Archivi giornalieri: 13 giugno 2013

Giulio Solinas e la sua passione per la Lingua sarda

IL MEDICO-POETA

CHE SCRIVE

IN CAMPIDANESEdownload.jpg

di Francesco Casula

Giulio Solinas di Quartucciu è medico per professione e poeta in sardo per passione. Anzi una vita intera dedicata alla medicina – su cui ha pubblicato innumerevoli scritti – e ai malati. Con una forte cifra sociale. Con un’azione tesa a prevenire più che a curare. Di qui le sue opere – e le numerose Conferenze – sull’alcol e le altre droghe. In una dimensione fortemente solidaristica: fonda l’AVIS a Quartu ma anche Associazioni per gli aiuti al terzo mondo. Ma in questa sede ci interessa come ricercatore e studioso delle tradizioni popolari, della cultura, della lingua e della poesia sarda: ad iniziare da quella improvvisata. Che ha analizzato, in modo rigoroso sia dal punto di vista storico (“Storia de sa cantada campidanesa”) che formale: penso in modo particolare all’opera “Comente nascit e crescit sa poesia de Sardigna”. Ma Solinas è anche valente – e ultrapremiato – poeta in sardo-campidanese: che conosce a perfezione e che piega per “cantare” i temi più diversi. Un sardo estremamente ricco e sorvegliato, con una grafia in qualche modo “standardizzata” e dunque comprensibile per un vasto pubblico. Come poeta, proprio recentemente ha pubblicato per IGES “Pensamentus e attinus in campidanesu” (Pensieri e riflessioni in campi danese), 78 poesie sui temi più svariati che attengono alla vita di tutti i giorni: all’amore come alla natura e al paesaggio. L’ultima della Silloge costituisce un “Omaggio al pane sardo”. Eccola:  Po t’alabai pinna digna /e boxi no tengu, giusta a ti cantai, /pani de Sardigna./ Aliméntu i ermosura,/de civilidàdiantiga sinnu, /de mamma terra ternura, /pani tui s’omini sustentas. /Fruttu dorau de spigas/ mudu cun amori t6tu naras, /speciosas formas pigas/ ornàu de merlettus e trinas./ In pastoralis, in gruxis, /in ghirlandas frorias,/de sa genti tui cantas /prèxus e penas suffrias./Sentimentus espressas/infiguras ermosas/plasmadas de manus sapientis /de spiridalidadi prenas, /tui afestas santus e isposas. /Pani cun sabièsa creàu /cun “s’angòlla” Pasca onoras,/in luttu s’anima lastimas. /Panis chi sa storia contais,/modellaus cun simbula nodia, /cun aqua e sali intrada impari /cali fueddus de versusin poesìa, /sa cultura sarda bos esaltais. /Oh … , farra, corude sa spiga, /traballàda cun fatiga, /ses s’anima de su pani! /Pani ciuétu o spongiau, /de s’omini fruttu ‘e sudori, /a nemus mai tui siast negau! /Tui sacru simbulu de S’Amori”.

Pubblicato su Sardegna Quotidiano del 13-6-2013

Infortuni

Anmil, infortuni non risparmiano i minori

“Alla luce dell”indagine divulgata ieri dall’Associazione Bruno Trentin insieme a Save The Children e dall’allarme lanciato dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) sull”impiego dei minori nel mondo del lavoro, in merito ai quali è intervenuto anche il Papa, l’Anmil ha ritenuto opportuno sottolineare un aspetto di questo fenomeno, ovvero gli infortuni di cui rimangono vittime, che non può lasciare assolutamente indifferenti”.      

“Infatti, – dice l’Anmil – dai numeri più recenti diffusi dall’Inail per l’anno 2011 – riferisce – emerge che, nel nostro Paese, sono circa 6.600 gli incidenti occorsi a minori e si tratta soltanto di età 16-17 anni che vengono regolarmente denunciati dalle aziende; per gli under 15 purtroppo i dati affondano nella voragine del lavoro nero risultando pertanto difficili da reperire in quanto sotto i 16 anni non è legale l’accesso al lavoro secondo quanto stabilito dalla legge 29/2006 che lo definisce lavoro irregolare, sfuggendo alle statistiche ufficiali”.

“Quello degli infortuni sul lavoro – continua il presidente – è l’aspetto più grave ed estremo di questo fenomeno già di per sé molto preoccupante per il nostro Paese. E’ l’ultimo anello di quella catena povertà-ignoranza-lavoro minorile che occorre spezzare quanto prima con un programma urgente di interventi che pongano come obiettivo primario la diffusione capillare, soprattutto tra i giovanissimi, dell’istruzione, della responsabilità e della cultura della sicurezza”.

Occupazione giovanile

Napolitano, drammatica la caduta dell’occupazione giovanile

”Riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignita’ del lavoro con l’individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi per superare la drammatica caduta dell’occupazione specie giovanile” – così il presidente della Repubblica in un messaggio al congresso della Cisl. 

”Le organizzazioni sindacali – scrive Napolitano nel messaggio al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni – si trovano di fronte a una sfida di grande complessità: si tratta di riuscire a tenere insieme la prioritaria difesa dei diritti e della dignità del lavoro con l’individuazione degli interventi e degli strumenti innovativi necessari per superare, attraverso l’aumento della produttività e della competitività dell’economia italiana e anche attraverso il ricorso a forme coraggiose di solidarietà, la drammatica caduta dell’occupazione specie giovanile”.

”Nel solco di una consolidata tradizione sindacale improntata al dialogo e ispirata a una responsabile visione delle esigenze del Paese – prosegue il presidente della Repubblica – la scelta del tema centrale del congresso”, che ha lo slogan ‘L’Italia della responsabilità’, ”conferma l’impegno della Cisl ad offrire il proprio contributo per il superamento di acute emergenze e di profondi fattori di crisi e, quindi, per la costruzione di solide basi per un’Italia più giusta, più aperta e socialmente coesa”.

Nuovo ISEE

Cgil e Spi, forti perplessità su nuovo Isee

”Il testo del nuovo Isee che domani andrà all”esame della conferenza unificata Stato-Regioni suscita, rispetto alle modifiche, apportate forti perplessità sulla tenuta dell’equilibrio complessivo della proposta e sulla equità della sua applicazione”. Lo affermano in una nota il segretario nazionale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, e il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito alla riforma dell’Indicatore della situazione economica equivalente. 

”Le flessibilità che si propone di introdurre per i servizi e le prestazioni sociali e socio-sanitarie – proseguono i due dirigenti sindacali – rischiano di mettere in discussione un caposaldo del nuovo Isee: la unitarietà dei criteri di valutazione della capacità reddituale delle famiglie e delle persone. Se così fosse si tornerebbe alla situazione precedente di forti (ed inique) differenziazioni da territorio a territorio”.

Per Pedretti e Lamonica, ”siamo preoccupati inoltre che le modifiche proposte possano avere riflessi sul sistema dei controlli previsto, requisito e vincolo irrinunciabile per un corretto e equo utilizzo dell’Isee”.