Archivi giornalieri: 1 aprile 2014

Sardus Pater

Sardus Pater, una bella favola sulla civiltà nuragica

di Francesco Casula

 

De te fabula narratur, Sardinia: si parla di te, Sardegna, in questa bella e suggestiva favola Sardus Pater, di Vincenzo Mereu pubblicata dall’Alfa editrice. Della tua storia, della tua civiltà: quella preistorica: prenuragica e nuragica. Una favola bella che ci riporta al mondo delle origini, a uno splendido passato di bellezza: che ci lascia un’impressione di letizia, come se avessimo attraversato un paese amabile e felice. Il periodo prenuragico e nuragico “al tempo del Sardus Pater”, è infatti visto, descritto, cantato, celebrato, rappresentato e dipinto come l’età dell’oro, arcano e felice, solcato com’è da lampi di magia che creano nel lettore stati d’incanto, con “Le meraviglie della Terra e della Natura”, soprattutto a confronto con il buio del presente, in cui “l’uomo moderno ha devastato la Natura e la Terra” . E’ il periodo in cui “i cavernicoli, così chiamati perché per millenni abitavano nelle caverne, stanchi di mangiare sempre l’erba dei campi e carne degli animali che cacciavano” pregano Giove perché mandi loro “cibo più saporito”. Giove li ascoltò, scese la dea Cerere per portare “un chicco di grano”. Che sepolto darà vita a tante spighe. E poi alla mietitura (sa messadura), alla trebbiatura (sa trebadura) nell’aia (s’arzola): in cui il grano veniva predisposto per il calpestio da parte del bue o del cavallo “aspettando che arrivasse il vento per separare la paglia dai chicchi”. E infine alla farina, inizialmente “schiacciando i chicchi di grano con grosse pietre”, in seguito con “la mola fatta girare da un asinello, aiutato anche da un cavernicolo con un lungo bastone”. Farina che impastata e cotta sopra grosse pietre infuocate, “sarebbe diventata il cibo che avrebbe sfamato tutta l’umanità per secoli e millenni e per sempre”. Ma la metamorfosi dei cavernicoli avviene con la discesa di Sardus Pater in “una notte illuminata a festa da una splendida Luna d’argento”. “Fonderò – proclamerà il Sardus Pater – una nuova civiltà e voi non abiterete più nelle caverne, ma io vi insegnerò come costruire grandi case, come non ce ne sono in tutto il mondo, che dureranno per millenni. Fonderemo la società umana in cui ciascuno vivrà felice nella fratellanza e nell’amore”. E così – aggiungo io – nascerà la civiltà della sovranità comunitaria, che non costruisce città ma villaggi, perché la città è ostile alla terra, agli alberi, agli animali. E si affermerà la civiltà della gestione comunitaria delle risorse, della democrazia, dell’egalitarismo, dei rapporti amichevoli con gli altri popoli del Mediterraneo. La civiltà che rispetta l’ambiente, la natura, gli equilibri dell’ecosistema, della terra perché essa non ci appartiene e siamo noi che le apparteniamo, siamo solo i suoi figli e non i suoi padroni. La civiltà che identifica la Comunità e la Nazione sarda con i suoi nuraghi. Migliaia di nuraghi: 8.000 secondo le fonti ufficiali dell’Istituto geografico militare, che però li censisce secondo modalità militari e non archeologiche; 20.000 secondo Sergio Salvi e 25–30.000 secondo altre fonti non ufficiali. Costruzioni megalitiche tronco-coniche dalle volte ogivali con scale elicoidali; pozzi sacri, betili mammellari, terrazze pensili, androni ad arco acuto. Migliaia di nuraghi che sono monumenti alla libertà, all’egualitarismo, all’autonomia, all’indipendenza delle singole comunità. E con i Nuraghi innumerevoli dolmens e menhir, migliaia di statuette e di navicelle di bronzo, monili e gioielli, d’oro e d’argento. E innumerevoli vasi. Con un’economia dell’abbondanza: di carne, pesce, frutti naturali. Un’economia che produce oro, argento, rame, formaggi, sale, stoffe, vini. O, come almanacca Vincenzo Mereu in Sardus Pater, “frutta, formaggi, caraffe di vino e ogni cosa prelibata”. Ma anche la musica delle launeddas: “per rendere più gioiose le danze e le feste popolari nei secoli avvenire”. Al cui suono, la comunità del villaggio, tott’umpare si pesat a ballare. “Ma – conclude Mereu – purtroppo dopo secoli e millenni, la civiltà nuragica scompare, messa in fuga dalla civiltà moderna che ha portato con sé comodità e ricchezza….ma anche l’inquinamento e il disastro ecologico, guerre con milioni di vittime innocenti e immani sciagure”. La (in)civiltà dell’Ordigno contrapposta alla civiltà dell’Organismo (per utilizzare una potente metafora dell’intellettuale sardo Eliseo Spiga) comunque non prevarrà: “Sardus Patrer torna sulla Terra e incatena i guerrafondai e distrugge tutti gli strumenti e le armi che sono servite per le sciagure umane. La pace ritorna e l’Umanità esulta per l’opera del dio che restituisce la gioia a tutti gli uomini”.

E’ il messaggio finale della favola Sardus Pater di Vincenzo Mereu. Tutte fantasie? Si tratta solo di lacerti lirici e onirici? Di struggente nostalgia per un antico splendore? Di una favola – sia pure bella – che Mereu sogna, invoca, almanacca, come una necessità fantastica e biologica, ma pur sempre una favola? L’invocazione di un mondo salvo e salvifico, di una tana, di un’arca di Noè per salvarci dalla disumanizzazione di una realtà dominata dall’Ordigno? Certo, può darsi. E comunque se di favola si tratta, è una favola che parla di noi, di noi sardi e di noi uomini e donne del 2014. Dei nostri problemi e delle nostre ossessioni ma anche delle nostre aspirazioni e delle nostre speranze.

 
 

La riforma elettorale

Temi dell’attività Parlamentare

La riforma elettorale
Il 12 marzo 2014 l’Assemblea della Camera ha approvato in prima lettura il testo della proposta di riforma del sistema di elezione della Camera dei deputati.
informazioni aggiornate a giovedì, 13 marzo 2014

Il sistema elettorale prefigurato dal testo approvato dall’Aula riguarda solo la Camera dei deputati. Le principali caratteristiche del sistema sono:

  • il territorio nazionale è diviso in circoscrizioni regionali, ciascuna delle quali suddivisa in collegi plurinominali;
  • le liste di candidati sono presentate nei collegi plurinominali; possono presentarsi singolarmente o in coalizione con un unico programma di Governo;
  • le soglie di sbarramento per accedere alla attribuzione dei seggi sono basate sulla percentuale dei voti validi a livello nazionale: 12 per cento per le coalizioni, 4,5 per cento per le liste coalizzate e 8 per cento per le liste non coalizzate; resta ferma la soglia al 20% dei voti validi della circoscrizione per la lista rappresentativa di minoranza linguistica riconosciuta;
  • alla coalizione o lista vincente che supera il 37 per cento dei voti validi a livello nazionale è attribuito un premio di maggioranza fino a un massimo di 340 seggi;
  • nel caso in cui la coalizione o lista vincente non raggiunga il 37 per cento dei voti, si procede al ballottaggio tra le due liste o coalizioni che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi; in questo caso alla lista o coalizione vincente sono attribuiti 321 seggi;
  • i seggi sono attribuiti alle coalizioni ed alle liste a livello nazionale e distribuiti sul territorio proporzionalmente ai voti ottenuti nelle circoscrizioni e nei collegi.

“Conoscere l’Italicum” infografiche del testo approvato dalla Camera

Per un approfondimento si vedano:

 

L’esame presso la Camera dei deputati

Il 5 dicembre 2013, a seguito della pronuncia della Consulta (sentenza 1/2014), la Conferenza dei presidenti di gruppo della Camera ha convenuto, sulla base della dichiarazione di urgenza deliberata presso la stessa Camera, all’unanimità, il 31 luglio 2013, di richiedere l’iscrizione all’ordine del giorno della I Commissione dei progetti di legge in tema di modifica della legge elettorale. Questa delibera era basata sull’obiettivo di attivare possibili intese con il Senato circa la priorità dell’esame dei provvedimenti tra le due Camere.

Quindi, il 10 dicembre, la I Commissione della Camera ha iniziato l’esame di diverse proposte di legge e di tre petizioni popolari in materia elettorale, con riserva di proseguirlo una volta definita la procedura delle intese con l’altro ramo del Parlamento. Per i contenuti di tali proposte di legge si veda il dossier del Servizio studi Modifiche alle norme per l’elezione della Camera e del Senato – A.C.3 e abb. sotto indicato.

Il 12 dicembre, con un comunicato stampa congiunto, i Presidenti dei due rami del Parlamento hanno comunicato la raggiunta intesa sul passaggio della materia elettorale alla Camera e, allo stesso tempo, hanno convenuto sull’esigenza, ”anche ai fini di un’equilibrata condivisione dell’impegno riformatore, che il Senato abbia la priorità nell’esame dei progetti di legge di riforma costituzionale già presentati e preannunciati, in particolare quelli concernenti il superamento del bicameralismo paritario e per l’avvio di un più moderno ed efficiente bicameralismo differenziato”.

Il 9 gennaio 2014, l’Ufficio di Presidenza della I Commissione della Camera ha quindi concordato di svolgere un ciclo di audizioni di esperti da concludere entro il 17 gennaio e, nello stesso giorno. Il 22 gennaio 2014 il relatore e Presidente della I Commissione ha presentato una proposta di testo unificato e il 24 gennaio la Commissione ha adottato come testo base per il seguito dell’esame la nuova proposta di testo unificato del relatore. Il 28 gennaio la Commissione ha quindi iniziato la discussione sul complesso degli emendamenti presentati il giorno precedente. Il 30 gennaio la Commissione ha dato mandato al relatore di riferire favorevolmente all’Assemblea che ha iniziato l’esame il giorno stesso.

Nella seduta dell’11 marzo l’Assemblea ha deliberato lo stralcio dell’articolo 2 relativo al sistema di elezione del Senato della Repubblica e ha approvato gli emendamenti della Commissione relativi alla formula elettorale. Il giorno seguente l’Assemblea ha approvato il testo.

La sentenza 1/2014 e la relazione della Corte costituzionale
Il 4 dicembre 2013, a seguito della rimessione di questione di costituzionalità da parte della I sezione civile della Corte di Cassazione (ordinanza 12060/2013), la Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della legge n. 270 del 2005.La pronuncia è contenuta nella sentenza n. 1 del 2014, depositata il 13 gennaio.
In ordine all’ammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale, la Corte ha riconosciuto la plausibilità delle argomentazioni della Cassazione in ordine sia alla pregiudizialità delle questioni di legittimità costituzionale rispetto alla definizione del giudizio principale, sia alla rilevanza delle medesime.
Nell’affrontare il merito delle questioni sollevate dal giudice a quo, le censure della Corte si sono appuntate su due aspetti del sistema elettorale: il premio di maggioranza e le liste bloccate. Va precisato però che la sentenza specificamenteesclude qualsiasi valutazione sui sistemi elettorali, maggioritari o proporzionali, in quanto non vi è “un modello di sistema elettorale imposto dalla Carta costituzionale” e vi è, pertanto, piena discrezionalità del legislatore nella scelta di singoli sistemi.
Nel vigente sistema elettorale proporzionale, il premio di maggioranza, come disciplinato per la Camera, secondo la Corte, “è foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione della lista di maggioranza relativa, in quanto consente ad una lista che abbia ottenuto un numero di voti anche relativamente esiguo di acquisire la maggioranza assoluta dei seggi. In tal modo si può verificare in concreto una distorsione fra voti espressi ed attribuzione di seggi che, pur essendo presente in qualsiasi sistema elettorale, nella specie assume una misura tale da comprometterne la compatibilità con il principio di eguaglianza del voto”.
Questo meccanismo, che si aggiunge alle previsioni in materia di soglie per l’accesso al sistema proporzionale di attribuzione dei seggi, pur finalizzato al “legittimo obiettivo di favorire la formazione di stabili maggioranze parlamentari e quindi di stabili governi” non solo compromette, ma addirittura, secondo la Corte, rovescia “la ratio della formula elettorale prescelta dallo stesso legislatore del 2005, che è quella di assicurare la rappresentatività dell’assemblea parlamentare”. L’effetto che ne deriva è quello di “una eccessiva divaricazione tra la composizione dell’organo della rappresentanza politica, che è al centro del sistema di democrazia rappresentativa e della forma di governo parlamentare prefigurati dalla Costituzione, e la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto, che costituisce il principale strumento di manifestazione della sovranità popolare,secondo l’art. 1, secondo comma, Cost.”. Questo effetto è incompatibile non solo con l’art. 1 Cost., ma anche con l’art. 67 Cost. che configura le Camere come “sedi esclusive della rappresentanza parlamentare” titolari di funzioni esclusivamente proprie, tra cui quella di revisione costituzionale.
In queste valutazioni la Corte inserisce la dirimente constatazione dell’assenza nella vigente legge elettorale di “una ragionevole soglia di voti minima per competere all’assegnazione del premio”: questa mancanza determina “un’alterazione del circuito democratico definito dalla Costituzione, basato sul principio fondamentale di eguaglianza del voto” stabilito dall’art. 48, secondo comma, Cost.. Infatti, nei sistemi proporzionali, gli elettori hanno “la legittima aspettativa che non si determini uno squilibrio sugli effetti del voto, e cioè una diseguale valutazione del “peso” del voto “in uscita”, ai fini dell’attribuzione dei seggi, che non sia necessaria ad evitare un pregiudizio per la funzionalità dell’organo parlamentare”. A questo proposito, la sentenza richiama la recente pronuncia del Tribunale costituzionale tedesco del 25 luglio 2012, che ha dichiarato per la seconda volta di illegittimità della disciplina elettorale, ricordando che il sistema vigente in Germania ha il «carattere fondamentale di un sistema elettorale proporzionale», mentre l’attribuzione dei ‘mandati in eccedenza’ senza compensazioni può snaturare tale carattere del sistema, in contrasto con il principio di uguaglianza del voto e di pari opportunità per i partiti politici.

In definitiva, secondo la Corte costituzionale, il legislatore nel perseguire discrezionalmente l’obiettivo di rilievo costituzionale della stabilità del governo del Paese e dell’efficienza dei processi decisionali in ambito parlamentare deve rispettare il vincolo del minor sacrificio possibile degli altri interessi e valori costituzionalmente protetti, quali la sovranità popolare, l’uguaglianza anche del voto, la rappresentanza politica nazionale.
Per il Senato, l’attribuzione del premio è irragionevole per mancanza di una soglia minima di voti per conquistarlo “incidendo anche sull’eguaglianza del voto, in violazione degli artt. 1,secondo comma, 3, 48, secondo comma, e 67 Cost, già richiamati per le disposizioni relative alla Camera; inoltre, l’attribuzione su base regionale realizza “l’effetto che la maggioranza in seno all’assemblea del Senato sia il risultato casuale di una somma di premi regionali, che può finire per rovesciare il risultato ottenuto dalle liste o coalizioni di liste su base nazionale, favorendo la formazione di maggioranze parlamentari non coincidenti nei due rami del Parlamento, pur in presenza di una distribuzione del voto nell’insieme sostanzialmente omogenea”. Questo effetto, che rischia di compromettere il funzionamento della forma di governo parlamentare e l’esercizio della funzione legislativa delle Camere, risulta secondo la Corte lesivo degli stessi articoli della Costituzione sopra richiamati.
Quanto al meccanismo delle liste bloccate, la pronuncia evidenzia che, sia per laCamera che per il Senato, il voto dell’elettore ha ad oggetto una lista nella quale l’ordine dei candidati “è sostanzialmente deciso dai partiti”; inoltre, l’ampio numero dei candidati, in alcuni casi, è tale da renderli “difficilmente conoscibili dall’elettore stesso”. Se poi si tiene conto della possibilità di candidature multiple e della facoltà dell’eletto di optare per altre circoscrizioni sulla base delle indicazioni del partito, anche l’aspettativa dell’elettore che conti su un certo ordine di lista “può essere delusa”.
Queste caratteristiche della disciplina elettorale hanno l’effetto di escludere che l’elettore abbia margini di scelta, che invece “è totalmente rimessa ai partiti “, pur non essendo desumibili nel nostro ordinamento attribuzioni costituzionali ai medesimi partiti, i quali con la “presentazione di alternative elettorali” e con la “selezione dei candidati alle cariche elettive pubbliche” consentono di “raccordare il diritto, costituzionalmente riconosciuto ai cittadini, di associarsi in una pluralità di partiti con la rappresentanza politica”.
Secondo la Corte, questo sistema “ferisce la logica della rappresentanza” perché “alla totalità dei parlamentari eletti, senza alcuna eccezione, manca il sostegno della indicazione personale dei cittadini” e il rapporto di rappresentanza fra elettori ed eletti non si costituisce correttamente e direttamente: la coartazione della libertà di scelta degli elettori contraddice “il principio democratico, incidendo sulla stessa libertà del voto di cui all’art. 48 Cost.”.

La sentenza precisa che queste caratteristiche “rendono la disciplina in esame non comparabile né con altri sistemi caratterizzati da liste bloccate solo per una parte dei seggi, né con altri caratterizzati da circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte, nelle quali il numero dei candidati da eleggere sia talmente esiguo da garantire l’effettiva conoscibilità degli stessi e con essa l’effettività della scelta e la libertà del voto (al pari di quanto accade nel caso dei collegi uninominali)”.
La sentenza si sofferma sul carattere autoapplicativo della disciplina elettoraleche risulta all’esito delle declaratorie di illegittimità: resta infatti un sistema proporzionale “depurato dell’attribuzione del premio di maggioranza; e le norme censurate riguardanti l’espressione del voto risultano integrate in modo da consentire un voto di preferenza” che assicura il rinnovo degli organi e del quale è impregiudicata la valutazione dell’opportunità e/o dell’efficacia.
La Corte non ha tuttavia scelto di indicare puntualmente le singole disposizioni di legge conseguentemente incostituzionali, ma si è limitata ad affrontare tre aspetti della disciplina di risulta. Il primo riguarda la disposizione che stabilisce che sono proclamati eletti, nei limiti dei seggi ai quali ciascuna lista ha diritto, i candidati compresi nella lista medesima «secondo l’ordine di presentazione»: essa non appare alla Corte incompatibile con l’introduzione del voto di preferenza, “dovendosi ritenere l’ordine di lista operante solo in assenza di espressione della preferenza”. Il secondo riguarda le disposizioni sulla redazione delle schede elettorali su cui devono essere riprodotti i contrassegni di tutte le liste regolarmente presentate nella circoscrizione: esse, secondo la Corte, non escludono che le schede siano integrate da uno spazio per l’espressione della preferenza. Il terzo aspetto riguarda il carattere unico della preferenza: tale carattere secondo la Corte risulta “in linea con quanto risultante dal referendum del 1991, ammesso con sentenza n. 47 del 1991, in relazione alle formule elettorali proporzionali”.
Comunque, il legislatore non solo potrà compiere “interventi normativi secondari, meramente tecnici ed applicativi” della sentenza per risolvere altri “simili eventuali inconvenienti” ma, “ ove lo ritenga, potrà correggere, modificare o integrare la disciplina residua”.
La pronuncia infine chiarisce la questione degli effetti della declaratoria di illegittimità sugli organi parlamentari in funzione, specificando che, sia in conseguenza della speciale retroattività delle dichiarazioni di illegittimità che colpiscono solo i rapporti pendenti e non quelli già chiusi, sia per il principio della continuità dello Stato, in particolare dei suoi organi costituzionali, essi si produrrano solo “in occasione di una nuova consultazione elettorale” e non toccheranno “gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto”.

Il 27 febbraio, il Presidente della Corte costituzionale, nel corso della relazione sulla giurisprudenza del 2013 e con riferimento alla sentenza n.1 del 2014, ha rilevato che “la legge elettorale deve prevedere un meccanismo di trasformazione dei voti in seggi che, pur assicurando la necessaria rappresentanza alle diverse articolazioni della società civile, miri a rendere possibile la formazione di governi stabili, fondati su maggioranze non fluttuanti”.

Ne consegue che, “in materia elettorale, pertanto, l’arco delle scelte del legislatore è molto ampio, a condizione che non venga irragionevolmente alterato il rapporto di proporzionalità, e quindi l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità, realizzabile con plurimi strumenti, tutti costituzionalmente compatibili, a condizione che l’unao l’altra non subiscano riduzioni così drastiche da mettere in pericolo le condizioni minime di democraticità del sistema o della sua possibilità di funzionamento”.

Il Presidente della Consulta avverte che “si tratta –in questo e in tutti gli altri casi prospettabili –di un equilibrio dinamico, giacché la Costituzione non si limita a preservare l’essenza della proiezione rappresentativa, in una visione statica di mero rispecchiamento delle proporzioni tra i vari gruppi politici esistenti nella società civile, ma è protesa a rendere efficace ed attuabile l’indirizzo politico del Governo e della maggioranza parlamentare, vero motore del sistema, come emerge dagli artt. 92 ss. della stessa Costituzione”.

 

 

La discussione al Senato

L’8 agosto 2013, il Senato aveva deliberato all’unanimità l’urgenza dell’esame dei disegni di legge nn. 356, 396, 406, 432, 559, 674 e 685 in materia elettorale e lo stesso giorno la 1° Commissione Affari costituzionali ne aveva avviato l’esame.

Nelle sedute successive, il dibattito, esteso anche al progetto di legge 1029, si era concentrato soprattutto sulle questioni: dell’opportunità di una riforma della legge elettorale in attesa delle riforme costituzionali; sull’individuazione degli aspetti problematici dell’attuale sistema elettorale (premio di maggioranza e, quindi, costituzione di maggioranze omogenee alla Camera e al Senato; rapporto tra elettori ed eletti); sulla validità e fattibilità di un ritorno al sistema elettorale previgente, la cosiddetta legge Mattarella. In questo contesto, veniva concordata la seguente ipotesi di lavoro. Si prevedeva, per la Camera dei deputati, l’attribuzione del 20 per cento dei seggi con metodo proporzionale, senza voto di preferenza, su liste circoscrizionali di candidati nelle 26 circoscrizioni attuali e dell’80 per cento dei seggi con metodo proporzionale in ambito circoscrizionale, su liste di candidati in collegi plurinominali collegate reciprocamente con le liste circoscrizionali. I collegi plurinominali sono tendenzialmente di ambito provinciale o sub-provinciale. Anche al Senato, ogni regione, salvo la Valle d’Aosta, il Molise e il Trentino-Alto Adige, sarebbe stata suddivisa in collegi plurinominali. In entrambe le Camere il premio di maggioranza (340 seggi alla Camera e 170 al Senato) sarebbe stato attribuito a livello nazionale alla lista o coalizione di liste circoscrizionali con il medesimo contrassegno che avrebbe ottenuto almeno il 40 per cento dei voti a livello nazionale. Al Senato, i seggi “incrementali” sarebbero stati distribuiti tra le regioni e, in ambito regionale, tra i collegi plurinominali, in base alle cifre elettorali in ordine decrescente. In questa ipotesi rientrava anche la previsione di norme sulla rappresentanza di genere e sulle soglie di sbarramento.

Successivamente venivano presentati due ordini del giorno: il primo, dei gruppi Partito democratico, Sel e Scelta civica, che prevedeva un secondo turno di votazioni per l’attribuzione del premio di maggioranza tra le due coalizioni con maggiori consensi, qualora nessuna di esse raggiungesse, al primo turno, la maggioranza assoluta o almeno il 40 o 45 per cento dei voti o dei seggi. Il secondo, della Lega Nord, proponeva il ritorno al sistema elettorale precedente al 2005 (legge Mattarella). In seguito, un terzo ordine del giorno veniva presentato dal gruppo Movimento 5 stelle, prevedendo che l’assegnazione dei seggi della Camera dei deputati avvenisse sulla base di circoscrizioni piccole, corrispondenti alle province e con la formula dei divisori (d’Hondt), senza recupero di resti a livello sovra circoscrizionale. Quanto al Senato, si proponeva che le candidature avvenissero sulla base di circoscrizioni subregionali corrispondenti alle province, con assegnazione di seggi in ambito regionale e una formula ispirata a quella della legge elettorale belga, fondata sul metodo dei divisori, ma corretto. Solo il primo ordine del gorno è stato messo in votazione, e non approvato (seduta pomeridiana del 12 novembre 2013).

Nella seduta del 4 dicembre, cioè nello stesso giorno in cui è stata resa nota la decisione della Corte costituzionale, veniva costituito un comitato ristretto, con il compito di riferire alla Commissione, entro il mese di gennaio, sulla possibilità di conseguire un consenso ampio su una proposta di riforma, con la conseguente predisposizione di un testo unificato. Venivano quindi accantonati gli altri ordini del giorno.

istat

Lazio

Terza Giornata italiana della statistica
Iniziative sul territorio
Evento, lunedì 21 ottobre 2013
9° Censimento industria e servizi
Nel Lazio le attività Non Profit crescono del 33,5% negli ultimi 10 anni
Comunicato stampa, venerdì 6 settembre 2013
Censimento 2011: rilevazione e risultati
Ciclo di incontri per illustrare caratteristiche della popolazione e numeri della “macchina” censuaria
Evento, giovedì 30 maggio 2013
Seconda Giornata italiana della statistica
Le sedi territoriali dell’Istat danno vita ad una serie di iniziative in collaborazione con enti e istituzioni locali
venerdì 19 ottobre 2012
Iniziative dell’URC Lazio presentate alla GIS
In occasione della prima Giornata Italiana della Statistica sono stati presentati i progetti di diffusione del censimento e della cultura statistica che l’URC Lazio ha realizzato in alcune scuole
mercoledì 22 febbraio 2012
Appello Istat ai cittadini di Latina
A Latina sono ancora molti i residenti che non hanno restituito il questionario del 15° Censimento generale della popolazione
Comunicato territoriale, venerdì 27 gennaio 2012

disoccupati – istat –

disoccupati

Occupati e disoccupati (mensili)
A febbraio il tasso di disoccupazione è pari al 13% sostanzialmente stabile su gennaio
Periodo di riferimento: Febbraio 2014
Pubblicato: martedì 1 aprile 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disoccupatiinattivilavorooccupatistatistica flash
Indicatori del lavoro nelle imprese
L’Istat diffonde gli indicatori su ore lavorate, posti vacanti e costo del lavoro per il IV trimestre 2013
Periodo di riferimento: IV trimestre 2013
Pubblicato: martedì 18 marzo 2014
Argomento: Industria e costruzioniLavoroServizi
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: costo del lavorodisoccupatiimpreseindustrialavorolavoro dipendentelavoro impreseoccupationeri socialiore lavorateposti vacantiretribuzioniservizistatistica flash
Forze di lavoro – dati trasversali trimestrali
L’indagine fornisce trimestralmente le stime dei principali aggregati dell’offerta di lavoro
Periodo di riferimento: 1° trim. 2004 – 4° trim. 2013
Pubblicato: mercoledì 12 marzo 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: File standard
Tag: disoccupatilavoromicrodatioccupati
Forze di lavoro – dati trasversali trimestrali
L’indagine fornisce trimestralmente le stime dei principali aggregati dell’offerta di lavoro
Periodo di riferimento: 1° trim. 2009 – 4° trim. 2013
Pubblicato: mercoledì 12 marzo 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: File per la ricerca
Tag: disoccupatilavoromicrodatioccupati
Occupati e disoccupati (mensili)
A gennaio il tasso di disoccupazione è pari al 12,9% (+0,2 punti percentuali su dicembre)
Periodo di riferimento: Gennaio 2014
Pubblicato: venerdì 28 febbraio 2014
Argomento: Lavoro
Tag: disoccupatiinattivilavorooccupatistatistica flash
Occupati e disoccupati (trimestrali)
Nel IV trimestre 2013 il numero degli occupati si riduce di 397 mila unità su base annua
Periodo di riferimento: IV trimestre 2013
Pubblicato: venerdì 28 febbraio 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disoccupatiinattivilavorooccupatistatistica flash
Occupati e disoccupati (annuali)
Nella media del 2013 il numero degli occupati si riduce di 478 mila unità in confronto al 2012
Periodo di riferimento: Anno 2013
Pubblicato: venerdì 28 febbraio 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disoccupatiinattivilavorooccupatistatistica flash
La rilevazione sulle forze di lavoro
La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro rappresenta la principale fonte statistica sul mercato del lavoro italiano
Periodo di riferimento: III trimestre 2013
Pubblicato: venerdì 21 febbraio 2014
Tag: disoccupatilavorooccupatiprofessioni
Posti vacanti – Stime preliminari
Disponibili on line le stime preliminari del tasso di posti vacanti nell’industria e nei servizi
Periodo di riferimento: 4 trimestre 2013
Pubblicato: venerdì 14 febbraio 2014
Argomento: Industria e costruzioniLavoroServizi
Tipo di documento: Novità
Tag: disoccupatiindustrialavorolavoro impreseoccupatiposti vacanti
Occupati e disoccupati (mensili)
A dicembre il tasso di disoccupazione è pari al 12,7% (-0,1 punti percentuali su novembre)
Periodo di riferimento: Dicembre 2013
Pubblicato: venerdì 31 gennaio 2014
Argomento: Lavoro
Tipo di documento: Comunicato stampa
Tag: disoccupatiinattivilavorooccupatistatistica flash
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  • 31Mar

    Modalità di rilascio del CUD

    Data pubblicazione: 31/03/2014In osservanza dell’obbligo di trasmissione della certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente, pensione e assimilati (CUD) nei termini previsti dalla legge, l’Istituto ha reso disponibile il  CUD in modalità telematica – già dalla fine dello scorso mese di febbraio – nella sezione Servizi al cittadino del portale www.inps.it. Il certificato può essere visualizzato e stampato dall’utente, previa identificazione tramite PIN.
    Ai cittadini in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata CEC-PAC noto all’Istituto, il CUD viene invece recapitato alla casella PEC corrispondente. È comunque possibile richiedere ed ottenere il documento in tempo reale utilizzando le altre modalità alternative descritte nella circolare n. 45 del 28 marzo 2014.

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  • 31Mar

    Cessione del quinto della pensione

    Data pubblicazione: 31/03/2014

    Il decreto del 24 marzo 2014 del Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento del Tesoro, ha indicato i tassi effettivi globali medi (TEGM) praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari, rilevati dalla Banca d’Italia e in vigore per il periodo d’applicazione 1° aprile – 30 giugno 2014.
    In particolare, per i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione, i valori dei tassi applicati sono i seguenti:

     

     
    Classi di importo in euro Tassi medi Tassi soglia usura
    Fino a 5.000,00 12,08 19,1000
    Oltre 5.000,00 11,50 18,3750

    Ne consegue che i tassi soglia TAEG da utilizzare per i prestiti con cessione del quinto della pensione, finalizzata alla concessione di prodotti di finanziamento a pensionati, variano come segue:

     

     
    Classi di età del pensionato(*) Fino a 5.000,00 euro Oltre 5.000,00 euro
    Fino a 59 anni 9,01 9,05
    60 – 69 anni 10,61 10,65
    70 – 79 anni 13,21 13,25

    (*) Le classi di età comprendono il compleanno dell’età minima della classe; l’età si intende a fine piano.
    Le suddette modifiche saranno operative con decorrenza 1° aprile 2014.
    Messaggio n. 3669 del 28 marzo 2014

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  • 31Mar

    Video. Opportunità Welfare giovani GDP

    Data pubblicazione: 31/03/2014Da sempre Inps Gestione Dipendenti Pubblici promuove iniziative in favore dei figli degli iscritti al suo Fondo Credito, per aiutarli a studiare, socializzare e avvicinarsi al mondo del lavoro, quali borse di studio, ospitalità nei convitti e tirocini formativi.

    Nel Video dal titolo Opportunità welfare giovani – Gestione dipendenti pubblici, viene offerta una panoramica dei benefici ai quali si può accedere.
    Guarda il video

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  • 31Mar

    Elenchi nominativi agricoli 2013

    Data pubblicazione: 31/03/2014Pubblicati il 31 marzo 2014 nella pagina Avvisi della sezione Avvisi e concorsi, ai sensi dell’art.38, comma 6, L.6 luglio 2011, n. 111, gli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli, relativi all’anno 2013.

    Gli elenchi resteranno visualizzabili sino al 18 aprile 2014.
    Clicca qui per consultare gli elenchi

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  • 27Mar

    Video: Lavoro domestico

    Data pubblicazione: 27/03/2014Agevolare le famiglie negli adempimenti legati all’assunzione di un lavoratore domestico, come le comunicazioni obbligatorie, da fare all’Inps al momento dell’assunzione, in caso di variazioni o di cessazione del rapporto di lavoro, e il versamento trimestrale dei contributi. Questo il fine dell’Istituto che, In vista della prossima scadenza del 10 aprile per il versamento dei contributi del primo trimestre, propone un video dedicato far conoscere i servizi online offerti ai datori di lavoro. Tra questi il pagamento dei contributi tramite il servizio “Pagamento lavoratori domestici”, disponibile nell’app Inps Servizi Mobile.

    Guarda il Video

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  • 27Mar

    Prestazioni economiche di malattia, maternità e tubercolosi

    Data pubblicazione: 27/03/2014Con la circolare n. 44 del 26 marzo 2014, vengono comunicati gli importi giornalieri in base ai quali determinare le prestazioni economiche relative alle indennità di malattia, di maternità/paternità e tubercolosi, con riferimento a periodi di paga compresi nell’anno 2014. Relativamente all’indennità di tubercolosi, i criteri indicati nella circolare valgono soltanto per i primi 180 giorni di assistenza per coloro che hanno diritto all’indennità di malattia; per le restanti categorie aventi diritto all’indennità di tubercolosi ma non a quella di malattia, le prestazioni devono essere erogate commisurandole alla misura fissa. Nella circolare, inoltre, sono riportati anche gli importi di riferimento per altre prestazioni, quali, ad esempio, l’indennità di malattia e di degenza ospedaliera per i lavoratori iscritti alla Gestione separata, gli assegni di maternità concessi dai Comuni e quelli dello Stato concessi dall’Inps.

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  • 27Mar

    Mutui GDP: certificazione interessi

    Data pubblicazione: 27/03/2014Si comunica che sono disponibili le certificazioni degli interessi passivi per i mutui erogati agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali della Gestione dipendenti pubblici.
    Per accedere alle certificazioni il percorso è Menu Servizi online > exInpdap (Codice Fiscale e PIN)>Per area tematica>Credito > Consultazioni > Mutui Ipotecari Edilizi – Consultazione Certificazione Interessi Passivi> Certificazione Interessi.

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  • 26Mar

    Salvaguardati: situazione al 7 marzo

    Data pubblicazione: 26/03/2014Il Direttore Generale dell’Inps, Mauro Nori, ha comunicato, nel corso dell’audizione tenutasi oggi in Commissione Lavoro alla Camera, i dati che riepilogano la situazione delle operazioni di salvaguardia con l’indicazione delle certificazioni inviate e delle pensioni liquidate al 7/3/2014.

     

     

    Report con i dati aggiornati al 7 marzo

     

    Per altre notizie pubblicate sul tema, vai alla pagina Salvaguardia

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  • 25Mar

    Attivazione convenzioni con medici specialisti e strutture sanitarie esterne

    Data pubblicazione: 25/03/2014Temporaneamente, e fino alla realizzazione della sezione “Medici specialisti e strutture sanitarie” all’interno dell’albo informatizzato dei fornitori, alla sottoscrizione delle convenzioni per l’attivazione a livello territoriale di collaborazioni con strutture sanitarie esterne – pubbliche o private – ovvero medici specialisti in materia di accertamenti sanitari, sono stati delegati, previa adozione degli atti amministrativi previsti, i Direttori regionali dell’Inps individuati con riferimento al luogo di domicilio dei medici specialisti o della sede ove sono ubicate le strutture sanitarie da convenzionare. L’attivazione di una convenzione presuppone un apposito avviso che verrà reso pubblico mediante richiesta di pubblicazione sul sito dell’Istituto per un periodo di almeno trenta giorni ed invio all’Ordine dei Medici della Provincia di riferimento. Nella circolare n. 38 del 25 marzo 2014 sono riportate le modalità di partecipazione alla selezione e i criteri di selezione, graduatoria e nomina dei soggetti selezionati.

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  • 25Mar

    Pagamento pensioni gestioni pubbliche, spettacolo e sportivi professionisti

    Data pubblicazione: 25/03/2014A partire dal mese di maggio 2014, le pensioni e le quote di pensione corrisposte in Italia dalle gestioni dei lavoratori pubblici, dello spettacolo e degli sportivi professionisti, saranno poste in pagamento con le stesse modalità previste dai contratti stipulati da Inps con banche e Poste Italiane per il pagamento delle pensioni delle gestioni private e attraverso analogo colloquio telematico bidirezionale con gli Enti pagatori. L’introduzione del nuovo sistema di pagamento delle pensioni non modifica le date di pagamento delle pensioni pubbliche e dello sport/spettacolo, che continueranno ad essere disponibili con la consueta data di valuta. Nelmessaggio n. 3506 del 24 marzo 2014 sono descritte in dettaglio le modalità di pagamento previste e quelle relative alle azioni da intraprendere nel caso in cui gli interessati riscontrino inesattezze nelle informazioni memorizzate negli archivi Inps, che l’Istituto ha inviato loro con richiesta di integrazione o correzione delle stesse.

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