Archivi giornalieri: 19 settembre 2015

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Pensione anticipata

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CHE COS’E’

È una prestazione economica a domanda, erogata ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO) ed alle forme esclusive, sostitutive, esonerative ed integrative della medesima, nonché alla Gestione separata.

A CHI SPETTA

1) Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata se in possesso della seguente anzianità contributiva:

ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
dal 1° gennaio 2019 42 anni e 10 mesi* 41 anni e 10 mesi*

*Requisito da adeguare alla speranza di vita

Ai fini del raggiungimento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità disciplinata dalla previgente normativa (requisito non applicabile ai Fondi esclusivi dell’AGO).

Per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si applica, sulla quota di trattamento pensionistico relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011, una riduzione pari ad un punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso alla pensione rispetto all’età di 62 anni; tale percentuale annua è elevata a due punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni.

La predetta riduzione si applica sulla quota di trattamento pensionistico calcolata secondo il sistema retributivo. Pertanto, per coloro che hanno un’anzianità contributiva pari a 18 anni al 31 dicembre 1995, la riduzione si applica sulla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 2011; mentre, per coloro che hanno un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, la riduzione si applica sulla quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate al 31 dicembre 1995.

Tale riduzione percentuale non si applica a coloro che accedono alla pensione anticipata a decorrere dal 1° gennaio 2015 e che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, anche se la decorrenza della pensione si colloca successivamente alla predetta data ed a quest’ultima data l’interessato abbia un’età inferiore a 62 anni.

2) Soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996

Dal 1° gennaio 2012, i soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996 possono conseguire il diritto alla pensione anticipata al ricorrere di una delle seguenti condizioni:

a) secondo i seguenti requisiti contributivi:

REQUISITI CONTRIBUTIVI
Decorrenza Uomini Donne
dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese
dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi 41 anni e 5 mesi
dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi
dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi
dal 1° gennaio 2019 42 anni e 10 mesi* 41 anni e 10 mesi*

*Requisito da adeguare alla speranza di vita

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione versata o accreditata a qualsiasi titolo – con esclusione di quella derivante dalla prosecuzione volontaria – mentre quella accreditata per periodi di lavoro precedenti il raggiungimento del 18° anno di età è moltiplicata per 1,5. Nei confronti dei lavoratori con primo accredito contributivo a decorrere dal 1° gennaio 1996 non opera la riduzione del trattamento pensionistico in caso di accesso alla pensione ad un’età anagrafica inferiore a 62 anni.

b) Al compimento di 63 anni, da adeguare agli incrementi della speranza di vita, a condizione che risultino versati e accreditati almeno 20 anni di contribuzione “effettiva” e che l’ammontare mensile della prima rata di pensione risulti non inferiore ad un importo soglia mensile pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale. Per l’anno 2015 il requisito anagrafico previsto è di 63 anni e 3 mesi; a decorrere dal 1° gennaio 2016 il requisito anagrafico di cui sopra viene elevato a 63 anni e 7 mesi, in forza dell’incremento dovuto all’adeguamento della speranza di vita.
Ai fini del computo dei 20 anni di contribuzione “ effettiva” è utile solo la contribuzione effettivamente versata (obbligatoria, volontaria, da riscatto), con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo.

3) Personale appartenente alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, al personale delle Forze Armate compresa l’Arma dei Carabinieri e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

  1. Al raggiungimento dell’anzianità contributiva di 40 anni, da adeguare agli incrementi della speranza di vita, indipendentemente dall’età.
  2. Al raggiungimento di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età di almeno 57 anni, da adeguare agli incrementi della speranza di vita, indipendentemente dall’età.
  3. Al raggiungimento della massima anzianità contributiva (corrispondente all’aliquota del 80%) e in presenza di un’età anagrafica di almeno 53 anni, da adeguare agli incrementi della speranza di vita, indipendentemente dall’età. Di fatto, questo canale di uscita è stato superato dall’introduzione del sistema contributivo per le quote di anzianità maturate dal 2012, tranne i casi in cui la predetta aliquota dell’80% sia già stata raggiunta al 31 dicembre 2011.

Nei confronti di detto personale che matura i requisiti di cui ai punti 2) e 3), per l’accesso alla pensione, continua ad applicarsi la cd “finestra mobile” di 12 mesi. Qualora il diritto alla pensione venga maturato con i 40 anni di anzianità contributiva la cd “finestra mobile” sarà di 13, 14 e 15 mesi in relazione all’anno di maturazione del relativo requisito (2012 = 13 mesi, 2013 = 14 mesi, dal 2014 = 15 mesi).

LA DOMANDA

La domanda di pensione anticipata si presenta esclusivamente attraverso uno dei seguenti canali:

  • web – la richiesta telematica dei servizi è accessibile direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it);
  • telefono – chiamando il Contact Center integrato al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico, abilitati ad acquisire le domande di prestazioni ed altri servizi per venire incontro alle esigenze di coloro che non dispongono delle necessarie capacità o possibilità di interazione con l’Inps per via telematica;
  • enti di Patronato e intermediari autorizzati dall’Istituto, che mettono a disposizione dei cittadini i necessari servizi telematici.

QUANDO SPETTA

La pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Per gli iscritti ai Fondi esclusivi decorre dal giorno successivo alla cessazione dal servizio previa maturazione dei requisiti contributivi sopra descritti. 

Per le decorrenze delle pensioni degli iscritti alle Gestioni esclusive dell’AGO consulta il file Decorrenze Gestioni esclusive dell’AGO

Ai fini del conseguimento della prestazione pensionistica è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è, invece, richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo.


Leggi questo articolo in formato PDFTorna suall’inizio del contenuto.

 

Taglio IMU e TASI prima casa, anche in affitto

Via TASI sulla prima casa di proprietari inquilini, stop ad IMU agricola e imbullonati, fondo compensativo per i Comuni: verso la Legge di Stabilità 2016.

 – 18 settembre 2015
Pmi TVDEF 2015: Padoan annuncia PIL +0,7%

 

tasi imu

Abolizione TASI prima casa ed IMU agricola e su imbullonati nella prossima Legge di Stabilità 2016: come prevedibile, si accende il il dibattito sull’annuncio del premier Renzi, soprattutto in relazione alle risorse. IMU e TASI sono infatti imposte locali e quindi i Comuni vogliono evitare la perdita di gettito, chiedendo che sia lo Stato a farsene carico con uno stanziamento ad hoc di 5 miliardi di euro, da versare nelle casse delle amministrazione municipali.

=> Legge di Stabilità 2016: taglio tasse alle imprese

 

 

Taglio TASI

Il ministro del Tesoro Padoan ha confermato in un question time alla Camera che la Legge di Stabilità conterrà il taglio della TASI sulla prima casa, aggiungendo un nuovo tassello: la misura riguarderà proprietari ma anche inquilini in affitto, per:

«evitare un’evidente disparità di trattamento fra contribuenti».

=> TASI: abolizione e risparmi

Taglio IMU

Renzi ha annunciato l’eliminazione dell’IMU agricola dal gennaio 2016, così come l’abolizione dell’IRAP agricola. In vista c’è anche l’abolizione dell’IMU sugli imbullonati (i macchinari fissi delle imprese). Una serie di provvedimenti che, come si vede, vanno nella direzione di alleggerire il peso del Fisco non solo sulle famiglie (prima casa) ma anche sul mondo produttivo (IMU e IRAP agricola e imbullonati).

Coperture

Se tutte queste imposte saranno tagliate, nelle casse delle amministrazioni verranno a mancare 5 miliardi di euro, che dovranno essere necessariamente compensate con risorse centrali per colmare il mancato gettito ed evitare ripercussioni locali. Il presidente ANCI (associazione comuni d’Italia), Piero Fassino, ricorda infatti:

«la TASI sulla prima casa ha un valore pari a 3,6 miliardi, l’IMU agricola è pari a 300 milioni e l’IMU sui cosiddetti imbullonati varia tra i 500 ed i 700 milioni di euro».

Su questo punto, il Consiglio Matteo Renzi ha fornito ampie garanzie.

 

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Pensioni fuori dalla Legge di Stabilità

Il Governo rinvia le norme sulla flessibilità in uscita eliminando la riforma delle pensioni dalla Legge di Stabilità 2016, dirottando le risorse su misure come la riduzione delle tasse.

 – 18 settembre 2015
Pmi TVDEF 2015: Padoan annuncia PIL +0,7%

 

pensioni

Marcia indietro definitivo: dopo il premier Renzi, anche il ministro Padoan ha confermato che non ci sarà nessuna riforma pensioni nella prossima Legge di Stabilità 2016. Il problema, come sempre, sta nelle coperture:

«Il principio della flessibilità in uscita per chi va in pensione è giusto, va valutato in termini di meccanismi e coperture», ma «per il momento non è all’ordine del giorno della Legge di Stabilità».

=> Riforma pensioni: si riapre il dibattito

 

 

Taglio tasse

All’orizzonte si profila una manovra economica da 27 miliardi, di cui 16 mld per evitare aumento IVA e delle accise. Restano 9 mld, in buona parte utilizzati per il taglio tasse (IMUTASI,IRAP). Per le nuove misure di flessibilità in uscita, che consentirebbero di andare inpensione anticipata rispetto alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia(ammorbidendo quindi la Riforma Fornero), non ci sono più risorse. Per lo meno, questa è al momento la posizione del Governo.

=> Legge di Stabilità 2016: taglio tasse

Riforma Pensioni

Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, da una parte concorda con Padoan sul fatto che per mettere a punto una legge che funzioni sia necessario analizzare costi e benefici, dall’altra ribadisce:

«il problema è che fin qui, parlando di flessibilità, sono stati analizzati soltanto i costi: noi vogliamo evidenziare anche i risparmi che derivano da assegni pensionistici penalizzati dell’8% ed erogati mediamente per 20 anni», considerando un’aspettativa di vita di 82 anni.

Il riferimento è alla proposta firmata dallo stesso Damiano, che prevede la possibilità di ritirarsi a 62 anni, con 35 di contributi e una decurtazione dell’assegno del 2% per ogni anno di anticipo. Come è noto, non è l’unica proposta di riforma in campo: fra le altre, quella del presidente INPS, Tito Boeri, che propende per un diverso meccanismo di penalizzazione dell’assegno per chi si ritira in anticipo, con una decurtazione intorno al 3-3,5%. Per ora, comunque, il dibattito è rinviato, con ogni probabilità al 2016.

 

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Pensioni

Opzione Donna: si torna a sperare

Opzione Donna con possibile soluzione entro fine settembre: pensione anticipata per le lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2015?

 – 18 settembre 2015

 

Pensione anticipata

Tra i tanti capitoli sospesi della tanto attesa Riforma Pensioni c’è anche la corretta applicazione dei termini per l’Opzione Donna, ossia la possibilità di pensione anticipata per lavoratrici di 57/58 anni (dipendenti/autonome) e 35 di contributi, in cambio di un ricalcolo dell’assegno, così come previsto dalla legge 243/2004, su cui c’è un nodo irrisolto con l’INPS. Il punto è il seguente: mentre il Governo ha rinviato la riforma delle pensioni nel suo complesso (flessibilità in uscita, ecc.) escludendola dalla prossima Legge di Stabilità, allo stesso tempo ha mostrato maggiore apertura su fronte esodati (eventuale settima salvaguardia) ed Opzione Donna, con una ipotesi di soluzione già per fine settembre.

=> Opzione Donna: possibile proroga al 31 dicembre

 

Questo, dopo la bufera di proteste levatesi a margine delle prime dichiarazioni dell’Esecutivo, decisamente avverse ad una soluzione prossima ai due temi caldi. Dunque uno spiraglio c’è ancora, ma bisogna capire cosa significa:

  • interpretazione autentica del nodo INPS, ossiaproroga a fine 2015
  • estensione anche al 2016?

Il nodo

L’INPS fino a questo momento ha interpretato restrittivamente la legge, riconoscendo il diritto alla pensione anticipata alle donne che maturano la decorrenza entro fine dicembre 2015, ma non a coloro che entro la stessa data ne maturano il diritto. Significa una differenza dai 12 ai 18 mesi, rispettivamente per dipendenti e autonome, in virtù del sistema delle finestre mobili (che prevede un intervallo di tempo fra maturazione del diritto e decorrenza della pensione).

=> Opzione Donna: spiragli per la pensione anticipata INPS

La richiesta dei sindacati è di concedere il prepensionamento a tutte le donne che maturano il diritto alla pensione entro fine anno. L’INPS fino a questo momento ha registrato una piccola apertura, accettando le domande anche di queste lavoratrici, ma senza approvarle. C’è anche un contenzioso giudiziario aperto, con il TAR Lazio che dovrà pronunciarsi entro il prossimo 6 ottobre 2015.

=> Opzione Donna: class action TAR del Lazio

Ebbene, la posizione del Governo non è di chiusura totale, sembra dunque possibile che entro fine mese si arrivi a una qualche soluzione. Non si esclude che l’argomento venga affrontato il prossimo 24 settembre alla Camera nel corso dell’audizione dei ministri Padoan (Economia) e Poletti (Lavoro), che riguarderà il caso esodati. Per quanto riguarda l’ipotesi di estendere questa forma di prepensionamento oltre il 2015, il discorso è diverso: è un’ipotesi presa in considerazione, stando al dibattito degli ultimi mesi, ma che al momento sembra accantonata. Con ogni probabilità, questo capitolo verrà affrontato con la Riforma Pensioni, che al momento sembra rinviata al 2016.

 

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Pensione anticipata con la legge 104

 

 

Commissione Lavoro alla Camera chiede al Governo la pensione anticipata per gli esodati della legge 104 rimasti fuori dalla sesta salvaguardia, con procedura dei vasi comunicanti.

 – 18 settembre 2015
Pmi TVRiforma Pensioni INPS: si parte dal reddito minimo
 

 

Pensione

La commissione Lavoro della Camera chiede al Governo la pensione anticipata per i lavoratori che hanno usufruito della legge 104/92, in parte ancora in servizio e in parteesodati, che avevano concordato il prepensionamento al termine del congedo per cure parentali ma colpiti poi dalla Riforma Fornero (che ha spostato in avanti l’età della pensione di vecchiaia). Nell’ambito della sesta salvaguardia sono tutelate 2.500 persone, ma la platea di coloro che sono rimasti senza stipendio e senza pensione è ben più ampia.

=> Esodati: sesta salvagurdia, certificazioni INPS

 

La richiesta è contenuta nella risoluzione 7-00765, discussa alla Camera nella seduta del 15 settembre, firmata da diversi esponenti della commissione, da Roberto Simonetti (Lega Nord) a Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia – AN), da Marialuisa Gnecchi (PD) a Giorgio Airaudo (Sel).

Si chiede al Governo di attivare la procedura già prevista dalla legge 147/2013, che consente il prepensionamento con deroghe alla Legge Fornero anche per gli esclusi dalla sesta salvaguardia esodati. Il provvedimento, infatti, compre solo la metà delle richieste giunte all’INPS, ossia oltre 5mila.

La risoluzione dei deputati chiede al Governo di attivare il principio dei “vasi comunicanti“, destinando risorse non utilizzate nell’ambito delle salvaguardie esodati per concedere a tutti i richiedenti, che hanno utilizzato la legge 104, il diritto alla pensione anticipata.

 

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rassegna.it

A

sard1it@yahoo.it
 
Oggi alle 7:03 AM

Newsletter del 19/09/2015

Fiom Toscana: diritto di sciopero di nuovo sotto attacco(18/09/2015 17:49)

Pa, Fp Cgil: decreto mobilità discrimina personale Croce Rossa (18/09/2015 17:28)

Ama, Cgil, Cisl e Uil Roma-Lazio: rispettare accordo (18/09/2015 17:21)

  I sindacati: “Se ciò non dovesse avverarsi, significherebbe che l’amministrazione comunale, invece che puntare su una vera riforma dell’azienda, sta preparando il terreno per la privatizzazione del servizio pubblico di raccolta e spazzamento dei rifiuti”

Fiom Savona: prioritario rinnovo contratto nazionale (18/09/2015 17:14)

Estria-Centria (Toscana), accordo con maggiori garanzie per lavoratori (18/09/2015 16:00)

La Cgil che cambia, «siamo sulla strada giusta» (18/09/2015 15:44)

  Susanna Camusso chiude i lavori della Conferenza di organizzazione. Meno burocrazia, centralità del territorio: le priorità dell’azione futura. Da qui al congresso la sfida del rinnovamento. A Cisl e Uil: “Mobilitiamoci sulle pensioni”

«Nei territori, per difendere il lavoro» (18/09/2015 15:19)

  Gli interventi della seconda giornata della conferenza di organizzazione della Cgil. Tra esperienze territoriali, buone pratiche e la richiesta di un cambio di rotta. Obiettivo comune: essere un punto di riferimento più forte per i lavoratori in crisi

Camusso, il nostro è un cambiamento vero (18/09/2015 14:26)

Camusso, da oggi meno burocratizzazione nel sindacato(18/09/2015 14:25)

Camusso a Cisl e Uil: rinnoviamo i contratti insieme (18/09/2015 14:21)

Camusso: mobilitazione unitaria su pensioni (18/09/2015 14:15)

Camusso, responsabilità sinistra Ue in gestione crisi (18/09/2015 14:00)

Camusso, crisi dell’Europa è crisi profonda del capitale(18/09/2015 13:53)

Moutmir (Flai Salerno), siamo punto di riferimento nel territorio(18/09/2015 13:28)

Lupo (partita Iva): gli autonomi hanno bisogno di sindacato(18/09/2015 13:21)

Del Fattore (Cgil Molise): serve un’organizzazione più aperta(18/09/2015 13:18)

Alitalia: Filt, dimissioni ad inattese, urgente conoscere ragioni(18/09/2015 13:17)

Redzep (Fillea Cgil L’Aquila), più risorse ai territori (18/09/2015 13:00)

Dell’Orco (Spi Lazio): diventiamo decisivi nei territori (18/09/2015 12:55)

Trentino: raid vandalico contro sede Cgil (18/09/2015 12:55)

Barbagallo: ripartiamo assieme, come nel 1972 (18/09/2015 12:50)

  “Allora c’erano i Consigli di fabbrica, oggi ci sono le Rsu. Serve un nuovo patto federativo” dice il segretario Uil alla Conferenza di organizzazione Cgil. E avverte Confindustria: “Fare subito i contratti, altrimenti non saremo più ad alcun tavolo”

Scollo (Fiom Catania): difendere con forza il contratto nazionale (18/09/2015 12:49)

Scacchetti (Cgil Modena), il sindacato non è il problema, è la soluzione (18/09/2015 12:37)

Lincesso (Slc Taranto): mettiamo insieme le nostre forze a tutti i livelli (18/09/2015 12:33)

Furlan: fisco, pensioni e Sud per l’unità (18/09/2015 11:50)

  Il segretario Cisl alla Conferenza di organizzazione Cgil: “Su questi argomenti possiamo fare un ragionamento unitario. Insieme alla contrattazione, rappresentano la nostra sfida al cambiamento, la nostra capacità di elaborare proposte per il bene comune”

Gorgoioli (delegata Flc Umbria): rinnovarsi senza perdere identità (18/09/2015 11:42)

Cgil Napoli, sportello antiviolenza donne: necessario accordo con istituzioni (18/09/2015 11:10)

Scuccimarra (Udu): lotte comuni per studenti e lavoratori(18/09/2015 11:05)

La Cgil chiude la conferenza del rilancio (18/09/2015 10:58)

  Oggi le conclusioni di Susanna Camusso e il voto sulla proposta di riorganizzazione. I giornali hanno dato ampio spazio alla riforma avviata dalla confederazione

Gabrielli (Filcams): alla Cgil serve ricambio generazionale(18/09/2015 10:55)

Mascoli (Filt Roma): il sindacato sfrutti le nuove tecnologie(18/09/2015 10:41)

Liguori (Inca Bologna): contrattazione inclusiva, salto di qualità (18/09/2015 10:27)

Bellegoni (Cdl La Spezia), giusto ripartire dal territorio(18/09/2015 10:18)

Baldoni (Slc Cgil Ancona), stiamo diventando sindacato-azienda (18/09/2015 10:10)

Fillea: il 22/9 convegno su “Porfido bene comune” (18/09/2015 10:10)

Roma: Cgil, bene il Comune per impiego 200 Lsu (18/09/2015 08:54)

Cassazione – Infortunio in itinere e “occasione di lavoro”

 

Se l’infortunio deriva da fatto doloso di un “ terzo”, per ragioni estranee all’attività lavorativa, ancorché avvenuto durante il normale tragitto casa – lavoro non deve essere indennizzato dall’Inail. E’ quanto hanno affermato le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con Sentenza n.17685/2015.

Sul caso, riferito ad  una lavoratrice  accoltellata  (pare da un convivente) mentre percorreva a piedi la strada per raggiungere l’Istituto geriatrico presso il quale lavorava, la Sezione Lavoro della Suprema Corte, aveva evidenziato la necessità che fossero investite le Sezioni Unite per la individuazione delle regole sulla indennizzabilità dell’infortunio in itinere e del rapporto tra attività lavorativa ed evento subìto.

Nella giurisprudenza della Suprema Corte, infatti, si rilevano due opposti indirizzi interpretativi: 
uno, teso ad estendere il concetto di infortunio assicurato, ammettendo a tutela gli eventi “in itinere” anche se derivati da situazioni imprevedibili ed atipici. Secondo tale orientamento, la tutela indennitaria deve essere riconosciuta  per il solo fatto che il tragitto abbia come destinazione il luogo di lavoro (o dell’abitazione), indipendentemente dalla specificità del fattore che ha agito in funzione lesiva dell’integrità del lavoratore.

L’altro indirizzo, più restrittivo, tende a limitare gli eventi tutelati a quelli in cui la causa violenta risulti inerente all’attività lavorativa o che sia comunque “occasionata”  dal lavoro stesso. Coerentemente con tale impostazione è stato ripetutamente negato l’indennizzo laddove la ricostruzione del fatto abbia evidenziato che  l’origine dell’aggressione era da ricondurre a motivi extraprofessionali propri dell’assicurato.

Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 17685/15, hanno privilegiato questa linea interpretativa con la conferma del  principio secondo il quale la disciplina regolante l’infortunio in itinere, non ha inciso sulle disposizioni generali  che richiedono ai fini dell’indennizzabilità  dell’evento che la causa violenta sia generata o comunque riconducibile al lavoro.

Salute e sicurezza

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Il rischio psicosociale in Europa e l’attività di vigilanza

All’inizio del mese di settembre us.s si è tenuto il terzo seminario sul rischio psicosociale organizzato dall’ETUI (Centro Studi di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del Sindacato europeo).

I lavori del seminario sono stati aperti dal Ministro del dialogo Sociale maltese che nel suo intervento ha ben sintetizzato il quadro attuale della salute e sicurezza  quando ha affermato che “in questi anni ci si preoccupa di più del numero dei lavoratori e dei posti di lavoro che non della qualità del lavoro”.

I temi all’ordine del giorno del seminario oltre ad una analisi dell’impatto della crisi sulle condizioni di lavoro e sulla intensificazione del lavoro erano:
1) i rischi psicosociali e la medicina del lavoro;
2) i rischi psicosociali e l’ispezione del lavoro 
3) i rischi psicosociali e la giurisprudenza dei diversi paesi europei.

Sono state inoltre presentate alcune esperienze nazionali  fra cui una indagine sullo stress condotta fra le insegnanti del Regno Unito che sarà oggetto, stante l’interesse anche per la nostra attività di tutela, di uno specifico approfondimento.

n 35° 2015 numero newsletter.doc

Legge di stabilità 2015: riflessi previdenziali per i dipendenti pubblici

 

INPS, riflessi previdenziali della legge di stabilità 2015 sui Tfs, Tfr e sui trattamenti pensionistici dei dipendenti pubblici

Legge di stabilità 2015: riflessi previdenziali per i dipendenti pubblici

Con la Circolare numero 154 del 17 settembre 2015 l’INPS prende in esame l’Art. 1, commi 113, 258, 623, 708 della legge 23 dicembre 2014, n. 190 recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” ovvero la Legge di Stabilità 2015 e delinea i riflessi sui Tfs, Tfr e sui trattamenti pensionistici dei dipendenti pubblici.

Riassumendo la Legge di Stabilità 2015 avrà quindi riflessi sui Trattamenti di Fine Servizio, Trattamenti di Fine Rapporto e sui Trattamenti pensionistici:

  • riduzione percentuale della pensione anticipata prevista per i soggetti con età inferiore a 62 anni ed effetti sui termini di pagamento dei Tfs e dei Tfr in caso di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da parte di pubbliche amministrazioni;
  • effetti sulla pensione e sui trattamenti di fine servizio derivanti dell’abrogazione di articoli del codice dell’amministrazione militare e di altre disposizioni in materia di promozioni ed altri benefici in occasione della cessazione del rapporto di lavoro;
  • incremento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva della rivalutazione del TFR con riferimento a redimenti maturati dal 2015;
  • termini di pagamento dei Tfr e dei Tfs dei lavoratori iscritti alle gestioni del fine servizio dell’Inps in caso di pensione determinata esclusivamente con il metodo di calcolo retributivo.

L’Istituto previdenziale rimanda inoltre alla lettura della circolare n. 74 del 10 aprile 2015 per la trattazione degli effetti sui trattamenti pensionistici.

Circolare numero 154 del 17-09-2015

Premessa

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014, Supplemento ordinario n. 99, è stata pubblicata la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)” composta da un unico articolo.

Si rinvia alla circolare n. 74 del 10 aprile 2015 per gli effetti sui trattamenti pensionistici dei commi 113 e da 707 a 709.

Il comma 113 ha introdotto nuove disposizioni in tema di penalizzazioni per i soggetti che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore ai 62 anni; questa disposizione ha riflessi anche sui termini di pagamento del TFS e TFR in caso di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici prevista dall’art. 72, comma 11, del DL 112/2008.

Il comma 258 abroga gli articoli del codice dell’amministrazione militare e altre disposizioni in materia di promozioni ed altri benefici in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, con effetti sul calcolo dei trattamenti sia pensionistici che di fine servizio.

Il comma 623 prevede l’incremento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva della rivalutazione del TFR.

Come approfondito nella circolare summenzionata, i commi da 707 a 709 recano nuove norme relativamente all’importo complessivo dei trattamenti pensionistici spettanti ai soggetti iscritti all’AGO e alle forme sostitutive ed esclusive della stessa che alla data del 31 dicembre 1995 possono far valere un’anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni e con riferimento ai quali la quota di pensione relativa alle anzianità contributive maturate dal 1° gennaio 2012 è calcolata secondo il sistema contributivo.

Per questi lavoratori, la pensione è messa in pagamento nell’importo meno favorevole tra quello determinati con il metodo di calcolo misto e quello determinato con il metodo di calcolo retributivo vigente prima del DL 201/2011. Il comma 708 precisa che, anche in caso di erogazione della prestazione calcolata esclusivamente con il metodo retributivo, non cambiano i termini di pagamento del TFS e TFR.

Con la presente circolare, acquisito il parere del Ministero dell’economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – Ispettorato Generale per la Spesa Sociale reso con nota prot. 59633 del 23/07/2015, si forniscono le istruzioni per l’applicazione della normativa in argomento.

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Fonte: http://www.lavoroediritti.com/2015/09/legge-di-stabilita-2015-dipendenti-pubblici/#ixzz3mAGSWZxw