Archivi giornalieri: 31 ottobre 2021

Presentazione del libro di Carlo Felice Casula, Claudio Sardo e Mimmo Lucà “Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017” (Il Mulino)

 

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Presentazione del libro di Carlo Felice Casula, Claudio Sardo e Mimmo Lucà “Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017” (Il Mulino)

DIBATTITO | – Roma – 17:00 Durata: 1 ora 54 min

A cura di Alessio Grazioli

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Registrazione video del dibattito dal titolo “Presentazione del libro di Carlo Felice Casula, Claudio Sardo e Mimmo Lucà “Da credenti nella sinistra. Storia dei cristiano sociali 1993-2017″ (Il Mulino)”, registrato a Roma martedì 19 ottobre 2021 alle 17:00.

Dibattito organizzato da Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani.

Sono intervenuti: Emiliano Manfredonia (presidente delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), Ignazio Ingrao (giornalista del TG1, Rai – Radiotelevisione Italiana), Rosy Bindi (cofondatrice dell’Associazione Salute Diritto Fondamentale), Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Partito Democratico), Mimmo Lucà, Claudio Sardo (giornalista), Carlo Felice Casula (professore).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Cattolicesimo, Chiesa, Cristianesimo, Cristiano Sociali, Cultura, Etica, Giustizia, Istituzioni, Italia, L’ulivo, Laicita’, Libro, Movimenti, Parlamento, Partiti, Partito Democratico, Politica, Poverta’, Religione, Riformismo, Sinistra, Storia, Vaticano.

La registrazione video di questo dibatto ha una durata di 1 ora e 54 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.

Assenza ingiustificata del lavoratore senza Green Pass: conseguenze economiche e disciplinari

 

Assenza ingiustificata del lavoratore senza Green Pass: conseguenze economiche e disciplinari

Quali conseguenze in busta paga per i lavoratori senza Green Pass? Quando si rischiano sanzioni disciplinari? Analisi completa

Dal 15 ottobre è entrato in vigore l’obbligo di possedere ed esibire il Green Pass (o Certificazione verde) per accedere ai luoghi di lavoro valido per i lavoratori dipendenti pubblici e privati. La norma prevede espressamente che il lavoratore che si reca al lavoro sprovvisto di regolare green pass, non potrà accedere al lavoro, in quanto considerato assente ingiustificato, con conseguenze economiche e, in taluni casi, anche disciplinari.

Cosa rischia quindi un lavoratore senza Green Pass? A causa dell’assenza ingiustificata, l’azienda oltre a non pagare la retribuzione in busta paga, con conseguenze anche sulle altre voci di retribuzione, come ferie, ratei di tredicesima ecc. potrà addirittura chiedere i danni al lavoratore. Inoltre, anche se la norma prevede espressamente il divieto di licenziamento, in taluni casi, si potrà arrivare anche a sanzioni disciplinari.

Ecco i dettagli.

Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre: normativa

Il Decreto legge 21 settembre 2021 numero 127, entrato in vigore il giorno successivo, contenente “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening” aggiunge al cosiddetto “Decreto Green Pass” (D.l. 22 aprile 2021 numero 52 convertito in Legge 17 giugno 2021 numero 87) i seguenti articoli:

  • Articolo 9-quinquies relativo all’impiego delle Certificazioni verdi COVID-19 nel settore pubblico;
  • 9-sexies riguardante l’impiego delle Certificazioni verdi da parte dei magistrati negli uffici giudiziari;
  • 9-septies sull’utilizzo del Green Pass nel settore privato.

In particolare quest’ultimo dispone, dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre 2021, termine dello stato di emergenza, l’obbligo, nei confronti di chi presta attività lavorativa, di possedere ed esibire su richiesta la Certificazione verde. La previsione si applica altresì a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, svolgono (articolo 9-septies comma 2) la “propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato” anche sulla base di contratti esterni.

Esclusi invece dall’obbligo di possedere ed esibire il Green Pass i soggetti esenti dalla campagna vaccinale “sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute”.

Assenza ingiustificata lavoratore senza Green Pass

I lavoratori (articolo 9-septies comma 6) nel caso in cui comunichino di non essere in possesso della Certificazione verde o ne risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro, sono considerati

assenti ingiustificati fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro”. Per i giorni di assenza, continua il comma 6, non sono dovuti “la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato”.

Analizziamo nel dettaglio quali conseguenze economiche (in busta paga, risarcimenti danni) e disciplinari (richiami, licenziamento) ci sono per i dipendenti senza Green Pass.

Leggi anche: Green pass per colf e badanti: cosa succede senza certificato verde

Assenza ingiustificata senza green pass: conseguenze in busta paga

I giorni di assenza ingiustificata, previsti dall’articolo 9-septies comma 6 e disposti in mancanza della Certificazione verde, sono da considerarsi non retribuiti.

Lo stesso periodo è altresì da considerarsi ininfluente ai fini della maturazione di tutta una serie di istituti legati all’effettiva presenza (o all’assenza giustificata) sul luogo di lavoro. Stiamo parlando di:

  • Ferie;
  • Permessi (da intendersi come permessi ex-festività o per riduzione dell’orario di lavoro);
  • Mensilità aggiuntive quali tredicesima ed eventuale quattordicesima;
  • Trattamento di fine rapporto;
  • Scatti di anzianità.

Oltre alla non-maturazione degli elementi appena citati, i giorni di assenza ingiustificata:

  • Non saranno coperti ai fini contributivi e, pertanto, esclusi dal calcolo per la maturazione e l’importo del trattamento pensionistico;
  • Non saranno conteggiati ai fini dell’erogazione degli Assegni per il nucleo familiare (ANF);
  • Saranno esclusi dal computo delle detrazioni per lavoro dipendente, trattamento integrativo ed ulteriore detrazione.

Leggi anche: Green pass obbligatorio al lavoro dal 15 ottobre: guida pratica per aziende e lavoratori

Vietata la conversione dell’assenza ingiustificata in altre tipologie di assenze

Stante il tenore normativo del Decreto legge ed in attesa di futuri chiarimenti da parte di INPS / Ministero del lavoro, il dipendente per il quale si accerta il mancato possesso del Green Pass (a seguito di comunicazione o al momento dell’accesso al luogo di lavoro) ed il suo datore di lavoro non possono convertire l’assenza ingiustificata non retribuita in:

  • Malattia;
  • Ferie e permessi;
  • Permessi ex Legge n. 104/1992;
  • Congedo straordinario;
  • Cassa integrazione;
  • Congedo parentale.

Discorso a parte merita la maternità obbligatoria, la quale scatta in virtù di elementi oggettivi quali la tutela della salute della madre e del nascituro. In questi casi si ritiene, sempre auspicando indicazioni ufficiali, che la dipendente assente ingiustificata ai sensi dell’articolo 9-septies possa considerarsi in maternità obbligatoria a decorrere dal secondo mese precedente la data presunta del parto.

Identico effetto è previsto in caso di maternità anticipata, disposta da:

  • ASL, in caso di gravi complicazioni della gravidanza o persistenti forme morbose;
  • Ispettorato territoriale del lavoro, a fronte di condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli ovvero attività pericolosa, faticosa o insalubre.

Lavoratore in Smart working senza green pass

Nonostante in base alle FAQ pubblicate dal Governo i lavoratori in smart working non sono tenuti a possedere ed esibire il Green Pass, lo strumento del lavoro agile non può essere utilizzato da azienda e lavoratore come alternativa all’assenza ingiustificata.

Pertanto, il dipendente che comunichi o risulti privo della Certificazione verde non potrà svolgere l’attività in smart working e sarà da considerarsi assente ingiustificato.

Lavoratore senza green pass: rischio richiesta di risarcimento danni

L’articolo 9-septies comma 6 prevede espressamente che l’assenza ingiustificata non comporta alcuna conseguenza disciplinare nei confronti del lavoratore.

Tuttavia, come evidenziato dalla Nota di Aggiornamento di Confindustria relativa all’estensione del Green Pass al settore privato, la presenza di dipendenti privi di Green Pass, si legge nel documento, può “incidere sulla sicurezza (es. assenza di lavoratori componenti di nuclei di emergenza), sulle responsabilità contrattuali (es. mancato rispetto dei termini di un appalto)” ed ancora “sulla complessiva organizzazione del datore di lavoro (es. organizzazione di trasferte all’estero e pianificazione di attività a medio-lungo termine)”.

In tal senso, continua Confindustria, è “evidente che ogni comportamento che dovesse recare danno all’impresa, incidendo negativamente sull’organizzazione o sulla possibilità per l’azienda di far fronte ai propri obblighi contrattuali, legittima in ogni caso la reazione aziendale sul piano della richiesta del risarcimento dei danni”.

Santa Lucilla di Roma

 

Santa Lucilla di Roma


Nome: Santa Lucilla di Roma
Titolo: Vergine e martire
Nascita: III Secolo, Roma
Morte: III Secolo, Roma
Ricorrenza: 31 ottobre
Tipologia: Commemorazione

Lucilla nacque all’alba dell’Era Cristiana, quando chi portava la luce della nuova fede veniva perseguitato da coloro che l’avrebbero voluta spegnere, convertendo il nome di Lucilla in quello di Crepusca.

Su Santa Lucilla però non brilla che la luce del suo bellissimo nome. Di lei, Martire, non si sa nulla di preciso, o meglio si sa soltanto quello che la leggenda ha intessuto con fili luminosi, ma puramente fantastici.

Quasi certamente fu lo stesso nome di Lucilla a suggerire la leggenda. Perciò si narra d’un tribuno romano, di nome Nemesio, che avrebbe avuto una figlioletta nata cieca.

Egli avrebbe chiesto per la propria figlia, al Papa Santo Stefano, non la luce fisica degli occhi, ma quella soprannaturale dell’anima, cioè il Battesimo.

A battezzare colei che prenderà il nome di Lucilla è San Valentino patrono degli innamorati. Oltre a battezzare la ragazza miracolosamente Valentino riuscì anche a donarle nuovamente la vista.

Padre e figlia si sarebbero fatti così cristiani. Anzi, il Papa avrebbe consacrato diacono il padre di Lucilla. Ma la luce della piccola cristiana avrebbe brillato poco in terra, e si sarebbe accesa invece in Cielo, dopo il martirio, subito, dal padre e dalla figlia, sotto l’Imperatore Valeriano.

Il Papa Santo Stefano avrebbe fatto sotterrare i due corpi decapitati del padre e della figlia in un luogo segreto, di dove il Papa Sisto II li avrebbe fatti esumare, il 31 ottobre, per dar loro una più degna sepoltura, lungo la via Appia.

La festa di oggi ricorderebbe dunque non il martirio di Nemesio e di Lucilla, ma la traslazione delle loro reliquie.

Dalla via Appia, i corpi dei due Martiri furono poi nuovamente esumati da Gregorio IV e sepolti, con grande onore, nella diaconia di Santa Maria Nuova, insieme con altri Martiri romani.

Anche queste ripetute traslazioni sembrano avere un significato simbolico. La piccola Lucilla, cioè Lucilla, nata cieca e illuminata dalla fede, sarebbe stata più volte riportata alla luce del mondo, perché la scintilla della sua santità segnasse l’itinerario trionfale del Cristianesimo: « nato all’alba », tenuto da prima nascosto, poi avviatosi lungo le vie consolari, e finalmente affermatosi sulla terra, con le sue Chiese, diventate tante fiaccole di carità, accese sul mondo pagano, ormai condannato al crepuscolo.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma la Traslazione del beato Nemésio Diacono e della figlia Lucilla Vergine, i quali furono decapitati il venticinque Agosto.