Welfare

Welfare: per stranieri pari diritti solo sulla carta

Secondo quanto emerge dal Rapporto “Immigrati e sicurezza sociale: il caso italiano” realizzato da Idos per Emn (European Migration Network, programma che coinvolge tutti i Paesi membri e che in Italia fa capo al Viminale), si è riscontrata in Italia una tendenza cha ha portato alla chiusura sia il legislatore nazionale che gli amministratori locali, costringendo chi si occupa della tutela degli immigrati a ricorrere ai giudici di merito italiani, alla Cassazione e alla Consulta ma anche alla Corte di Giustizia di Lussemburgo.

Nel 2012 i beneficiari di cassa integrazione ordinaria sono stati più di 680 mila (le stesse persone possono essere state beneficiarie di più interventi nel corso dell’anno), 72.705 dei quali con cittadinanza di un Paese estero non comunitario (per il 94,0% uomini), pari al 10,6% del totale. L’elevata incidenza del lavoratori stranieri risulta dipende dal fatto che, per un terzo, la loro occupazione si concentra nel settore dell’industria e nelle regioni del Nord Italia dove la crisi si è fatta maggiormente sentire. Meno alta è invece la percentuale di non comunitari sul totale dei beneficiari di cassa integrazione straordinaria, che si attesta sul 6,8%. Anche in questo caso i valori più alti di incidenza di non comunitari sul
totale riguardano il Nord Ovest e il Nord Est. Sulle indennità di mobilità i non comunitari incidono mediamente per il 5,5%, per il 5,2% sui congedi parentali, per l’8,4% sulla maternità obbligatoria (includendo, oltre ai non comunitari, anche i comunitari occupati come dipendenti, autonomi e parasubordinati), per l’11,1% sugli assegni per il nucleo familiare.

Welfareultima modifica: 2014-03-26T17:40:19+01:00da vitegabry
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