Archivi giornalieri: 3 dicembre 2015

Cassazione

Cassazione, senza mansioni presenza irrilevante

Il dipendente privato delle sue mansioni dall’azienda non può essere licenziato per essersi assentato senza motivazione dal lavoro, in quanto la mancata attribuzione di mansioni rende irrilevante la sua presenza.

Questo è quanto ha stabilito la sentenza della Cassazione n. 24051/15 con la quale si conclude una controversia avviata dal lavoratore che aveva chiamato in giudizio la propria azienda sostenendo di aver subito l’assegnazione a compiti inferiori rispetto a quelli corrispondenti alla sua qualifica e subendo, conseguentemente, una dequalificazione professionale per la quale  chiedeva il risarcimento dei danni subiti. Il lavoratore aveva altresì impugnato il licenziamento disciplinare intimatogli dall’azienda por essersi assentato senza giustificazione per un periodo superiore a quello previsto nel ccnl.

La Cassazione ha ritenuto legittima la condotta del dipendente che avrebbe “formulato – con la propria assenza dal lavoro – una valida eccezione di inadempimento, fondata sul proprio demansionamento, e lo avrebbe fatto senza vilare in alcun modo l’obbligo di esecuzione in buona fede del contratto

Patronati

Tagli ai Patronati – Genova, chiusura degli sportelli domani e presidio all’Inps e in Prefettura

Sabato 5 gazebo in Piazza De Ferrari per spiegare ai cittadini cosa succederà se verranno confermati i tagli ….

“Anche quest’anno la finanziaria ci ha riservato un bel regalo, un taglio di 50 milioni al fondo dei patronati e noi, siccome sono già tre anni che viviamo situazioni analoghe, abbiamo detto che non ce la facciamo più a assorbire tagli con la spending review”. Ivana Olivieri, del patronato Inca Cgil Liguria, spiega così il motivo della mobilitazione di tutti i patronati aderenti al Cepa che domani chiuderanno in segno di protesta in tutta la Liguria.

Un nuovo taglio di 28 milioni di euro al Fondo Patronati che si aggiungerà ai 35 milioni già sottratti lo scorso anno e che mette a rischio i lavoratori e il servizio svolto per i cittadini. Acli, Inas Cisl, Inca Cgil e Ital Uil, ogni anno trattano oltre 200.000 pratiche nella sola Liguria, informando e accompagnando le persone per tutelarle nel rapporto con gli enti previdenziali e assicurativi per affrontare richieste di pensione e prestazioni al sostegno del reddito.

“Queste attività vengono, di fatto, finanziate attraverso un prelievo al lavoratore dipendente dello 0,267% dei contributi – ricorda Nicoletta Vivarelli, patronato Acli Liguria – che di
fatto ci consente di finanziarci e poter svolgere questa attività in maniera gratuita”. “Noi ci chiediamo il perché di questa scelta, perché tagliare i fondi ai patronati vuol dire togliere servizi ai cittadini – sottolinea Massimo Ramenzoni, direttore patronato Inas Cisl – senza risparmio da parte dello Stato. Non vorremmo che questo fosse un attacco indiretto ai sindacati e ai corpi intermedi dello stato”. La campagna #xidiritti e #iocimettolafaccia si avvale anche della forza divulgatrice dei social network e avrà anche momenti per sensibilizzare i cittadini. “Abbiamo deciso di manifestare il nostro disagio – conclude Cinzia Boscaglia, responsabile ItalUil Liguria – chiudendo tutti i nostri sportelli, domani, con un presidio all’Inps e poi in Prefettura. Sabato, invece, metteremo gazebo in Piazza De Ferrari per spiegare ai cittadini cosa succederà se verranno confermati i tagli”.

Tagli ai Patronati

Tagli ai Patronati – L’Inps di Cagliari, no a norme dannose per la cittadinanza

Il comitato provinciale Inps di Cagliari, ha approvato il seguente ordine del giorno:

Premesso che la legge di stabilità presentata dal Governo, per il secondo anno consecutivo, prevede tagli ai
finanziamenti dei Patronati. Infatti, alla riduzione di 35 milioni di euro, stabilita per il 2015, si aggiunge ora un ulteriore taglio per il 2016 ed altri ancora nel triennio 2015-2018. Questa riduzione è attuata attraverso una diminuzione delle aliquote di finanziamento, operando dunque tagli strutturali che, nel lungo periodo, determineranno l’impossibilità per i patronati di funzionare e garantire corrette, qualificate e gratuite risposte ai cittadini. Il comitato osserva che la riduzione dei finanziamenti per il 2015, inizialmente più ampia, era stata contenuta solo grazie alla mobilitazione delle forze sociali, dei parlamentari e ai quasi due milioni di firme raccolte tra la cittadinanza e che il Governo si era impegnato ad una necessaria riforma del sistema dei patronati (finora non realizzata) che possa rendere la loro attività più trasparente e diffusa nel territorio.

Rilevato che

la totale informatizzazione delle procedure online dell’INPS e la permanenza del divario digitale, dovuto anche all’invecchiamento della popolazione, all’aumento della povertà, ed all’insufficienza della diffusione della banda larga nella Regione Sardegna e nella provincia di Cagliari, determinano un costante aumento del ricorso all’attività dei patronati che ormai assistono gli utenti per oltre il 90% delle pratiche previdenziali e assistenziali.

Osservato che

la riduzione dei finanziamenti ai patronati si unisce ad una costante diminuzione del personale INPS, il cui organico nel solo 2014 ha registrato una flessione del 3,5% a livello nazionale e di oltre il 4% nelle sedi operative della Sardegna, con un trend che è continuato anche nel 2015.

Per questi motivi il Comitato

– esprime fortissime preoccupazioni perché la contemporanea riduzione del personale INPS e dei finanziamenti ai patronati, dal quale non può che discendere una loro minore funzionalità nel territorio, inciderà negativamente sulla quantità e qualità del servizio ai cittadini, alle imprese, ai pensionati, ai disoccupati ed in genere alle fasce più deboli degli utenti dell’Inps.

– Auspica che il Governo riveda le norme inserite nella legge di stabilità.

– Chiede che le Istituzioni nazionali, regionali e provinciali e lo stesso INPS utilizzino tutta la loro autorevolezza nei confronti del Governo e del Parlamento, perché si ritirino norme dannose per la cittadinanza.

Morti sul lavoro

2015 – Morti sul lavoro, è una strage

E’ una strage che si profila nitida attraverso l’elaborazione degli ultimi dati sulle morti sul lavoro  nel nostro Paese. Un’analisi spietata che fa emergere un incremento della mortalità del 16 per cento nei primi 10 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è proprio innanzi a questa drammatica proiezione che il Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering sottolinea che è indispensabile ed urgente la diffusione di un “drastico cambiamento culturale”.

“Un itinerario che deve cominciare dalle Istituzioni attraverso forti campagne di sensibilizzazione e maggiori controlli. Anche i datori di lavoro devono, però, contribuire comportandosi realmente come buoni padri di famiglia – spiega – e non solo perché ciò è richiesto nella Giurisprudenza. La domanda che ogni giorno si dovrebbero porre è: cosa posso fare per aumentare i livelli di sicurezza e salute dei lavoratori?”.

Questa è la premessa per ridimensionare una vera e propria piaga nazionale che, nell’ultima mappatura dell’Osservatorio mestrino (sulla base di dati Inail), parla di 729 vittime rilevate in occasione di lavoro da gennaio ad ottobre 2015. Vale a dire 101 decessi in più dello scorso anno con un incremento del 16 per cento. “Stiamo parlando di 729 famiglie distrutte – continua  – di cui ci si dimentica già dopo pochi giorni dall’accaduto”.

Una situazione che precipita e in cui, complice la crisi, l’intervento degli enti di controllo come gli Spisal, diventa sempre meno frequente. “Un’altra fragilità italiana sul fronte della sicurezza sul lavoro riguarda anche gli infortuni ‘non mortali’ – ha commentato il procuratore torinese Raffaele Guariniello, innanzi ai dati dell’Osservatorio –  perché  nelle aule dei tribunali italiani arriva solo il 10 per cento degli infortuni verificatisi in ambiente di lavoro. Una sottovalutazione davvero pericolosa per un Paese che sta vedendo allarmanti incrementi di mortalità sul lavoro”.

Intanto, in Italia è la Lombardia a detenere il triste primato del numero di vittime registrate in occasione di lavoro (108); seguono: la Campania (73), la Toscana (65), il Lazio (62), l’Emilia Romagna (62), il Veneto (59), la Sicilia (53), il Piemonte (52). E poi ancora: la  Puglia (47), le Marche (24), l’Abruzzo (21), l’Umbria (20), il Trentino Alto Adige (17), Calabria e Liguria (14), Sardegna (11), Molise e Friuli Venezia Giulia (10) Basilicata (9).

Osservando, poi, i settori più colpiti dall’emergenza, si scopre che quello delle Costruzioni conta ancora il  maggior numero di vittime (sono 98, pari al 13,4 per cento del totale).
Sempre quarantenni e cinquantenni i lavoratori più spesso coinvolti dagli infortuni mortali.

“La spiegazione a questo dato, purtroppo ricorrente nelle nostre indagini – sottolinea la rilevazsione di venga Engineering – è che spesso la lunga esperienza lavorativa porta ad un abbassamento del livello di attenzione e quindi ad una ridotta percezione del rischio. E questo accade soprattutto nei casi in cui non si è mai stati vittima di alcun infortunio”.
Inoltre le donne che hanno perso la vita nei primi 10 mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 36. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 115 pari al 15,7 per cento del totale. 
A livello provinciale è, invece, Roma a guidare la triste classifica con 37 morti bianche, seguita da: Milano (32), Napoli (28), Bari (23), Brescia (20), Torino (19). Gli infortuni mortali avvenuti in itinere in Italia da gennaio a ottobre 2015 sono stati 259.

Diritto di Famiglia

Diritto.it Questioni di Diritto di Famiglia

LE NOVITA’ AL 03/12/2015

  Resoconto del Convegno Nazionale su Separazioni conflittuali e “abusi socio-giudiziari”. Quali tutele per i Minori?
  Il Segreto di Stato
  Doping, etica e aspetti normativi nel contesto nazionale ed internazionale. Il recente caso russo
  La competenza territoriale per le obbligazioni pecuniarie. Nulla di scontato, la questione viene rimessa alle Sezioni Unite.
  Impugnabile l’estratto di ruolo se la cartella non viene regolarmente notificata
Questioni di Diritto di Famiglia Disconoscimento di paternità: il passaggio in giudicato della sentenza rende privo di ogni giustificazione il successivo proseguirsi di ogni tipo di contribuzione di mantenimento (Cass. n. 23973/2015)
  L’altro, mezzo e/o specchio
  La buona fede: da strumento di integrazione a regola di validazione dell’atto.
  In caso di pignoramento presso terzi l’intermediario che si assume gli obblighi propri del custode non è obbligato a verificare la provenienza delle somme né i limiti di pignorabilità del credito
  La tutela del paziente passa attraverso la tutela del sanitario deontologicamente corretto
  Donne: breve storia del riconoscimento giuridico della parità
Questioni di Diritto di Famiglia Confermata la condanna ad un uomo che aggredisce l’ex moglie ed il suo amante ai tempi del matrimonio (Cass. pen., n. 46453/2015)
  Il processo amministrativo al servizio del cittadino: le principali criticità
  Il cyberbullismo
  La sindrome di alienazione parentale in un convegno alla camera dei deputati con Giuseppe Cassano
  Giusto processo e giurisdizione amministrativa: le lacune del processo amministrativo italiano
  Immigrazione e autocertificazione: il punto sui (ripetuti) rinvii
Questioni di Diritto di Famiglia L’aumento dei limiti di reddito per chi convive con il coniuge o altro familiare, al fine di usufruire del gratuito patrocinio, vale solo nel processo penale (Corte cost. n. 237/2015)
  Efficienza senza qualità
  Le organizzazioni senza scopo di lucro, definizione e caratteri
  Il carcere in Italia, struttura, regole e norme relative
  Appalti pubblici: si puo’ essere esclusi dalla gara per negligenza o malafede nell’esercizio di precedenti prestazioni contrattuali con la stessa stazione appaltante anche se il processo penale “parallelo” si conclude con l’assoluzione…
  Telecamere per controllare i dipendenti? Legittime se installate per difendere il patrimonio aziendale.

SENTENZE

NOTE A SENTENZE

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE03/12/2015

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24472

FISCALE

Tributi – Accertamento fiscale – Tassazione per trasparenza dei maggiori redditi imputabili ai fini IRPEF

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24421

LAVORO

Rapporto di lavoro – Interpretazione dei contratti – Volontà dei contraenti – Accertamento – Ratio del precetto contrattuale – Art. 1362 c.c.

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24424

LAVORO

Previdenza – Penzione aziendale – Calcolo – Computo dell’indennità di incentivazione – Differenze pensionistiche spettanti al de cuius

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24426

LAVORO

Inail – Infortunio sul lavoro – Domanda di regresso – Violazioni di obblighi di sicurezza – responsabilità del datore di lavoro – Configurabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24427

LAVORO

Associazione in partecipazione – Misura del corrispettivo – Utile dell’associato proporzionale al reddito netto dell’associante

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24438

LAVORO

Lavoro – Mancata assunzione con la qualifica di fabbro – Danno biologico-esistenziale – Illegittimità – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 01 DICEMBRE 2015, N. 24439

LAVORO

Lavoro – Indennità di turno – Riposo compensativo – Art. 44 del CCNL comparto Sanità – Lavoro straordinario – Configurabilità

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 02 DICEMBRE 2015, N. 24530

LAVORO

Rapporto di lavoro – Furto in azienda di modestissimo valore – Licenziamento – Illegittimità – Sanzione espulsiva sproporzionata

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 27 NOVEMBRE 2015, N. 24285

FISCALE

Tributi – Irpeg ed Irap – art. 9-bis L. 289/2002 – Reiezione dell’istanza di definizione

TRIBUNALE

ORDINANZA

TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO – ORDINANZA 24 LUGLIO 2015

LAVORO

Processo penale – Divieto di un secondo giudizio – Applicabilità limitata all’esistenza del medesimo “fatto giuridico”, nei suoi elementi costitutivi, sebbene diversamente qualificato, invece che all’esistenza del medesimo “fatto storico”, così come delineato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. – Codice di procedura penale, art. 649.

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – DECRETO MINISTERIALE 14 OTTOBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Termini, modalità e procedure per la concessione ed erogazione di agevolazioni per la realizzazione di attività imprenditoriali volte, attraverso la valorizzazione del patrimonio naturale, storico e culturale, al rafforzamento dell’attrattività e dell’offerta turistica del territorio del cratere sismico aquilano

UE

REGOLAMENTO

UE – REGOLAMENTO 02 DICEMBRE 2015, N. 2015/2231

FISCALE

Che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda i Principi contabili internazionali (IAS) 16 e 38

PRASSI

AGENZIA DELLE ENTRATE

COMUNICATO

AGENZIA DELLE ENTRATE – COMUNICATO 02 DICEMBRE 2015

FISCALE

Studi di settore 2015 – Ok degli esperti alle evoluzioni degli studi per il 2015, ai correttivi anticrisi ed alle modifiche della territorialità

CONSOB

DELIBERA

CONSOB – DELIBERA 25 NOVEMBRE 2015, N. 19446

LAVORO, FISCALE

Modifiche al regolamento di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti adottato con delibera del 14 maggio 1999, n. 11971 e successive modificazioni.

COVIP

COMUNICATO

COVIP – COMUNICATO 11 NOVEMBRE 2015

LAVORO

 

EQUITALIA

COMUNICATO

EQUITALIA – COMUNICATO 02 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Equitalia e Cassa Forense insieme per una riscossione più efficace – Assistenza online e servizi web per il recupero dei contributi degli avvocati

INPS

CIRCOLARE

INPS – CIRCOLARE 02 DICEMBRE 2015, N. 196

LAVORO

Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e lo Stato d’Israele sulla previdenza sociale firmato a Gerusalemme il 2 febbraio 2010, ratificato con legge del 18 giugno 2015, n. 98, pubblicata nella G.U. 8 luglio 2015 n. 156, in vigore dal 1° dicembre 2015.

INPS – CIRCOLARE 02 DICEMBRE 2015, N. 197

LAVORO

Decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015 (G.U. del 23 settembre 2015) recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n.183. Trattamenti di integrazione salariale ordinaria

MESSAGGIO

INPS – MESSAGGIO 02 DICEMBRE 2015, N. 7264

LAVORO

Datori di lavoro agricolo – esonero triennale ex art. 1, co. 119, Legge 23 dicembre 2014, n.190

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

NOTA

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – NOTA 01 DICEMBRE 2015, N. 24592

LAVORO

Adeguamento dei Fondi di solidarietà bilaterali istituiti ai sensi dell’articolo 3, della legge n. 92 del 2012 al decreto legislativo del 14 settembre 2015, n. 148 – Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito del personale delle aziende di trasporto pubblico (Decreto interministeriale n. 86985 del 09 gennaio 2015

NEWSLETTER LAVORO n. 706 del 3 dicembre 2015

 

NEWSLETTER LAVORO

n. 706 del 3 dicembre 2015

 
 
     
 
 

Jobs Act

 
02-12
 

L’Inps, con la circolare n. 197 del 2 dicembre 2015, fornisce le prime indicazioni per l’applicazione delle novità introdotte dal Titolo I del Decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015 che riordina la normativa in materia di cassa integrazione guadagni quale strumento di tutela in costanza di rapporto di lavoro.

 
01-12
 

Milano 16 dicembre – Roma 17 dicembre

Il Corso permette di fare il punto sulle novità introdotte dai Decreti Legislativi n. 22 e 148 del 2015, con cui il legislatore riordina la materia degli ammortizzatori sociali.
I maggiori punti di attenzione su cui si soffermano le novità legislative:
• NASPI – Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego
• ASDI, un nuovo sostegno al reddito per i lavoratori che si trovano in situazioni svantaggiate
• DIS-COLL, ovvero l’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione
• CIGO – Cassa integrazione ordinaria
• CIGS – Cassa integrazione straordinaria
• Mobilità
• Contratti di solidarietà difensivi

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27-11
 

L’Inps, con la circolare n. 194 del 27 novembre 2015, fornisce alcune precisazioni in merito al calcolo della durata dell’indennità NASpI.

 
 

Novità in materia di Lavoro

 
02-12
 

L’Inps, comunica che, sulla base dell’andamento dell’esonero contributivo triennale, previsto Legge di Stabilità 2015, procederà in data 3 dicembre 2015 a processare ulteriori domande di esonero nel rispetto dell’ordine di presentazione delle stesse.

 
02-12
 

Il nuovo manuale Ipsoa offre il quadro organico della normativa che disciplina l’amministrazione del personale e la consulenza del lavoro sia per quanto riguarda gli aspetti contrattuali, che per quelli connessi agli adempimenti contributivi e fiscali.
Riporta i dati tabellari inerenti le retribuzioni contrattuali dei principali settori e le tabelle delle aliquote contributive.

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01-12
 

Il Ministero del Lavoro ha emanato la nota n. 6022 del 30 novembre 2015, con la quale comunica, con riferimento alla nota n. 5843 del 20 novembre 2015, l’annullamento di tutti gli aggiornamenti relativi alla tabella “Tipo contratti”.

 
01-12
 

Pubblichiamo la nota mensile dell’Istat, del 1° ottobre 2015, sull’andamento dell’occupazione in Italia.

 
01-12
 

L’Agenzia delle Entrate ha approvato le modalità per fruire, dal 1° gennaio 2016, del credito d’imposta riconosciuto alle imprese che partecipano al processo di riqualificazione dei detenuti attraverso l’assunzione o l’effettivo svolgimento di attività formativa in favore degli stessi.

 
01-12
 

Il Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato, su proprio sito internet, la Newsletter n. 406 del 28 settembre 2015, con la quale, tra le altre cose, tratta della materia delle conversazioni telefoniche in azienda.

 
30-11
 

È’ stato sottoscritto, in data 28 novembre 2015, da ASSTRA, ANAV, FILT-CGIL, FIT-CISL.UILTRASPORTI, FAISA-CISAL e ULGFNA l’ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL del trasporto pubblico locale.

 
30-11
 

di A. Bonifazi e A. Giannetti

Il maxi-emendamento alla Legge di stabilità 2016 equipara i liberi professionisti alle PMI aprendo così l’accesso ai fondi europei anche ai professionisti a prescindere dalla forma giuridica rivestita.
La guida offre una panoramica completa delle opportunità di finanziamento europeo e fornisce consigli ed esempi su come presentare una domanda o partecipare a un bando.

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29-11
 

Le organizzazioni di settore di Confindustria e di Cgil, Cisl e Uil hanno siglato, nella giornata del 24 novembre 2015, il rinnovo del contratto dei lavoratori delle imprese del cemento che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016.

 
29-11
 

È’ stato sottoscritto in data 26 novembre 2016 l’accordo interconfederale sulla rappresentanza che riprende, nella sostanza, i contenuti di quello siglato dalle organizzazioni sindacali con Confindustria il 10 gennaio 2014.

 
27-11
 

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto 28 settembre 2015 con la definizione dello schema di convenzione, secondo il quale gli Istituti di patronato possono svolgere attività di informazione, istruttoria, di assistenza e di invio di istanze, con contributo all’erogazione del servizio.

 
 

Approfondimenti

 
01-12
 

approfondimento di Iunio Valerio Romano

 
01-12
 

approfondimento di ConfprofessioniLavoro

 
29-11
 

approfondimento di ConfprofessioniLavoro

 
27-11
 

approfondimento di Eufranio Massi

 
26-11
 

approfondimento di ConfprofessioniLavoro

 
 

Sentenze di Cassazione

 
02-12
 

sentenza n. 24439 del 1 dicembre 2015

Osservatore Romano

La mia Africa

 

All’udienza generale il Papa ripercorre il viaggio in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana ·

02 dicembre 2015

 
 

 

«La convivenza tra ricchezza e miseria è una vergogna per l’umanità». A poche ore della conclusione del viaggio in Africa, dove ha potuto toccare con mano le contraddizioni di questa terra di sofferenza e di speranza, Papa Francesco è tornato a denunciare con forza lo scandalo della povertà — uno scandalo che non è solo in Africa ma ovunque — esortando gli uomini a vincere «la sfida globale della nostra epoca: tutelare il creato riformando il modello di sviluppo perché sia equo, inclusivo e sostenibile».

Nel ripercorrere con i fedeli presenti in piazza San Pietro all’udienza generale di mercoledì 2 dicembre, le tappe principali della visita in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, quest’ultima nel cuore geografico del continente, il Pontefice ha ricordato i momenti più significativi vissuti a Nairobi, la più grande città dell’Africa orientale, Kampala e Bangui, sottolineando in particolare l’importanza dei missionari e dei giovani per la Chiesa locale. Riguardo ai primi «uomini e donne che hanno lasciato la patria, tutto, conducendo una vita di tanto tanto lavoro, alle volte dormendo sulla terra», il Papa ha spiegato che molti hanno speso «tutta una vita per la vita, per la vita degli altri: tante suore, tanti preti, tanti religiosi bruciano la vita per annunciare Gesù Cristo. È bello, vedere questo», ha commentato.

Quanto ai secondi poi, dopo aver constatato che in Europa «ce ne sono pochi, perché la natalità è un lusso», si è rivolto direttamente ai giovani presenti, esortandoli: «Pensate cosa fate della vostra vita. La missionarietà, non è fare proselitismo»; al contrario, è «la testimonianza la grande missionarietà eroica della Chiesa. Annunciare Gesù Cristo con la propria vita». Perciò Francesco ha voluto rivolgersi ai giovani: «pensa a cosa vuoi fare tu della tua vita», ha detto idealmente a ciascuno di loro. «È il momento di pensare e chiedere al Signore — ha raccomandato — che ti faccia sentire la sua volontà. Ma non escludere, per favore, questa possibilità di diventare missionario, per portare l’amore, l’umanità, la fede in altri Paesi».

Il Papa all’udienza generale 

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Osservatore Romano

Mattone su mattone

 

​Il viaggio di Francesco in Africa in un’intervista con il cardinale Filoni ·

03 dicembre 2015

 
 

 

«È rivoluzionario che Francesco abbia aperto l’anno giubilare in anticipo, in un Paese martoriato dalle guerre civili, dove è necessaria la pace». Appena rientrato dall’Africa dove, ha accompagnato il Papa come prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, il cardinale Fernando Filoni ripercorre per il nostro giornale i temi della visita pontificia. «Ricordando che la pace non cammina se non attraverso il perdono e la comprensione reciproca», spiega il porporato, Francesco ha scelto la capitale centrafricana perché «proprio a Bangui, dal punto di vista della convivenza civile, era necessaria questa prospettiva di misericordia di perdono».

Innanzitutto uno sguardo ai Paesi visitati. Perché il Kenya, l’Uganda e la Repubblica Centrafricana?.

È importante che il Papa, dopo essere stato in Asia, anche in questo altro territorio delle missioni abbia privilegiato Paesi in cui dai tempi di Giovanni Paolo II non c’erano state visite apostoliche. Ovviamente l’Uganda è stato scelto per la ricorrenza del cinquantenario della canonizzazione dei martiri, il Kenya perché è un Paese che ha sofferto a causa di reiterate lotte politico-religiose. Infine il Centrafrica rappresenta in questo momento la parte più fragile, più debole del continente e ha bisogno di un sostegno particolare per confermare la fede dei cristiani e dare anche al mondo islamico una prospettiva di pace e — come ha detto lo stesso Francesco — non di tolleranza ma di convivenza.

Quali parole o gesti del Pontefice pensa che abbiano più colpito gli africani?

Distinguerei i tre Paesi visitati. La Chiesa in Kenya è già molto più strutturata, capace di poter esprimere se stessa. E qui il Papa ha dato un incoraggiamento affinché essa sia veramente strumento di bene e di sviluppo per la società civile. E i keniani si porteranno nel cuore soprattutto il dialogo con i giovani. Francesco li ha incoraggiati ad avere un ruolo fondamentale nello sviluppo della società. In Uganda il Pontefice, come Paolo vi cinquant’anni fa, ha rimarcato, attraverso la testimonianza dei martiri, la coscienza profonda di avere una propria eredità spirituale. Il Papa ha detto: «Tu Uganda hai nel tuo sangue un Dna, fallo fruttificare». Anche qui è emersa la gioia della fede. Ed è la stessa che abbiamo trovato in Centrafrica. In quella estrema situazione di povertà e di conflittualità, la gioia della fede ha circondato e protetto il Papa: sapevano che da lui poteva venire una parola che né le armi, né le questioni economiche, né le lotte politiche possono dare. Mentre tornavamo verso l’aeroporto, ho notato una motoretta con tre giovani che cercavano di rincorrere il Papa e avevano in mano un pezzo di cartone con tre parole scritte a penna. La prima era “Grazie”, la seconda “Pace”, la terza “Onore”. Perché onore? Prostrati dalla loro situazione e umiliati dal fatto di non essere considerati all’altezza di poter accogliere il Papa, è emerso in loro l’onore di poter dire: abbiamo ricevuto il Papa. Certo, rimane impressa negli occhi tutta la sofferenza di questa gente che però ci ha rivelato una grande dignità. Guardavano con degli occhi immensi. Bisogna che ora anche la società internazionale prenda a cuore questa popolazione e la aiuti a crescere con le sue forze.

La Chiesa in Africa è già pronta a essere forza missionaria?

L’Africa è grande. Ci sono aree in cui la Chiesa è più avanti e può offrire, come fidei donum, sacerdoti, religiosi e suore anche in altri continenti. La Chiesa locale, però, sta anche prendendo coscienza che l’Africa deve evangelizzare se stessa. Per questo il Papa, parlando ai vescovi dell’Uganda, ha detto che non va bene che ci siano diocesi ricche di personale e strutture e altre povere. Ci vuole missionarietà interna. È un aspetto che deve essere ancora meglio compreso e sviluppato. Vi sono poi altre parti del continente che invece hanno ancora bisogno di aiuto, di incoraggiamento, e anche di personale.

di Maurizio Fontana

 
 

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Fillea Cgil

Fillea Cgil, in edilizia 518.000 adesioni a previdenza complementare

“Fino ad oggi in edilizia sono quasi 518mila le adesioni per via contrattuale alla previdenza complementare”. Lo ha riferito Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, intervenendo a Roma agli Stati Generali della Previdenza Complementare convocati da Cgil Cisl Uil. Per Schiavella il settore delle costruzioni, dove il tema del lavoro discontinuo è centrale, ”è tra i primi, con il comparto degli edili, ad aver sperimentato l’adesione collettiva alla previdenza complementare per via contrattuale.”

Dal segretario Fillea poi la conferma del buon rendimento dei fondi pensione e la richiesta di discutere il tema del loro investimento dell’economia reale ”senza pregiudizi ideologici ma mettendo una serie di paletti importanti”. “Ad esempio -ha detto Schiavella- i fondi vanno investiti su mercati certi e regolati e con strumenti finanziari innovativi. Per l’edilizia sarebbe importante investire sulle infrastrutture” ma servono strumenti adeguati ”penso a minibond, quotazione e capitalizzazione delle imprese, un mercato vero di project financing. Una cosa è certa – puntualizza Schiavella – i fondi sono delle parti sociali e quindi non servono interventi unilaterali del Governo volti ad orientare il mercato.”

Per il leader degli edili Cgil, le parti sociali debbono ”investire sulla previdenza complementare, lavorare alla crescita delle adesioni individuali dei lavoratori e proseguire sulla strada dell’innovazione. Penso all’accorpamento dei contratti nazionali (per le costruzioni sono 13 distribuiti su 5 comparti) e al fondo di previdenza complementare unico.”

Soluzioni ”che vanno raccordate però al tema generale della riforma delle pensioni”, con riguardo a “età di pensionamento insostenibile, scarsa contribuzione, mancato riconoscimento della gravosità del lavoro” in edilizia. Su questi aspetti, chiede Schiavella “ai lavoratori edili va data una risposta sia per legge che per via contrattuale. Per legge occorre inserire il calcolo dell’aspettativa di vita in rapporto alla gravosità del lavoro. L’unica ricerca scientifica, risalente al 2006, ci dice che per i muratori l’aspettativa di vita è più bassa. Quindi, se i lavori non sono tutti uguali, non può che essere diverso il tempo del pensionamento”.

Occorre “introdurre l’uscita flessibile senza penalizzazioni. Il governo trova soldi per tutti, regala bonus a tutti, ma non dà mai nulla al lavoro, non trova mai le risorse per consentire agli edili di andare in pensione prima e smettere di rischiare la vita sulle 
impalcature a 67 anni”, rimarca Schiavella.

Tagli ai Patronati e Caf

Tagli ai Patronati e Caf – Pescara, mobilitazioni a difesa dei diritti sociali, assistenziali e previdenziali dei cittadini

CGIL, CISL e  UIL di Pescara unitamente alla Consulta Patronati e CAF, hanno avviato una mobilitazione a difesa dei diritti sociali, previdenziali, assistenziali e fiscali dei cittadini e dei posti di lavoro a rischio a seguito dei tagli annunciati e, al fine di informare i cittadini e le istituzioni, hanno organizzato un primo presidio davanti alla Prefettura di Pescara il 2 dicembre u.s..

“Nel disegno di legge  – spiegano  in un comunicato – relativo alla Legge di Stabilità 2016 sono nuovamente contenuti pesanti interventi sul fondo nazionale degli Istituti di  Patronato, infatti si stabilisce un ulteriore taglio di 28 milioni di euro e, contestualmente, una diminuzione strutturale del Fondo stesso e della misura dell’acconto erogato”.

“Tale intervento andrebbe ad aggiungersi al taglio di 35 milioni dello scorso anno,  – prosegue – taglio comunque inferiore rispetto ai 150 milioni di euro proposti inizialmente, tutto ciò grazie alla grande mobilitazione messa in campo, al sostegno dei cittadini (1.182.413 firme raccolte) e alla manifestata sensibilità di numerosi parlamentari”.

“Anche per il 2016 sono previsti interventi di riduzione sul Fondo dei Patronati per 28 milioni di euro e sul Fondo per i compensi ai Caf nella misura di   40 mln per il 2016, 70 mln per il 2017, 70 mln per il 2018 e 100 mln per il 2019. Se venissero confermati i tagli previsti, – sottolinea la nota – oltre il 50% delle sedi dei CAF e dei Patronati verrebbero chiuse con inevitabile pesante riduzione del personale. Tuttavia il danno maggiore andrà a ricadere sui lavoratori, sui pensionati, sugli immigrati, sulle famiglie e sugli italiani all’estero che non potranno più fruire gratuitamente di una rete così ampia e articolata sul territorio di strutture dedicate all’assistenza, alla consulenza e al patrocinio”.