Archivi giornalieri: 14 dicembre 2015

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Giovani genitori precari, riapertura delle iscrizioni

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DI  IN 14 DICEMBRE 2015INPS
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l’INPS ha comunicato il ripristino della possibilità di iscriversi alla Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori precari
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Con messaggio numero 7376 del 10-12-2015 l’INPS ha comunicato il ripristino della possibilità di iscriversi alla “ Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori precari ” prevista dal Decreto del Ministro della Gioventù del 19 novembre 2010 ed il ripristino dell’incentivo per la loro assunzione per gli importi residui del fondo.

La creazione della suddetta Banca Dati risale a novembre 2010, quando l’allora ministro della Gioventù Meloni, con Decreto del 19 novembre 2010, istituì un fondo di 51.000.000 di Euro per la realizzazione di interventi in favore dell’occupazione di persone di età non superiore a 35 anni, con figli minori e con occupazione non stabile.

Leggi anche: Incentivi per le assunzioni di giovani genitori precari, al via la registrazione sul sito INPS

Il decreto prevede la creazione di una banca dati che raccolga i nominativi dei giovani genitori ed è finalizzata a consentire l’erogazione di un incentivo di € 5.000 in favore delle imprese private e delle società cooperative che provvedano ad assumere, con un contratto a tempo indeterminato, anche parziale, le persone iscritte alla banca dati stessa.

Chi può iscriversi alla Banca Dati dei Giovani Genitori Precari?

Possono iscriversi alla banca dati coloro che possiedano, alla data di presentazione della domanda, congiuntamente i seguenti requisiti:

  • età non superiore a 35 anni (da intendersi fino al giorno precedente il compimento del trentaseiesimo anno di età);
  • essere genitori di figli minori legittimi, naturali o adottivi ovvero affidatari di minori;
    essere titolari di uno dei seguenti rapporti di lavoro:
     

    • lavoro subordinato a tempo determinato
    • lavoro in somministrazione
    • lavoro intermittente
    • lavoro ripartito
    • contratto di inserimento
    • collaborazione a progetto o occasionale
    • lavoro accessorio
    • collaborazione coordinata e continuativa.

In alternativa al suddetto requisito, la domanda d’iscrizione può essere presentata anche da una persona cessata da uno dei rapporti indicati; in tal caso è richiesto l’ulteriore requisito della registrazione dello stato di disoccupazione presso un Centro per l’Impiego.

Riapertura delle iscrizioni

Con circolare avente ad oggetto i criteri interpretativi e le linee guida in ordine alle modalità di attuazione del D.M. 19 novembre 2010, il Dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto che, al raggiungimento di una percentuale di utilizzo delle risorse stanziate pari all’80%, venisse sospesa la possibilità per i lavoratori di iscriversi alla Banca dati.

Con il presente messaggio l’INPS rende noto che il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota inviata all’Istituto il 18 novembre 2015, ha rivisitato le linee guida precedentemente fornite, dando nuovamente la possibilità ai giovani genitori di procedere alle iscrizioni alla Banca dati.

Come ci si iscrive?

L’iscrizione alla Banca dati potrà avvenire esclusivamente online attraverso l’area privata AL SERVIZIO DEL CITTADINO accessibile tramite PIN rilasciato dall’INPS.

Come può richiedere la dote l’azienda?

 

Le aziende interessate a loro volta dovranno fare richiesta di assunzione di lavoratori iscritti in tale Banca Dati per avere diritto alla “Dote” di 5.000,00 € messa a disposizione dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La richiesta può essere fatta esclusivamente online tramite procedura telematica presente nell’area riservata alle Aziende e ai Consulenti del Lavoro sul portale INPS. Attraverso tale procedura si potrà inoltre avere accesso alla Banca Dati anche solo per vedere se una persona vi è iscritta o meno e decidere quindi per l’assunzione agevolata attraverso gli incentivi messi a disposizione per i giovani genitori precari.

Pensioni

Cgil: al via la vertenza nazionale sulle pensioni

“La tenuta finanziaria del nostro sistema previdenziale non è a rischio, di certo lo è l’entità delle prestazioni per ampie fasce della popolazione. Per questo è necessario smetterla con gli allarmi e con “riforme” per fare cassa, mentre è necessario modificare radicalmente la normativa vigente per restituire equità e solidarietà al sistema. La mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil continua e il 17 dicembre terremo grandi attivi interregionali per aprire una vera e propria vertenza con il Governo”.

Sono le parole usate da Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, in occasione della presentazione dell’ultimo Rapporto Ocse. “Non c’è un rischio di tenuta finanziaria per il sistema previdenziale italiano – ha spiegato Lamonica, ribadendo la posizione della Cgil – se è vero che, come dice la stessa Ocse, le riforme realizzate negli ultimi anni hanno portato l’età pensionabile al livello più alto in Europa, e che la spesa pensionistica è calcolata comprendendo tutta la parte assistenziale, in altri Paesi non caricata sulla previdenza”.

“Ora – sostiene la segretaria confederale – si tratta di attuare una riforma radicale della normativa vigente che dia risposte concrete sul necessario tasso di solidarietà da restituire al sistema, a partire dal sostegno ai periodi di assenza contributiva, di intermittenza nel lavoro, di riconoscimento del lavoro di cura. Bisogna attuare una politica del lavoro tesa ad aumentare l’occupazione, soprattutto giovanile, perché in un sistema a ripartizione questa è l’unica politica che, anche nel lungo periodo, può rafforzare la tenuta del sistema previdenziale”.

“Anche per questo – continua – è necessario abbassare al più presto l’età di accesso, con una vera flessibilità che differenzi tra i lavori e non ne scarichi i costi sui lavoratori”. Per tutti questi motivi Cgil, Cisl e Uil giovedì prossimo, 17 dicembre, terranno a Torino, Firenze e  Bari grandi attivi interregionali dei delegati per aprire con il Governo una vera e propria vertenza sugli obiettivi della piattaforma unitaria”.

A Torino, presso il Teatro Alfieri (Piazza Solferino, 4), confluiranno i delegati di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Lombardia, Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Introdurrà Domenico Proietti, della segreteria nazionale Uil, e concluderà Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl.

A Firenze, presso il Nelson Mandela Forum (Piazza Enrico Berlinguer), confluiranno i delegati di: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Introdurrà Maurizio Petriccioli, della segreteria nazionale Cisl, e concluderà Susanna Camusso, segretaria generale Cgil.

A Bari, presso il Teatro Team (via Prezzolini), confluiranno i delegati di: Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Introdurrà Vera Lamonica della segreteria nazionale Cgil, e concluderà Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil.

Patronati

Tagli ai Patronati – Marche, i Sindaci si appellano ai parlamentari locali

Sono numerosi i primi cittadini delle Marche che hanno aderito all’appello, promosso da Cgil, Cisl e Uil per la difesa ai servizi del patronato e di assistenza fiscale.

Un appello contro i tagli contemplati dalla legge di Stabilità 2016 e che porteranno a pesanti ricadute nei confronti dei cittadini. Un sostegno, importante, quello dei sindaci delle Marche secondo i quali, come si legge nel testo dell’appello, queste riduzioni mettono “a rischio non solo la gratuità dei servizi che finora i patronati hanno erogato per conto degli enti previdenziali ed assistenziali, con pesanti ricadute sui cittadini più deboli, ma anche i posti di lavoro del personale impegnato, nonché l’inevitabile chiusura di molti uffici dislocati nelle centinaia di comuni piccoli e grandi della regione, già depauperati in termini di servizi alla popolazione dai tagli alle pubbliche amministrazioni, previste dalle ultime leggi di bilancio”.

La stessa sorte, continua l’appello, “rischiano di subire anche i Caaf, soggetti anch’essi, in legge di Stabilità, ad un fortissimo ridimensionamento in termini di risorse a fronte  dei servizi rivolti ai cittadini”.

Proprio per questo, concludono i sindaci, “riteniamo improponibile il taglio al fondo patronati, previsto nella legge di Stabilità e sollecitiamo i parlamentari marchigiani ad agire in tal senso”. L’appello è stato trasmesso, oltre che ai parlamentari marchigiani, al Ministro del Lavoro e a quello del Bilancio, ai presidenti di Camera e Senato e a quelli delle commissioni Lavoro di Camera e Senato.

Patronati

Sindacati in Piazza a Bologna contro i tagli ai patronati

“Non solo meno servizi, ma anche meno posti di lavoro”. Questo, secondo i sindacati, potrebbe essere il risultato dei 28 milioni di euro di tagli al Fondo patronati previsto nella legge di stabilità. Tagli che si sommano ai 35 milioni già tolti lo scorso anno e che, a detta del segretario emiliano-romagnolo della Uil Giuliano Zignani, metterebbero a rischio “650 posti di lavoro in tutta la Regione”. 

Proprio per scongiurare (anche) questo rischio (oltre alla temuta riduzione dei servizi, specie quelli gratuiti) e per chiedere al Governo di tornare sui suoi passi, l’11 dicembre scorso a Bologna, Cgil, Cisl, Uil e Acli sono scese in piazza Nettuno, portando con loro oltre mille persone.

Il bersaglio dei segretari regionali dei sindacati è stato ovviamente l’esecutivo guidato da Matteo Renzi, accusato di “intascare, con questi tagli, soldi non suoi, ma dei lavoratori” e di voler “soltanto colpire i sindacati che si oppongono alla sua visione neoliberista”.

Un atteggiamento, afferma il segretario regionale della Cisl Giorgio Graziani, “con cui ci vogliono costringere a una scelta: o non offrire più i servizi che finora abbiamo dato gratuitamente, oppure renderli a pagamento”. 

Una scelta, chiosa Graziani, “del tutto inaccettabile, che però potrebbe essere tranquillamente evitata se, come sostiene il segretario regionale della Cgil Vincenzo Colla, “il Governo utilizzasse parte dei quattro miliardi rientrati dall’estero per consentire ai patronati di sopravvivere”. Oltre a scendere in piazza, i sindacati hanno consegnato al prefetto Ennio Mario Sodano, che lo girerà all’esecutivo, un documento in cui chiedono di cancellare i tagli previsti dalla legge di stabilità.

Tagli ai Patronati

Appello dei sindaci della Marche contro i tagli ai patronati

“Noi, Sindaci marchigiani a fronte dei tagli al Fondo Patronati previsti nella Legge di Stabilità 2016, rivolgiamo un appello ai Parlamentari eletti nella nostra Regione affinché intervengano per la loro cancellazione”. E’ il testo con il quale i sindaci delle Marche accompagnano la loro adesione alla protesta dei patronati contro ogni ipotesi di riduzione delle risorse prevista nella legge finanziaria 2016 su cui è previsto il voto di fiducia del governo. 

“Da decenni – sostengono i primi cittadini dei Comuni marchigiani -, in Italia il sistema dei Patronati, con la loro presenza capillare sul territorio ha garantito gratuitamente a milioni di persone l’accesso ai diritti e alle prestazioni di: pensione, disoccupazione, assegni al nucleo familiare, invalidità civile e indennità di accompagnamento, maternità, congedi parentali, tutele legate agli infortuni e alle malattie professionali, titoli di soggiorno per gli immigrati”.

“Riteniamo – aggiungono – che i tagli previsti mettano concretamente a rischio non solo la gratuità dei servizi che finora i Patronati hanno erogato per conto degli Enti previdenziali ed assistenziali, con pesanti ricadute sui cittadini più deboli, ma anche i posti di lavoro del personale impegnato, nonché l’inevitabile chiusura di molti uffici dislocati nelle centinaia di Comuni piccoli e grandi della nostra Regione, già depauperati in termini di servizi alla popolazione dai tagli alle Pubbliche Amministrazioni previsti dalle ultime Leggi di bilancio. E stessa sorte, tra l’altro, rischiano di subire pure i CAAF, soggetti anch’essi, in Legge di Stabilità, ad un fortissimo ridimensionamento in termini di risorse a fronte dei servizi rivolti ai cittadini”.

Secondo i sindaci firmatari dell’appello, “i tagli previsti al Fondo Patronati, assestano di fatto un colpo alla universalità di accesso ai servizi e, pertanto, introducendo una insopportabile sperequazione territoriale e di censo, minano alle fondamenta una concezione e una pratica del welfare alle quali le nostre comunità locali e coloro che sono chiamati ad amministrarle non possono rinunciare, dal momento che ne hanno caratterizzato da anni il profilo, che è alla base di un bene comune primario: la coesione sociale”.

Per questo – concludono – riteniamo assolutamente improponibile il taglio al Fondo Patronati previsto in Legge di Stabilità 2016 e sollecitiamo i Parlamentari marchigiani ad agire in tal senso”.

In allegato le prime adesioni pervenute dai Sindaci marchigiani all’Appello ai Parlamentari “Per la difesa dei cittadini più deboli e dell’accesso universale ai servizi: NO al taglio al Fondo Patronati”

Sindaci di:
Acqualagna; Amandola; Ancona; Apecchio; Ascoli Piceno; Borgopace; Cagli; Camerano; Cantiano; Castel di Lama; Castelfidardo; Castorano; Cerreto d’Esi; Fabriano; Fermo; Genga; Macerata Feltria; Mercatello sul Metauro; Montecalvo; Montegiorgio; Montegranaro; Montemarciano; Monteurano; Offida; Peglio; Pietrarubbia; Porto San Giorgio; Porto Sant’Elpidio; Saltara; San Benedetto del Tronto; San Costanzo; Sant’Angelo in Vado; Sant’Elpidio a Mare; Sassocorvaro; Sassoferrato; Serra San Quirico; Serrungarina; Spinetoli; Urbania;Valfoglia.

Logo TeleConsul Editore ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE14/12/2015

 

GIURISPRUDENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE

SENTENZA

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE TRIESTE – SENTENZA 02 DICEMBRE 2015, N. 454

FISCALE

Tributi – Accertamento – Determinazione sintetica del reddito – Art. 38, comma 4, DPR 600/73

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – ORDINANZA 03 DICEMBRE 2015, N. 24670

LAVORO, FISCALE

Irap – Professionisti – Presenza di una mera “componente capitalistica” di valore rilevante – Costi elevati per attrezzature tecniche e locazioni finanziarie – Non idonea a presumere l’esistenza dell’autonoma organizzazione per l’assoggettamento ad Irap

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 02 DICEMBRE 2015, N. 24490

FISCALE

 

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 02 DICEMBRE 2015, N. 24538

LAVORO

Rapporto di lavoro – Medico specialista – Prestazioni in strutture inadeguate – Mobbing – Danni patrimoniali – Accertamento – Risarcimento

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 DICEMBRE 2015, N. 24946

LAVORO

Previdenza assistenza sociale obbligatoria – Omissione contributiva – Prescrizione decennale – Denuncia generica all’Inps

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 DICEMBRE 2015, N. 24947

LAVORO

Sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato – Assiduità della presenza sul luogo di lavoro – Processo del lavoro – Tentativo obbligatorio di conciliazione

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 10 DICEMBRE 2015, N. 24957

FISCALE

Studi di settore – L’ufficio non può limitarsi a disattendere i rilievi del contribuente

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 11 DICEMBRE 2015, N. 25017

FISCALE

Tributi – Irpef – Accertamento con delega impersonale – Accertamento sottoscritto da un funzionario diverso dal capo ufficio – Delega in cui non è espressamente indicato il nome del delegato – Accertamento nullo

CORTE DI CASSAZIONE – SENTENZA 11 DICEMBRE 2015, N. 48948

LAVORO

Stranieri – Espulsione – Misura alternativa alla detenzione – Violazione dell’art. 13, co. 3-quater, D.Lgs. n. 286/1998

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – DECRETO MINISTERIALE 29 SETTEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Modalità di valutazione dei finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali di cui all’art. 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, ai fini dell’accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e adeguamento della disciplina del Fondo alla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DECRETO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DECRETO 29 SETTEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Riduzione delle quote percentuali di fruizione dei crediti d’imposta indicati nell’elenco n. 2 allegato alla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità per l’anno 2015) ai sensi del comma 242 dell’articolo 1 della medesima legge

PRASSI

MINISTERO AMBIENTE

CIRCOLARE

MINISTERO AMBIENTE – CIRCOLARE 09 DICEMBRE 2015, N. 1041

FISCALE

Diritti annuali di iscrizione, con procedura semplificata, ai sensi dell’articolo 16 del D.M. 120/2014

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 11 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (Inarcassa), in data 5-6 marzo 2015.

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 11 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera adottata dal Comitato nazionale dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (Inarcassa), in data 11-12 giugno 2015.

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 11 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione delle delibere n. 33/2015 e n. 34/2015 adottate dal Consiglio di indirizzo generale dell’Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati (EPPI), in data 20 febbraio 2015.

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 12 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 11/15 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi in data 20 febbraio 2015

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 12 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 18/15 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi in data 20 marzo 2015

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – COMUNICATO 12 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione della delibera n. 30/15 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi in data 24 aprile 2015

REGIONE TOSCANA

COMUNICATO

REGIONE TOSCANA – COMUNICATO 12 DICEMBRE 2015

LAVORO, FISCALE

Approvazione dell’ordinanza n. 44 del 24 novembre 2015

Pensione integrativa: l’anzianità contributiva non conta

INPS 

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Pensioni 

Pensione integrativa: l’anzianità contributiva non conta

Sentenza Cassazione: per la pensione supplementare, l’INPS valuta la sola anzianità contributiva maturata presso la Gestione che eroga l’assegno previdenziale.

 – 7 dicembre 2015
Pmi TVRiforma Pensioni INPS: si parte dal reddito minimo
 

 

Pensioni

Per il calcolo della prestazione pensionistica supplementare di vecchiaia, secondo quanto previsto dalla Riforma Dini, l’INPS deve tenere conto solo dell’anzianità contributiva maturata presso la Gestione che eroga la pensione. Dunque non deve fare riferimento all’anzianità contributiva complessivamente maturata alla data del 31 dicembre 1995 ove tale specifica anzianità sia stata considerata per la liquidazione di una diversa pensione erogata da altra gestione previdenziale.

=> Pensioni 2015-2016: le novità del sistema previdenziale

 

Diversamente sarebbe come se, per quantificare la pensione supplementare, si applicasse nuovamente il metodo di calcolo retributivo, seppur in difetto dei relativi presupposti normativi di contribuzione. Caso che si verificherebbe se, alla data del 31/12/1995, il lavoratore potesse far valere un’anzianità contributiva di meno di diciotto anni nella precedente Gestione previdenziale.

=> Pensione anticipata con il contributivo: Riforma INPS

A chiarirlo è stata una sentenza della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione ( n. 24659/2015) con la quale i giudici supremi hanno fornito il proprio parere in merito ad un contenzioso instaurato tra gli eredi di una lavoratrice e l’ l’istituto nazionale di previdenza sociale.

Pensione supplementare

Ricordiamo che per pensione supplementare si intende la prestazione percepita dal lavoratore che ha versato nel corso della propria vita lavorativa contributi in Gestioni diverse ma non ha potuto accedere al cumulo alla totalizzazione o alla ricongiunzione dei contributi e quindi non ha diritto ad un’autonoma pensione nella seconda gestione in questi casi l’Istituto liquida una prestazione supplementare che si aggiunge alla pensione principale.

Fonte: Sentenza n. 24659/2015 Corte di Cassazione.

 

 

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PMI

PMI.it lunedì 14 Dicembre 2015
 
BPER

Novità e approfondimenti

Bando macchinari Il Pacchetto Sud nella Legge di Stabilità 2016

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INPS: circolari e messaggi

Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it Informazioni INPS comunica normativa INPS: circolari e messaggi

 
M  

Messaggio numero 7376 del 10-12-2015

 
  “Banca dati per l’occupazione dei giovani genitori” prevista dal Decreto del Ministro della Gioventù del 19 novembre 2010 ed incentivo per la loro assunzione. Ripristino della possibilità di iscriversi alla Banca dati.

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M  

Messaggio numero 7375 del 10-12-2015

 
  Fascicolo Previdenziale Cittadino INTERNET – Rilascio nuova funzionalità area Invalidità Civile.

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M  

Messaggio numero 7390 del 11-12-2015

 
 

Uniemens – Acquisizione Gestione separata denunce dei compensi erogati con periodi di competenza ante 2005

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M  

Messaggio numero 7381 del 10-12-2015

 
 

“Cassetto Previdenziale per Autonomi Agricoli” con comunicazione bidirezionale. Rilascio in produzione.

Continua a leggere →

Rifondazione

RIFONDAZIONE INSISTE SUL PERCORSO UNITARIO

Alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista e della sinistra Care compagne e cari compagni, la riunione di venerdi 11 u.s. del tavolo delle forze di sinistra che…
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pubblicato da 13 dicembre 2015731 visite
 

Alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista e della sinistra

Care compagne e cari compagni,

la riunione di venerdi 11 u.s. del tavolo delle forze di sinistra che avevano sottoscritto il documento “Noi ci siamo. Lanciamo la sfida” si è risolta con una rottura che ha impedito di procedere alla convocazione dell’Assemblea unitaria del 15/17 gennaio, come era previsto dal documento unitario e come noi abbiamo riproposto.

Dopo settimane di discussioni ci siamo infatti trovati dinnanzi alla comunicazione dell’intenzione da parte di coloro che fanno parte di Sinistra Italiana di anteporre la costruzione di un nuovo partito di sinistra – con la richiesta di sciogliere tutti i partiti esistenti come condizione di partecipazione alla costruzione del nuovo partito – alla proposta su cui avevamo lavorato per mesi di dar vita ad un processo unitario per un nuovo soggetto politico.

In questo contesto non ci siamo opposti al fatto che le forze che hanno dato vita a Sinistra italiana decidessero di trasformarsi in un partito. Abbiamo detto con forza che questa eventualità non doveva cancellare o spostare alle calende greche l’esigenza prioritaria e centrale di costruire un soggetto unitario di tutte e tutti. Per questo abbiamo riproposto la necessità di dar vita all’assemblea del 15/17 gennaio – come previsto dal documento sottoscritto unitariamente da tutte le forze della sinistra – al fine di far partire un soggetto unitario della sinistra che comprendesse tutte e tutti: singoli uomini e donne come partiti, associazioni, comitati. Non è stato però possibile trovare un punto di mediazione vista la volontà di chiudere il percorso in un nuovo partito. In quel contesto anche il documento che Act ha presentato all’inizio della riunione non poteva svolgere il ruolo di mediazione che pure si prefiggeva.

La riunione si è quindi divisa sull’alternativa tra fare un nuovo partito o invece costruire un soggetto unitario di cui possano far parte tutte e tutti coloro ritengano necessario sconfiggere il neoliberismo.

Perché non condividiamo l’idea di fare un nuovo partito.

Oggi l’urgenza è quella di aggregare forze per sconfiggere il neoliberismo che viene impersonato sul piano politico tanto dal centro destra quanto dal centro sinistra. Il neoliberismo sta portando l’Italia, l’Europa e il mondo alla catastrofe sociale ed ambientale e sta tragicamente riproponendo la guerra come modalità di soluzione dei problemi della crisi economica. E’ un neoliberismo barbarico contro cui occorre costruire un fronte ampio in grado di individuare obiettivi concreti ed auspicabili per la maggioranza delle popolazione. Per questo serve un soggetto politico a “bassa soglia di ingresso”, che unisca ciò che il neoliberismo divide. Per questo abbiamo addirittura parlato di un CLN contro il liberismo: occorre aggregare forze, lotte e volontà senza pensare di mettersi a fare l’analisi del sangue a chi dobbiamo aggregare. Questo per avere la forza sufficiente per fermare il neoliberismo. Occorre costruire un punto di riferimento che sia in grado di essere percepito come proprio da coloro che vengono danneggiati dalle politiche neoliberiste. Dagli operai che perdono il posto di lavoro ai giovani condannati ad una vita di precarietà e disoccupazione, ai risparmiatori truffati dalla banche.
In questo contesto l’idea di fare un nuovo partito al posto del soggetto unitario è sbagliata e non risponde alla necessità di costruire una alternativa di governo al disastro che Renzi a Salvini stanno producendo.

Le forze che si oppongono da sinistra al neoliberismo sono assai variegate e articolate. Questo non solo in Italia ma in tutta Europa. Nella stessa America Latina molte esperienze – dall’Uruguay alla Bolivia – sono basate proprio sulla capacità di unire in un percorso comune singole persone e il complesso delle aggregazioni sociali, culturali e politiche che in forme di verse combattono il neoliberismo. Questa situazione la si può valutare come si vuole ma costituisce un fatto con cui fare i conti. Per costruire una forza politica efficace per sconfiggere il neoliberismo occorre quindi darsi una struttura organizzativa che permetta la partecipazione di tutti i soggetti – individuali e collettivi – e che adotti forme di organizzazione in grado di aprirsi alle diverse esperienze.

Inoltre non esiste alcun presupposto per fare un partito unico della sinistra. I partiti sono nati storicamente su ipotesi forti, storicamente fondate. E’ stato così per le grandi correnti storiche: per i comunisti, i socialisti, i democristiani, i liberali, etc. E’ stato così per lo stesso PDS di Occhetto nato dall’idea che il comunismo era finito o per Rifondazione Comunista, nata dall’idea di rifondare la prospettiva politica comunista nel nuovo capitalismo neoliberista e facendo fino in fondo i conti con lo stalinismo. Oggi non esiste già bella pronta un’idea forza unificante di tutti coloro che vogliono sconfiggere il neoliberismo. Esiste una ricca pluralità di pratiche, aggregazioni e volontà individuali che devono trovare un comune campo di iniziativa politica e uno spazio pubblico di confronto per costruire una nuova idea forza che faccia i conti con gli enormi disastri prodotti dal capitalismo neoliberista. Per questo abbiamo proposto un soggetto politico unitario della sinistra antiliberista che si concentrasse e facesse iniziativa politica sul 90% delle cose che ci uniscono e lasciasse fuori dalla porta il 10% che ci divide.

Per questo la nostra proposta in questi anni come oggi è sempre stata quella di dare vita ad un soggetto politico unitario della sinistra che si ponesse l’obiettivo di diventare un soggetto di popolo, che si rivolgesse a quella maggioranza della popolazione che viene oggi defraudata dalle politiche di Draghi e della Merkel. Per questo motivo abbiamo partecipato convintamente all’Altra Europa con Tsipras, a partire dalle elezioni europee e in tutta la fase successiva, ne abbiamo condiviso le prese di posizioni e le proposte e consideriamo indispensabile e centrale il suo ruolo nella fase attuale.
Per esplicitare concretamente come pensiamo di costruire questo soggetto abbiamo inviato mercoledì 9 dicembre u.s. a tutti gli esponenti del tavolo della sinistra una proposta concreta che qui di seguito riproduciamo. Come si vedrà non si tratta della proposta di fare una federazione o un cartello elettorale, ma della proposta di un soggetto unitario vero e plurale, di tutta la sinistra antiliberista.

PER UNA SINISTRA UNITARIA

“Questa nota ha l’obiettivo di affrontare alcuni nodi politico organizzativi, non trattati esplicitamente nel testo “Noi ci siamo, lanciamo la sfida”, che per il resto viene integralmente richiamato e considerato il punto fermo da cui far partire il percorso unitario. L’obiettivo che ci guida è quello di superare in avanti la polarizzazione che ha contraddistinto il nostro confronto nell’ultimo periodo, convinti come siamo della necessità e dell’urgenza di dar vita al percorso costituente di un soggetto unitario della sinistra.
Come abbiamo comunemente affermato è necessario costruire un soggetto politico di sinistra, antiliberista, che si ponga l’obiettivo di costruire una alternativa di governo nel paese ed in Europa. 

Un obiettivo di questa natura richiede la capacità di produrre un’accumulazione di forze tali da essere incompatibile con mere coalizioni elettorali o federative: Queste non costruiscono uno spazio pubblico condiviso, non sono in grado di dar vita ad una azione politica continuativa e non sono capaci di valorizzare l’apporto degli uomini e delle donne che su tale prospettiva vogliono impegnarsi.
Un obiettivo di questa natura richiede la costruzione di un soggetto unitario a “bassa soglia d’accesso”, capace di costruire uno spazio pubblico: la casa comune della molteplicità delle forme dell’agire politico e della molteplicità delle culture politiche esistenti nel campo antiliberista di sinistra. Un soggetto unitario definito da un progetto chiaramente articolato sul terreno politico-programmatico, capace di aggregare forze, agire il conflitto e creare consenso al fine di produrre- qui ed ora – un’alternativa politica e sociale per il Paese.
Inoltre non ci sono a nostro avviso oggi le condizioni per una fondazione ideologico-identitaria assimilabile a ciò che ha costituito il fondamento dei partiti nella storia del ‘900. Si tratta di un terreno di ricerca aperto non solo nel nostro paese, come dimostra la presenza molto rilevante, forse maggioritaria, di esperienze costitutivamente segnate dal pluralismo, tanto in Europa che a livello internazionale. 

Il soggetto politico della sinistra dunque per noi:
-si definisce sul terreno politico-programmatico e non ideologico-identitario;
-costruisce un nuovo spazio pubblico per tutte e tutti coloro che vorranno farne parte – non un accordo pattizio tra soggetti organizzati – definito dal principio “una testa, un voto”; 
-sviluppa un’iniziativa costante sui propri obiettivi, non circoscritta al momento elettorale, al fine di determinare l’accumulazione di forze necessarie al loro raggiungimento;

Per questo il soggetto politico:

– si dà un manifesto politico (carta dei valori o degli impegni) che declina il testo che abbiamo condiviso, definendo la propria identità, il proprio modo di essere ed il proprio campo di azione sul terreno politico-programmatico. Questo dovrebbe avvenire già a partire dalla prossima assemblea, validato da tutti i partecipanti e costituire il fondamento del soggetto politico unitario. 
– si dà un nome ed un simbolo decisi attraverso il referendum tra tutte e tutti coloro che aderiranno al progetto
– decide in maniera partecipata uno statuto per regolare la sua vita interna, tale da essere il più possibile inclusivo, partecipativo, aperto alle relazioni con i soggetti individuali e collettivi che ne condividano il progetto
– si dota di un programma di governo da costruire processualmente dentro una discussione partecipata. La costruzione del programma potrà avere una prima tappa di verifica nell’assise in cui il soggetto verrà effettivamente costituito.
Si tratta dunque di un soggetto politico che sviluppa a tutti i livelli una azione finalizzata all’allargamento del consenso per realizzare il proprio programma e che conseguentemente si struttura sui diversi livelli in cui si svolge normalmente il lavoro e il confronto politico.

Per quel che riguarda lo Statuto riteniamo che esso dovrebbe:

-fissare che l’adesione sia individuale;
-definire la piena autonomia e sovranità delle iscritte e degli iscritti sull’indirizzo politico e programmatico, secondo il principio una testa un voto;
-definire la piena sovranità delle iscritte e degli iscritti sulla definizione degli organismi dirigenti ad ogni livello, fissando eventualmente un mix di derivazione congressuale e di derivazione territoriale: 
-definire gli ambiti in cui assumere le decisioni con maggioranze qualificate, declinando in questo modo il metodo del consenso; 
-prevedere esplicitamente il ricorso all’istituto del referendum tra le iscritte e gli iscritti – sia propositivo che confermativo –  attivabile sia dal gruppo dirigente che dalle iscritte e iscritti medesimi. In particolare l’istituto referendario dovrebbe essere previsto come strumento per dirimere i dissensi all’interno del gruppo dirigente qualora questi si presentino.
-prevedere strumenti e momenti di partecipazione on line mediante la costruzione di una piattaforma digitale, definendone ruolo e poteri decisionali sui livelli istituzionali e sul programma politico.
-attivare Forum tematici permanenti aperti a soggetti esterni individuali e collettivi (a solo titolo esemplificativo: Economia, lavoro, welfare; Ambiente, territorio, beni comuni; Mezzogiorno; Europa e relazioni intra Ue; Migranti e mediterraneo; Conoscenza e Cultura; Democrazia, diritti civili; Nuove forme della politica e pratiche mutualistiche; Pace e relazioni con le più significative esperienze internazionali extra UE) 
-riconoscere i soggetti collettivi che si riconoscano nell’azione del soggetto unitario e la non incompatibilità della doppia appartenenza. Tali soggetti collettivi – di qualsiasi natura essi siano (partiti, associazioni, comitati, sindacati, etc.) – devono impegnarsi a non presentarsi autonomamente alle elezioni e a non assumere posizioni politiche pubbliche contrastanti i principi etici e fondativi del soggetto unitario. 
-definire l’incompatibilità per coloro che fanno parte di organismi esecutivi (segreterie) dei soggetti collettivi che si riconoscono nel soggetto unitario, con la presenza negli esecutivi e nel ruolo di rappresentanza istituzionale del soggetto unitario.
Senza entrare in ulteriori elementi di dettaglio, terminiamo qui queste brevi note con l’augurio che possano delineare un positivo terreno di confronto attraverso cui individuare una strada innovativa per costruire il soggetto unitario della sinistra.”

Com’è evidente dall’esito delle riunione di venerdì questa base di discussione è stata rifiutata in nome dell’esigenza di fare un altro partito.

Che fare.

Noi riteniamo che l’esigenza di dar vita ad un soggetto unitario della sinistra antiliberista non solo non venga meno dopo questa battuta d’arresto ma sia oggi più necessaria che mai. Riteniamo che il lavoro fatto in questi anni e in questi mesi vada proseguito e rilanciato perché si tratta di una prospettiva strategica che riguarda l’efficacia della nostra azione politica e cioè la possibilità di aggregare le forze sufficienti a sconfiggere il neoliberismo.

Noi proponiamo quindi che la proposta di costruire un soggetto unitario autonomo ed alternativo al PD sia rilanciata sui territori e nella nostra azione politica. Pensiamo che questa proposta riguardi in primo luogo l’Altra Europa che fino in fondo si è spesa per una soluzione unitaria, le forze presenti al tavolo, coloro che ne sono usciti – come Civati – e che riguardi soprattutto il complesso delle persone che in mille modi diversi e con mille aggregazioni diverse si stanno opponendo alla barbarie neoliberista.
Per questo riteniamo che la consultazione in corso in queste settimane non solo vada confermata ma abbia ragioni in più. Dobbiamo discutere nel partito e indicare chiaramente la prospettiva politica in cui ci vogliamo muovere: rafforzare Rifondazione Comunista nel contesto della costruzione di un soggetto unitario della sinistra antiliberista.

Per questo proponiamo di rilanciare dal basso la costruzione di questa strada a partire dalle città in cui si andrà al voto dando vita a liste unitarie di sinistra alternative al PD, costruite in forme democratiche e partecipate, che aggreghino il complesso delle donne e degli uomini, e dei soggetti politici organizzati disponibili a praticare sul territori questa prospettiva.
Parallelamente avanziamo a tutte le donne e gli uomini interessati, a tutti i soggetti sociali, politici e culturali interessati, la proposta politica di costruire un percorso di aggregazione della sinistra antiliberista che abbia le caratteristiche sopra delineate di unità, pluralità, apertura.

Questa proposta riguarda tutti e tutte, anche coloro che ieri hanno anteposto un loro progetto politico particolare alla prospettiva unitaria. Riguarda tutti e tutte perché solo un soggetto unitario e plurale potrà determinare quel salto di qualità, quel punto di riferimento per chi oggi vive nella solitudine e nella disperazione i drammatici effetti delle politiche liberiste.

LA SEGRETERIA NAZIONALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

da rifondazione.it