Archivi giornalieri: 12 giugno 2013

Istat

Istat, a inizio anno scesa l’offerta di posti nelle imprese

Scende l’offerta di posti di lavoro nelle imprese. Nel primo trimestre del 2013 il tasso di posti vacanti nel totale dei settori dell’industria e dei servizi risulta pari allo 0,5%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali su base annua. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta di quei posti di lavoro nuovi o gia’ esistenti, purché liberi o in procinto di diventarlo, per i quali il datore di lavoro cerchi attivamente un candidato al di fuori dell’impresa.

Il tasso di posti vacanti, precisa l’Istat, è dello 0,4% nell’industria e dello 0,6% nei servizi, in calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente di 0,2 punti percentuali in entrambi i settori.
Nel dettaglio, all’interno dell’industria il tasso di posti vacanti segna una diminuzione annua di 0,1 punti percentuali nelle attività manifatturiere e di 0,4 punti nelle costruzioni.
Nel terziario, sempre rispetto al primo trimestre del 2012, si registra una variazione positiva solo nei servizi di alloggio e ristorazione (+0,4 punti). Nelle attività finanziarie e assicurative e negli altri servizi il tasso di posti vacanti rimane invece invariato, fermo a confronto con lo scorso anno.
In tutti gli altri settori l’Istituto di statistica segna diminuzioni, con un calo più ampio nel commercio e riparazione (-0,5 punti).

Ilva

Ilva Taranto: a 25 persone 1.000 euro del Fondo solidarietà di Assago

Un fondo di solidarietà per 25 persone danneggiate gravemente dalla crisi dell’Ilva, a cui andranno 1000 euro ciascuna. La somma verrà consegnata il 27 giugno a Taranto del sindaco di Assago, Graziano Musella, in occasione della presentazione del “Fondo di Solidarietà Locale e Nazionale. Azioni contro la povertà”. I 25 beneficiari sono stati scelti dopo la valutazione effettuata dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Taranto, che ha tenuto in considerazione lo stato sociale e di salute.

Si tratta di persone che hanno perso il lavoro e, in un caso, si sono ammalate.  Il ”Fondo di Solidarietà Locale e Nazionale” è stato istituito nel Comune di Assago ed è alimentato da aziende e privati cittadini del comune in provincia di Milano su base volontaria.

Nel corso della conferenza verrà annunciata l’apertura di un fondo, strutturato secondo le stesse modalità applicate ad Assago, anche da parte del Comune di Taranto, affinché cittadini e aziende del territorio possano alimentarlo per aiutare altri cittadini in difficoltà.

Diritto di cittadinanza

Diritto di cittadinanza: Obama sfida il Congresso

”Se Il Congresso lavora seriamente non c’è nessun motivo sensato per non approvare la riforma migratoria entro la fine dell’estate”. Barack Obama torna a incalzare il Congresso a far presto e a dare il via libera a un provvedimento che assicuri un cammino per la cittadinanza a 11 milioni di immigrati che magari vivono da anni negli Stati Uniti ma senza documenti a posto. Un testo a cui lui lo stesso Obama ha legato il successo del suo secondo mandato, un po’ com’è stata la riforma sanitaria nel suo primo quadriennio da presidente.

Un appello forte, vibrante, nel giorno in cui il Senato è chiamato ai primi voti, solo procedurali, su una materia ancora al centro di un dibattito infuocato. ”Tanti passi avanti sono stati fatti con un lavoro bipartisan”, sottolinea Obama, parlando alla East Room della Casa Bianca in diretta tv. ”E ora è arrivato il momento di trovare un’intesa attesa da tanti anni da tanti milioni americani in tutto, tranne che per la legge”.

Obama parla ai “dreamer”, ai milioni di persone, arrivati negli States da bambini, che studiano, si sentono e sono praticamente americani in tutto e per tutto, tranne che per la legge. Obama esorta il Congresso, e soprattutto i repubblicani, a usare ”il buon senso” per trovare un accordo necessariamente bipartisan, visto che alla Camera i democratici non hanno la maggioranza. Ma lui stesso sa che nei prossimi giorni e nelle
prossime settimane sarà battaglia vera: si parte oggi con due voti procedurali, il cui esito positivo è dato per scontato. Ma lo scontro feroce tra democratici e repubblicani, a colpi di emendamenti e mozioni, sarà sui veri scogli della riforma: la sicurezza dei confini, le dimensioni della sanatoria e soprattutto l’assistenza medica da assicurare o meno agli immigrati una volta regolarizzati.

Lavoro minorile

Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Papa Francesco ha lanciato oggi un appello contro la ”piaga” del lavoro minorile e contro lo ”sfruttamento dei bambini nel lavoro domestico”, ”un deprecabile fenomeno in costante aumento specialmente nei Paesi poveri”, e ha auspicato ”vivamente” ”provvedimenti ancor più efficaci” della comunità internazionale.

”Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale contro il lavoro minorile – ha detto il papa al termine dell’udienza generale -, con un riferimento particolare allo sfruttamento dei bambini nel lavoro domestico: questo è un deprecabile fenomeno in costante aumento, specialmente nei Paesi poveri”. ”Sono milioni i minori, per lo più bambine – ha continuato il Pontefice -, vittime di questa forma nascosta di sfruttamento che comporta spesso anche abusi, maltrattamenti e discriminazioni”. ”E’ una vera schiavitù questa”, ha sottolineato.

”Auspico vivamente – ha proseguito Bergoglio – che la Comunità internazionale possa avviare provvedimenti ancora più efficaci per affrontare questa autentica piaga”. ”Tutti i bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere nelle proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e serenità”, ha aggiunto. ”Questa gente invece di farli giocare li fa schiavi, è una piaga questa”, ha detto ancora il Pontefice, secondo cui per i bambini crescere serenamente ”è un loro diritto e un nostro dovere”. Per papa Francesco, ”una fanciullezza serena permette ai bambini di guardare con fiducia verso la vita e il domani”. ”Guai a chi soffoca in loro lo slancio gioioso della speranza!”, ha concluso.

ansa

Mobbing

Mobbing, va risarcito il lavoratore licenziato

La sentenza della Cassazione n. 14643/2013 ha stabilito che il datore di lavoro deve risarcire il lavoratore licenziato ingiustamente per aver superato il periodo di comporto se le assenze erano dovute ad ansia da mobbing.

I giudici del lavoro hanno così respinto il ricorso di un’azienda che negava di aver vessato un’impiegata al punto da indurla ad abbandonare l’attività lavorativa per continui attacchi di panico scatenati dal comportamento vessatorio di un superiore. Determinante è stata la testimonianza di una collega che ha riferito di comportamenti finalizzati a privare l’impiegata delle sue competenze e di atteggiamenti ostili che si traducevano anche in azioni illecite messe in atto in maniera sistematica e continuativa sempre nei confronti della stessa persona/bersaglio.

 Sole24ore

Giovani

Bonus per assunzioni giovani

Il ministro del lavoro, Giovannini, ha dichiarato che nel cosiddetto “decreto del fare” ci sarà un bonus per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani.

Non sono ancora disponibili i dettagli del provvedimento che sembra però sarà varato prima del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. Decontribuzione e defiscalizzazione saranno però sicuramente le misure in favore di quelle imprese che aumenteranno con  lavoro stabile la loro base occupazionale.

Giovannini ha altresì dichiarato che “Sappiamo di dover aiutare le imprese ad utilizzare tutti gli strumenti, dal lavoro a termine all’apprendistato, ma occorre anche incentivare allungamenti della vita lavorativa, perché la risposta alla crisi non può essere fatta solo di contratti a brevissimo termine” ed ha insistito anche su “un punto chiave, e cioè la necessità di investire sul capitale umano, altrimenti saremo senza futuro”…

Il nodo centrale è quello delle risorse e una delle idee allo studio del governo è quella di riorientare verso il piano per il lavoro giovanile i fondi assegnati all’Italia e non spesi dei vecchi Fondi strutturali europei.

Sfruttamento lavoratori

Fillea, oggi manifestazione europea contro sfruttamento lavoratori

Si svolge oggi a Strasburgo la manifestazione europea contro il dumping sociale transnazionale e lo sfruttamento dei lavoratori. Lo ha annunciato la Fillea Cgil, riportando un comunicato della Fetbb, la Federazione sindacale europea per i settori delle costruzioni, del legno, mobili e selvicoltura, che organizza 72 sindacati nazionali e ha 2,3 milioni di membri. “I mille lavoratori delle costruzioni di vari paesi europei – dice la Fetbb – protesteranno, in occasione della seduta plenaria del Parlamento europeo contro le pessime proposte che finora sono state presentate dalla relatrice al Parlamento europeo nel contesto della direttiva di attuazione, che dovrebbe contrastare i problemi dello sfruttamento transfrontaliero e del dumping sociale”.

Della Fetbb fanno parte anche gli edili di Cgil Cisl Uil, che domani saranno presenti alla giornata di protesta con una delegazione.

La nota Fetbb ricorda poi che ogni anno “più di 1 milione di lavoratori vengono sfruttati mentre sono temporaneamente distaccati in un paese straniero”. “La sicurezza sociale non viene loro pagata, sono strutturalmente sottopagati, gli straordinari non sono retribuiti, devono lavorare un monte ore eccessivo senza turni di riposo e compensazioni economiche, o addirittura ai loro salari vengono applicate deduzioni illecite da parte di datori di lavoro disonesti. Inoltre molti di loro vengono obbligati a lavorare come falsi autonomi”, avverte.

La Fetbb chiede che il 20 giugno il Parlamento europeo “respinga i cosiddetti emendamenti di compromesso della parlamentare Jazowiecka sulla proposta di direttiva di attuazione e che siano apportate al testo quelle modifiche sostanziali che consentano alla direttiva europea di migliorare le condizioni dei lavoratori distaccati”.

Pensioni

Pensioni: Pd, che uso per gli 80 miliardi di euro risparmiati?

Come saranno utilizzati gli 80 miliardi risparmiati con la riforma sulle pensioni? Lo chiede una interrogazione del Gruppo del Pd alla Camera (primo firmataria Teresa Bellanova) alla quale risponderà oggi il ministro del Lavoro.
”Secondo un recente rapporto INPS sugli effetti finanziari della manovra pensionistica, nel periodo compreso tra il 2012 e il 2021 sono previsti risparmi per 80 miliardi di euro (secondo questo studio la riduzione della spesa pensionistica registrerà un picco nel 2019 quando si raggiungerà una riduzione di oltre un punto di Pil).

Si tratta – sottolinea – di un importo ben superiore a quanto indicato nei documenti che hanno accompagnato la recente riforma e sui quali si è basata la discussione e il confronto nelle aule parlamentari, nella società civile e sugli organi di informazione. Ci chiediamo perciò in che modo il Governo intenda mettere a disposizione quelle risorse a sostegno dell’occupazione e per finanziare i più vistosi errori della riforma pensionistica”.

IMU

Cgil, esonerare da Imu chi ha una sola casa ad uso abitativo

“Andrebbe esonerato chi ha una sola casa per uso civile, così come chiediamo unitariamente con Cisl e Uil nella piattaforma alla base della manifestazione del 22 giugno a Roma ”Lavoro è democrazia”. E’ la posizione della Cgil sulla revisione dell’Imu, espressa dal segretario confederale Danilo Barbi nel corso di un’audizione alla commissione Finanze del Senato in previsione della riforma della tassazione sulla casa.

“La premessa da porre – ha aggiunto il dirigente sindacale – è che la Cgil rivendica l’introduzione di un’imposta sulle grandi ricchezze, sia mobiliari che immobiliari, con una franchigia a 800mila euro e un’aliquota progressiva, che sia alternativa all’Imu”. Detto questo, Barbi ha poi sostenuto: “Se la discussione che si apre è su di una modifica dell’Imu, la nostra posizione è che sulla prima casa andrebbe abbattuta l’imposta introducendo un aumento della detrazione pari a 800/1.000 euro, facendo differenze tra le città in relazione al valore della rendita immobiliare”.

Per quanto riguarda invece il recupero delle risorse non incassate, “la Cgil propone di reintrodurre la tassa di successione e di avviare una seria lotta all’evasione degli affitti in nero (che noi stimiamo avere un valore pari a 10 miliardi e che la cedolare secca non ha sanato), insieme ad un aumento progressivo dell’aliquota Imu su chi ha più case”, ha concluso Barbi.

Giustizia

Giustizia: Manconi, molto importante l’incontro con familiari vittime e le Istituzioni

“Una giornata di grandissima importanza: per la prima volta, in maniera formale e pubblica, i rappresentanti delle istituzioni i rappresentanti delle istituzioni hanno potuto ascoltare vicende di ordinaria e drammatica ingiustizia dai famigliari delle vittime”. Lo ha affermato, uscendo dall’incontro delle delegazioni di famigliari con il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, il senatore del Pd, e presidente della Commissione speciale per i diritti umani, Luigi Manconi, che ha dapprima accompagnato la delegazione alla Camera dal presidente, Laura Boldrini, e poi al ministero dal Guardasigilli.

“Hanno ascoltato -prosegue Manconi- le storie di sofferenza dei famigliari e di abusi di autorita” commessi da uomini dello Stato. E’ stata data risposta a due quesiti fondamentali dei parenti: l’attuazione di una direttiva europea sui diritti delle vittime, e l”introduzione del reato di tortura. Questa è la fattispecie più adeguata per punire atti che coinvolgono persone in custodia giudiziaria.

Il ministro, ha aggiunto, “ovviamente non è entrata nel merito delle singole vicende, ha ascoltato tutti e ha sollecitato l’invio di schede su tutte le vicende e una sorta di silloge sui casi giudiziari esposti, ribadendo -conclude Manconi- che avremo ascolto costante pressso il suo ministero”.

Sindaco di Roma

Le richieste di Cgil, Cisl e Uil del Lazio al nuovo sindaco di Roma

Lavoro, solidarietà verso le categorie più deboli e relazioni sindacali. Sono queste le priorità di intervento che i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio si aspettano dal neo sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Da Marino – dice a Labitalia Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio – abbiamo ascoltato parole molto importanti sul tema lavoro, che deve essere una grande priorità per il territorio, così come la periferia. I romani hanno, inoltre, bisogno di un fisco più equo e progressivo”. “Per il sindacato – fa notare – questo cambiamento è importante, perchè veniamo da una stagione dove le relazioni sindacali funzionavano poco e male. Per questo, ci muoveremo insieme alle altre organizzazioni sindacali; c’è bisogno di un metodo per riprendere la concertazione che abbia come base un lavoro comune”. Per Di Berardino, “Roma deve poter uscire dalla crisi, non possiamo arrenderci”. “Bisogna creare – auspica – nuove prospettive per i giovani che non hanno un lavoro, ma anche per chi un lavoro lo ha perso. Impegnarsi, dunque, per ridare soldi in tasca ai cittadini, ai pensionati e ai lavoratori”.

Lavoro, solidarietà verso le categorie più deboli e relazioni sindacali. Sono queste le priorità di intervento che i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio si aspettano dal neo sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Da Marino – dice Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio – ieri abbiamo ascoltato parole molto importanti sul tema lavoro, che deve essere una grande priorità per il territorio, così come la periferia. I romani hanno, inoltre, bisogno di un fisco più equo e progressivo”. “Per il sindacato – fa notare – questo cambiamento è importante, perchè veniamo da una stagione dove le relazioni sindacali funzionavano poco e male. Per questo, ci muoveremo insieme alle altre organizzazioni sindacali; c’è bisogno di un metodo per riprendere la concertazione che abbia come base un lavoro comune”. Per Di Berardino, “Roma deve poter uscire dalla crisi, non possiamo arrenderci”. “Bisogna creare – auspica – nuove prospettive per i giovani che non hanno un lavoro, ma anche per chi un lavoro lo ha perso. Impegnarsi, dunque, per ridare soldi in tasca ai cittadini, ai pensionati e ai lavoratori”.

Un’esigenza, questa, sentita anche da Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma e Lazio, che ricorda come “l’assenteismo registrato alle votazioni sia il sintomo di una mancanza di fiducia da parte dei romani nei confronti delle istituzioni”. “Dobbiamo ricreare – sostiene – quel clima di fiducia affinché i romani tornino ad interessarsi della loro città. Certo – ammette – al centro ci deve essere lavoro e crescita, ma ci aspettiamo che l’amministrazione comunale determini anche una politica di vantaggio per le imprese”. “Il tessuto imprenditoriale della capitale – ricorda Bertone – ha bisogno di forti investimenti e di una burocrazia meno forte. Solo così si può recuperare serenità e solidarietà anche, e soprattutto, verso i più deboli”.

Per Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, “un altro tema importante su cui dovrebbe concentrarsi il sindaco Marino è quello relativo allo sfruttamento dei beni culturali”. “Un migliore utilizzo – dice – oltre a salvaguardare il patrimonio artistico è in grado di creare nuova occupazione. Così come la pedonalizzazione del centro storico: è incredibile che davanti al Colosseo ogni ora si registri il passaggio di 2.000 vetture. L’amministrazione capitolina – rimarca Bombardieri – deve lavorare per attivare il decoro della città, oltre che naturalmente per il benessere dei romani, lavoratori e pensionati”.

Minori

In Italia sono 260mila i minori sfruttati

Indagine Associazione Trentin/Save the children

Sono più di 1 su 20 in Italia i minori sotto i 16 anni (il 5,2% del totale nella fascia di età 7-15 anni) coinvolti nel lavoro minorile. E’ quanto emerge dall’indagine sul lavoro minorile in Italia , realizzata dall’Associazione Bruno Trentin e da Save the Children, e presentata oggi a Roma alla vigilia della Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile 2013, nel corso di un convegno alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria e del Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso.

Tra i 260.000 pre-adolescenti ”costretti” a lavorare già giovanissimi a causa delle condizioni familiari, di un rapporto con la scuola che non funziona o per far fronte da soli ai loro bisogni, sono 30.000 i 14-15enni a rischio di sfruttamento che fanno un lavoro pericoloso per la loro salute, sicurezza o integrità morale, lavorando di notte o in modo continuativo, con il rischio reale di compromettere gli studi, non avere neanche un piccolo spazio per il divertimento o mancare del riposo necessario.

In base all’indagine, si inizia anche molto presto, prima degli 11 anni (0,3%), ma è col crescere dell’età che aumenta l”incidenza del fenomeno (3% dei minori 11-13enni), per raggiungere il picco di quasi 2 su 10 (18,4%) tra i 14 e 15 anni, età di passaggio dalla scuola media a quella superiore, nella quale si materializza in Italia uno dei tassi di abbandono scolastico più elevati d”Europa (18,2% contro una media EU27 del 15%) . 

”Al di là dei numeri che descrivono un fenomeno non marginale e in continuita” da un punto di vista quantitativo con gli ultimi dati che risalgono ormai al 2002, l’indagine mette in evidenza come la crisi economica in atto rende ancora meno negoziabili le condizioni di lavoro dei minori, esponendoli ad ulteriori rischi”, ha commentato Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, che ha evidenziato come dalle voci raccolte ”emerge il forte legame tra lavoro minorile, disaffezione scolastica e reti familiari e sociali, che si trasforma in una vera trappola quando l’opportunità di soldi facili arriva a coinvolgere i minori in attività criminali”.

”Nonostante orari in alcuni casi pesantissimi, paghe risibili e rischi per la salute, come nel caso di chi lavora dalle 4 e mezzo di mattina alle 3 di pomeriggio con le mani nel ghiaccio per un pescivendolo ricavandone a mala pena 60 euro a settimana – ha proseguito Milano – la maggioranza dei minori raggiunti con la ricerca partecipata non ha la consapevolezza di essere sfruttata, e non sa nemmeno che cos’è un contratto di lavoro”.      

Con l’indagine, ha spiegato Raffaele Minelli, responsabile Divisione ricerca dell’Associazione Bruno Trentin ”è stata ricostruita una mappatura delle aree a maggior rischio di lavoro minorile in Italia: il rischio più elevato è concentrato nel Mezzogiorno, ma non sono escluse zone del Centro-nord”. ”Il lavoro minorile è una misura del crescente disagio sociale che le politiche restrittive del welfare hanno prodotto – è la denuncia di Minelli – in concomitanza con l’ampliamento dell’area della povertà, delle attività irregolari e in nero e della scomparsa di migliaia di piccole aziende.”

Soddisfazione è stata espressa da Lorenzo Guarcello, Senior Statistical Analyst dell’Ilo, a nome del Comitato scientifico che ha supervisionato l’attività di ricerca: ”ci auguriamo che rappresenti l’inizio di un dialogo sociale sul tema specifico del contrasto allo sfruttamento del lavoro minorile in Italia. Incoraggiamo governo e parti sociali a utilizzare e a perfezionare questa buona pratica metodologica in vista di un monitoraggio statistico del lavoro minorile regolare e continuativo a livello nazionale, anche per facilitare l”adozione di un piano per monitorare e combattere il fenomeno, come previsto dalla Convenzione n. 182, che l’Italia ha sottoscritto impegnandosi ad adottare un piano d’azione ”con procedure d’urgenza”.

In relazione ai possibili effetti negativi della crisi, è necessario procedere tempestivamente all’adozione di un Piano nazionale sul lavoro minorile che preveda da un lato la creazione di un sistema di monitoraggio regolare del fenomeno e dall’altro le azioni da svolgere per intervenire efficacemente sulla prevenzione e sul contrasto del lavoro illegale, e in particolare delle peggiori forme di lavoro minorile. E’ la sollecitazione che invece arriva da Save the Children. ”Quasi 1 bambino su 3 sotto i 6 anni vive ai limiti della povertà e il 23,7% è in uno stato di deprivazione materiale – ha ricordato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia – per questo riteniamo che tra le misure preventive del Piano si debba ad esempio includere l’estensione a tutte le famiglie di questi minori dei benefici della Carta Acquisti appena varata in via sperimentale, facendo sì che i percorsi di inclusione sociale abbinati alla Carta prevedano la frequenza scolastica e la prevenzione del lavoro minorile”.

Oltre a questo, ha aggiunto Neri, ”chiediamo anche che venga favorito il raccordo scuola-lavoro e si promuovano le esperienze più professionalizzanti. Per i ragazzi che vivono in aree ad alta densità criminale proponiamo di promuovere ”aree ad alta densità educativa”, basate sull’offerta attiva di opportunità e spazi qualificati per i più giovani, a scuola e sul territorio”.

Contro il lavoro minorile serve più scuola, formazione e una riforma del mercato del lavoro. E’ il leader della Cgil, Susanna Camusso, a commentare così la ricerca sul lavoro minorile in Italia. “Mi pare evidente – ha sottolineato – che i dati che emergono dalla ricerca ci dicono che dobbiamo muoverci su due fronti: uno è quello dell’istruzione, perché gran parte del fenomeno deriva dagli effetti della dispersione scolastica e da un’offerta formativa capace di attrarre e mantenere i ragazzi nella scuola. L’altro è quello della riforma del lavoro perché è evidente che una seria regolamentazione eviterebbe il diffondersi del fenomeno”.

“Non c’è nessun piano straordinario – ha detto invece Enrico Giovannini, ministro del lavoro – . Bisogna far funzionare meglio, piuttosto, quello che esiste. Serve, infatti, un miglior coordinamento sul territorio”.  Proprio per questo, annuncia, riunirà, nei prossimi giorni, il comitato di coordinamento per la lotta al lavoro nero. “La lotta al lavoro nero o è una lotta di tutti, pur nella difficoltà del momento, o non andiamo molto lontano”, aggiunge ribadendo come contro lo sfruttamento minorile “è tutta la società  che si deve impegnare”.