La “protezione per lo stomaco”: domande e risposte

La "protezione per lo stomaco": domande e risposte

Gli inibitori di pompa protonica (PPI), noti a tutti col nome più comune di “gastroprotettori”, sono tra i farmaci più usati in Italia. Ma cosa sono? Come funzionano? E soprattutto….sono sempre così indispensabili o ne facciamo abuso?

OmeprazoloEsomeprazoloLansoprazoloRabeprazoloPantoprazolo….sono i nomi dei principi attivi, ormai ben conosciuti ai più, degli Inibitori di Pompa Protonica in vendita in Italia.

Quando vengono utilizzati?

Questi farmaci vengono utilizzati per il trattamento della dispepsia (dal greco “digestione difficile”), dell’ulcera gastroduodenale, della malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) e della sindrome di Zollinger-Ellison, nonché a scopo preventivo in tutti quei pazienti che, per varie ragioni, devono assumere per lunghi periodi farmaci anti-infiammatori.

 

Come funzionano?

Come dice il nome, questi farmaci inibiscono la “pompa protonica”, una proteina presente sulle membrane delle cellule gastriche, che trasporta all’interno del lume dello stomaco ioni H+ (ossia protoni), i quali legatisi agli ioni Cl- ivi presenti (trasportati da un meccanismo ancora poco chiaro) formano HCl, cioè acido cloridrico (il “succo gastrico”). Questa inibizione è irreversibile, e quindi le cellule gastriche per tornare a produrre acido devono necessariamente sintetizzare nuove pompe protoniche. Il tempo necessario a questo scopo varia, ma in media è di 24 ore.

Quando e a che dosaggio vanno assunti?

Anche se è ancora molto diffusa la “paura” dell’iperacidità notturna, è stato dimostrato che gli episodi di reflusso e ipersecrezione avvengono maggiormente durante il giorno: quindi è preferibile una sola assunzione al mattino a stomaco vuoto. La somministrazione serale può essere ipotizzata in quei pazienti che non traggono giovamento dal dosaggio minimo e quindi, piuttosto che raddoppiare il dosaggio mattutino, si preferisce la doppia somministrazione (mattina e sera) dello stesso dosaggio.
I vari dosaggi in commercio (10, 15, 20, 30, 40 mg) non sono indicativi di diversa potenza, in quanto gli studi laboratoristici dei rapporti dose/efficacia hanno dimostrato equivalenza tra i diversi principi attivi. Si deve quindi scegliere il minore dosaggio efficace in base anche alle indicazioni del farmaco scelto.

 

Assumo altri farmaci, possono avere qualche interazione?

Alcuni sì, come la digossina (antiaritmico), il warfarin (anticoagulante), la teofillina (broncodilatatore), la carbamazepina (antiepilettico), il diazepam (sedativo), la fenitoina (antiepilettico) e i contraccettivi orali per fare degli esempi. Comunque nel caso di politerapie la prescrizione deve essere sempre valutata attentamente dal medico curante.

 

Hanno effetti collaterali?

Sì, come tutti i farmaci. Tuttavia nella maggior parte dei casi sono lievi e scompaiono dopo poco tempo dall’inizio del trattamento.

 

Li assumo da molto tempo e ormai per me è difficile liberarmene. Possono dare problemi se presi a lungo termine?

Ad oggi le evidenze scientifiche sono concordi nell’attribuire ad un uso cronico di questi farmaci una serie di patologie, come polmoniti, infezioni da Clostridium difficile, diminuito assorbimento di vitamina B12 e quindi anemia megaloblastica e aumento del rischio di fratture osteoporotiche, aritmie cardiache, livelli ridotti di magnesio nel sangue.

Inoltre, poiché la prolungata soppressione dell’acidità gastrica provoca ipergastrinemia, il dibattito sui possibili effetti di promozione di tumori gastrici di queste sostanze è ampio e tuttora in corso. Finora studi di follow-up fino a 10 anni non hanno evidenziato trasformazioni displasiche della mucosa gastrica, ma solo aspetti iperplasici.

 

E’ vero che non si pagano?

Non sempre. Quando vengono prescritti in regime SSN (cioè sulla ricetta rossa del Servizio Sanitario Nazionale e quindi “mutuabili”) devono essere soggetti a nota AIFA, nel caso specifico la nota 1 e la nota 48.
Cosa sono le note?
Sono delle regole emanate dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Sono delle linee guida prescrittive che i medici devono rispettare per non incorrere in sanzioni o rimborsi tardivi.

Cos’è la nota 1?
La nota 1 dice che i “gastroprotettori” possono essere prescritti a carico del SSN (quindi non a pagamento da parte del paziente) limitatamente alla prevenzione delle complicanze gravi del tratto gastrointestinale superiore in quei pazienti che:

  •  sono in trattamento cronico con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS),
  • sono in terapia antiaggregante con acido acetilsalicilico a basse dosi (Aspirinetta, Cardioaspirin),

purché sussista almeno una delle seguenti condizioni di rischio:

  1. storia di pregresse emorragie digestive o di ulcera peptica non guarita con terapia eradicante l’Helicobacter Pylori,
  2. concomitante terapia con anticoagulanti o cortisonici,
  3. età avanzata.

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ultima modifica: 2014-11-21T19:33:53+01:00da vitegabry
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