Archivi giornalieri: 4 ottobre 2021

Parlamento Italiano

Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa

(Leggi costituzionali 11 marzo 1953, n. 1, art. 12 e 16 gennaio 1989, n. 1, art. 3; Regolamento parlamentare per i procedimenti di accusa – GU n. 153 del 3 luglio 1989, artt. 2, 3)

XVIII Legislatura (dal 23 marzo 2018)

Composizione

  1. Presidente
    1. Foto sen. GASPARRI Maurizio
      GASPARRI Maurizio, FIBP-UDC, Senatore
  2. Vicepresidenti
    1. Foto sen. D'ANGELO Grazia
      D’ANGELO Grazia, M5S, Senatore
    2. Foto sen. CUCCA Giuseppe Luigi Salvatore
  3. Segretari
    1. Foto sen. AUGUSSORI Luigi
      AUGUSSORI Luigi, L-SP-PSd’Az, Senatore
    2. Foto sen. GRASSO Pietro
      GRASSO Pietro, Misto, Senatore, Liberi e Uguali-Ecosolidali
  1. Senatori
    1. Foto sen. CRUCIOLI Mattia
      CRUCIOLI Mattia, Misto, l’Alternativa c’è – Lista del Popolo per la Costituzione
    2. Foto sen. DURNWALDER Meinhard
      DURNWALDER Meinhard, Aut (SVP-PATT, UV)
    3. Foto sen. GIARRUSSO Mario Michele
      GIARRUSSO Mario Michele, Misto, Italexit-Partito Valore Umano
    4. Foto sen. GINETTI Nadia
    5. Foto sen. MODENA Fiammetta
    6. Foto sen. PAROLI Adriano
      PAROLI Adriano, FIBP-UDC
    7. Foto sen. PELLEGRINI Emanuele
      PELLEGRINI Emanuele, L-SP-PSd’Az
    8. Foto sen. PEPE Pasquale
      PEPE Pasquale, L-SP-PSd’Az
    9. Foto sen. PILLON Simone
      PILLON Simone, L-SP-PSd’Az
    10. Foto sen. RICCARDI Alessandra
      RICCARDI Alessandra, L-SP-PSd’Az
    11. Foto sen. URRARO Francesco
      URRARO Francesco, L-SP-PSd’Az

Lavoro

Min.Lavoro: retribuzioni convenzionali 2021 per i lavoratori all’estero

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 83 del 7 aprile 2021, il Decreto del 23 marzo 2021, con la determinazione delle retribuzioni convenzionali 2021 per i lavoratori all’estero.

 

Tabella Retribuzioni convenzionali 2021 

Fonte: Ministero del Lavoro

 


 

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
DECRETO 23 marzo 2021

Determinazione delle retribuzioni convenzionali 2021 per i lavoratori
all'estero.
 
                       IL MINISTRO DEL LAVORO 
                      E DELLE POLITICHE SOCIALI 
 
                           di concerto con 
 
                      IL MINISTRO DELL'ECONOMIA 
                           E DELLE FINANZE 
 
  Visti gli articoli 1 e 4 del decreto-legge 31 luglio 1987, n.  317,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 ottobre  1987,  n.  398,
concernenti le assicurazioni sociali obbligatorie  per  i  lavoratori
italiani operanti all'estero ed il sistema  di  determinazione  delle
relative contribuzioni secondo retribuzioni convenzionali da  fissare
annualmente, con decreto del Ministro del lavoro  e  delle  politiche
sociali di concerto con il Ministro dell'economia  e  delle  finanze,
con riferimento, e comunque in misura  non  inferiore,  ai  contratti
collettivi nazionali di categoria raggruppati per settori omogenei; 
  Visto l'art. 51, comma 8-bis, del testo  unico  delle  imposte  sui
redditi, approvato con decreto del  Presidente  della  Repubblica  22
dicembre 1986, n. 917, che prevede  l'utilizzazione,  anche  ai  fini
fiscali, delle retribuzioni convenzionali di cui al decreto-legge  31
luglio 1987, n. 317, convertito, con  modificazioni,  dalla  legge  3
ottobre 1987, n. 398, per la determinazione  del  reddito  di  lavoro
dipendente prestato all'estero; 
  Visto l'art. 4 della legge 30 dicembre 1991,  n.  426,  concernente
modalita' per la determinazione delle basi retributive  al  fine  del
computo dell'indennita' ordinaria di disoccupazione per i  lavoratori
italiani rimpatriati; 
  Visto l'art. 6 del decreto legislativo 2  settembre  1997,  n.  314
che, nel modificare l'art. 12, comma 8 della legge 30 aprile 1969, n.
153,  ha  confermato  le  disposizioni  in  materia  di  retribuzioni
convenzionali previste per determinate categorie di lavoratori per la
determinazione del reddito da lavoro dipendente ai fini contributivi; 
  Considerato il  decreto  interministeriale  dell'11  dicembre  2019
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica  italiana  n.  5
dell'8 gennaio 2020,  relativo  alla  determinazione  delle  predette
retribuzioni convenzionali dal periodo di paga in corso al 1° gennaio
2020 e fino a tutto il periodo di paga in corso al 31 dicembre 2020; 
  Considerati i contratti collettivi nazionali di  lavoro  in  vigore
per le diverse categorie,  raggruppati  per  settori  di  riscontrata
omogeneita'; 
  Tenuto conto delle proposte formulate  da  FNSI  con  nota  del  28
gennaio 2021, da UGL con nota del 28 gennaio 2021,  da  CONFETRA  con
nota del 28 gennaio 2021, da ENPAIA con nota del 29 gennaio 2021,  da
ABI con nota del 1° febbraio 2021, da ANITA con nota del 1°  febbraio
2021, da CONFSAL con nota del 4 febbraio  2021,  da  Confartigianato,
CNA, Casartigiani  e  C.L.A.A.I.,  con  nota  del  4  febbraio  2021,
dall'INPS in sede di Conferenza di servizi,  nonche'  degli  elementi
pervenuti dall'ISTAT con nota del 29 gennaio 2021; 
  Ritenuta  la  necessita'  di  provvedere,  per  l'anno  2021,  alla
determinazione delle retribuzioni  in  questione,  anche  sulla  base
delle risultanze della Conferenza  di  Servizi,  convocata  ai  sensi
dell'art. 14 della legge n. 241 del 1990 e  successive  modificazioni
ed integrazioni, svoltasi l'8 febbraio 2021; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
                     Retribuzioni convenzionali 
 
  A decorrere dal periodo di paga in corso dal 1° gennaio 2021 e fino
a tutto il  periodo  di  paga  in  corso  al  31  dicembre  2021,  le
retribuzioni convenzionali da prendere a  base  per  il  calcolo  dei
contributi dovuti per le assicurazioni  obbligatorie  dei  lavoratori
italiani operanti all'estero ai sensi  del  decreto-legge  31  luglio
1987, n. 317, convertito, con modificazioni, dalla  legge  3  ottobre
1987, n. 398, nonche' per il calcolo delle  imposte  sul  reddito  da
lavoro dipendente, ai sensi dell'art. 51, comma 8-bis del testo unico
delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n.  917,  sono  stabilite  nella  misura
risultante,  per  ciascun   settore,   dalle   unite   tabelle,   che
costituiscono parte integrante del presente decreto. 
                               Art. 2 
 
                        Fasce di retribuzione 
 
  Per i lavoratori per i quali sono previste fasce  di  retribuzione,
la retribuzione convenzionale imponibile e'  determinata  sulla  base
del raffronto con la fascia di retribuzione nazionale corrispondente,
di cui alle tabelle citate all'art. 1. 
                               Art. 3 
 
                 Frazionabilita' delle retribuzioni 
 
  I valori  convenzionali  individuati  nelle  tabelle,  in  caso  di
assunzioni, risoluzioni del rapporto di lavoro,  trasferimenti  da  o
per l'estero, nel corso del  mese,  sono  divisibili  in  ragione  di
ventisei giornate. 
                               Art. 4 
 
                    Trattamento di disoccupazione 
                    per i lavoratori rimpatriati 
 
  Sulle retribuzioni convenzionali di cui all'art. 1 va liquidato  il
trattamento ordinario di  disoccupazione  in  favore  dei  lavoratori
italiani rimpatriati. 
  Il presente decreto e' pubblicato nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana. 
    Roma, 23 marzo 2021 
 
                                              Il Ministro del lavoro  
                                            e delle politiche sociali 
                                                     Orlando          
 
Il Ministro dell'economia 
     e delle finanze 
           Franco 

San Francesco d’Assisi

 

San Francesco d’Assisi


San Francesco d'Assisi

autore Guido Reni anno 1606 / 1607 titolo San Francesco confortato da angelo musicante
Nome: San Francesco d’Assisi
Titolo: Patrono d’Italia
Nascita: 26 settembre 1182, Assisi
Morte: 3 ottobre 1226, Assisi
Ricorrenza: 4 ottobre
Tipologia: Festa

S. Francesco nacque ad Assisi l’anno 1182 da Pietro Bernardone e da madonna Pica, ricchi commercianti. La sua nascita fu circondata da avvenimenti misteriosi: un mendicante, presentatosi a madonna Giovanna Pica, pochi giorni prima della nascita di Francesco, le disse: « Fra queste mura spunterà presto un sole… »; il giorno stesso della nascita, essendo la madre oltremodo accasciata per i dolori del parto, un altro pellegrino le disse: « Tutto andrà bene, purchè la madre sia condotta nella stalla », e così avvenne. Un altro giorno fu udito pér le vie di Assisi un romito che gridava: « Pace e bene, pace e bene! » il futuro motto di Francesco. La dolce madonna Pica taceva e pregava, pensando: cosa mai sarà di questo fanciullo così prediletto da Dio?

Intanto Francesco cresceva vivace, allegro, amante delle spensierate brigate, delle laute cene, dei suoni e dei canti. Siccome gli affari andavano bene, il padre lo avviò alla mercatura. Di ingegno vivace, riusciva a meraviglia; combattè anche contro Perugia e sostenne lunga prigionia.

La grazia di Dio intanto lavorava. Un giorno gli amici, vedendolo assorto, gli domandarono: « Pensi a prendere moglie? ». « Sì, rispose Francesco, e sposerò la donna più bella e più amabile del mondo ». Si riferiva a « madonna povertà »! Una mattina, è colpito, in una chiesetta di campagna davanti al Crocifisso di San Damiano, da un brano del Vangelo, che dice: “Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone”. Fu allora che il Crocifisso gli parlò con commovente bontà: “Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va’ dunque e restauramela”. Tremante e stupefatto, il giovane rispose: “Lo farò volentieri, Signore”. Egli aveva però frainteso: pensava si trattasse di quella chiesa che, per la sua antichità, minacciava prossima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si fece immensamente lieto e raggiante; sentì nell’anima ch’era stato veramente il Crocifisso a rivolgergli il messaggio.

Preghiera in San Damiano

titolo Preghiera in San Damiano
autore Giotto anno XIII sec.

Si spogliò dunque di tutto, diede quanto aveva in elemosina, e a suo padre che l’aveva citato davanti al Vescovo, diceva rendendogli anche i vestiti: « Finora ho chiamato Pietro di Bernardone mio padre, d’ora in poi a maggior ragione dirò: Padre mio che sei nei cieli ». Esce all’aperto e, immediatamente. mette in pratica il consiglio evangelico. Si scalza, s’infila una tunica contadinesca, getta la cintura di cuoio e al suo posto s’annoda sui fianchi una corda. (La cintura di cuoio era nel medioevo la parte più importante dell’abito, tanto importante che Dante. quando vorrà lodare la rude semplicità dei vecchi fiorentini, li dirà “cinti di cuoio e d’osso”)

Da quel giorno l’eroismo di Francesco non ebbe più limiti: i poveri, i lebbrosi, gli ammalati di ogni specie furono la sua parte életta. Fu trattato da pazzo, percosso, vilipeso, maledetto, ed egli ricambiava tutto con preghiere, carità, amore. Ai suoi seguaci che volle chiamare « Frati Minori » insegnava il lavoro, l’elemosina, la preghiera e la povertà più assoluta.

Cappella delle Rose

Capella delle Rose, il luogo dove sorgeva originariamente la capanna che ospitava San Francesco. Venne trasformato in cappella per volere di San Bonaventura intorno al 1260 ed fu definitivamente ampliata formando l’attuale “Cappella delle Rose”, da San Bernardino da Siena, nel 1440 circa. Sotto l’altare della cappella, accanto alla statua del Santo in preghiera, si trovano i resti delle travi che formarono il pulpito dal quale egli annunciò, in presenza dei vescovi dell’Umbria, la grande Indulgenza della Porziuncola

All’inizio del 1209 Francesco assieme ai suo adepti si riunì così in una capanna nella località di Rivotorto, nella pianura sottostante la città di Assisi, presso la Porziuncola, iniziando così la prima scuola di formazione dove oltre ad insegnare i suoi principi fondamentali istruì i discepoli alla questua per sostenersi e per riparare le chiese danneggiate.

Dove passò portò la benedizione di Dio: la pace fra le fazioni e l’amore fra i nemici: convertì peccatori, salvò miserabili, protesse oppressi.

San Francesco

autore Cigoli anno tra il 1597 e il 1599 titolo San Francesco

I tre voti francescani, obbedienza, povertà e castità, non erano pesi che il figlio di Pietro Bernardone prendeva sulle sue grame spalle e che imponeva ai compagni d’avventura. Al contrario, quei voti rendevano lui e i suoi seguaci più presti e leggeri. L’obbedienza scioglieva da ogni dubbio; la povertà liberava da ogni cupidigia; la castità sollevava da ogni impegno carnale. I vizi contrari a quei voti, cioè la superbia, l’avarizia e la lussuria, erano tre mostruose fibbie, che imbrigliavano l’uomo mondano.

Benedetto dal papa, estese ovunque ed a tutti la sua opera; istituì le Clarisse; fondò e diffuse il Terz’Ordine. Andò in Egitto e Palestina per far cessare le ostilità tra i due popoli, mandò apostoli dappertutto a portare «pace e bene ».

Alla Verna, Dio impresse sul suo servo fedele il segno del suo amore: le sacre stimmate.

Compose laudi in onore del suo Dio perchè esclamava: « L’amore non è amato, l’amore non è amato! ». Morì, benedicendo i suoi figliuoli e la sua cara città di Assisi, il 3 ottobre 1226.

Fu chiamato il più santo degli Italiani, e il più Italiano dei santi; assieme a S. Caterina da Siena è il grande protettore della nostra amata patria.

PRATICA. Ad onore di S. Francesco facciamo oggi una mortificazione ed una elemosina.

PREGHIERA. O Dio, che per i meriti di S. Francesco accrescesti la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedici di disprezzare a suo esempio le cose terrene, e di poter partecipare alla gioia dei doni celesti.

MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Assisi, in Umbria, il natale di San Francésco, Levita e Confessore. Fondatore di tre Ordini, cioè dei Frati Minori, delle Povere Donne, e dei Fratelli e delle Sorelle della Penitenza. La sua vita, piena di santità e di miracoli, fu scritta da san Bonaventura.

SAN FRANCESCO E IL NATALE

Per Francesco il Natale era la festa delle feste, appunto perché Dio stesso, con la sua adorabile incarnazione, scendeva in terra, e si faceva fratello degli uomini. Frate, non monaco. L’eterno entrava nel tempo; l’immobile diventava viandante. Dal Natale in poi, tutte le strade sarebbero state come quella d’Emmaus.
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San Francesco Presepe
Il presepe di Greccio di Benozzo Gozzoli,
Chiesa di San Francesco, Montefalco

SAN FRANCESCO E GLI ANIMALI

San Francesco chiamava gli animali «i nostri fratelli più piccoli». Per loro aveva le attenzioni più delicate. Voleva scrivere a Federico II perché con un editto stabilisse che a Natale le strade fossero cosparse di granaglie e di grano per gli uccelli: anch’essi dovevano gioire per la nascita del Redentore. Perché non fossero calpestati, scansava dai sentieri i vermi. A Sant’Angelo in Pantanelli, presso Orvieto, viene mostrato tuttora uno scoglio sul Tevere, dal quale avrebbe gettato nel fiume dei pesci che gli erano stati regalati.
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San Francesco e gli animali

I “FIORETTI” DI SAN FRANCESCO

  Come Santo Francesco convertì tre ladroni micidiali, e fecionsi frati; e della nobilissima visione che vide l’uno di loro,il quale fu santissimo frate.

Santo Francesco andò una volta per lo distretto del Borgo a Santo Sipolcro, e passando per uno castello che si chiama Monte Casale, venne a lui uno giovane nobile e molto dilicato, e dissegli: “Padre, io vorrei molto volentieri essere de’ vostri frati”. Rispuose Santo Francesco: “Figliuolo, tu se’ giovane, dilicato e nobile: forse che tu non potresti sostenere la povertà e l’asprezza nostra”. Ed egli: “Padre, non sete voi uomini come io? dunque, come la sostenete voi, così potrò io colla grazia di Cristo”. Piacque molto a Santo Francesco quella risposta; di che benedicendolo, immantanente Io ricevette all’ordine e puosegli nome frate Agnolo. E portassi questo giovane sì graziosamente che ivi a poco tempo santo Francesco il fece guardiano nel luogo detto di Monte Casale. continua >>

CANTICO DELLE CREATURE

San Francesco Giotto

autore: Giotto anno 1292-1296 titolo La predica agli uccelli (Storie di san Francesco)

Altissimu; onnipotente bon Signore,
  tue so’ le laude, la gloria e l’onore et orme benediczione.
  Ad te solo, Altissimo, se confano et nullu omu ène dignu te mentovare.

Laudato si, mi Signore, curo tucte le tue creature,
  spezialmente messor lo frate sole,
  lo quale jorna, et allumini per lui;
  et ellu è bellu e radiante rum grande splendore;
  de te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle;
  in celo l’hai formate clarite et preziose et belle.

Laudato si, mi Signore, per frate vento
  et per aere et nubilo et sereno et orme tempo,
  per le quale a le tue creature dai sustentamento.

Laudato si, mi Signore, per sor’acqua,
  la quale è multo utile, et umele, et preziosa et casta.

Laudato si, mi Signore, per frate focu,
  per lo quale ennallumini la nocte,
  et elio è bellu, et jucundo. et robustoso et forte.

Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra,
  la quale ne sustenta e governa,
  e produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba.

Laudato si, mi Signore, per quilli che perdonano per lo tuo amore
  e sostengo infirmitate et tribulazione.
  Beati quilli che sosterranno in pace,
  ca de te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si, mi Signore, per sona nostra morte corporale,
  da la quale nullu orno vivente pò scappare.
  Guai a quilli che morrano ne le peccata mortali.
  Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati;
  ca la morte secunda no ‘1 farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore, e rengraziate.
  e serviteli cum grande umilitate.

Versione italiana

«Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.

A te solo, o Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti.

Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente per il signor fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci dai la luce. E lui è bello e raggiante con grande splendore: te, o Altissimo, simboleggia.

Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, chiare preziose e belle.

Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita.

Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.

Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. Egli è bello, giocondo, robusto e forte.

Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti, con fiori variopinti ed erba.

Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze.

Beati quelli che le sopporteranno serenamente, perché dall’Altissimo saranno premiati.

Lodato sii mio Signore per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.

Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. In questo caso la morte spirituale non procurerà loro alcun male.

Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.»

TESTAMENTO DI SAN FRANCESCO (1226)

Tomba di San Francesco

Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza cosi: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo. continua >>

PREGHIERA SEMPLICE

San Francesco di Cimabue

autore: Cimabue anno 1285-1288 titolo Particolare nella Maestà di Assisi
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:

dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
Poichè:

Sì è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.

Amen.

BENEDIZIONE A FRATE LEONE

Benedizione a Frate Leone
Il Signore ti benedica e ti custodisca.
Mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.
Volga a te il suo sguardo e ti dia pace.
Il Signore ti dia la sua grande benedizione.

Benedicat tibi Dominus et custodiat te,
ostendat faciem suam tibi et misereatur
tui convertat vultum suum ad te
et det tibi pacem
Dominus benedicat frater Leo, te
Benedicat, benedicat,
benedicat tibi Dominus
et custodiat te Frater Leo, te

Benedizione di San Francesco

FRATELLO SOLE E SORELLA LUNA

Dolce è sentire
Come nel mio cuore
Ora umilmente
Sta nascendo amore
Dolce è capire
Che non son più solo
Ma che son parte di una immensa vita
Che generosa
Risplende intorno a me
Dono di Lui
Del Suo immenso amore
Ci ha dato il Cielo
E le chiare Stelle
Fratello Sole
E Sorella Luna
La Madre Terra
Con Frutti, Prati e Fiori
Il Fuoco, il Vento
L’Aria e l’Acqua pura
Fonte di Vita
Per le Sue Creature
Dono di Lui
Del suo immenso amore
Dono di Lui
Del suo immenso amore
regia Franco Zeffirelli anno 1972 titolo Fratello sole e sorella luna

LA CANZONE DI SAN DAMIANO

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