Archivi giornalieri: 8 settembre 2015
GIORNALE DI BRESCIA
In pensione a 70 anni con accordo in azienda
In pensione a 70 anni con accordo in azienda
Non è automatico il diritto di andare in pensione a 70 anni, serve un accordo con il datore di lavoro: sentenza di Cassazione sulla Riforma Fornero.
Il lavoratore può restare in servizio anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia, ma solo con il consenso dell’azienda; vale anche per le forme di previdenza privatizzate, come le casse dei professionisti: lo stabilisce la Corte di Cassazione che, con sentenza 17589 (Sezioni Unite), fa chiarezza sul diritto di restare al lavoro fino a 70 anni previsto dalla Riforma Fornero e fornisce un‘interpretazione corretta dell’articolo 24, commi 4 e 24, del Dl 201/2011 (Salva Italia).
=> Pensioni: le ipotesi di riforma
La norma regola il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro oltre il limite di età fissato per alla pensione di vecchiaia. Il comma 4stabilisce che:
«il proseguimento dell’attività lavorativa è incentivato, fermi restando i limiti ordinamentali dei rispettivi settori di appartenenza, dall’operare dei coefficienti di trasformazione calcolati fino all’età di 70 anni».
Questo, secondo la Cassazione,
«non attribuisce al lavoratore un diritto di opzione per la prosecuzione del rapporto di lavoro, né consente allo stesso di scegliere fra la quiescenza o la continuazione del rapporto, ma prevede solo la possibilità che, grazie all’operare di coefficienti di trasformazione calcolati fino all’età di 70 anni, si creino le condizioni per consentire ai lavoratori interessati la prosecuzione del rapporti di lavoro oltre i limiti previsti dalla normativa di settore».
Quindi, la norma «non crea alcun automatismo», ovvero non comporta che il lavoratore abbia diritto a scegliere unilateralmente di restare in servizio, ma semplicemente «prefigura la formulazione di condizioni previdenziali che costituiscano incentivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro per un lasso di tempo che può estendersi fino a 70 anni». In pratica, è necessario che ci sia il consenso del datore di lavoro.
=> Requisiti per la pensione dal 2016
Sempre il comma 4 estende la copertura dell’articolo 18 (diritto al reintegro in caso di licenziamento ingiustificato):
«fino al conseguimento del predetto limite massimo di flessibilità».
Anche qui, spiegano i giudici, nessun automatismo; la legge di fatto consente l’applicazione dell’articolo 18 solo nel caso in cui:
«le parti abbiano consensualmente ritenuto di procrastinare la durata del rapporto» fino ai 70 anni.
L’applicabilità di questa norma alle gestioni previdenziali privatizzate riguarda invece l’interpretazione del comma 24, che in estrema sintesi stabilisce la necessità di assicurare l’equilibrio finanziario delle gestioni previdenziali. La norma fa esplicito riferimento aldecreto legislativo 509/94, che riguarda gli enti previdenziali privatizzati, ai quali quindi, secondo la sentenza, si applicano tutte le regole sopra descritte.
Fonte: sentenza Corte di Cassazione 17589/2015
Legge Stabilità 2016
Legge Stabilità 2016: taglio tasse alle imprese
Il Governo annuncia un taglio tasse alle imprese con la Legge di Stabilità 2016, oltre a misure per Sud e PMI e taglio IMU e TASI: le anticipazioni di Padoan.
L’economia italiana si avvia verso la ripresa e il governo spinge sull’acceleratore con la Legge Stabilità 2016, non solo abolendo IMU e TASI sulla prima casa ma anche riducendo le tasse alle imprese: lo ha confermato il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel sui intervento al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
=> Abolizione TASI 2016: calcolo risparmi
Padoan non fornisce indicazioni sulle modalità con cui effettuare la riduzione delle tasse alle imprese, ma insiste sul concetto che la congiuntura economica richiede interventi espansivi che favoriscano la crescita delle imprese. La finanza pubblica italiana è «sul sentiero del risanamento», con il rapporto deficit/PIL sotto il 3% e stime che indicano debito in discesa dal 2016 (dal 132,5% al 130,9%); il Governo intende proseguire nella strategia di crescita, insistendo sulla seguente ricetta:
«riforme strutturali per rendere più facile assumere le persone, sostegno agliinvestimenti per le piccole e medie imprese, tagli fiscali per sostenere la competitività e l’occupazione». […]«Non è solo la tassa sulla casa che viene aggredita», il Governo sta «pensando di estendere un ulteriore abbattimento della tassazione a favore della competitività d’impresa».
Nei giorni scorsi si era parlato di un taglio IRES per le imprese del Sud, un impegno che sembra restare al centro delle ipotesi su cui il Governo lavora, ma che va discusso con Bruxelles, per rendere le eventuali misure compatibili con le regole comunitarie che vietano aiuti di stato. L’esecutivo promette che le misure di riduzione fiscale avranno sempre adeguata copertura finanziaria, in modo tale da essre sosteibili nel tempo.
=> Legge di Stabilità 2016: taglio IRES e PMI
Iniziano quindi a delinearsi i contorni della prossima Legge Stabilità 2016, che conterrà il taglio di IMU e TASI, misure fiscali a favore delle imprese, con particolare riguarda al Mezzogiorno e alle PMI, e novità sulle pensioni. Quest’ultimo è il capitolo più controverso, con molte ipotesi di riforma in campo e ancora nessuna certezza sulla strada che alla fine l’esecutivo intraprenderà. Le risposte arriveranno a metà ottobre, con la presentazione del testo della Legge di Stabilità 2016.
=> Fondo di Garanzia PMI in Legge Stabilità 2016
Pensione anticipata piena?
Pensioni, le ipotesi di riforma
Riforma pensioni: alle proposte Damiano e Boeri si aggiungono le ipotesi Fornero e del Governo, senza grossi tagli all’assegno di pensione anticipata.
Il punto chiave è trovare soluzioni sostenibili per consentire la flessibilità in uscita e quindi la pensione anticipata: è intorno a questo tema che si concentra il dibattito sulla nuova riforma delle pensioni, su cui persino Elsa Fornero si è ora dichiarata favorevole («le condizioni di emergenza nelle quali nacque la riforma sono in parte superate»), presentando una propria ipotesi: prepensionamento in cambio di una riduzione dell’assegno del 3-3,5% l’anno.
La proposta Fornero si inserisce nel solco tracciato da altre sul tavolo da mesi, come quelle del presidente della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano o del presidente INPS Tito Boeri. La differenza sta nella quantificazione della decurtazione:
- Damiano prevede una decurtazione del 2% per ogni anno di pensionamento anticipato, fino a un massimo dell’8%;
- Boeri prevede un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno, con decurtazione fino al 30%.
=> Riforma pensioni Damiano: decurtazione progressiva
=> Riforma pensioni Boeri: ricalcolo contributivo
Una ulteriore ipotesi allo studio del Governoconfermerebbe l’impianto della Riforma Damiano prevedendo però una proporzionalità nella riduzione. Quindi, ad esempio, l’assegno scenderebbe del 2% per chi si ritira un anno prima, del 3% con due anni di anticipo, e così via.
Pensione anticipata piena?
Nelle ultime ore, si registra una novità rispetto a questa linea. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha dichiarato che la flessibilità in uscita:
«non deve essere per forza a costo zero».
Significa che non pensa più solo a misure che si autofinanziano (in sostanza, a carico di pensionati e aziende), ma anche a coperture da parte dello Stato. Al momento, non ci sono sue proposte concrete: Poletti si è limitato a sottolineare che in ogni caso non si può tornare alle regole pre-Fornero.
Da segnalare, infine, una proposta di legge popolare della Cisl, “Per un fisco più equo e più giusto”, che propone un bonus fiscale di mille euro per i pensionati (e anche per lavoratori dipendenti, autonomi, giovani collaboratori) e l’estensione ai pensionati del bonus di 80 euro al mese già previsto per i lavoratori dipendenti.
=> Legge di Stabilità 2016: taglio tasse e Riforma Pensioni
ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE08/09/2015
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Flai-Cgil -caporalato
Flai-Cgil, lotta al caporalato in viaggio per le campagne siciliane
E’ partito il viaggio della Flai Cgil fra le campagne di Palermo e Trapani per monitorizzare il fenomeno del caporalato e informare i lavoratori agricoli e gli immigrati impegnati nella vendemmia dei loro diritti e delle loro tutele. Un progetto di sindacato di strada che vede insieme la Flai di Palermo e quella di Trapani battere a tappeto con un camper i terreni al confine tra le due province, dal partinicese a Camporeale, da San Giuseppe Jato e Corleone a San Cipirrello, da Alcamo a Balestrate.
“Ad Alcamo arrivano frotte di immigrati. Li trovi in piazza alle 5 e mezzo di mattina, vengono presi da caporali e dai proprietari dei vigneti, e portati a lavorare nei campi, quasi sempre in nero. Quelli in regola, pochi, vengono pagati sempre al di sotto dei livelli contrattuali – racconta il segretario della Flai Cgil Palermo -. In alcune aziende, per dare parvenza di regolarità, soprattutto per pagare studenti e pensionati impiegati nella raccolta dell’uva utilizzano i voucher: 10 euro lorde all’ora, di cui 7 al lavoratore e il resto in contributi Inps. Ma col voucher in realtà non viene pagata mai un’ora e inoltre non dà diritto a nessuna prestazione previdenziale, né disoccupazione agricola, né assegni familiari, né malattia e maternità”.
Il sindacato incontra i lavoratori delle aziende vitivinicole in mezzo alle vigne e distribuisce materiale informativo, stampato in italiano, inglese, francese e arabo, sulla paga, sull’orario di lavoro, sui diritti ai quali non si può avere accesso se non si è in regola e si lavora in nero.
“Gli immigrati impegnati nelle campagne siciliane lavorano 8-9 ore al giorno e sono sottopagati – racconta la Flai – a fronte di una paga che dovrebbe essere di 57 euro, quando va bene ne prendono 35-40, di cui una parte va al caporale che li sceglie nella piazza del paese. Con i lavoratori locali questo non succede, almeno non abbiamo riscontri”.
La Flai chiede al governo regionale una legge sul mercato del lavoro agricolo in Sicilia. “Le aziende potrebbero attingere a liste di prenotazione, compilate presso gli ex uffici di collocamento, dove i lavoratori vengono chiamati a iscriversi. Il mercato delle assunzioni deve essere gestito da un ufficio pubblico: solo così si può contrastare il caporalato – conclude – Dopo la legge che ha riconosciuto il reato di caporalato, dovrebbe arrivare una legge sulla confisca dei beni per le imprese che si macchiano di questo reato”.
Asbestosi
Asbestosi – Processo ex Pirelli
Si è chiusa con sette richieste di condanna, comprese tra quattro anni e sei mesi e nove anni di reclusione, e tre richieste di assoluzione la requisitoria del Pubblico Ministero nel processo bis a carico di dieci ex dirigenti della Pirelli, imputati a vario titolo dei reati di concorso in omicidio colposo e lesioni gravissime in relazione a 28 casi di operai morti o che si sono ammalati di forme tumorali asbesto-correlate, dopo avere lavorato negli stabilimenti milanesi del colosso degli pneumatici. In luglio gli stessi imputati sono stati tutti condannati in primo grado per gli stessi reati dalla sesta sezione penale del tribunale di Milano, in relazione a un’altra ventina di casi analoghi.
I dieci imputati nel processo in corso, sono stati membri del consiglio di amministrazione della Pirelli tra il 1979 e il 1989. Per il Pubblico Ministero gli operai si sono ammalati – e alcuni in seguito sono morti – a causa dell’inalazione delle fibre di amianto presenti negli stabilimenti milanesi della Pirelli tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Le precauzioni, per il magistrato, non erano adeguate, ma l’azienda disponeva di ”tutte le strutture tecnologiche e organizzative per far fronte al rischio amianto”. Rispetto ai 28 operai che hanno lavorato negli impianti di produzione e si sono ammalati, secondo il PM per 14 di loro la correlazione con l’esposizione all’amianto ”è accertata”, mentre per l’altra metà ”non è chiara”. La prossima udienza è fissata per il 5 ottobre, per sentire gli avvocati di parte civile, mentre la sentenza è prevista prima della fine dell’anno.
adnkronos
Immigrati
Immigrati – Giovedì 10 settembre la Conferenza nazionale degli edili
Al Centro Congressi Frentani – Via dei Frentani, 4 – con inizio alle ore 9.30 si terrà l’undicesima Assemblea Nazionale Lavoratori Stranieri della Fillea Cgil su ”Il lavoro migrante nelle costruzioni, risorsa per il Paese e per il Sindacato”.
Aprirà i lavori Mercedes Landolfi, responsabile Politiche dell’Immigrazione Fillea Cgil. Partecipano Khalid Chaouki, Deputato Pd, Commissione Esteri e Comitato Diritti Umani, Fausto Durante, Coordinatore Politiche Europee e Internazionali Cgil, Claudio Piccinini, Responsabile Immigrazione Inca Cgil, Walter Schiavella, Segretario Generale Fillea Cgil.
Alle 14 sarà presentato il IX Rapporto sulle Condizioni dei lavoratori migranti nel settore delle costruzioni, frutto del lavoro congiunto della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e della Fillea Cgil. Il rapporto sarà illustrato da Emanuele Calossi, ricercatore della Fondazione Di Vittorio.
Seguiranno il dibattito e le conclusioni di Vera Lamonica, segretaria confederale Cgil.
Amianto
Fondo vittime amianto: determinazione del secondo acconto della prestazione aggiuntiva per l’anno 2014
L’Inail con delibera del 3 agosto c.a. ha stabilito il secondo acconto della prestazione aggiuntiva Inail del Fondo per le vittime dell’amianto, per l’anno 2014 che è pari all’1,1% del rateo di rendita percepita. La misura complessiva della prestazione quindi, per l’anno 2014, è pari all’11,1% in considerazione del fatto che, il primo acconto, fissato dal decreto interministeriale 30/2011, risulta pari al 10%.
I beneficiari del Fondo sono i lavoratori titolari di rendita diretta, anche unificata, ai quali sia stata riconosciuta, dall’Inail e dall’ex Ipsema, una patologia asbesto-correlata per esposizione all’amianto e alla fibra fiberfrax, nonché i loro familiari titolari di rendita a superstiti.
La prestazione, aggiuntiva alla rendita percepita, è erogata d’ufficio dall’Inail mediante acconti finanziati utilizzando le risorse provenienti dal bilancio dello Stato e un conguaglio, finanziato con le risorse provenienti dall’addizionale riscossa dalle imprese.
La legge di stabilità, inoltre, ha ampliato la platea degli aventi diritto del beneficio del Fondo, ai malati di mesotelioma che abbiano contratto la patologia o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto o per esposizione ambientale comprovata.
Sulla definizione dei criteri di applicazione della norma è stato predisposto un decreto interministeriale del quale, però, non si conoscono ancora i contenuti
Cgil – Pensioni
Cgil – Pensioni, la flessibilità in uscita è necessaria
“È indispensabile che la legge di stabilità affronti il tema delle pensioni, introducendo quella flessibilità necessaria da un lato a dare risposte più eque a chi è in procinto di uscire dal mondo del lavoro e dall’altro in grado di consentire l’accesso allo stesso per i giovani. Le risorse, quando vi è l’intenzione, si cercano e si trovano”. Così Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil, è intervenuta nel dibattito sulla previdenza.
“La flessibilità in uscita – spiega la dirigente della Cgil – è necessaria per dare risposte ai lavoratori e alle lavoratrici che non possono rimanere al lavoro perché svolgono mansioni improponibili alle età previste, perché precoci o perché non hanno più un’occupazione”. “Ma è necessaria anche perché – prosegue – come oramai riconosciuto da tutti, ministro Poletti compreso, se non si consentono uscite graduali e flessibili si continua a bloccare l’accesso dei giovani al lavoro”.
Per la dirigente sindacale “la priorità del Paese deve essere l’occupazione e sarebbe inaccettabile non affrontare oggi anche questo tema”. La segretaria confederale sottolinea inoltre come la Legge Fornero abbia prodotto “risparmi colossali”, “tali da consentire interventi di attenuazione della rigidità e dell’iniquità che la caratterizzano”.
Per quanto riguarda la relativa copertura finanziaria “le scelte di politica economica annunciate dal governo dimostrano che, quando lo si vuole, le risorse si cercano e si trovano”. “Per la Cgil – conclude Lamonica – lavoro ai giovani e pensioni debbono essere le priorità”