Amianto

Eternit: Cavagnolo, parte civile respinge “indennizzo finto”

Lo ha chiamato “un risarcimento finto”, l’avvocato di parte civile, quello che tre imputati di un processo per il caso Eternit, a Torino, hanno proposto alla famiglia di una persona deceduta per amianto: accettare, in pratica, avrebbe impedito di ricevere gli indennizzi dovuti dall’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny nel filone giudiziario principale dopo la condanna a 18 anni di
carcere.

La vicenda è emersa oggi in tribunale alla ripresa del processo in questione, legato al decesso di alcuni ex lavoratori della Saca di Cavagnolo. Tre imputati hanno proposto all’avvocato patrocinante di una delle famiglie, di ritirare la costituzione di parte civile in cambio di 60 mila euro; però avrebbe dovuto liberare da qualsiasi azione giudiziaria gli amministratori di altre società della galassia Eternit, fra le
quali, come ha accertato il legale, alcune riconducibili direttamente a Schmidheiny, dal quale attendono una somma di gran lunga superiore. “Sono esterrefatto”, ha commentato il legale. “Introdurre la pretesa di rinunciare ai propri diritti su un altro processo e su un altro avvocato, in cambio di una cosa che viene chiamata ”indennizzo” senza esserlo, è qualcosa che non avevo mai visto”.

Amiantoultima modifica: 2014-04-17T15:06:40+02:00da vitegabry
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