Archivi giornalieri: 16 settembre 2015

Esodati

E sodati: Cgil, risorse ci sono, flessibilità in stabilità

La Cgil torna a chiedere al Governo di intervenire con la legge di stabilità per modificare la legge Fornero sulla previdenza, introducendo maggiore flessibilità e ricorda che per salvaguardare gli esodati rimasti ancora scoperti le risorse ci sono.

“Non si confondano le acque con la propaganda – dice il segretario confederale Vera Lamonica – per le questioni esodati e opzione donna le risorse ci sono già, non hanno nulla a che fare con la legge di stabilità, che dovrà affrontare il tema pensioni introducendo la flessibilità” nell’accesso alla pensione.

“Il governo stesso – sottolinea la dirigente sindacale – a più riprese ha riconosciuto questa esigenza, ma ora fa marcia indietro e pone il problema di un intervento a  costo zero, che, naturalmente, non è possibile: significherebbe un taglio insopportabile alla consistenza delle pensioni, nella maggior parte dei casi già basse”.

”Insistiamo – conclude – per avere risposte sul Fondo esodati, che va ripristinato per intero, e chiediamo che si proceda speditamente alla settima salvaguardia, che deve chiudere la questione  risolvendo anche problemi annosi quali quota 96, macchinisti e molto altro. E per questo torneremo in
piazza”.

ansa

Cgil

Cgil: domani al via Conferenza di organizzazione ”Contrattare per includere, partecipare per contare”

Giovedì 17 e venerdì 18 settembre si terrà la Conferenza di organizzazione della Cgil ”Contrattare per includere, partecipare per contare”. I lavori delle due giornate si svolgeranno a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, in viale Pietro de Coubertin, 30.

Il compito di dare il via alla Conferenza spetterà al segretario confederale, responsabile delle politiche organizzative, Nino Baseotto, con la relazione che giovedì 17 alle ore 10.30 aprirà i lavori.

Al termine degli interventi, previsto per le ore 12.30 di venerdì 18, sarà il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso a prendere la parola per le conclusioni.

La due giorni di Roma, è stata preceduta da un centinaio di conferenze territoriali di organizzazione che si sono svolte durante il mese di giugno. Al centro del lungo percorso di discussione quattro temi fondamentali: contrattazione inclusiva, democrazia e partecipazione, territorio e strutture, profilo identitario e formazione sindacale.

I giornalisti interessati si potranno accreditare direttamente presso l’Auditorium Parco della Musica, a partire dalle ore 9 di giovedì 17 settembre.

UE

Corte UE – No al turismo del welfare

Nessun sussidio di disoccupazione per chi, in cerca di lavoro, arriva in uno stato europeo che prevede l’erogazione di tale indennità, ma solo per i suoi cittadini.

I giudici hanno stabilito che “il diritto alla parità di trattamento può essere invocato solo “il soggiorno sul territorio dello stati membro ospitante rispetta i requisiti di cui alla direttiva 28/2004 sulla cittadinanza”.

In sintesi, chi si è trasferito e si trova in stato di disoccupazione involontaria, dopo aver lavorato per meno di 1 anno ha diritto al sussidio e conserva lo status di occupato e il di soggiorno per almeno 6 mesi, ma trascorso il semestre e se non si è mai lavorato “lo stato ospitante può rifiutare qualsiasi prestazione di assistenza sociale”.

Ius soli

Ius soli, “no al requisito della residenza e norma per i disabili”

Sostituire il requisito della “residenza” con il soggiorno legale; considerare valida la non decadenza della potestà genitoriale anziché la convivenza con il figlio minore, prevedere una norma transitoria per coloro che avevano alla nascita i requisiti per diventare italiani ma hanno già compiuto 21 anni e, infine, introdurre una norma specifica per le persone con disabilità psichica, a cui è negato il diritto di acquisire la cittadinanza in quanto considerati incapaci di presentare dichiarazione di volontà e prestare giuramento. Sono questi gli emendamenti presentati dalla campagna l’”Italia sono anch’io”, fra i cui promotori c’è anche la Cgil (n.d.r.),  al disegno di legge C.3264,  per riformare l’attuale legge 91/1992 in materia di cittadinanza.

Innanzitutto si propone la sostituzione del requisito della “residenza legale, senza interruzioni” dei genitori dei minori stranieri nati in Italia, con quello del “soggiorno legale”. “La  residenza anagrafica è un criterio troppo stringente, ed è stato già censurato dalla giurisprudenza – spiega il legale di Asgi, che ha contribuito insieme ad altri esperti a scrivere gli emendamenti per l’Italia sono anch’io -. Non è semplice per gli stranieri ottenere la residenza anagrafica. Questo criterio, dunque, terrebbe fuori moltissimi minori e indurrebbe a una serie di contenziosi, con una conseguenza spesa non da poco per la contabilità dello Stato. Dunque, per evitare che una normativa estranea alle finalità della legge interferisca, con tutte le sue problematiche, nel diritto dei piccoli cittadini stranieri di diventare italiani, e per evitare che gli inadempimenti o le difficoltà degli adulti si ripercuotano sui minori incolpevoli, abbiamo chiesto di modificare il testo con il criterio del soggiorno, che è anche maggiormente coerente con la normativa in materia di immigrazione”.

La seconda proposta di modifica riguarda il requisito della convivenza del figlio minore con il genitore che acquista la cittadinanza italiana. Secondo la campagna basta la non decadenza dalla potestà genitoriale, perché altrimenti ci sarebbero effetti discriminatori, ad esempio, nei confronti dei figli di genitori separati.

Tra gli emendamenti proposti c’è anche la previsione di un obbligo di informazione da parte dell’ufficiale di stato civile in alcuni specifici casi, per favorire la conoscenza e dunque l’effettivo esercizio del diritto.

“L’Italia sono anch’io” chiede di introdurre nel testo anche norme specifiche per evitare il verificarsi di un altro caso, come quello di Cristhian Ramos, il ragazzo con sindrome di down che ha dovuto ingaggiare una battaglia legale per ottenere la cittadinanza italiana. Nell’emendamento si chiede, infatti, l’introduzione di una norma sui minori disabili e sugli interdetti, inabilitati e beneficiari di amministrazione di sostegno, per superare l’attuale discriminazione per cui ai giovani con disabilità psichica è negato il diritto di acquistare la cittadinanza italiana. in quanto ritenuti incapaci di presentare la dichiarazione di volontà e di prestare il giuramento.

 

Redattore Sociale

Rapporto Caritas

Rapporto Caritas “Il poco non è meglio del niente”

“Il poco non è meglio del niente”: in questo motto si riassume l’atteggiamento di Caritas Italiana verso le politiche attuate dal Governo in materia di lotta all’indigenza. Nel suo secondo Rapporto sulle politiche contro la povertà in Italia, presentato oggi a Roma, l’organismo pastorale della Cei giudica con severità l’operato dell’esecutivo, che pur avendo introdotto qualche “avanzamento marginale” nel sostegno al reddito, non si è finora “discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori” e ha confermato la “tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli”.

Se è vero, dati Istat alla mano, che la povertà assoluta ha smesso di crescere stabilizzandosi intorno al 7% della popolazione, confrontando il 2014 con il 2007, cioè con il periodo pre-crisi, il numero dei poveri in senso assoluto è salito da 1,8 milioni a 4,1 milioni, più che raddoppiato.

L’Italia, sottolinea Caritas, è l’unico paese europeo, insieme alla Grecia, privo di una misura nazionale contro la povertà. L’attuale sistema di interventi pubblici risulta del tutto inadeguato (i fondi nazionali sono passati da 3.169 milioni del 2008 a 1.233 milioni del 2015) e frantumato in una miriade di prestazioni non coordinate, la gran parte dei finanziamenti pubblici disponibili è dedicata a prestazioni monetarie nazionali mentre i servizi alla persona, di titolarità dei Comuni, sono sottofinanziati. Infine, la distribuzione della spesa pubblica è decisamente sfavorevole ai poveri: l’Italia ha una percentuale di stanziamenti dedicati alla lotta alla povertà inferiore alla media dei paesi dell’area euro.

Gli interventi decisi dal governo Renzi – bonus di 80 euro, bonus bebè, bonus per le famiglie numerose, Asdi – secondo il rapporto si traduce in un complessivo incremento medio di reddito pari al 5,7%, risultato migliore rispetto ai precedenti Governi. Si tratta, però, di un avanzamento marginale e pertanto la valutazione d’insieme è che in materia di sostegno al reddito l’attuale esecutivo non si è discostato in misura sostanziale dai suoi
predecessori e ha confermato la tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli. Anche le misure annunciate, come l’abolizione della Tasi o la riduzione dell’Irpef, incideranno poco o nulla su questi nuclei che per lo
più sono incapienti.

AdnKronos

San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa

 

 


San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa

Nome: San Cipriano Vescovo e San Cornelio Papa
Titolo: Martiri
Ricorrenza: 16 settembre

«Il Signore edifica la sua Chiesa sopra uno solo; anche se dopo la sua resurrezione egli conferisce un’eguale potestà a tutti gli apostoli. Come può credere allora di possedere la fede chi non mantiene l’unità della Chiesa?»

Cipriano di Cartagine era un famoso retore che si convertì al cristianesimo verso il 246. La sua posizione intellettuale e sociale favorì la sua ordinazione come sacerdote e vescovo. All’epoca la comunità di Cartagine era lacerata da divisioni causate da persecuzioni particolarmente cruente, come quelle degli imperatori Decio, Gallo, Valeriano, Gallieno, ed altri che inducevano numerosi cristiani a sacrificare alle loro divinità pagane per sfuggire alla morte o all’esilio. 

Molti dei caduti chiedevano poi la riammissione, alla quale si opponevano i rigoristi. Cipriano, in considerazione della debolezza umana e della misericordia di Dio, adottò un atteggiamento più benevolo. 

Identica situazione si presentò a Roma dove, dopo la morte di papa Fabiano, venne eletto Cornelio, vescovo ricco di bontà e umiltà, nativo di Roma e di antica famiglia, che fu papa dal 251 al 253. Il presbitero Novaziano, famoso retore, non accettò l’elezione del nuovo papa. Si fece a sua volta consacrare vescovo e provocò una scissione tra i cristiani della capitale. Anche qui la causa della divisione era “atteggiamento da tenere nei confronti dei caduti ”. 

Al più umile e comprensivo Cornelio si opponeva il rigorista Novaziano. In questa difficile situazione il papa ricevette il sostegno convinto di Cipriano. 

I due vescovi conclusero la loro vita con il martirio: Cornelio nel 253, in esilio e incarcerato a Civitavecchia (l’antica Centumcellae). Il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di Callisto.

Cipriano fu prima esiliato durante la persecuzione dell’ imperatore Valeriano, quindi, il 14 settembre del 258, morì martire a Cartagine. 

Perciò la Chiesa ricorda insieme questi due generosi fratelli nell’episcopato, la cui fede pronta, incrollabile ed eroica trasformò in intrepidi martiri.

PRATICA. Ricordando l’umiltà dell’accettazione della sofferenza dei due santi martiri Cipriano e Cornelio, rifugiamoci nella bontà del Signore senza mai turbarci, né sgomentarci. Adoriamo Cristo nel nostro cuore, forti della speranza che alimenta la nostra fede. 

PREGHIERA. O Dio, che hai dato al tuo popolo i santi Cornelio e Cipriano, pastori generosi e martiri intrepidi, con il loro aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all’unità della Chiesa.

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QUIRINALE

Palazzo del Quirinale

 

L’EVENTO

Il Presidente mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il Presidente del Bundestag tedesco, Norbert Lammert, il Presidente dell’Assemblea Nazionale francese, Claude Bartolone, e il Presidente della Camera dei Deputati lussemburghese, Mars Di Bartolomeo. Durante l’incontro è stata consegnata in anteprima al Presidente Mattarella la Dichiarazione congiunta “Più integrazione europea: la strada da percorrere” che i Presidenti delle quattro Assemblee firmeranno oggi alla Camera dei Deputati. «Si tratta – ha dichiarato il Capo dello Stato – di un documento prezioso per rilanciare con forza la prospettiva dell’integrazione europea. Tutti i Paesi dell’Unione sono chiamati a questo compito, ma i Paesi fondatori hanno una responsabilità particolare. Come dimostrano le due crisi – quella economica e quella migratoria – alle quali gli Stati non possono dare risposta da soli, per affrontare con efficacia queste sfide d’oggi e del futuro servono non solo politiche comuni, ma anche istituzioni comuni». Il presidente Mattarella ha concluso: «Il documento che viene firmato quest’oggi contiene un appello particolarmente autorevole, perché è firmato dai Presidenti di quattro Parlamenti, espressione della sovranità popolare. I Parlamenti hanno una sensibilità particolare nell’indicare le prospettiva future e gli orizzonti ideali. Il mio auspicio è che alle firme dei Parlamenti dei quattro Paesi fondatori seguano quelle degli altri Parlamenti. Questo atto darebbe forte impulso all’integrazione europea».

continua

PRIMO PIANO

Alla presenza del Presidente Sergio Mattarella si è svolta, nella Tenuta di Castelporziano, la festa conclusiva del centro estivo istituito, per iniziativa del Quirinale, in favore di adulti e minori disabili. Il progetto, realizzato d’intesa tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, il Comune di Roma e la Regione Lazio, ha coinvolto strutture e associazioni del Comune di Roma e limitrofi. Circa 500 disabili sono stati ospitati da metà giugno a fine agosto nelle strutture balneari e nel parco della Tenuta, all’interno del quale hanno effettuato visite naturalistiche. La manifestazione, alla quale hanno partecipato più di 1000 persone tra disabili e accompagnatori, ha visto le esibizioni dei giocolieri e clown dell’Associazione “Magicaburla onlus”, della band “Ladri di carrozzelle”, della Fanfara dei Carabinieri a cavallo e del Nucleo cinofili dei Carabinieri. Il Presidente Mattarella ha rivolto un saluto (video). Ha condotto la manifestazione Elsa Di Gati.