Riforma Pensioni

Riforma pensioni/ Cobas chiedono di spostare il requisito di vecchiaia a 60 anni

Pubblicazione: 05.10.2021 Ultimo aggiornamento: 10:38 – Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni, i Cobas proclamano uno sciopero generale e tra le altre cose chiedono di portare l’età pensionabile a 60 anni

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COBAS CHIEDONO PENSIONI DI VECCHIAIA A 60 ANNI

Oggi a Catanzaro si terrà un’iniziativa organizzata dalla Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo riguardante in tema delle pensioni dal titolo “Cambiare le pensioni. Adesso. La vertenza continua”. Come riporta catanzaroinforma.it, all’evento parteciperà anche Roberto Ghiselli, Segretario confederale della Cgil da tempo impegnato in prima linea nelle vertenze riguardanti la riforma delle pensioni. Lunedì prossimo, invece, come ricorda ilcittadinoonline.it, è in programma lo sciopero generale proclamato dai Cobas. Tra le rivendicazioni c’è “l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero sui licenziamenti individuali e collettivi”, oltre alla richiesta di “pensioni di vecchiaia a 60 anni, rivalutazione delle pensioni attuali e pensioni pubbliche garantite ai giovani”. Portare le pensioni di vecchiaia a 60 anni vorrebbe dire di fatto far diminuire il requisito anagrafico di ben 7 anni. Verosimilmente, inoltre, i Cobas vorrebbe slegare tale requisito dall’andamento dell’aspettativa di vita.

 
 
 

 
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RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI MAZZAFERRO

In un articolo pubblicato su lavoce.info, Carlo Mazzaferro evidenzia che per una buona riflessione in tema di riforma pensioni, vista l’imminente scadenza di Quota 100, non si deve dimenticare che “nel corso del prossimo decennio la quota retributiva nelle pensioni di chi uscirà dal mercato del lavoro diminuirà velocemente il suo peso a tutto vantaggio di quella contributiva” e nel sistema contributivo “se si va in pensione presto, l’importo della prestazione si riduce non solo a causa della minore contribuzione, ma anche perché aumenta il numero di anni durante i quali si percepisce la pensione e viceversa. Tutto ciò ha effetti importanti sul bilancio del sistema pensionistico perché riduce adeguatamente l’importo delle pensioni quando sono liquidate in anticipo e le accresce in maniera ‘corretta” quando vengono pagate in ritardo”.

L’OPZIONE PER IL POST-QUOTA 100

Il Professore di Scienza delle Finanze all’Università di Bologna ricorda che “la maggiore corrispettività tra disavanzi e avanzi del sistema contributivo indica che il metodo ha” “un’indubitabile superiorità rispetto a quello retributivo. In questa ottica, per tornare al tema dell’imminente scadenza di ‘quota 100’, l’opzione di un ricalcolo della quota residua di pensione retributiva in cambio della possibilità di scegliere l’età di uscita, con un vincolo minimo attento alle esigenze di sostenibilità finanziaria e adeguatezza della prestazione, potrebbe essere uno scambio ragionevole. E, soprattutto, rispettoso nei confronti di quelle generazioni che, dopo il 2030 circa, andranno in pensione con una regola completamente contributiva”.

Riforma Pensioniultima modifica: 2021-10-05T10:51:37+02:00da vitegabry
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