Archivio mensile:giugno 2013

Pensioni invalidi

Pensioni invalidi: conterà solo il reddito del beneficiario

Ai fini della concessione delle pensioni di inabilità degli invalidi conterà solo il reddito del beneficiario, con esclusione di quelli percepiti da altri componenti del nucleo familiare.

Il decreto legge sull’occupazione pone così la parola fine alla vicenda che aveva sollecitato  tempestive reazioni negative di sindacati e associazioni. Con la circolare n. 149/12, infatti, l’Istituto di previdenza aveva cambiato il criterio di valutazione del requisito economico richiesto per la concessione della pensione di invalidità, ritenendo che il limite di reddito previsto andasse riferito non solo all’invalido ma anche al coniuge …E sono state proprio le proteste dei sindacati e delle associazioni a indurre il ministero del lavoro e delle politiche sociali a chiedere all’Inps di sospendere l’applicazione della disposizione amministrativa. 

Anche la Corte di Cassazione peraltro ci aveva messo del suo. Con una sentenza del 22 marzo aveva infatti confermato la posizione dell’Inps. Ora l’intervento risolutore del governo che vale anche per tutte le domande non ancora decise e ai procedimenti giurisdizionali non ancora conclusi in via definitiva, limitatamente al riconoscimento del diritto alla pensione a partire dalla data di entrata in vigore del decreto legge, senza il pagamento degli importi arretrati.

Immigrazione

Immigrazione: 3-5 euro l’ora al lavoratore e 10 al caporale ….

L’80% di una comunità di indiani, 200 in tutto, che vivono nel sud del Lazio, fanno i braccianti e tra questi due terzi hanno lavorato o lavorano in nero. Guadagnano 3-5 euro l’ora per 7-8 ore al giorno, 2-3 giorni la settimana e devono pagare una tangente al caporale che arriva fino a 10 euro al giorno.

E’ il dato preoccupante che emerge da un monitoraggio condotto da Action-Diritti in movimento nell’ambito di un progetto realizzato con il contributo della Provincia di Roma che si basa su un censimento e un lavoro di sportello portato avanti con sopralluoghi nelle abitazioni degli immigrati o che ha portato ad intervistare 200 persone in particolar modo appartenenti alla comunità sikh.

I risultati del monitoraggio sono stati raccolti in un dossier che è stato presentato ieri a Roma alla presenza del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. ”Sul tema del lavoro nero e del caporalato – ha detto il ministro – stiamo facendo un’analisi in base a dati statistici del territorio. Il mio impegno è quello di riuscire a lavorare insieme con il
Ministero dell’Agricoltura e dell’Immigrazione per portare alla luce il termine reale del fenomeno e quindi mettere a punto provvedimenti idonei”.

Anche sul fronte delle condizioni abitative e dei servizi primari, la situazione per gli immigrati intervistati non è migliore; la norma sono contratti irregolari, abitazioni fatiscenti, sovraffollamento. Gli immigrati vivono in coabitazione in un numero non inferiore alle tre famiglie; ogni nucleo ha a disposizione una stanza e paga un affitto medio di 100 euro a testa. Il 70% degli intervistati ha un basso livello di scolarizzazione e accede con difficoltà alla sanità pubblica perché non conosce i propri diritti e i servizi a disposizione. Di contro tutti gli intervistati sostengono di avere buoni rapporti con la popolazione locale anche se non bisogna dimenticare che c’è una forte resistenza a riferire episodi di razzismo e violenza.

Secondo i promotori del dossier è urgente per risolvere il problema arrivare al riconoscimento dei diritti di cittadinanza e in primo luogo il diritto di soggiorno, ”precondizione necessaria per una reale integrazione”.

Immigrazione

Immigrazione: 3-5 euro l’ora al lavoratore e 10 al caporale ….

L’80% di una comunità di indiani, 200 in tutto, che vivono nel sud del Lazio, fanno i braccianti e tra questi due terzi hanno lavorato o lavorano in nero. Guadagnano 3-5 euro l’ora per 7-8 ore al giorno, 2-3 giorni la settimana e devono pagare una tangente al caporale che arriva fino a 10 euro al giorno.

E’ il dato preoccupante che emerge da un monitoraggio condotto da Action-Diritti in movimento nell’ambito di un progetto realizzato con il contributo della Provincia di Roma che si basa su un censimento e un lavoro di sportello portato avanti con sopralluoghi nelle abitazioni degli immigrati o che ha portato ad intervistare 200 persone in particolar modo appartenenti alla comunità sikh.

I risultati del monitoraggio sono stati raccolti in un dossier che è stato presentato ieri a Roma alla presenza del ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. ”Sul tema del lavoro nero e del caporalato – ha detto il ministro – stiamo facendo un’analisi in base a dati statistici del territorio. Il mio impegno è quello di riuscire a lavorare insieme con il
Ministero dell’Agricoltura e dell’Immigrazione per portare alla luce il termine reale del fenomeno e quindi mettere a punto provvedimenti idonei”.

Anche sul fronte delle condizioni abitative e dei servizi primari, la situazione per gli immigrati intervistati non è migliore; la norma sono contratti irregolari, abitazioni fatiscenti, sovraffollamento. Gli immigrati vivono in coabitazione in un numero non inferiore alle tre famiglie; ogni nucleo ha a disposizione una stanza e paga un affitto medio di 100 euro a testa. Il 70% degli intervistati ha un basso livello di scolarizzazione e accede con difficoltà alla sanità pubblica perché non conosce i propri diritti e i servizi a disposizione. Di contro tutti gli intervistati sostengono di avere buoni rapporti con la popolazione locale anche se non bisogna dimenticare che c’è una forte resistenza a riferire episodi di razzismo e violenza.

Secondo i promotori del dossier è urgente per risolvere il problema arrivare al riconoscimento dei diritti di cittadinanza e in primo luogo il diritto di soggiorno, ”precondizione necessaria per una reale integrazione”.

Lavoro

Lavoro: per le Regioni quattro sono le questioni prioritarie ..

Sono quattro le questioni poste dalle Regioni nel corso del confronto  con il sottosegretario al lavoro, Carlo Dell”Aringa. ”Come Regioni – ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani – abbiamo chiesto un maggiore coinvolgimento nel Decreto legge ”pacchetto Giovani”. E’ infatti auspicabile che durante l”iter parlamentare il decreto possa recepire suggerimenti e proposte provenienti dai territori”.

“In particolare – secondo Errani – il decreto può rappresentare una buona occasione per superare lo strumento degli ammortizzatori sociali in deroga, anche attraverso una specifica delega al governo, con l’obiettivo di assicurare una uguale copertura dei diritti a tutti i lavoratori”.

”La seconda richiesta, ribadita in più occasioni ed in tutte le sedi istituzionali dalla Conferenza delle Regioni è la riproposizione di una drammatica urgenza: occorre ripartire immediatamente le risorse stanziate dal decreto Legge 54/2013. C’è infatti, rispetto ai tempi, fortissima preoccupazione da parte delle Regioni per situazioni che in moltissimi casi sono caratterizzate da tensioni sociali. Per questo motivo abbiamo manifestato una forte insoddisfazione per l’assenza di risposte puntuali su tale questione da parte del governo”.

“La terza questione – secondo le Regioni – è relativa alla definizione dei criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, come previsto dallo stesso decreto legge 54/2013. Preliminarmente, prima ancora di entrare nel merito, occorre quanto meno un’ipotesi relativa alla entità delle risorse che sarà possibile impiegare in tale direzione nel prossimo biennio. Senza un quadro delle risorse è infatti difficile immaginare qualunque tipo di criterio”.

Carceri

Carceri: un decreto per dare ossigeno all’Italia

Sotto la pressione dell’Ue e della Corte europea dei diritti umani, che ha intimato all’Italia di intervenire sul suo sistema carcerario per garantire condizioni dignitose ai detenuti, il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sulle carceri, un provvedimento che affronta il capitolo dell’esecuzione della pena puntando su meno reclusione e più lavoro e permessi premio per chi non ha commesso reati gravi e si comporta bene.

“Non è uno ”svuotacarceri”, ha subito voluto precisare il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, ma il provvedimento contiene comunque, sottolineano al ministero, disposizioni volte a fornire una prima risposta al problema del sovraffollamento penitenziario che comporta costi altissimi sotto il profilo umano e sociale, causati dalla lesione dei diritti fondamentali di decine di migliaia di persone detenute. Inoltre, oggi siamo di fronte ad un ulteriore indifferibile urgenza derivante dalla reiterata condanna del nostro Paese da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo”.

La proposta si articola su due fronti: innanzi tutto la previsione di misure dirette ad incidere strutturalmente sui flussi carcerari, agendo in una duplice direzione: quella degli ingressi in carcere e quella delle uscite dalla detenzione. Previsto poi il “rafforzamento delle opportunità trattamentali per i detenuti meno pericolosi, che costituiscono la maggior parte degli attuali ristretti”.

Al passaggio in giudicato della sentenza, nel caso di pena non superiore ai due anni (quattro anni per le donne incinte o con figli sotto i dieci anni, o se si tratta di persona molto ammalata), il pubblico ministero sospenderà infatti l’esecuzione della pena dando al condannato la possibilità di chiedere, da libero, una misura alternativa al carcere, che spetterà al tribunale di sorveglianza eventualmente concedere.

Per gli autori di gravi reati, soggetti pericolosi, o sottoposti a custodia cautelare in carcere, questa possibilità non ci sarà: resteranno in carcere fino a quando il tribunale di sorveglianza non ritenga possano uscire in misura alternativa.

Con il decreto – che naturalmente deve ancora passare al vaglio del Parlamento – viene poi ampliata la possibilità per il giudice di ricorrere, al momento della condanna, ad una soluzione alternativa al carcere, costituita dal lavoro di pubblica utilità. Tale misura, prevista per i soggetti dipendenti dall’alcol o dagli stupefacenti, fino ad oggi poteva essere disposta per i soli delitti meno gravi in materia di droga, mentre in prospettiva potrà essere disposta per tutti i reati commessi da tale categoria di soggetti, salvo che si tratti delle violazioni più gravi della legge penale.

Prevista anche l’estensione di alcune misure alternative – come la detenzione domiciliare – per determinate categorie di soggetti, in passato esclusi, come i recidivi per piccoli reati. Il tutto sempre nell’ottica di ridurre i flussi in entrata ma anche di incrementare le possibilità di uscita dal carcere.

Sempre per il medesimo obiettivo e anche per tentare di disinnescare le tensioni che, specie nel periodo estivo, possono più facilmente deflagrare sia tra i detenuti che nei confronti del personale penitenziario, il decreto estende la possibilità di accesso ai permessi premio per i soggetti recidivi e prevede l’estensione dell’istituto del lavoro esterno anche al lavoro di pubblica utilità.

Secondo il ministro Cancellieri, con il decreto si libereranno 10mila posti nelle carceri italiane entro il 2016 a fronte dell’esubero di 20-30mila unità attualmente in essere. Il ministro della Giustizia ricorda comunque che “ci vuole un sistema per affrontare il problema carcerario che richiede cambio culturale nel nostro Paese, un cambio di marcia”.

 

Sanità

Cgil – Sanità H24, meno ospedale e più territorio

E’ indispensabile aprire una “contrattazione sociale” che metta al centro le esigenze dei cittadino nella necessaria riorganizzazione del sistema di cure primarie e di medicina del territorio. Ne è convinta la Cgil, che ieri ha presentato le sue linee programmatiche per la Contrattazione Sociale su: “Sanità – assistenza H24: e le nuove convenzioni per la medicina del territorio”.

Convenzioni che si ripercuotono, profondamente, su tutta la sanità e sull’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale: cioè sul diritto alla tutela della salute dei cittadini. “La riforma del sistema di cure territoriali non è dunque prerogativa dei soli addetti ai lavori – si legge nel documento della Cgil – ma riguarda tutti. Ecco perché, oltre al previsto ruolo delle parti interessate (organizzazioni sindacali di categoria), è indispensabile esercitare, una ‘contrattazione sociale’ confederale che metta al centro le esigenze dei cittadini”. La Cgil intende così associare, all’iniziativa per fermare tagli e ticket, una contrattazione e una mobilitazione per la riqualificazione del nostro sistema sanitario.

Esiste un’emergenza sociale che non può più essere ignorata – scrive la Cgil – milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici, a causa del continuo aumento dei ticket. Mentre i tagli lineari al finanziamento del SSN (30 miliardi cumulati nel periodo 2011- 2015), mettono in discussione la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria per i cittadini, le condizioni di lavoro e persino i livelli di occupazione.

La riforma del sistema delle cure primarie per l’Assistenza Distrettuale h24 è cruciale per questa riqualificazione del SSN – e necessaria, secondo il sindacato, anche per un governo appropriato della spesa. Una tale “riforma”, tra l’altro, è fattibile, secondo la Cgil, a costi certamente più contenuti che in altri ambiti del welfare e può avere un forte impatto occupazionale: sia per creare nuovi posti di lavoro, che per salvare livelli occupazionali in servizi dell’assistenza socio sanitaria in crisi, grazie alla loro riconversione.

Secondo la proposta della Cgil i centri h24 vanno collocati nei distretti sanitari e in sedi pubbliche (Case della salute, poliambulatori, piccoli ospedali da riconvertire, ecc.). Devono essere aperti h 24 per 7 giorni su 7 con almeno un medico (di MG) ed un infermiere sempre presenti nel centro. Mentre sono da escludere ipotesi di privatizzazione o appalto delle cure primarie, o di parti di esse, in qualunque forma, come ad esempio è successo per i Creg della Lombardia.

Oltre a realizzare una migliore assistenza, con questo tipo di sanità, secondo la Cgil, si potrebbero anche abbattere i costi. Anche se inizialmente – precisa il sindacato – sono necessari “alcuni investimenti, differenziati in base alla attuale distribuzione di servizi e strutture nelle diverse realtà regionali”.

INCA

Piccinini, presidente Inca Cgil: “I Patronati, punto di riferimento importante nel processo di mobilità dei cittadini e lavoratori italiani”

Le due giornate con i responsabili del Patronato INCA operanti all’estero che si sono svolte a Roma nei giorni scorsi rappresentano “Un appuntamento annuale di verifica dell’attività e in vista dell’attività futura, alla luce dell’attuale momento storico-sociale che sta cambiando profondamente, come è risultato con grande evidenza nel corso dell’incontro – ha affermato Morena Piccinini, presidente del Patronato INCA CGIL ad Italiannetwork.

“Perché – ha sottolineato Piccinini – all’interno della dimensione dei Paesi europei emerge chiaramente come la dimensione della crisi non interessa soltanto l’Italia ma anche Paesi che fino ad ora erano stati considerati abbastanza al di fuori della contingenza. “ In buona sostanza, prosegue Piccinini, si  determina una situazione per la quale la stessa condizione di precarieta’ dei lavoratori ormai non e’ piu’ patrimonio tipico ed esclusivo del nostro Paese ma si sta  diffondendo”.

Inoltre, evidenzia una ripresa pesante della mobilità dei cittadini  e dei lavoratori italiani – e non solo dei giovani  laureati – come avveniva qualche anno fa e derivante dalla ricerca di opportunita’ migliori o dalla curiosità e dalla predisposizione individuale e culturale. Oggi siamo in presenza di grandi numeri di persone non solo giovani ma anche di età matura.”  E – fa presente la presidente dell’Inca – “Non è insolito vedere come gli esodati, spesso ritrovatisi in una situazione di disperazione,  cerchino occasioni di lavoro magari nei Paesi limitrofi,  chiedendo appoggio a lontani parenti.

Quindi, siamo in presenza di un processo che ritorna ad essere molto ampio e nella due giorni ci siamo detti che la mission dell’INCA in Italia ed all’estero è soprattutto “esserci”, di essere punto fondamentale per tutti i lavoratori ed i pensionati che incontrano questa fase di difficoltà economica e punto di riferimento della difficoltà della rete di protezione sociale che costruiamo…Naturalmente, fa presente la Presidente del Patronato INCA “E’ necessario che cambi anche l’assetto organizzativo…

 “Abbiamo verificato per l’ennesima volta l’agibilità di quei mercati del lavoro e la possibilità che stanno offrendo sul versante occupazionale”, fa presente la Presidente del Patronato INCA, che a proposito del recente viaggio negli USA ed in Canada ha sottolineato che “.. il Canada è ritornato ad essere uno dei grandi Paesi attrattivi per l’immigrazione italiana e devo dire che anche lì ci sono diverse attività che si stanno espandendo fino alla campagna che è in procinto di essere varata delle immigrazione non perfettamente regolare . Questo ci fa dire che in realtà i problemi che abbiamo in Italia hanno molte similitudini rispetto a quanto avviene anche negli altri paesi”

E sulla riforma dei Comites e CGIE, dunque sulla rappresentanza, la presidente dell’Inca sottolinea che “Noi abbiamo le rappresentanze che ci sono state riconosciute insieme anche alla rappresentanza della CGIL, in seno al Consiglio Generale degli Italiani all’estero,  comunque il protagonismo primo è degli eletti all’estero. Credo, quindi, che si riproponga il problema di mettere in valore queste rappresentanze, ormai da troppo tempo lasciate con poche risorse, pochi strumenti e pochi spazi decisionali e di conseguenza di efficacia nella rappresentanza. (la versione integrale dell’intervista su http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=14235). 

Modulistica

Modulistica | 123 documenti trovati in 0 secondi
 
scorri i risultati (1 – 10) >>

Nuova modulistica Al fine di agevolare ed uniformare le attività delle competenti Unità territoriali, è stato elaborato il modulo di comunicazione da inviare ai superstiti3 , nonché il modulo di domanda da compilare a cura degli aventi diritto4 che dovrà essere inviato dall’Unità competente in allegato alla comunicazione stessa

   
 (Dimensione: 152.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=N1872220448&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

ISTRUZIONI PER L’USO DELLA MODULISTICA Per consentire alle Unità periferiche il pagamento decentrato e la gestione delle variazioni che comportano riliquidazione, è stato istituito il mod

   
 (Dimensione: 180.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1018863693&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Quadro A Denuncia di iscrizione Ditta – dati Anagrafici (.pdf 19 KB) – (.xls 160 KB) Quadro A1 Denuncia di iscrizione Ditta – dati Anagrafici (.pdf 19 KB) – (.xls 153 KB) Quadro B Denuncia di iscrizione – sede dei lavori – (da usare anche per apertura di posizioni assicurative territoriali successive alla prima denuncia) (.pdf 32 KB) Quadro C Denuncia di iscrizione – assicurazione lavoratori dipendenti assimilati descrizione dell’attività (.pdf 50 KB) – (.xls 17 KB) Quadro C1 Denuncia di

   
 (Dimensione: 148.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Modulistica/Gestionerapportoassicurativo/Datoredilavoro/Modellididenunciadiesercizioevariazione/index.html

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

i) «decreto della modulistica », il decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 2 novembre 2007 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n […] e la «Comunicazione unica su supporto informatico» come insieme dei file informatici previsti dal decreto della modulistica trascritti su supporto magnetico/ottico rimovibile […] I dati inviati agli enti sono quelli previsti nel decreto della modulistica relativamente a: a) modello di Comunicazione unica

   
 (Dimensione: 163.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/Normativanazionale/DecretoPresidenzaConsiglioMinistri/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=N1950911302&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

consegna della semplice modulistica

   
 (Dimensione: 125.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Bandieconcorsi/Bandidigara/p/Dettagliobandi/index.html?wlpnewPage_contentDataFile=P660349622&wlpnewPage_contentRegionTemplate=RT_BANDO_DETTAGLIO&_windowLabel=newPage

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Anche per le denunce di variazione dei dati anagrafici si rende necessario l’inserimento di questo adempimento tra quelli che dovranno essere unificati, mentre nell’immediato, vista l’irrilevanza ai fini assicurativi, si dovrà procedere alla riorganizzazione degli aspetti procedurali e della modulistica nonché, nella logica della omogeneizzazione degli adempimenti, rivisitare l’attuale termine di 8 giorni previsto dall’art

   
 (Dimensione: 150.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/DELIBERECIVConsigliodiIndirizzoeVigilanza/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1026167698&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

o fornire, unitamente alla modulistica già a disposizione sul sito internet, chiare e circostanziate modalità per la compilazione delle istanze di oscillazione, nel duplice intento di agevolare i datori di lavoro e l’Ente sul piano del procedimento istruttorio e dei relativi costi amministrativi, valutando la percorribilità di una trasmissione delle predette istanze in via telematica

   
 (Dimensione: 140.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/DELIBERECIVConsigliodiIndirizzoeVigilanza/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1026417282&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Piani, programmi, disposizioni, modulistica , ecc […] Modulistica Sono documenti di registrazione richiamati dal manuale o dalle procedure, con cui si dà evidenza dell’applicazione del SGSL (ad esempio verbali di consultazione, coinvolgimento, informazione e formazione del personale, ecc

   
 (Dimensione: 191.0 Kb)
Canale: 

sicurezza

Fonte: 

SICUREZZA

Sulla base delle considerazioni che precedono, è emersa l’opportunità di procedere ad un aggiornamento della modulisticain vigore (vedi all. n. 1) e predisporre un nuovo fac-simile di attestazione (vedi all. n. 2) da rilasciare all’Ufficio richiedente, in sede di visita di controllo dello stato invalidante

   
 (Dimensione: 145.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1020055911&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Nel testo in consultazione sono disponibili le metodiche e la modulistica utilizzata per l’analisi, la valutazione del rischio e l’indagine sanitaria

   
 (Dimensione: 75.0 Kb)
Canale: 

sicurezza

Fonte: 

SICUREZZA

 1   2   3   4   5   >> 

Infortuni sul lavoro

 

 
Ricerca effettuata per Infortunio sul lavoro | 484 documenti trovati in 0 secondi
 
scorri i risultati (1 – 10) >>

lavoro , qualora non si tratti di attività interamente da ricomprendere nella nuova voce, deve altresì comunicare per il quadriennio 1977/80 – o per il minor periodo, nell’ipotesi in cui l’attività abbia avuto inizio successivamente al 1° gennaio 1977 – il numero dei dipendenti occupati nelle lavorazioni ora previste dalla voce 0813 e, per ciascun anno del periodo sopraindicato, l’ammontare delle retribuzioni complessivamente erogate a tali dipendenti nonchè, per ciascun anno medesimo, i

   
 (Dimensione: 155.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1018200209&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

PRESTAZIONI ECONOMICHE – ESPORTABILITA’ Il lavoratore che ha diritto a prestazioni in denaro derivanti da infortuniosul lavoro o da malattia professionale, le riceverà integralmente, senza limitazioni e restrizioni, ovunque risieda15 […]INFORTUNIO IN ITINERE L’ infortunio che si verifica sul territorio di una Parte contraente diverso dalla Parte competente è considerato come avvenuto sul territorio di quest’ultima32 […] NOTIFICA DI INFORTUNIO Ogni infortunio sul lavoro che causi o possa causare la

   
 (Dimensione: 163.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1022567321&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Provvidenze in favore delle vedove e degli orfani dei grandi invalidi sul lavoro deceduti per cause estranee all’ infortuniosul lavoro o alla malattia professionale ed adeguamento dell’assegno di incollocabilità di cui all’art 180 del Testo Unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n

   
 (Dimensione: 152.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=N1872220448&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

a estendere la tutela al danno biologico, con un costo di circa 350 miliardi, e all’ infortunio in itinere […] a stanziare 800 miliardi complessivi per finanziare le aziende che investono in sicurezza nei luoghi di lavoro , in formazione sui temi della prevenzione,  in progetti di reinserimento degli invalidi nei posti di lavoro

   
 (Dimensione: 11.0 Kb)

http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/internet/documents/document/cms_import_1797.htm

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Quando l’ infortunio sul lavoro si verifica o quando la malattia professionale è, constatata per la prima volta sanitariamente nel territorio di uno Stato membro diverso dallo Stato competente, la dichiarazione di infortunio sul lavoroo di malattia professionale deve essere effettuata in conformità alle disposizioni della legislazione dello Stato competente, fatte salve, se del caso, le disposizioni legali vigenti nello Stato membro sul territorio del quale si è verificato l’ infortuniosul

   
 (Dimensione: 338.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/Normativanazionale/Regolamenti/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1016364499&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

59 del 7 ottobre 1985 Oggetto: Rivalutazione annuale delle prestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale dei settori industriale ed agricolo e per i medici colpiti da malattie e lesioni causate dall’azione dei raggi X e delle sostanze radioattive, con decorrenza 1° luglio 1985 […] Rivalutazione annuale delle prestazioni economiche perInfortunio sul lavoro e malattia professionale nel settore agricolo dal 1° luglio 1985 […] Rivalutazione annuale delle prestazioni economiche

   
 (Dimensione: 181.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1018859643&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

Il lavoro che segue costituisce, nei propositi, il contributo all’impegno comune della Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione dell’INAIL […] Il lavoro svolto in casa, come collaboratore domestico o come assistente ad anziani o persone malate, può comportare dei rischi per il lavoratore […] L’ infortunio è un evento dannoso e improvviso che si verifica mentre si lavora

   
 (Dimensione: 2816.0 Kb)
Canale: 

sicurezza

Fonte: 

SICUREZZA

Registra la domanda sul “Protocollo delle domande e delle concessioni dello speciale assegno continuativo mensile – legge 5 maggio 1976, n.248”, mod […] 30 – I “Sopracopertina di infortunio con rendita di inabilita” e sul mod

   
 (Dimensione: 180.0 Kb)

http://www.inail.it/internet/default/Normativa/Bancadatinormativa/ProvvedimentiInail/Circolari/p/dettaglioBDN/index.html?wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentDataFile=P1018863693&wlpnormativa_wcmplaceholder_1_contentRegionTemplate=RT_DETTAGLIO_NORMATIVA&_windowLabel=normativa_wcmplaceholder_1

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

COMPITO: descrizione del compito e del luogo di lavoro /attività/situazione che ha determinato l’insorgenza del pericolo/rischio/esito. ∗ PROBLEMATICA: descrizione di come, quando ed in che forma il pericolo/rischio sorge e degli effetti e degli esiti che produce (qualsiasi malanno, malattia, infortunio , effetti sulla produzione e sul lavoro ecc

   
 (Dimensione: 9872.0 Kb)
Canale: 

sicurezza

Fonte: 

SICUREZZA

Il grado di menomazione dell’integrità psicofisica causato da infortunio sul lavoro o malattia professionale, quando risulti aggravato da menomazioni preesistenti concorrenti derivanti da fatti estranei al lavoro o da infortuni o malattie professionali verificatisi o denunciate prima della data di entrata in vigore del decreto ministeriale di cui al comma 3 e non indennizzati in rendita, deve essere rapportato non all’integrità psicofisica completa, ma a quella ridotta per effetto delle

   
 (Dimensione: 52.0 Kb)

http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/internet/documents/document/cms_import_1836.htm

Canale: 

internet

Fonte: 

INAIL

 1   2   3   4   5   >> 

Censis

Indagine Censis/Unipol, imprese italiane in ritardo in Ue

Solo il 49% delle nostre imprese adotta forme flessibili degli orari di lavoro, a fronte del 51% in Francia, il 55% in Spagna, il 58% in Germania, il 70% in Danimarca e Regno Unito, l’83% in Finlandia. Solo Portogallo (48%) e Grecia (34%) mostrano valori più bassi di quelli italiani. E’ quanto emerge da un’analisi realizzata da Censis e Unipol Gruppo Finanziario.

La flessibilità dell’orario, per favorire la conciliazione con i tempi della famiglia, è la prima delle misure adottate da molte imprese all’avanguardia nel campo del welfare aziendale, spesso accompagnate da altri aiuti offerti ai lavoratori, come i servizi di babysitteraggio per i figli piccoli, fino agli asili nido aziendali.

In Italia il 59% dei lavoratori deve rispettare un orario stabilito rigidamente dalla propria azienda, percentuale più alta che in Germania (55%), ma soprattutto rispetto a Finlandia (45%), Olanda e Svezia (40%). Anche le imprese italiane che permettono di utilizzare le ore di straordinario accumulate per usufruire di giorni di ferie sono solo il 15%, a fronte del 28% di quelle francesi e britanniche, del 43% delle tedesche, del 53% delle danesi, del 66% delle finlandesi. In Italia i lavoratori part-time sono 3,5 milioni, pari al 17% del totale. Nel nostro Paese anche la diffusione del part-time è inferiore alla media europea (20%) e lontana dalle percentuali di Germania (26,7%), Gran Bretagna (27,2%), Svizzera (35,9%), Olanda (49,8%). Le donne italiane in part-time sono il 31,1% delle lavoratrici rispetto a una media europea del 32,6% e percentuali che arrivano al 43,3% in Gran Bretagna, 45,6% in Germania, 60,9% in Svizzera, 77% in Olanda. Anche il telelavoro è scarsamente diffuso: riguarda il 3% degli occupati italiani maschi e il 5% delle donne, valori tra i più bassi in Europa.

Considerando i lavoratori maschi, soltanto la Turchia presenta una percentuale inferiore a quella dell’Italia (2,3%). I valori sono superiori in Germania (7,4%), Spagna (8,4%), Francia (9,9%) e Gran Bretagna (11,8%). E il nostro Paese rimane agli ultimi posti anche per quanto riguarda la diffusione del telelavoro tra le donne, lontano da Francia (7,3%), Germania (7,6%), Svezia (8,2%), Spagna (9,5%) e Olanda (9,7%).

Censis e Unipol mettono in evidenza che gli strumenti di welfare aziendale possono aiutare molte famiglie, migliorare la qualità della vita di lavoratori e lavoratrici, contribuire a maggiori livelli di occupazione. ”Le esperienze finora condotte in Italia e all’estero – affermano Censis ed Unipol – dimostrano che più welfare aziendale significa maggiore motivazione dei lavoratori, migliore qualità della vita, una più buona copertura sanitaria e previdenziale, in una prospettiva di modernizzazione dell’organizzazione del lavoro”.