Archivi giornalieri: 23 ottobre 2021

San Giovanni da Capestrano

 

San Giovanni da Capestrano


Nome: San Giovanni da Capestrano
Titolo: Sacerdote
Nascita: 24 giugno 1386, Capestrano, Aquila
Morte: 23 ottobre 1456, Ilok, Croazia
Ricorrenza: 23 ottobre
Tipologia: Memoria facoltativa
Patrono di:Capestrano

Coloro i quali dicono che i sacerdoti, i religiosi e le suore sono gente inutile, hanno in questo Santo una solenne smentita. Giovanni da Capestrano fu prete, religioso, apostolo, guerriero e accorto diplomatico: suo nome merita di stare accanto a quello dei più gran di uomini della storia.

Nacque a Capestrano in Abruzzo. Fece suoi studi a Perugia, ove fece tali progressi specialmente nel diritto, che Ladislao, re di Napoli, gli affidò il governo di parecchie città del suo regno. Mentre il Santo si sforzava di apportare la pace tra le fazioni, fu preso egli stesso e legato. Liberato insperatamente, entrò nei Minori Francescani, ove fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale apprese specialmente l’amore al nome di Gesù e alla Vergine SS., amore e culto che poi propagò grandemente. Ricusato per umiltà il vescovado di Aquila, si diede alla riforma dei costumi, coll’esempio e cogli scritti.

Percorse quasi tutta l’Italia, predicando e conducendo innumerevoli anime a Dio. Da Papa Martino V fu creato inquisitore per l’estinzione della setta dei Fraticelli. Nicolò V lo creò inquisitore generale d’Italia contro gli Ebrei e i Saraceni. Nel Concilio Fiorentino ricondusse alla Chiesa Romana gli Armeni. Ad istanza dell’imperatore Federico III, fu mandato come nunzio in Germania, per convertire gli eretici e pacificare i principi. In sei anni di ministero in quelle regioni, coll’esempio e colla parola confermata da Dio anche per mezzo dei miracoli, condusse a Dio innumerevoli Ussiti, Adamiti, Taboriti ed Ebrei.

Ricevuta da Papa Callisto III la missione di predicare una crociata contro i Turchi, in breve tempo radunò 70 mila guerrieri cristiani, che spinti dalla sua infuocata parola e guidati dal prode Uniade, riportarono la strepitosa vittoria di Belgrado, in cui dei 150 mila Turchi, gran parte rimase uccisa e parte si salvò con la fuga.

L’annunzio di questa vittoria giunse a Roma il 6 agosto, e papa Callisto III, a perpetuare la memoria di questo giorno, istituì la festa della Trasfigurazione di nostro Signor Gesù Cristo.

Il nostro Santo ormai aveva compiuta la sua giornata: colto da grave malattia, e trasportato a Willech fu visitato da molti prìncipi: tutti furono esortati a conservare la giustizia e a difendere la religione.

Rese la sua bell’anima a Dio nel 1456. Nel 1690 Alessandro VIII lo annoverò tra i Santi e Leone XIII ne estese la festa a tutto l’orbe cattolico.

PRATICA. Saremo utili alla Chiesa e alla società, se adempiremo bene i doveri del nostro stato.

PREGHIERA. Dio, che per il beato Giovanni hai fatto trionfare, in virtù del santissimo nome di Gesù, i tuoi fedeli sui nemici della croce, deh! fa’ che, superate, per sua intercessione, le insidie degli spirituali nemici, meritiamo di ricevere da te la corona di giustizia.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Giovanni da Capestrano, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che difese l’osservanza della regola e svolse il suo ministero per quasi tutta l’Europa a sostegno della fede e della morale cattolica. Con il fervore delle sue esortazioni e delle sue preghiere incoraggiò il popolo dei fedeli e si impegnò nella difesa della libertà dei cristiani. Morì presso Ujlak sulla riva del Danubio nel regno di Ungheria.

Libera

https://youtu.be/Yl9bteErbOc

Salvatore Buzzi, l’imprenditore-imputato di Mafia Capitale apre Pub a Roma

Nel menù fioccano anche i riferimenti ai personaggi della malavita romana e della Banda della Magliana. Il commento di Luigi Ciotti

Salvatore Buzzi, l’imprenditore-imputato  di Mafia Capitale si dà alla ristorazione. Tutto pronto per l’apertura del pub a Tor Vergata- Roma, preso in gestione dopo le accuse, le condanne, il carcere e i titoli in prima pagina. Nel menù fioccano anche i riferimenti ai personaggi della malavita romana e della Banda della Magliana: c’e il panino “Libanese”, dal soprannome del vecchio capo della Magliana Franco Giuseppucci, al “Freddo” alias cinematografico dell’altro capo Maurizio Abbatino, e poi il “dandy”, “er Bufalo”. E poi il Samurai, Er Secco e Genny

Il commento di Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera

«L’apertura a Roma di un “pub” gestito da un protagonista dell’inchiesta “Mafia Capitale” – locale il cui menù offre pietanze dai nomi tratti dalla galassia criminale emersa dall’inchiesta – non è purtroppo uno spettacolo nuovo.  Già nel 2006 in Spagna una catena di ristoranti aveva adottato il marchio – per fortuna annullato dieci anni dopo dall’Unione Europea – “La mafia si siede a tavola”, con tutta una serie di riferimenti che volevano essere folcloristici mentre erano solo volgari, offensivi, inaccettabili. Che ora un’iniziativa del genere si possa realizzare nel nostro Paese è motivo di profonda preoccupazione. È un segno evidente, infatti, di una progressiva  banalizzazione e mercificazione del male. Siccome estirpare un male è troppo faticoso e mette in discussione assetti di potere più ampi, lo si normalizza, si finge che sia meno grave di quello che è associandolo a beni di consumo come il cibo.Un processo di addomesticamento delle coscienze che permette al male di persistere, ai suoi autori e complici di continuare ad agire spavaldi in esibita noncuranza per il bene comune sottratto e per il dolore inferto alle loro vittime».

Buzzi, l’imprenditore-imputato di Mafia Capitale apre Pub a Roma (libera.it)