Mafia: don Ciotti: riformare Agenzia nazionale beni confiscati
“Occorre riformare l’agenzia nazionale dei beni confiscati. E’ inutile mantenere tante sedi sparse in Italia. Meglio una sola, centrale, a Roma, presso la presidenza del Consiglio dei ministri”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, intervenendo a Roma al forum nazionale sui beni confiscati promosso da Libera. Sulla gestione don Ciotti ha poi aggiunto: “Ci possono essere le condizioni per vendere i beni confiscati, ma che la vendita sia un’ipotesi solo residuale. Se non è residuale c’è altro dietro”. Tra le soluzioni da individuare per risolvere le criticità di questo patrimonio, secondo don Ciotti, la “piena attuazione dell’albo degli amministratori”. “Ne abbiamo tanti bravi – ha detto – ma bisogna distinguere per non confondere e valorizzare gli onesti, perché purtroppo ce ne sono stati anche tanti che hanno accumulato poteri su poteri”.
“Bisogna inoltre garantire – ha proseguito – l’accesso al credito per le cooperative di giovani. C’è una proposta della Cgil in discussione per assicurare incentivi alle cooperative di dipendenti delle imprese confiscate”. “Attraverso la campagna ”impresa bene comune” avviata con Unioncamere e organizzazioni sindacali – ha continuato don Ciotti – vogliamo coinvolgere imprese sane del ”made in Italy” in un percorso di recupero a fianco delle aziende confiscate”. Il fondatore di Libera ha auspicato inoltre un utilizzo corretto dei fondi europei della programmazione 2014-2020 per la coesione sociale e facendo riferimento al neo ministro del Lavoro Giuliano Poletti, presente nell’Aula Giulio Cesare, si è detto “felice che una persona che ha lavorato tanto con la cooperazione sociale prenda in mano il ministero del lavoro e delle politiche sociali”. In ultimo la lanciato una proposta di consumo critico. “Abbiamo costruito – ha concluso – un’economia sana nei territori. Ora al governo chiedo che i grandi pranzi coi capi di Stato e i ministri si facciano coi prodotti di Libera derivanti dai terreni confiscati alle mafie”.