Archivi giornalieri: 13 luglio 2021

Mamoiada, prima uscita annuale dei Mamuthones e Issohadores

 

Mamoiada, prima uscita annuale dei Mamuthones e Issohadores

Titolo: Mamoiada, prima uscita annuale dei Mamuthones e Issohadores
Autore: Ufficio stampa della Regione Autonoma della Sardegna
A cura di: Regione Autonoma della Sardegna

Licenziamento o dimissioni: cosa deve prendere la badante alla fine del contratto

Licenziamento o dimissioni: cosa deve prendere la badante alla fine del contratto

Per qualunque motivo si interrompe il rapporto di lavoro, alla badante spettano alcuni emolumenti
ferie badanti

Quando si interrompe un rapporto di lavoro alla badante spettano alcune erogazioni in danaro che non possono essere negate dal datore di lavoro. Questo a prescindere dal motivo del licenziamento che può essere per scelta del datore di lavoro (licenziamento), per volontà del lavoratore (dimissioni), per termine del contratto se a tempo determinato o per decesso dell’assistito.

Ma cosa deve effettivamente prendere la badante al termine del rapporto di lavoro? Ecco la guida completa.

Il TFR per colf, badanti e baby sitter, come funziona?

Anche la badante al termine del rapporto di lavoro ha diritto alla cosiddetta liquidazione, cioè al TFR. Nel settore domestico è data facoltà alla lavoratrice, di richiedere la liquidazione ogni anno a dicembre in misura pari al 70% di quanto accantonato durante l’anno di lavoro. Il resto va preso al termine del rapporto di lavoro. Infatti la badante o la colf, accantonano mese per mese una quota di liquidazione. Se la badante ha annualmente richiesto la quota di TFR spettante, o se non l’ha richiesta, poco cambia perché il datore di lavoro alla fine del rapporto di lavoro deve erogare, con l’ultima busta paga anche questo emolumento.

E dal momento che il datore di lavoro del settore domestico non funge da sostituto di imposta, ciò che eroga è il TFR lordo.

In base ai dettami del Codice Civile, precisamente all’articolo n° 2120, il TFR si calcola sommando per ogni anno di servizio una quota pari all’ammontare della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5. La quota si riduce in proporzione alle frazioni di anni (dodicesimi) calcolando come mesi interi le porzioni di mese pari o superiori a 15 giorni.

Questa regola che vale per la generalità dei lavoratori è leggermente diversa come applicazione per colf e badanti. Infatti l’articolo n° 17 della legge n°339 del 1958 e la legge n° 297 del 1982, oltre a ciò che prevede il CCNL di categoria all’articolo n° 40, stabiliscono un regime diverso nel settore domestico. La differenza sta proprio nell’anticipo possibile senza dare spiegazioni per la richiesta (negli altri settori occorre indicare il motivo della richiesta di anticipazione TFR), ripetendola ogni anno (negli altri settori l’anticipo si può richiedere una sola volta) e fin da subito, cioè senza una carriera più o meno lunga alle spalle (negli altri settori servono almeno 8 anni di lavoro con lo stesso datore di lavoro).

 Per i lavoratori domestici, il TFR si calcola dividendo per 13,5 la somma delle retribuzioni mensili, della tredicesima mensilità e della quota convenzionale di vitto e alloggio. L’importo accantonato poi, viene incrementato ogni anno dell’1.5% in maniera fissa, e poi del 75% del tasso di inflazione di ogni anno.

Altri emolumenti a fine contratto

Ma non c’è solo il TFR. Infatti al termine del contratto di lavoro, possono essere monetizzate le ferie non utilizzate ma maturate. Questo capita quando il rapporto di lavoro si interrompe prima della fruizione delle ferie. La badante ha diritto a 26 giorni di ferie per ogni anno completo di lavoro e durante il periodo di fruizione delle ferie, spetta lo stesso stipendio percepito durante i mesi di lavoro normali. Le ferie si maturano ogni mese e sono pari a 2,16 giorni al mese.

Alla badante poi, spetta anche la quota di tredicesima maturata. Infatti se il rapporto di lavoro si interrompe prima del mese di dicembre di un anno, essendo dicembre il mese deputato alla erogazione della tredicesima, alla badante spettano tanti dodicesimi di tredicesima, quanti mesi ha lavorato prima dell’interruzione del rapporto di lavoro durante l’anno solare di riferimento.

In pratica alla badante che è licenziata dal prossimo primo agosto, spetterebbero già 7 mesi di tredicesima, ovvero quelli da gennaio a luglio in cui ha lavorato. La tredicesima nel settore domestico è pari ad una mensilità piena di stipendio e pertanto, per capire quanto spetta di tredicesima dopo aver perso il lavoro, occorre dividere lo stipendio per 12 e moltiplicare il risultato per i mesi di lavoro svolti effettivamente. Nel nostro esempio della badante licenziata dal primo agosto, occorrerà dividere per 12 lo stipendio mensile e moltiplicare ciò che esce per 7 che sono i mesi di lavoro da gennaio a luglio 2021.

Settimo giorno – Gramsci: nuove edizioni

Settimo giorno – Gramsci: nuove edizioni

Titolo: Settimo giorno – Gramsci: nuove edizioni
Autore: Spina Sergio
Regia: Pinelli Luciano
Interventi: Bedrin JeanFerri FrancoGerratana ValentinoJullien Claude FrancoisMacciocchi Maria AntoniettaMascolò JeanMondo LorenzoParis Robert
Editore: RAI
Produzione: RAI
Data di registrazione: 1974
Data di pubblicazione: 1974/11/03
Raccolta: Archivio Rai
Descrizione: Lorenzo Mondo, prendendo spunto dalla riedizione dei “Quaderni” e delle “Lettere dal carcere”, scritti da Antonio Gramsci durante la sua prigionia, intervista Valentino Gerratana cha parla dell’uomo politico analizzando il ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea. Maria Antonietta Macciocchi, Jean Mascolò, Franco Ferri, Robert Paris, Claude Francois Jullien e Jean Bedrine, intervistati, parlano delle opere letterarie di Gramsci commentandone i contenuti. Si racconta la storia di Gramsci, il suo pensiero politico e i temi principali delle sue riflessioni, descrivendo il contesto storico nel quale il politico operò e le ragioni sociali e politiche che portarono all’arresto di Gramsci. Il filmato mostra alcuni scritti originali del politico, scene di vita quotidiana e professionale di Gramsci.
Note: Macciocchi Maria Antonietta (giornalista), Mascolò Jean (direttore editoriale Gallimard), Ferri Franco (direttore Istituto Gramsci), Paris Robert (storico), Jullien Claude Francois e Bedrin Jean

TV7: storia di un latitante

TV7: storia di un latitante

Titolo: TV7: storia di un latitante
Interventi: Fiori PeppinoMuscau Giuseppe
Editore: RAI
Produzione: RAI
Data di registrazione: 1968
Data di pubblicazione: 1968/11/29
Raccolta: Archivio Rai
Descrizione: Il documento è dedicato al pastore sardo latitante Giuseppe Muscau, detto “Brussotto”, fuggito alla giustizia in seguito al rapimento e all’omicidio del benestante Pietrino Crasta e per il quale “Brussotto” è ricercato. “Brussotto”, nell’intervista di Peppino Fiori, giustifica la sua latitanza con dichiarazioni di innocenza e asserendo la volontà di proteggere la propria famiglia.

Ollolai, intervista a Bussu Federico

Ollolai, intervista a Bussu Federico

 

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Titolo: Ollolai, intervista a Bussu Federico
Autore: Murgia Gabriele
Regia: Gianfranco Cabiddu
Montaggio: Porcu Martina
Riprese: Nieddu Stefano
Traduzione: Frau Simona
Editore: Regione Autonoma della Sardegna
Produzione: KarelSpace S.p.A.
Data di registrazione: 2008/10/14
Comune: Ollolai
Tipologia: interviste
Argomento: Economia e societàLingua sardaStoria e tradizioni
Lingua: sardo
Descrizione: Impiegato comunale ed ex sindaco di Ollolai, il signor Federico Bussu traccia un quadro accattivante della vita della comunità, raccontandone aneddoti e storie di vita vissuta.

Bonus Pos 2021: sale il credito d’imposta

Bonus Pos 2021: sale il credito d’imposta

Le novità sui crediti d’imposta per i titolari di partita IVA che utilizzano e possono richiedere il bonus POS 2021.
Bonus POS 2021

Con il DL 99/2021 viene modificato anche il Bonus Pos. In primo luogo, per coloro che sono muniti di POS, il credito d’imposta sulle commissioni per i pagamenti tracciabili passa dal 30% al 100%.

In secondo luogo, è previsto un credito d’imposta con percentuale variabile tra il 10% e il 70%, per chi acquista, affitta o utilizza strumenti dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 che consentono al consumatore finale di effettuare i pagamenti tramite carte di credito o bancomat e che sono direttamente collegati ai registratori di cassa.

La determinazione della percentuale del credito d’imposta è collegata ai ricavi e compensi ottenuti dal soggetto titolare di partita IVA che ha fatto richiesta del Bonus Pos:

  • 10% per importi compresi tra 1 e 5 milioni di euro;
  • 40% per importi compresi tra 200.000 e 1 milione di euro;
  • 70% per importi inferiori a 200.000 euro.

Esiste una soglia massima prevista, pari a 160 euro.

Inoltre, è stato introdotto un nuovo credito d’imposta che riguarda l’avvio delle semplificazioni IVA per i pagamenti effettuati tramite carte di credito o bancomat, con una percentuale compresa tra il 40% e il 100% per chi compra, noleggia o usa strumenti collegati ai registratori di cassa, che siano in grado di memorizzare e trasmettere i dati direttamente all’Agenzia delle Entrate. Il periodo di riferimento relativo alla dotazione di tali strumenti, va dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022.

Anche in questo caso, la percentuale del credito d’imposta dipende dai ricavi e compensi percepiti nel precedente periodo d’imposta:

  • 40% per importi compresi tra 1 e 5 milioni di euro;
  • 70% per importi compresi tra 200.000 e 1 milione di euro;
  • 100% per importi inferiori a 200.000 euro.

Esiste una soglia massima prevista, pari a 320 euro.

Ricordiamo che possono beneficiare del Bonus Pos 2021: gli esercenti attività d’impresa, arte o professioni, che offrono prestazione di servizi o vendono beni ai consumatori finali. Questi soggetti titolari di partita IVA devono adottare il POS collegato ai registratori di cassa, in quanto obbligati alla memorizzazione elettronica e alla trasmissione dei corrispettivi.