y, o viceversa.

Leggi anche: Assegno unico 2022, importi mensili e tabelle ISEE

È possibile scegliere che la prestazione venga erogata per intero a soltanto uno dei genitori? Certamente sì. La procedura permette anche di scegliere in fase di richiesta che la prestazione venga assegnata per intero al genitore richiedente. Inutile dire che è necessario l’accordo dell’altro genitore affinché l’INPS proceda con l’erogazione del 100% dell’assegno a uno dei due genitori.

In quest’ultimo caso, afferma la norma, che il genitore non richiedente non ha l’obbligo di confermare tramite la procedura che è d’accordo con la scelta di concedere il 100% della prestazione all’altro genitore. Tuttavia, rimane in capo al genitore non richiedere la facoltà di poter chieder e in un secondo momento che la ripartizione avvenga al 50% ciascuno. Questa opzione può essere esercitata direttamente sul sito dell’INPS loggandosi dell’area riservata. In pratica, bisogna recuperare la domanda già inviata e inserire anche i propri dati tra i beneficiari della prestazione in modo tale da ottenere anche la propria quota.

In poche parole, il genitore che non richiede la prestazione non ha l’obbligo di dare il nulla osta all’altro genitore per inviare la domanda. Tuttavia, resta salva la possibilità di concorrere per la prestazione in un secondo momento.

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Contributi colf e badanti 2022: importi e scadenze nella circolare INPS

Contributi colf e badanti 2022: importi e scadenze nella circolare INPS
Rese note fasce di retribuzione e aliquote 2022 su cui calcolare i contributi da versare all’INPS in favore dei lavoratori domestici.
contributi colf e badanti
contributi colf e badanti
L’INPS ha reso noto, per l’anno 2022, gli importi contributivi da versare per chi ha alle proprie dipendenze un lavoratore domestico. Normalmente, le fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi tengono conto annualmente dell’indice di variazione dei prezzi al consumo stimato dall’Istat per famiglie di operai ed impiegati (FOI).

Poiché, per periodo gennaio 2020 – dicembre 2020 e il periodo gennaio 2021 – dicembre 2021, il predetto indice è risultato positivo (pari al +1,9%), di conseguenza sono state determinate le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi previdenziali. Fasce di retribuzione e aliquote pubblicate con la circolare INPS 1° febbraio 2022, n. 17, su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2022 per i lavoratori domestici (badanti, colf, baby sitter ecc.).

Tutte le indicazioni sono state fornite dall’INPS con la Circolare n. 9 del 25 gennaio 2021.

Contributi colf e badanti 2022
Prima di illustrare quanto bisogna pagare di contributi, occorre capire quante ore a settimana lavora il collaboratore domestico. Infatti, se l’orario di lavoro del collaboratore non supera le 24 ore settimanali, il contributo orario fa riferimento a tre diverse fasce di retribuzione. Diversamente, se l’orario di lavoro è di almeno 24 ore settimanali, il contributo è fisso per tutte le ore retribuite.

Nel documento di prassi, l’INPS fa un distinguo tra fasce retributive che tengono conto del contributo addizionale e fasce retributive che non tengono conto del predetto contributo.

Per intenderci, il contributo addizionale è quel contributo, pari all’1,4%, che si applica alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali per chi ha un rapporto di lavoro a tempo determinato.

Contributi senza addizionale
Di seguito, quindi, si mostrano i valori dei contributi determinati senza contributo addizionale:

retribuzione oraria effettiva fino a 8,25 euro (convenzionale 7,31): contributo orario pari a 1,46 euro (0,37 euro a carico del lavoratore) comprensivo di quota CUAF; 1,47 euro (0,37 euro a carico del lavoratore) senza quota CUAF;
retribuzione oraria effettiva oltre 8,25 euro fino a 10,05 euro (convenzionale 8,25): contributo orario pari a 1,65 euro (0,41 euro a carico del lavoratore) comprensivo di quota CUAF; 1,66 euro (0,41 euro a carico del lavoratore) senza quota CUAF;
retribuzione oraria effettiva oltre 10,05 euro (convenzionale 10,05): contributo orario pari a 2,01 euro (0,50 euro a carico del lavoratore) comprensivo di quota CUAF; 2,02 euro (0,50 euro a carico del lavoratore) senza quota CUAF.
Se invece l’orario di lavoro è superiore a 24 ore settimanali, il contributo orario è fisso (retribuzione convenzionale 7,31). Infatti, esso è pari a:

1,06 euro, di cui lo 0,27 euro è a carico del lavoratore (comprensivo di quota CUAF);
1,07 euro, di cui lo 0,27 euro è a carico del lavoratore (senza quota CUAF).
Quando si effettuano i pagamenti
Come anticipato, i contributi si pagano per trimestri solari. Si inizia con il mese di aprile, che corrisponde al primo trimestre “gennaio-febbraio-marzo” e si termina a gennaio dell’anno successivo, che riguarda il trimestre “ottobre-novembre-dicembre”. In altre parole, i contributi si pagano:

il mese successivo al trimestre di riferimento;
entro la prima decade del mese di riferimento.
Come pagare
I contributi possono essere pagati scegliendo una delle seguenti modalità:

bollettino MAV precompilato inviato dall’Inps;
circuito “Reti Amiche”;
online, utilizzando la modalità “Pagamento immediato pagoPA” con carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto;
Contact Center, telefonando al numero gratuito 803.164.
Si ricorda che, qualunque sia la modalità scelta, utilizzando il codice fiscale del datore di lavoro ed il codice rapporto di lavoro, è proposto l’importo complessivo per il trimestre in scadenza, calcolato in base ai dati comunicati all’assunzione o successivamente variati con l’apposita comunicazione. I dati esposti (ore lavorate, retribuzione, settimane) e il conseguente importo, calcolato automaticamente, possono sempre essere modificati:

dichiarando i dati da sostituire all’operatore, se il pagamento avviene tramite Reti Amiche o Contact Center;
utilizzando la procedura a disposizione sul sito Internet per pagamenti online o per generare un nuovo MAV stampabile.
Circolare INPS numero 17 del 01-02-2022
Alleghiamo infine il testo della circolare INPS 17/2022 con tutti i dettagli degli importi di contributi colf e badanti 2022.

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Pensioni, allo studio un “paracadute” per i giovan

Pensioni, allo studio un “paracadute” per i giovani
Il traguardo finale è fissato per l’inizio di aprile quando il governo dovrà presenta il Dpef.
4 Febbraio 2022
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Dopo la battaglia politica per il Quirinale la riforma delle pensioni rappresenta il primo banco di prova per il governo. Lo scorso 31 dicembre è scaduto il triennio di quota 100 (62 anni di età e 38 di anzianità) e alla fine di quest’anno si concluderà anche il regime transitorio a quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi). In tale scenario l’obiettivo è quello di evitare lo scalone provocato dal ripristino della Legge Fornero che porterebbe l’età minima d’uscita a 67 anni.

Sant’ Isidoro di Pelusio

 

Sant’ Isidoro di Pelusio


Nome: Sant’ Isidoro di Pelusio
Titolo: Abate
Nascita: 370 circa , Alessandria d’Egitto
Morte: 449 circa, Pelusio, Egitto
Ricorrenza: 4 febbraio
Tipologia: Commemorazione
 
Nato probabilmente ad Alessandria, Isidoro si fece monaco in giovane età, rinunciando a una notevole ricchezza per imitare la vita di S. Giovanni Battista nel deserto. Successivamente, dopo essere stato ordinato prete, fu nominato abate di un monastero nella regione di Pelusio (Egitto), venendo considerato dai suoi contemporanei un modello di perfezione religiosa. Si dice che S. Cirillo di Alessandria (27 giu.), che era il suo patriarca, lo abbia ammirato profondamente (cosa piuttosto insolita per un uomo del suo carattere). Isidoro aveva grandi doti di diplomazia e consigliò prudentemente Cirillo. Modellò se stesso su S. Giovanni Crisostomo (13 set.) e scrisse molte lettere: ne rimangono più di duemila, compilate in un greco talmente elegante che secondo alcuni il loro studio potrebbe sostituire con profitto quello dei classici. Esse testimoniano dell’ampiezza della sua erudizione teologica e sono piene di eccellenti consigli sulla pietà, la prudenza e l’umiltà.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Pelusio sempre in Egitto, sant’Isidoro, sacerdote, che, illustre per dottrina, disdegnando il mondo e le sue ricchezze, preferì imitare la vita di Giovanni Battista nel deserto indossando l’abito monastico.