Archivi giornalieri: 7 febbraio 2024

Fonte Adiconsum

Bollette gas: allarme rincari. Ecco che cosa sta succedendo

Come noto, dal 10 gennaio 2024, le tariffe previste per la vendita del gas non sono più stabilite dall’ ARERA, ma dall’andamento del mercato. Ciò significa che le Aziende possono vendere il gas a qualsiasi prezzo. Senza gli opportuni e adeguati correttivi, le bollette subiranno dei forti rincari, a fronte anche di altre criticità. Vediamo quali.

L’IVA

Uno dei motivi del rialzo delle bollette del gas è ad esempio il ritorno dell’IVA al 22%.

Il silenzio-assenso

La formula del silenzio-assenso sta danneggiando anche quei consumatori che già avevano scelto il mercato libero. Infatti, le Aziende hanno apportato in corso d’opera o in caso di rinnovo di contratti scaduti delle modifiche unilaterali che hanno fatto lievitare le tariffe del gas, in alcuni casi anche del 300%.

Ciò è potuto accadere perché la normativa consente alle Aziende di comunicare tali modifiche con un’unica e semplice comunicazione scritta (di solito una mail) e di avvalersi della formula del silenzio-assenso per procedere alla loro applicazione. Molte di queste modifiche unilaterali di prezzo, poi, sono state applicate in violazione del Decreto Aiuti-bis che le vietava fino a giugno 2023.

La tariffa PLACET

Dai primissimi riscontri emerge che la tariffa PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela), che verrà applicata a coloro che alla data del 10 gennaio non hanno espresso alcuna scelta verso un operatore del mercato libero, risulti essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Le penali per recesso anticipato

Un’altra criticità della fine del mercato tutelato, ad avviso di Adiconsum, riguarda il pagamento degli oneri per recesso anticipato, vere e proprie penali, per passaggio ad altro operatore. L’ARERA, infatti, dà facoltà agli operatori di applicarli.

Le proposte di Adiconsum

Di seguito alcune proposte che come Adiconsum stiamo portando avanti nelle varie sedi istituzionali:

  • sui rincari:

Proponiamo di introdurre nuovi criteri di definizione dei prezzi di riferimento dell’energia e di salvaguardia, con riferimento all’andamento inflazionistico e anti-speculativo, affinché l’ARERA definisca dei tetti massimi di oscillazione delle tariffe;

  • sul silenzio-assenso:

Poiché il gas e l’energia elettrica, diversamente ad esempio dalla telefonia, sono beni essenziali, riteniamo che la comunicazione delle variazioni tariffarie debba essere inviata con modalità certificate, permettendo al consumatore di dare prova di averla ricevuta. Si introduca, anche nel mercato dell’energia, l’accettazione da parte del consumatore alla scadenza del contratto, come già avviene nel mercato delle assicurazioni liberalizzato da tempo;

  • sul recesso anticipato:

Siamo contrari a tali oneri, perché se siamo in presenza di un mercato libero dovremmo agevolare la libertà di scelta. Nel contempo ci auguriamo che almeno i grandi player non li applichino.

L’apertura di un Tavolo e di una Campagna di informazione

Adiconsum ritiene quanto mai urgente l’apertura di un Tavolo per accompagnare il passaggio al mercato libero e l’avvio di una Campagna capillare di informazione, anche in considerazione della complessità della tariffa energetica e della difficoltà di comparazione delle varie offerte, come da noi chiesto più volte in questi anni e come recentemente richiesto in una lettera del 16 gennaio scorso insieme ad altre Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, estesa anche ai Presidenti di ARERA e Acquirente Unico.

La Campagna con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, fornirebbe un aiuto concreto ai consumatori nello scegliere con oculatezza e consapevolezza le varie offerte, ma anche nell’acquisire informazioni su come costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) per socializzare e solidarizzare l’energia autoprodotta con gli impianti di energia rinnovabile.

In assenza degli adeguati e opportuni correttivi, ritroveremo le stesse criticità che stiamo riscontrando per il gas, anche in occasione della fine del mercato tutelato dell’energia elettrica.

 

Inps annuncia il ricalcolo delle pensioni reversibilità nel 2024 in base a sentenza Corte Costituzionale

Inps annuncia il ricalcolo delle pensioni reversibilità nel 2024 in base a sentenza Corte Costituzionale

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La pensione di reversibilità è una forma di assistenza pensionistica rivolta ai familiari superstiti di un pensionato o lavoratore deceduto. I cambiamenti del 2024.

Sono cambiamenti importanti quelli che coinvolgeranno i beneficiari delle pensioni di reversibilità. Alcuni di loro subiranno infatti un riesame dell’importo, incluso il rimborso degli arretrati.

Questa disposizione è stata comunicata dall’Inps attraverso la circolare 108 del 2023. L’Istituto di previdenza ha recepito il principio stabilito nella sentenza della Corte costituzionale 162 del 2022, annunciando l’avvio del processo di riesame. Ecco tutte le novità introdotte:

  • Ricalcolo delle pensioni reversibilità, cosa cambia nel 2024
  • L’importanza della sentenza della Corte Costituzionale

Ricalcolo delle pensioni reversibilità, cosa cambia nel 2024

La pensione di reversibilità è una forma di assistenza pensionistica rivolta ai familiari superstiti di un pensionato o lavoratore deceduto. Questo beneficio è garantito al coniuge o alla persona unita civilmente al defunto. I beneficiari della pensione di reversibilità includono coniugi, figli minori o maggiorenni e altri eredi specifici del defunto.

L’importo della pensione di reversibilità varia in base a una percentuale calcolata in relazione alla pensione ricevuta in vita dal soggetto deceduto. La somma percepita dai superstiti si somma ai redditi del beneficiario, il che significa che l’assegno di pensione di reversibilità può diminuire all’aumentare del reddito dei superstiti.

La Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2022, ha dichiarato la parziale incostituzionalità delle disposizioni in vigore, in particolare per la mancanza di un tetto alle decurtazioni del trattamento ai superstiti causate dal possesso di un reddito aggiuntivo. La legge 335 del 1995 stabilisce le seguenti decurtazioni in base al reddito posseduto dai vedovi o dalle vedove che ricevono la pensione di reversibilità:

  • nessuna decurtazione per redditi entro il limite di 23.345,79 euro;
  • 25% di decurtazione per redditi compresi tra 23.345,79 euro e 31.127,72 euro;
  • 40% di decurtazione per redditi compresi tra 31.127,72 euro e 38.909,65 euro;
  • 50% di decurtazione per redditi superiori a 38.909,65 euro.

Nel caso in cui nel nucleo familiare ci siano figli minori, studenti o inabili, non si applicano riduzioni.

L’importanza della sentenza della Corte Costituzionale

Per la Corte costituzionale il meccanismo di riduzione è irragionevole nella parte in cui consente l’applicazione di decurtazioni superiori al reddito aggiuntivo goduto dal beneficiario nell’anno di riferimento. Da qui l’applicazione di una modifica e di una integrazione dell’articolo affinché le decurtazioni non superino il limite dei redditi. Secondo i giudici, ridurre la pensione oltre la misura dei redditi conseguiti rappresenterebbe un danno per il superstite.

L’Inps ha comunicato di aver recepito la direttiva emanata dalla Corte costituzionale e che procederà a rivalutare e riesaminare d’ufficio i trattamenti pensionistici interessati, se l’importo delle trattenute superi l’ammontare dei redditi aggiuntivi annuali di riferimento. Previsto infine il riconoscimento degli arretrati e degli interessi legali e la rivalutazione monetaria, nel rispetto dei limiti della prescrizione quinquennale

Notizie Inca

Incontro Inca Cgil e Conferenza delle Regioni

 Pubblicato: 07 Febbraio 2024

Come valorizzare il ruolo dei patronati nei territori, offrendo ai cittadini migliori e più qualificati servizi. È quanto si è discusso questa mattina nell’incontro tra il presidente dell’Inca, Michele Pagliaro, e la Coordinatrice della Commissione Politiche Sociali, Emma Staine, Assessore della Regione Calabria, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.  Presenti alla riunione l’assessore alle politiche sociali della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, il direttore Renato Gaspari, e gli altri assessori, componenti della Commissione Politiche Sociali, in collegamento. 

Il Presidente Pagliaro, dopo aver illustrato l’importanza del ruolo dei Patronati, come interlocutori preziosi e affidabili nel facilitare l’accesso alle prestazioni previdenziali e socioassistenziali, ha sottolineato come il patronato rappresenti il luogo naturale per offrire alla cittadinanza l’informazione e i servizi utili, in grado di rispondere alla crescente domanda di tutela e di inclusione sociale, alla luce dei continui cambiamenti dei modelli di welfare locali. Tra le materie indicate, la tutela nei confronti dei soggetti portatori di handicap, le agevolazioni legate alle condizioni socioeconomiche e di salute del cittadino e alla tutela della genitorialità, nonché l’orientamento per l’inserimento socio lavorativo delle fasce più deboli.   

Condividendo la richiesta di accrescere la collaborazione tra le istituzioni e di individuare gli ambiti concreti su cui avviare un percorso di applicazione, l’incontro si è concluso con l’impegno da parte degli assessori di arrivare alla sottoscrizione di una convenzione con tutti i raggruppamenti dei Patronati accreditati al Ministero del Lavoro, per disciplinarne i rapporti e rafforzare il processo di semplificazione delle procedure per la piena fruibilità delle prestazioni da parte dei cittadini, anche alla luce della digitalizzazione.

Conversione del permesso di soggiorno per protezione speciale (inca cgil)

Conversione del permesso di soggiorno per protezione speciale

Il TAR della Campania, con la sentenza n. 195 del 25 gennaio, ha accolto l’istanza cautelare promossa dalla CGIL Campania per un assistito della sede INCA di Caserta, contro il provvedimento di inammissibilità e conseguente archiviazione della richiesta di conversione del permesso di soggiorno. 

Nella fattispecie, l’assistito aveva richiesto alla Questura di Caserta,  in data 5 settembre 2023, la conversione del permesso di soggiorno per protezione speciale, ottenuto prima del 5 maggio 2023. La, Questura però aveva emesso un provvedimento di inammissibilità fondato sul DL n. 20/2023, convertito con la legge n. 50/2023, ritenendo ostativo il fatto che la conversione del permesso di soggiorno era stata richiesta dopo l’entrata in vigore della nuova legge, ignorando, di fatto, che la suddetta legge prevede un regime transitorio per le domande di protezione speciali pendenti alla data del 10 marzo 2023, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente ovvero presentate entro il 4 maggio 2023. 

Il TAR della Campania, dunque, ha accolto l’istanza cautelare, sospendendo l’efficacia del provvedimento della Questura di Caserta, dichiarando il ricorso fondato in quanto la norma prevede appunto il regime transitorio, rimandando la trattazione di merito del ricorso all’udienza del 22 maggio 2024. 

Si ricorda, infatti, che non sono convertibili soltanto le protezioni speciali che sono o saranno riconosciute per domande presentate dopo il 4 maggio 2023. 

 Leggi la sentenza 

 

San Riccardo

 

San Riccardo


San Riccardo

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Nome: San Riccardo
Titolo: Re degli Inglesi
Nascita: VII secolo, Wessex
Morte: 722, Lucca
Ricorrenza: 7 febbraio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Il santo di oggi non fu realmente re ed è sconosciuto anche il suo vero nome. Nome e titolo derivano dal racconto che si narra a Eichstätt in Baviera nel X secolo e a Lucca nel XII secolo a causa della fama dei suoi santi figli Villibaldo (7 giu.), Vunibaldo (18 dic.) e Valburga (25 feb.).

La famiglia proveniva dal Wessex e si sa che il padre e i due figli maschi partirono nel 720 per un pellegrinaggio a Roma. Navigando sul fiume Hamble (vicino al Southampton), attraversarono la Manica e quindi risalirono la Senna, sbarcando infine a Rouen.

Dopo aver visitato numerosi santuari in Francia si diressero in Italia, ma il padre morì a Lucca prima di poter giungere a Roma.

Villibaldo si unì poi a S. Bonifacio (5 giu.) nell’opera di evangelizzazione della Germania, fondò il monastero doppio di Heidenheim e divenne il primo vescovo di Eichstätt.

Anche Vunibaldo fu missionario sotto la direzione di Bonifacio e resse il monastero di Heidenheim insieme a Valburga, anch’ella probabilmente inviata in aiuto di Bonifacio (che, al pari dei tre fratelli, proveniva dall’Inghilterra).

Quando Villibaldo fu sepolto a Eichstätt, si pensò di trasferire i resti di Riccardo deposti a Lucca e di tumularli insieme a quelli del figlio. La popolazione di Lucca però non volle privarsene e gli abitanti di Eichstätt dovettero «accontentarsi di un po’ di polvere della sua tomba».

E da Heidenheim che deriva il documento noto come Hodoeporicon, scritto da una monaca di nome Hugeburc: esso tratta della vita di Villibaldo, e da qui deriva tutto quello che sappiamo su S. Riccardo.

In considerazione però dell’eccelsa santità della sua progenie e del fatto che si erano registrati miracoli sulla sua tomba a S. Frediano (Lucca), fu inventata su misura una storia di “S. Riccardo, re dell’Inghilterra”.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Lucca, deposizione di san Riccardo, padre dei santi Villibaldo e Valburgo, che in pellegrinaggio con i figli dall’Inghilterra verso Roma morì lungo il cammino.

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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia San Riccardo?

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