Green pass e app VerificaC19: il certificato verde, è ormai il tema del momento; si tratta di un documento che attesta una delle tre condizioni seguenti: vaccinazione anti-Covid (almeno una dose); certificato di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi; esito negativo a un tampone antigenico o molecolare nelle ultime 48 ore. Il Green pass è richiesto in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, per avere accesso a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture; e per muoversi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.
Come abbiamo già avuto modo di notare, il Green pass sarà inoltre obbligatorio dal 6 agosto, per avere libertà di accedere a ogni tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso; musei e luoghi di cultura; concorsi pubblici; palestre; piscine; centri benessere; spettacoli; eventi e competizioni sportive; fiere; sagre; convegni e congressi; centri termali; parchi tematici e di divertimento; centri culturali e ricreativi; sale da gioco e casinò.
Non solo, dal giorno primo luglio 2021 la certificazione verde Covid è valida come ‘EU digital COVID certificate’ e rende più agevole viaggiare da e per tutti i Paesi UE e dell’area Schengen.
Da sottolineare sono gli aspetti sanzionatori legati a chi non rispetta in modo diligente le norme vigenti, relative all’uso del Green pass stesso. Infatti, con il nuovo Dl Covid, varato in Consiglio dei Ministri nella serata del 22 luglio, è ora allargato l’ambito di applicazione del documento in questione. Sostanzialmente, far valere l’obbligo di Green pass per varie e numerose attività, significa anche estendere le sanzioni agli esercenti che non rispettano le nuove regole di accesso ai luoghi pubblici o aperti al pubblico. Vediamo più in dettaglio.
Green pass covid-19: le sanzioni per chi non rispetta le regole
Lo chiariamo subito: se non ci conforma a quanto stabilito recentemente dal Governo, vi sono concreti rischi di sanzione amministrativa pecuniaria. In altre parole, parliamo di multe, applicate sia agli esercenti che ai cittadini – colpevoli di comportamenti non conformi alle regole sul Green pass: le sanzioni oscillano tra un minimo di 400 ed un massimo di 1000 euro. Possibile anche la chiusura del locale per un certo numero di giorni, in ipotesi di violazione reiterata per tre volte in tre giorni distinti.
Pubblicato il dl Covid in Gazzetta, è ora chiaro il quadro dei controlli e delle attività per le quali sarà doveroso il Green pass dal 6 agosto.
Leggi anche: Proroga stato di emergenza e certificazione verde, le novità nel nuovo decreto Covid
Green pass: chi sono i controllori?
Tra pochi giorni, questa certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, e che include un QR Code per verificarne autenticità e validità, sarà di fatto obbligatoria per partecipare a numerose occasioni di socialità. Ecco dunque spiegato il boom di vaccinazioni anti coronavirus e di richieste di somministrazione del vaccino, negli ultimi giorni.
Saranno proprio i titolari o i gestori dei servizi e delle attività per i quali è introdotto l’obbligo del Green pass, a verificare il possesso e la validità della certificazione. Già indicato nel DPCM dello scorso 17 giugno – cui peraltro fa riferimento l’ultimo decreto Covid – ecco l’elenco dei soggetti che possono eseguire i controlli circa il possesso del documento in oggetto:
- pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni;
- i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per il cui accesso è stabilito il possesso di Green pass, nonché i loro delegati;
- i gestori delle strutture che effettuano prestazioni sanitarie; socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali in qualità di visitatori sia stabilito il possesso di Green pass, nonché i loro delegati;
- i membri del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi;
- il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso cui si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è stabilito il possesso di Green pass, nonché i loro delegati.
In concreto, i ‘verificatori’ saranno dunque ristoratori; baristi; commessi; gestori dei cinema; titolari di palestre; piscine o centri scommesse. Si tratta insomma di tutte le figure professionali, opportunamente delegate dai titolari di locali e licenze, che lavorano nell’ambito dell’attività per cui scattano i controlli. Non soltanto i pubblici ufficiali.
Leggi anche: Concorso Tecnici Sud, nuovo bando in arrivo
Green pass e app VerificaC19: nuova app per i controlli, in arrivo ad agosto
Come accennato, in caso di violazione delle norme del nuovo Decreto Covid, sono previste sanzioni di non lieve entita: abbiamo infatti la multa da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente ed anche la possibile chiusura fino a dieci giorni dell’esercizio, laddove le infrazioni dovessero essere riscontrate per tre volte in tre giorni distinti.
Insomma, i soggetti citati saranno tenuti a fare le verifiche del caso e, come indicato nel decreto Covid pubblicato il 23 luglio in Gazzetta: “l’intestatario della certificazione verde Covid19 all’atto della verifica dimostra a richiesta dei verificatori la propria identità personale mediante l’esibizione di un documento di identità”.
E’ in arrivo dal 6 agosto una nuova app della PA. Denominata ‘VerificaC19′, è stata sviluppata dal ministero della Salute proprio per agevolare il controllo dei Green pass. Ci si potrebbe domandare come funziona: ebbene, il soggetto verificatore chiede la certificazione verde all’interessato, il quale è tenuto a esibire il relativo QR Code (digitale o cartaceo). Con il dispositivo, è sufficiente inquadrare il QR code sulla certificazione digitale per avere in risposta una spunta verde in ipotesi affermativa; oppure un segnale di divieto rosso nell’ipotesi nella quale il Green pass non sia più valido. Ciò per es. nel caso in cui un tampone sia stato compiuto più di 48 ore prima della verifica.
Concludendo, le novità citate hanno però registrato le critiche di molti ristoratori, che non intenderebbero “essere scambiati per controllori”, giacchè sostengono che il ruolo di verificatore del QR code non spetti loro. Ecco perchè la Fipe-Confcommercio, ossia la Federazione italiana dei pubblici esercizi, è preoccupata per il possibile caos organizzativo che si potrebbe creare ad agosto. Conseguente è la proposta dell’associazione, che vorrebbe rendere più snelle le procedure, introducendo l’obbligo di autocertificazione del cliente, in modo da sollevare chi lavora nei locali da ogni possibile responsabilità.