UE

Ue: Parlamento approva nuove regole per lavoratori distaccati

Il Parlamento ha inserito nella nuova normativa sui lavoratori dislocati un elenco non esaustivo di criteri con cui individuare se un distacco è autentico o se è solo un tentativo di aggirare la legge, attraverso società fittizie stabilite nei paesi che richiedono un basso livello di protezione sociale o tramite la figura del ”falso autonomo”. I lavoratori autonomi non sono infatti soggetti a diverse norme previste della direttiva.

Per evitare abusi, il Parlamento ha indicato una serie di misure nazionali di controllo e verifica: i governi dovranno
notificare alla Commissione i sistemi di monitoraggio che intende attuare, potendo però realizzarli con una certa flessibilità, ossia senza dover richiedere l’autorizzazione preventiva di Bruxelles. 
Misure rafforzate ad hoc per l’edilizia, il settore a maggior rischio di abusi. Nei cantieri, la responsabilità per qualsiasi mancato pagamento viene estesa dal subappaltatore diretto all’appaltatore principale. Ogni Stato membro potrà estendere queste misure ad altri settori produttivi. Strasburgo ha infine inserito clausole per assicurare un migliore e più ampio accesso alle informazioni sulle legge, tanto per i lavoratori che per le imprese, ed alle denunce. 

Le norme approvate oggi modificano la direttiva del 1996 sulle condizioni di lavoro dei lavoratori distaccati da un paese dell’Ue all’altro, un aggiornamento resosi necessario anche per l’ingresso dei nuovi paesi dell’est Europa, in cui il costo del lavoro è molto inferiore a quello dei vecchi Stati membri. Sono 1,2 milioni i lavoratori dislocati nella Ue, i più importanti paesi di origine sono Polonia, Germania, Francia, Romania, Ungheria, Belgio e Portogallo, quelli ricettori Germania, Francia, Olanda, Belgio, Spagna, Italia ed Austria.

UEultima modifica: 2014-04-17T15:02:39+02:00da vitegabry
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