Archivi giornalieri: 7 settembre 2015
LA STAMPA
Il Fatto Quotidiano
Santa Regina di Alise
Figlia di un cittadino pagano della Borgogna, la cui moglie morì dando alla luce questo splendido fiore, fu affidata ad una balia cristiana la quale, dopo averla battezzata, fece crescere Regina nella fede e nell’amore.
Figlia di nobile pagano ben presto si avvicinò alla fede cristiana e contrariamente a quanto avrebbe voluto il padre dedicò la sua vita alla castità e alla preghiera divenendo così un’umile pastorella andando a vivere come eremita.
La sua bellezza attirò l’attenzione del prefetto Olibrio, il quale, sapendo che era di stirpe nobile, voleva sposarla a tutti i costi, ma lei rifiutò e disubbedì al volere di suo padre, che cercava di convincerla a sposare un uomo ricco.
Così il padre non stentò a rinchiuderla in una prigione, e subire le più tremende torture. Una notte le apparve una croce e una voce gli avrebbe rassicurato il suo rilascio imminente.
All’età di 15 Regina fu decapitata, al momento dell’esecuzione una colomba bianca apparve nel cielo e causò la conversione di molti dei presenti.
Cumulo e/o riscatto
Cumulo e/o riscatto dei periodi di contribuzione presso organizzazioni internazionali
La legge 29 luglio 2015, n. 115, pubblicata recentemente in G.U., dispone il cumulo e/o riscatto, presso le varie gestioni pensionistiche italiane, dei periodi di assicurazione maturati presso le organizzazioni internazionali.
Si tratta in particolare dei periodi di contribuzione versata ai fini pensionistici sulla base di rapporti di lavoro dipendente svolti, nel territorio dell’Unione europea o della Confederazione svizzera, presso organizzazioni internazionali.
La disposizione di legge è tesa a sanare una procedura di infrazione avviata il 27 febbraio 2015 dalla Commissione europea, a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea del 4 luglio 2013 che aveva riguardato la controversia tra un impiegato dell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) di Monaco di Baviera e l’INPS in merito al rifiuto dell’INPS di trasferire al regime previdenziale dell’UEB i periodi contributivi relativi al lavoro svolto in Italia. Secondo la Corte europea, in tema di pensione, la normativa italiana viola il diritto comunitario perché non permette di considerare i periodi di lavoro svolti presso un’organizzazione internazionale con sede in un altro Stato della UE.
Nella sentenza si afferma, in primo luogo, che al ricorrente si applica l’art. 45 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), relativo al diritto alla libera circolazione, in quanto cittadino dell’Unione che esercita un’attività lavorativa presso uno Stato membro diverso da quello di origine, anche se alle dipendenze di un’organizzazione internazionale. In secondo luogo la Corte accerta l’applicabilità del regolamento di sicurezza sociale laddove prevede la possibilità, per i cittadini europei che si spostano all’interno della Comunità, di richiedere la totalizzazione dei periodi assicurativi, anche se tale possibilità non è contemplata nel regolamento dell’organizzazione internazionale.
La possibilità di cumulo viene introdotta, senza effetto retroattivo, con decorrenza dal 1° gennaio 2016. I relativi trattamenti pensionistici diretti decorreranno dal mese successivo a quello di presentazione della domanda di cumulo (per la decorrenza del 1.1.2016 la domanda di cumulo dovrà essere presentata a dicembre 2015). La decorrenza della pensione ai superstiti, invece , continua ad essere fissata al mese successivo al decesso del dante causa, se posteriore al 1.1.2016.
Dalla formulazione della norma si deduce che la totalizzazione sarà consentita soltanto se necessaria per perfezionare il diritto a pensione e non ammessa in tutti gli atri casi in cui potrebbe consentire altri benefici all’interessato (ad esempio sull’importo di pensione per la sussistenza dei 18 anni di contributi al 31.12.95).
La possibilità di cumulo, inoltre, sarà limitata ai rapporti di lavoro presso le organizzazioni internazionali svolti nel territorio dell’Unione europea o della Svizzera. Al riguardo non si comprende l’esclusione degli Stati dello Spazio Economico Europeo (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) anch’essi rientranti nell’ambito di applicazione territoriale dei Regolamenti comunitari di sicurezza sociale.
In aggiunta alla domanda di totalizzazione o cumulo, è altresì ammessa la possibilità di riscattare i periodi contributivi versati presso organizzazioni internazionali, se questa contribuzione risulta insufficiente per il diritto a pensione nel regime pensionistico delle organizzazioni internazionali stesse. Tale riscatto è soggetto alla stessa normativa del riscatto del lavoro all’estero e può essere effettuato anche dai superstiti.
CE
CE – Rapporto sull’adeguatezza delle pensioni
Sulla scia della Relazione 2015 sull’invecchiamento pubblicata dalla Commissione europea nel maggio del 2015, la Presidenza lussemburghese dell’Unione europea, ufficialmente insediatasi il 1 luglio 2015, ha annunciato per ottobre 2015 la presentazione di un “Rapporto sull’adeguatezza delle pensioni”.
In linea con le precedenti edizioni, la Relazione 2015 contiene proiezioni a lungo termine dell’impatto dell’invecchiamento della popolazione sui bilanci pubblici dei 28 Stati membri dell’UE (più Norvegia) nel periodo 2013-2060, riguardanti in particolare la spesa pubblica per pensioni, assistenza sanitaria e assistenza a lungo termine, istruzione e indennità di disoccupazione.
La Presidenza lussemburghese intende insomma lanciare un dibattito politico sull’adeguatezza delle pensioni, finalizzato all’adozione di una decisione formale del Consiglio EPSCO (Occupazione, politica sociale, salute e consumatori) su questo tema.
C’è però da essere scettici: il concetto di “adeguatezza” è stato finora sempre associato a progetti di riforma dei sistemi pensionistici miranti soprattutto a ridurre la spesa pubblica e ad aumentare sia l’età legale della pensione sia l’età effettiva di pensionamento. E nulla ci autorizza a credere che stavolta non sarà così.
Per quanto se ne sa, la relazione sull’adeguatezza delle pensioni è già in fase di ultimazione, e dovrebbe utilizzare un approccio cosiddetto “multidimensionale” al concetto di pensioni adeguate, analizzando cioè le diverse forme (pubbliche e private) di reddito percepito dopo l’età del pensionamento, e tenendo conto del fattore di genere (parità uomo/donna).
Sempre secondo anticipazioni informali, la relazione esaminerebbe il tenore di vita dei pensionati in funzione del loro accesso tanto alle prestazioni in natura (servizi) quanto a quelle in denaro (cure mediche, anche a lungo termine, ecc.) e tenendo ovviamente conto del ruolo e della capacità dei sistemi pensionistici nel garantire adeguati standard di vita agli anziani, in particolare confrontando i redditi dei pensionati con quelli del resto della popolazione.
www.osservatorioinca.org
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EXPO. Oggi e domani la Barbagia sarà sotto gli occhi di tutto il mondo grazie ai tenores di Orgosolo e a S’istrumpa
Seguiremo la 7 giorni dedicata alla Sardegna con foto, video, curiosità
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Da oggi fino a domenica prossima la barbagia.net sarà presente all’Expo di Milano. E’ la settimana che l’organizzazione Coldiretti dedica alla Sardegna nel padiglione nazionale a un passo dall’Albero della vita. La barbagia.net ospiterà foto, video, darà voce ai protagonisti di questa 7 giorni intitolata “Sardegna, isola del Mediterraneo”. Ogni giorno un settore caratteristico dell’economia o cultura della nostra Regione sarà sotto gli occhi di tutto il mondo.
Oggi protagonista sarà il mondo dell’ippica sarda. Verranno insigniti del titolo di “ambasciatori” tre fantini sardi che danno quotidianamente lustro all’immagine della nostra isola nel mondo: Fabio Branca, Dario Vargiu e Andrea Atzeni. Inoltre verrà data una menzione speciale all’Ippodromo di Chilivani per l’impegno nella valorizzazione dell’ippica in Sardegna. Saranno inoltre presenti i trombettieri e tumbarini della Sartiglia di Oristano.
Si inizia alle 10,30 con il convegno: Il cavallo tra tradizione e potenzialità economiche a cui intervengono Raffaele Cherchi , Direttore generale Agris; Tore Budroni, esperto ippica sarda; Mauro Ardu , veterinario, esperto di cavalli da Endurance; Luca Saba – direttore Coldiretti Sardegna; Battista Cualbu – presidente Coldiretti Sardegna.
Sarà anche il giorno dell’esordio in Expo del gruppo di canto a tenore Supranmonte di Orgosolo. Saranno loro oggi e domani a rappresentare la regione storica della barbagia di Ollolai. E’ una compagine che da anni da voce alla Sardegna più autentica con l’espressione più arcaica dei principi e valori insiti nel pastoralismo: il canto a tenore appunto. Domani invece, proprio nella giornata dedicata al pastoralismo, oltre ai tenores orgolesi ci saranno anche i gherradores di Istrumpa. Gli Ollolaesi faranno dimostrazioni della lotta barbaricina durante tutto il giorno.
Per tutto il giorno sarà possibile acquistare i prodotti tipici degli agricoltori sardi e partecipare al laboratorio dei cavallini di canna.
Messaggio numero 5548 del 04-09-2015
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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE07/09/2015
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Il blog di Pietro Spataro
giubberosse
Il blog di Pietro Spataro
Chi fermerà la fuga senza fine
Alba Fedeli era una ricercatrice precaria a Milano. Poi, stanca della sua incertezza, ha fatto le valigie ed è volata a Birmingham. Lì ha scoperto il Corano più antico del mondo e in piena estate è finita come una celebrità sulle pagine del New York Times. “Londra sì che crede nella ricerca”, ha spiegato a chi le ha chiesto della sua scelta di emigrare. Alba è una degli 80 mila italiani che, secondo uno studio pubblicato nei Quaderni della Fondazione Feltrinelli, ha deciso di andarsene. Dal 2007 al 2013 i trasferimenti verso l’estero di lavoratori italiani sono aumentati in modo esponenziale. Erano circa 30 mila, sono diventati appunto più di 80 mila e negli ultimi due anni sfiorano i 100 mila. Fenomeno sicuramente legato alla crisi economica, ma anche – e in molti casi soprattutto – alla scarsa offerta di professioni ad alto contenuto innovativo o al ginepraio di norme, bandi e concorsi che confondono i nostri bravi ricercatori. Si scopre infatti che un quarto di chi lascia l’Italia è laureato, molti sono ricercatori o dottorandi che cercano altrove quel che qui non trovano: il riconoscimento del tanto sbandierato merito, la possibilità di fare ricerca e di avere un ruolo nel sistema universitario o in quello ospedaliero. Il nuovo emigrante è molto giovane: il 56% ha meno di 35 anni.
Quindi: le nostre Università preparano migliaia e migliaia di laureati che poi metteranno le loro conoscenze al servizio di un altro Paese: l’Inghilterra in primo luogo, ma anche la Germania e la Francia. Niente di male, siamo cittadini europei: se non fosse che il saldo tra chi va e chi viene, all’interno dell’Unione, per l’Italia è negativo. E questo non è un bene ovviamente.
La storia di Alba e questi dati allarmanti dicono due cose. La prima è che il livello di fiducia nei confronti del nostro mercato del lavoro, specie per le professioni più specialistiche, è scarsissimo: burocrazia, corruzione, baronati e il dominio della vecchia raccomandazione trasformano in una lotteria la ricerca di lavoro anche per quelli più bravi e preparati.
La seconda è che dovremmo convincerci che l’Università e la ricerca sono il core business della crescita dell’Italia. La grandezza, la civiltà e la propensione al futuro di un Paese si misurano soprattutto sulle chanche che si offrono ai più giovani. Lasciare che questa grande fuga continui è un vero delitto. Ma per far tornare i nostri bravi ricercatori o impedire che altri facciano le valigie non bastano le belle parole nei talk show. E nemmeno qualche slogan ad effetto che fa titolo sui giornali. Serve invece una riforma del sistema universitario e un mercato del lavoro che non premi i soliti furbetti e costringe i migliori ad emigrare. Forse è un bel tema per la sinistra.
Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa
Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa
Permesso di soggiorno. Corte europea dà ragione alla Cgil e all’Inca
Su iniziativa della Cgil e dell’Inca, la Corte di giustizia europea boccia la legge italiana che impone a cittadini extracomunitari richiedenti il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno, di pagare un contributo tra 80 e 200 euro. Secondo i giudici il costo è “sproporzionato rispetto alla finalità perseguita dalla direttiva ed è atto a creare un ostacolo all’esercizio dei diritti conferiti”…
Migranti salvati e subito rimpatriati. Italia condannata dalla Corte dei diritti umani
La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia perché ha violato i diritti di tre migranti di origine tunisina tunisini: dopo il soccorso in mare erano stati rinchiusi a Lampedusa e poi rispediti via nave nel loro paese. “Sottoposti a trattamento degradante e detenuti senza che alcuna legge lo prevedesse”. Violato anche il divieto di espulsioni collettive…
Adeguatezza delle pensioni. Relazione del Consiglio EPSCO ad ottobre 2015
La Presidenza dell’Unione europea ha annunciato per ottobre 2015 la presentazione di un “Rapporto sull’adeguatezza delle pensioni”. C’è però da essere scettici: il concetto di “adeguatezza” è stato finora sempre associato a riforme miranti a ridurre la spesa pubblica e ad aumentare sia l’età legale della pensione sia l’età effettiva di pensionamento…
Precedenti articoli
Un Dossier a cura dell’Osservatorio svela in anteprima i contenuti del cosiddetto Labour Mobility Package, il pacchetto di nuove misure sulla libera circolazione dei lavoratori che la Commissione Juncker si appresta a proporre. Se entrassero davvero in vigore, verrebbero messi in discussione i pilastri della libera circolazione e del coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, e tra questi, il principio fondamentale del diritto sociale secondo il quale le prestazioni previdenziali sono un diritto che appartiene alla persona in virtù dei contributi versati durante la propria carriera lavorativa…
Eurobarometro. L’immigrazione è la maggior preoccupazione dei cittadini Ue
Secondo i risultati dell’ultima inchiesta Eurobarometro, quasi tre quarti dei cittadini europei sarebbero favorevoli a una politica comune europea in materia di migrazione. Tale consenso sembra però essere più di carattere difensivo che per favorire l’integrazione dei migranti. L’immigrazione di cittadini extra-comunitari evoca infatti reazioni negative nel 57% degli intervistati europei e nel 75% di quelli italiani…
Assegni familiari. Prevale il principio del miglior trattamento
Marco, un cittadino italiano residente in Svezia dal 2012 con la sua famiglia non riusciva a farsi riconoscere il diritto all’assegno familiare dovuto, secondo la normativa svedese, a tutti i bambini residenti nel paese. L’intervento del SOLVIT (un servizio gratuito fornito da ogni paese UE) ha indotto l’ente previdenziale scandinavo a concedere l’assegno con effetto retroattivo al 2013…
Corte europea: Il riconoscimento delle coppie omosessuali è un diritto umano
Con sentenza resa pubblica il 21 luglio 2015 la Corte europea per i diritti umani (CEDU) ha condannato l’Italia per non prevedere alcuna forma di riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso. Pur riconoscendo che la non estensione del fondamentale diritto al matrimonio rimane una scelta legittima degli Stati, la Corte ritiene non più ammissibile lasciare queste coppie nel vuoto normativo…
Secondo la Corte di giustizia dell’Unione europea, la Direttiva 2003/86 sul diritto al ricongiungimento familiare per i cittadini di paesi terzi, ammette che gli Stati membri subordinino il rilascio di un permesso di ingresso al superamento di un esame d’integrazione civica, ma solo a condizione che questo non diventi un ostacolo all’effettivo esercizio del diritto al ricongiungimento familiare…
Divario pensionistico tra uomini e donne. Documento del Consiglio UE
Il 18 giugno 2015 i Ministri del lavoro e degli affari sociali dell’UE hanno approvato un ordine del giorno sul divario pensionistico tra uomini e donne. Secondo le ultime cifre pubblicate dalla Commissione, in media il divario retributivo di genere nell’UE è del 16,5% , mentre nelle pensioni il divario di genere è pari al 38,5%.Il documento impegna tra l’altro gli Stati Membri a promuovere misure di protezione sociale che riducano l’impatto negativo delle interruzioni di carriera connesse all’assistenza, al lavoro a tempo parziale e alla scarsa progressione retributivadelle donne…
Almeno 100 mila lavoratori muoiono già ogni anno a causa di tumori legati al lavoro, e all’inadeguatezza delle misure in vigore all’interno dell’UE. Secondo l’Istituto sindacale europeo, il progetto della Commissione europea per il cosiddetto miglioramento della regolamentazione delle imprese non farà che peggiorare la situazione. Rendendo inefficaci le misure adottate in questi ultimi anni dall’UE per proteggere i lavoratori, come chiesto a gran voce dalle lobby degli industriali, costerà la vita a migliaia di lavoratori…
Congedi di maternità. La Commissione ritira la direttiva
La Commissione ha deciso di ritirare la direttiva sul congedo di maternità. Al suo posto, presenterà “un’iniziativa più ampia”, che “continuerà a promuovere gli obiettivi della precedente proposta e assicurerà una protezione minima”. La direttiva era stata presentata nel 2008 dalla Commissione Barroso con lo scopo d’istituire delle regole comuni in tutta l’Unione sui congedi parentali…
Evasione contributiva. Campagna europea contro le società fittizie
I sindacati delle costruzioni di 34 paesi d’Europa hanno lanciato una petizione contro le cosiddette “letterbox companies”, ossia società e filiali di comodo che esistono soltanto sull’etichetta incollata su una cassetta postale, create per eludere i contributi previdenziali. La campagna è coordinata dalla Federazione europeea dei lavoratori delle costruzioni FETTB…
Le prestazioni sociali per l’accesso al mercato del lavoro non possono essere negate ai cittadini UE
Secondo l’avvocato generale Wathelet, della Corte di giustizia dell’UE, ai cittadini dell’Unione che si trasferiscono in un altro Stato membro non possono essere negate le prestazioni sociali rivolte a facilitare l’accesso al mercato del lavoro, neanche durante i primi tre mesi di soggiorno…
Licenziamenti collettivi. La Corte di giustizia chiarisce la definizione di «stabilimento»
Una normativa, come quella spagnola, che in caso di licenziamento collettivo usa come sola unità di riferimento l’«impresa», anziché lo «stabilimento», può ostacolare la procedura di informazione e di consultazione prevista nel diritto dell’Unione…
Un cittadino residente in uno Stato membro, e che lavora per alcuni giorni al mese in un altro Stato membro, è assoggettato alla normativa dello Stato di occupazione anche nei giorni in cui non lavora. Il cittadino in questione può tuttavia ricevere dallo Stato di residenza le prestazioni di vecchiaia e familiari, se queste non sono già fornite dallo Stato di occupazione (come nel caso dei mini-job tedeschi)…
una politica comune europea in materia di migrazione. Tale consenso sembra però essere più di carattere difensivo che per favorire l’integrazione dei migranti. L’immigrazione di cittadini extra-comunitari evoca infatti reazioni
L’Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un’iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio