Diritto di cittadinanza

Diritto di cittadinanza: Obama sfida il Congresso

”Se Il Congresso lavora seriamente non c’è nessun motivo sensato per non approvare la riforma migratoria entro la fine dell’estate”. Barack Obama torna a incalzare il Congresso a far presto e a dare il via libera a un provvedimento che assicuri un cammino per la cittadinanza a 11 milioni di immigrati che magari vivono da anni negli Stati Uniti ma senza documenti a posto. Un testo a cui lui lo stesso Obama ha legato il successo del suo secondo mandato, un po’ com’è stata la riforma sanitaria nel suo primo quadriennio da presidente.

Un appello forte, vibrante, nel giorno in cui il Senato è chiamato ai primi voti, solo procedurali, su una materia ancora al centro di un dibattito infuocato. ”Tanti passi avanti sono stati fatti con un lavoro bipartisan”, sottolinea Obama, parlando alla East Room della Casa Bianca in diretta tv. ”E ora è arrivato il momento di trovare un’intesa attesa da tanti anni da tanti milioni americani in tutto, tranne che per la legge”.

Obama parla ai “dreamer”, ai milioni di persone, arrivati negli States da bambini, che studiano, si sentono e sono praticamente americani in tutto e per tutto, tranne che per la legge. Obama esorta il Congresso, e soprattutto i repubblicani, a usare ”il buon senso” per trovare un accordo necessariamente bipartisan, visto che alla Camera i democratici non hanno la maggioranza. Ma lui stesso sa che nei prossimi giorni e nelle
prossime settimane sarà battaglia vera: si parte oggi con due voti procedurali, il cui esito positivo è dato per scontato. Ma lo scontro feroce tra democratici e repubblicani, a colpi di emendamenti e mozioni, sarà sui veri scogli della riforma: la sicurezza dei confini, le dimensioni della sanatoria e soprattutto l’assistenza medica da assicurare o meno agli immigrati una volta regolarizzati.

Diritto di cittadinanzaultima modifica: 2013-06-12T17:53:52+02:00da vitegabry
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