Tagli ai patronati: a Perugia, la Regione incontra delegazione ‘Centro patronati’

“La Regione Umbria condivide le preoccupazioni espresse da più parti circa il rischio che il ‘sistema dei patronati’ possa essere gravemente pregiudicato se non sarà modificata la norma inserita nella legge di stabilità, che riduce enormemente il relativo ‘Fondo’, peraltro alimentato dai versamenti dei lavoratori”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che, assieme all’assessore regionale al bilancio, Vincenzo Riommi, ha incontrato una delegazione del Centro patronati di Acli, Inas, Inca e Ital dell’Umbria.

L’incontro – riferisce un comunicato della Regione – era stato chiesto alla presidente dai rappresentanti del ‘Centro patronati’ al fine di rappresentare anche alla giunta regionale la necessità di una modifica della norma della legge di Stabilità, “per evitare di mettere a rischio, innanzi tutto, il diritto di cittadinanza di milioni di italiani che, grazie all’attività dei patronati, possono godere di assistenza gratuita per far valere i propri diritti in ambito previdenziale, socio-assistenziale, pensionistico e infortunistico”.

Alla Marini inoltre, i patronati hanno rappresentato anche la forte preoccupazione per le gravi conseguenze che una così drastica riduzione delle risorse determinerebbe per l’occupazione in Umbria, dove sono oltre 200 i lavoratori del sistema dei patronati, che svolgono decine di migliaia di pratiche relative all’assistenza e alla previdenza dei cittadini.

“Come Regione Umbria, per quanto ci riguarda, non solo condividiamo le vostre preoccupazioni – ha affermato la Marini -, ma metteremo in atto tutte le iniziative istituzionali e politiche che possano contribuire a far modificare la norma in sede di approvazione della legge di Stabilità da parte del Parlamento e, a tal fine, investiremo della questione la presidenza della Conferenza delle Regioni”. 

Tagli ai patronati: Gnecchi (Pd), se confermati, l’Inps avrà grandi difficoltà

“Senza i Patronati, l’Inps avrebbe molte difficoltà a mantenere gli attuali livelli di servizi, di efficienza anche nei tempi di liquidazione delle prestazioni che offre”. Ne è convinta Maria Luisa Gnecchi, della commissione Lavoro della Camera, che è intervenuta alla manifestazione di protesta dei “Patronati d’Italia”, davanti a Montecitorio, il 20 novembre, ricordando che per iniziativa di Laura Garavini, sottoscritta da 140 deputati, è stato presentato un emendamento correttivo alla manovra finanziaria.

“Per noi – ha detto – ottenere lo stralcio della norma sui tagli dalla legge di Stabilità è un impegno reale”. La parlamentare ha ricordato che l’Inps, per effetto della spending review ha già subito un taglio del personale di circa 3 mila dipendenti, con la conseguente chiusura di sportelli territoriali destinati al pubblico. In questa situazione, i tagli delle risorse ai Patronati non fanno che aggravare la già difficile situazione, non solo in Italia. Infatti, ha sottolineato Gnecchi, la rete dei Patronati rappresenta per i nostri connazionali all’estero un punto di riferimento importante e indispensabile.   

A esprimere sostegno e solidarietà alla mobilitazione di Acli, Inas, Inca e Ital per chiedere di cancellare la norma contenuta nella Legge di Stabilità sono intervenuti anche i parlamentari Pierluigi Bersani, Cesare Damiano, Fabio Porta e Laura Garavini.

Tagli ai patronati, Inps di Asti: “rivedere il provvedimento e aprire tavolo di confronto

“Rivedere il provvedimento e nel contempo, prevedere un tavolo di confronto tra le parti interessate per trovare adeguate e condivise soluzioni”. E’ quanto chiede il comitato provinciale Inps di Asti, in un ordine del giorno approvato all’unanimità nella seduta del 20 novembre, rispetto alla riduzione consistente delle risorse destinate ai Patronati, contenuta nella Legge di Stabilità 2015.

L’Inps provinciale, condividendo appieno i contenuti e le richieste formulate già dal Comitato Regionale dell’Inps Piemonte, sottolinea che “le decurtazioni previste nella legge di Stabilità graveranno pesantemente sull’attività dei Patronati e di conseguenza sui servizi resi ai cittadini, con ricadute negative anche sull’istituto”.

Per questa ragione, il Commissario Straordinario, il Presidente del Civ e il direttore generale dell’Inps sono invitati a farsi parte attiva affinché vengano mantenuti gli attuali livelli di finanziamento ai patronati.