Archivi giornalieri: 4 settembre 2015

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Newsletter del 04/09/2015

Farmaci, Filcams Bologna: 123 a rischio dopo cessione magazzino (03/09/2015 17:35)

L’unità sindacale? Possibile solo se si pensa in grande(03/09/2015 17:33)

  Evitando che si traduca nel mero incontro tra ceti politici, che si legittimano reciprocamente a prescindere dai lavoratori, può funzionare solo se accompagnata da regole di trasparenza e di democrazia DI MIMMO CARRIERI

Slc Sicilia: Foti coordinatore generale (03/09/2015 17:06)

Ccnl Turismo, 4/9 presidio a Venezia (03/09/2015 17:06)

Fiom Cgil Ancona, dichiarare stato di crisi per territorio di Fabriano (03/09/2015 16:53)

Aeffe (Rimini), Filctem Cgil vince elezioni Rsu (03/09/2015 16:36)

Cgil Catanzaro, aprire vertenza su Statale 106 Jonica (03/09/2015 16:25)

Marsciano, Spi Cgil Umbria: 4/9 inizia festa di Liberetà (03/09/2015 15:15)

Le generazioni dei mille lavori. Parte la festa dei giovani Cgil(03/09/2015 13:16)

  Workshop, seminari, approfondimenti e dibattiti, oltre all’attivo di chiusura. “Un momento – spiega Andrea Brunetti, responsabile nazionale dell’area – per scambiarci esperienze ed elaborare insieme il nostro futuro e quello dell’organizzazione”

Venezia: Spi Cgil, diecimila euro al Ceod di Dolo (03/09/2015 11:51)

Imola: alla festa Cgil si parla di sviluppo, imprese e territorio(03/09/2015 11:09)

  Venerdì 4 settembre secondo giorno di “Uniti per il lavoro” al centro sociale La Tozzona

Santa Rosalia

 

 


Santa Rosalia

Nome: Santa Rosalia
Titolo: Vergine, eremita di Palermo
Ricorrenza: 04 settembre

Nacque da Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno. I genitori si preoccuparono di educare la fanciulla nei principi cristiani. E la piccola Rosalia corrispose alle cure dei genitori. Devotamente attendeva alle pratiche di pietà, amava teneramente la Madonna, e per la sua innocenza e bontà di cuore divenne l’idolo dei genitori. 

Conoscendo il pregio della verginità, generosamente si consacrò tutta al suo sposo Gesù, mantenendosi illibata per tutta la sua vita. Crescendo negli anni e venendo a conoscere quanto perfido sia il mondo e quanto difficilmente un giglio possa conservarsi intatto tra il fango, fuggì dalla casa paterna e si ritirò in una grotta nei crepacci del monte Quisquina presso Palermo, per darsi all’unione perfetta col suo Sposo Celeste. 

Solo una pastorella conosceva il luogo del rifugio di Rosalia ed ogni giorno le portava pane e latte. P difficile esporre a quali aspre penitenze e digiuni si sottopose Rosalia. Si vede ancora la grotta in cui dimorava. Vi si scende per una scala come in un sepolcro: umida, oscura. Si conserva tutt’ora la pietra su cui riposava la Santa e sul muro si vedono scolpite queste parole: a Io, Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore di Quisquina e di Rosa, per amore del Signore mio Gesù Cristo scelsi di abitare in questa grotta ».

Non vi restò però molto tempo perché avvisata dal suo Angelo che se ivi fosse restata presto sarebbe stata trovata dai suoi genitori, si diresse verso il monte Pellegrino. Sulla sommità del monte gli Angeli le indicarono una grotta che aveva un’apertura appena sufficiente per entrarvi. La luce, penetrando in essa, ne rischiarava le nere pareti; il suolo era talmente bagnato che a stento Rosalia trovò un angolo dove riposarsi senza sprofondare nel fango. 

Condusse quel genere di vita per vari anni, finché lo Sposo Divino la chiamò a sò. Una viva luce in quella notte illuminò tutto il monte Pellegrino. A tale improvviso prodigio tutta Palermo si scosse, non conoscendone la ragione. Allora quell’umile pastorella che era stata a parte dei segreti della Santa, corse in città ad annunziare la sua morte. Fu trovata morta dai pellegrini il 4 settembre del 1165. Il giorno seguente si radunò tutto il popolo ed in processione salirono a prendere il prezioso corpo di S. Rosalia, trasportandolo trionfalmente nella cattedrale. 

D’allora in poi il Signore si degnò di glorificare la Santa con ripetuti miracoli e il culto di lei andò sempre più crescendo nella città di Palermo e fuori, tanto che quando la Sicilia nel 1625 fu desolata dalla peste, con voce unanime quel popolo si volse a S. Rosalia, trasse le sue reliquie dalla cattedrale, le portò processionalmente per la città ed il terribile morbo parve. 

PRATICA. Facciamo oggi una mortificazione per amor di Dio. 

PREGHIERA. Esaudiscici o Dio, nostro Salvatore affinché come ci rallegriamo per la festa della beata vergine Rosalia, così veniamo ammaestrati nella vera devozione. 

(LA) « Ego Rosàlia Sinibaldi Quisquinae Et Rosarum Domini Filia Amore D.ni Mei Iesu Christi In Hoc Antro Habitari Decrevi »

(IT) « Io Rosalia di Sinibaldo, figlia del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta »

Rassegna stampa del 04/09/2015 regione sardegna

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