Archivi giornalieri: 11 aprile 2014

Sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro

La salute e la sicurezza sul luogo di lavoro riguardano anche i lavoratori che devono essere consapevoli delle condizioni del proprio ambiente di lavoro, nonché diventare soggetti attivi nella formazione, nell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, nella valutazione dei rischi e nella prevenzione.

Il Testo di riferimento per conoscere le regole e i rischi è il “Testo Unico della sicurezza sul lavoro” (D.Lgs. 81/2008, così come modificato dal D. lgs. 106/2009), elaborato nel pieno rispetto delle direttive comunitarie incentrate sulla programmazione e sulla partecipazione di tutti i soggetti coinvolti sul luogo di lavoro.

Il Testo elenca le misure generali di tutela del sistema di sicurezza aziendale, che viene poi integrato dalle misure di sicurezza previste per specifici rischi o settori di attività (es. movimentazione manuale di carichi, videoterminali, agenti fisici, biologici e cancerogeni, etc.).

Sono previste quindi attività formative (informazione, addestramento) rivolte ai lavoratori e anche alle diverse figure interessate dalla materia della sicurezza e prevenzione sul luogo di lavoro (secondo le indicazioni individuate nell’Accordo Stato/Regione del 21 dicembre 2011, allegato A).

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, unitamente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, all’Inail ed ad altre istituzioni pubbliche e private quali l’Inail, realizza numerose iniziative per la divulgazione della cultura della sicurezza per creare una generazione di lavoratori consapevoli dei rischi che si incontrano sul luogo di lavoro e dei comportamenti che si devono tenere negli ambienti di lavoro.

Il Decreto Legge 76/2013 (convertito dalla L. 99/2013) ha rivalutato le sanzioni e le ammende previste per le contravvenzioni della normativa in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro. Con la Nota ministeriale n. 12059 del 2 luglio 2013 è stato chiarito che l’incremento è escluso per le sanzioni antecedenti il 2 luglio 2013, mentre la Circolare ministeriale n. 35/2013 ha definito le modalità di applicazione della rivalutazione e la destinazione delle relative somme derivanti dai nuovi incassi.

Per saperne di più visita il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla sezione Sicurezza sul lavoro.

Sicurezza nei lavori

Sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico, a Roma seminario sulle ‘nuove regole’

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In una giornata di studio svoltasi presso la Direzione Centrale dell’Inail è stato fatto il punto della situazione dopo la recente evoluzione legislativa e normativa che ha regolamentato il settore dei lavori elettrici sotto tensione. Nella sezione ‘focus’ di Canale Sicurezza gli interventi dei partecipanti.

ROMA – Il nuovo assetto relativo alla produzione e alla trasmissione dell’energia elettrica in Italia presenta un quadro molto cambiato rispetto al passato che, per diversi motivi, sta spingendo sempre di più gli attuali operatori del settore elettrico ad una organizzazione aziendale che preveda la possibilità di intervenire sui componenti in presenza di “rischio elettrico”. Tra questi motivi, va evidenziata la presenza di una pluralità di soggetti produttori e distributori di energia elettrica con la contestuale crescente esigenza di un esercizio privo di interruzioni. Il Testo Unico sulla Sicurezza pone precisi adempimenti a carico del datore di lavoro affinché siano adottate le necessarie misure tecniche ed organizzative tese ad eliminare o a ridurre al minimo il rischio di natura elettrica e perché vengano individuati i dispositivi di protezione individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro.

Regole nuove in contesto lavorativo particolare. Questi obblighi si estrinsecano in maniera differenziata a seconda del livello di tensione delle parti attive, prossime o in vicinanza, che possono costituire fonte di pericolo durante le attività lavorative. In particolare, fare lavori sotto tensione è consentito a determinate condizioni in rapporto alla categoria del sistema elettrico, al livello di organizzazione aziendale e alla formazione degli addetti. I criteri con cui le aziende possono operare nei sistemi elettrici di categoria II e III sono stati stabiliti con il decreto 4 febbraio 2011, emanato in base all’art. 82 comma 2 del decreto legislativo 81/2008, che ha ravvisato la necessità di regolamentare il settore dei lavori elettrici sotto tensione in relazione alle particolari metodologie di lavoro da adottare, nonché alla specifica professionalità richiesta agli operatori del settore. Nella mutata cornice legislativa l’applicazione della normativa tecnica gioca un ruolo fondamentale, fra l’altro, per l’applicazione delle corrette procedure di lavoro, nella scelta e nell’utilizzo degli idonei dispositivi di sicurezza individuale e negli aspetti relativi alla formazione specialistica degli operatori e degli addetti in questo delicato contesto lavorativo.

Una giornata di studio organizzata dall’Inail, disponibili gli interventi dei relatori. Per fare il punto in questa materia così delicata, l’Inail ha promosso un seminario nazionale dedicato alla sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico, organizzato dal Dipartimento Certificazione e Conformità, dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) e dalla Direzione Centrale Prevenzione. Articolato in due sessioni, l’incontro di approfondimento ha passato in rassegna gli aspetti normativi conseguenti all’emanazione del decreto attuativo 4 febbraio 2011 e in accordo con le direttive Cee, puntando poi l’attenzione sulla formazione specialistica per gli operatori e sulla sicurezza nelle operazioni di verifica degli impianti elettrici in bassa tensione. Nella sezione ‘focus’ di Canale Sicurezza è possibile leggere e scaricare gli interventi dei partecipanti ai lavori del seminario. 

 

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Aran

 

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE11/04/2014

 

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 aprile 2014, n. 8479FISCALE

Tributi – Iva – Cartella di pagamento – Impugnazione della cartella – Assenza di motivazioni della cartella esattoriale – Non sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 aprile 2014, n. 8491LAVORO

Lavoro – Apposizione del termine – Illegittimità della clausola – Indennità omnicomprensiva del cd. “collegato lavoro” – Contrarietà alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 21 marzo 2014, n. 6650FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Procedimento – Appello incidentale – Tardivo – Contenuto – Questioni diverse da quelle prospettate con l’appello principale – Ammissibilità

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 25 marzo 2014, n. 6950FISCALE

Tributi – TARSU – Omessa dichiarazione – Sanzione – Applicabilità – Soltanto per la prima annualità

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 aprile 2014, n. 7658FISCALE

Tributi – Accertamento – Metodo induttivo – Accertamento fondato sui fattori-indice provenienti da parametri e calcoli statistici qualificati – Presunzioni – Legittimità – Onere di prova a carico del contribuente che il reddito presunto non esiste o è minore

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 02 aprile 2014, n. 7665FISCALE

Tributi – Riscossione – Fermo di bene mobile registrato – Avviso di fermo – Obbligazioni di natura extratributaria – Atto autonomamente impugnabile

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 febbraio 2014, n. 2320FISCALE

Società – Società a responsabilità limitata – Organi sociali – Amministrazione – Atto estraneo all’oggetto sociale – Validità – Condizioni – Autorizzazione assembleare – Sufficienza – Limiti – Opponibilità dell’atto alla società – Fattispecie in tema di fideiussione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 07 marzo 2014, n. 5358FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Procedimento – Disposizioni comuni ai vari gradi del procedimento – Notificazioni – Termini

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 aprile 2014, n. 8303FISCALE

Tributi – Condono fiscale – Art. 12, della Legge n. 289/2002 – Ruoli emessi per la riscossione di somme dovute allo stato da dipendente condannato per danno erariale – Applicabilità

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 aprile 2014, n. 8403LAVORO, FISCALE

Professionisti – Consulente del lavoro – Condono previdenziale – Tardiva allegazione della riserva di ripetizione – Ispezione Inps – Responsabilità professionale – Accertamento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 10 aprile 2014, n. 8458FISCALE

Fallimento ed altre procedure concorsuali – Fallimento – Creditori – Danni subiti nella propria sfera individuale, in conseguenza di atti dolosi o colposi compiuti dall’amministratore – Risarcimento danni – Azione diretta nei confronti degli amministratori – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 21 marzo 2014, n. 6676FISCALE

Tributi – Tributi locali – Tassa sui marmi – Tributo di effetto equivalente a un dazio doganale all’esportazione – Incompatibilità con la normativa europea

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 25 marzo 2014, n. 3LAVORO

Determinazione delle tariffe minime per prestazioni di lavoro di facchinaggio per la Provincia di Terni, biennio 2014-2014

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DECRETO

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 28 febbraio 2014LAVORO

Autorizzazione all’Avvocatura dello Stato ad assumere la rappresentanza e difesa della Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nei giudizi attivi e passivi avanti alle autorità giudiziarie, i collegi arbitrali, le giurisdizioni amministrative e speciali

PRASSI

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

COMUNICATO

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 10 aprile 2014LAVORO

Determinazione del costo medio orario del lavoro per il personale dipendente da imprese esercenti attività di installazione, manutenzione e gestione impianti, con decorrenza gennaio 2014.

MINISTERO INTERNO

CIRCOLARE

MINISTERO INTERNO – Circolare 23 marzo 2014, n. 9276LAVORO

Decreto Legislativo 13 febbraio 2014, n. 12, recante “Attuazione della direttiva 2011/51/UE, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale”

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE11/04/2014

 

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

ORDINANZA

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 10 aprile 2014, n. 8491COOPERATIVE, EDILIZIA

Lavoro – Apposizione del termine – Illegittimità della clausola – Indennità omnicomprensiva del cd. “collegato lavoro” – Contrarietà alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo

LEGISLAZIONE

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 25 marzo 2014, n. 3COOPERATIVE

Determinazione delle tariffe minime per prestazioni di lavoro di facchinaggio per la Provincia di Terni, biennio 2014-2014

PRASSI

MINISTERO INTERNO

CIRCOLARE

MINISTERO INTERNO – Circolare 23 marzo 2014, n. 9276EDILIZIA

Decreto Legislativo 13 febbraio 2014, n. 12, recante “Attuazione della direttiva 2011/51/UE, che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale”

Caccia al tesoro

 

 Il colloquio di Papa Francesco con un gruppo di giovani fiamminghi ·

05 aprile 2014

 E adesso ti faccio io una domanda: dove riposa il tuo cuore?

Loro fanno parte di un gruppo di giovani, nato durante la Gmg di Rio, perché a Rio hanno voluto comunicare anche agli altri giovani fiamminghi cosa hanno fatto lì; e sono un gruppo di 12 — gli altri sono qui fuori, tra l’altro — sono venuti anche con…

…ma io voglio salutarli, gli altri, dopo, sì!

Allora lo possiamo organizzare… E loro fanno veramente questo lavoro di entrare, penetrare nei media come giovani, partendo dalla loro ispirazione cristiana. È anche in quel senso che vogliono porle delle domande. Lei, invece, non è credente — loro sono quindi quattro, di quel gruppo — lei non è credente, ma ci sembrava anche importante, perché siamo una società molto laica, nelle Fiandre, e sappiamo che abbiamo un messaggio per tutti. Quindi lei era molto contenta…

Ah, mi piace! Tutti siamo fratelli!

Veramente, sì. La prima domanda è: grazie per avere accettato la nostra richiesta; ma: perché l’ha accolta?

Quando io sento che un giovane o una giovane ha inquietudine, io sento come mio dovere di servire questi giovani, di dare un servizio a questa inquietudine, perché questa inquietudine è come un seme, e poi andrà avanti e darà frutti. E io in questo momento sento che con voi sto facendo un servizio a quello che è più prezioso, in questo momento, che è la vostra inquietudine.

Un ragazzo Ognuno, in questo mondo, cerca di essere felice. Ma noi ci siamo chiesti: lei è felice? e perché?

Assolutamente, assolutamente, sono felice. E sono felice perché… non so perché… forse perché ho un lavoro, non sono un disoccupato, ho un lavoro, un lavoro da pastore! Sono felice perché ho trovato la mia strada nella vita e fare questa strada mi fa felice. Ed è anche una felicità tranquilla, perché a questa età non è la stessa felicità di un giovane, c’è una differenza. Una certa pace interiore, una pace grande, una felicità che viene anche con l’età. E anche con un cammino che ha avuto sempre problemi; anche adesso ci sono i problemi, ma questa felicità non va via con i problemi, no: vede i problemi, li soffre e poi va avanti; fa qualcosa per risolverli e va avanti. Ma nel profondo del cuore c’è questa pace e questa felicità. È una grazia di Dio, per me, davvero. È una grazia. Non è merito proprio.

Un ragazzo In molti modi lei ci manifesta il suo grande amore per i poveri e per le persone ferite. Perché questo è così importante per lei?

Perché questo è il cuore del Vangelo. Io sono credente, credo in Dio, credo in Gesù Cristo e nel suo Vangelo, e il cuore del Vangelo è l’annuncio ai poveri. Quando tu leggi le Beatitudini, per esempio, o tu leggi Matteo 25, tu vedi lì come Gesù è chiaro, in questo. Il cuore del Vangelo è questo. E Gesù dice di se stesso: «Sono venuto ad annunciare ai poveri la liberazione, la salute, la grazia di Dio…». Ai poveri. Quelli che hanno bisogno di salvezza, che hanno bisogno di essere accolti nella società. Poi, se tu leggi il Vangelo, vedi che Gesù aveva una certa preferenza per gli emarginati: i lebbrosi, le vedove, i bambini orfani, i ciechi… le persone emarginate. E anche i grandi peccatori… e questa è la mia consolazione! Sì, perché lui non si spaventa neppure del peccato! Quando trovò una persona come Zaccheo, che era un ladro, o come Matteo, che era un traditore della patria per i soldi, lui non si è spaventato! Li ha guardati e li ha scelti. Anche questa è una povertà: la povertà del peccato. Per me, il cuore del Vangelo è dei poveri. Ho sentito, due mesi fa, che una persona ha detto, per questo parlare dei poveri, per questa preferenza: «Questo Papa è comunista». No! Questa è una bandiera del Vangelo, non del comunismo: del Vangelo! Ma la povertà senza ideologia, la povertà… E per questo io credo che i poveri sono al centro dell’annuncio di Gesù. Basta leggerlo. Il problema è che poi questo atteggiamento verso i poveri alcune volte, nella storia, è stato ideologizzato. No, non è così: l’ideologia è un’altra cosa. È così nel Vangelo, è semplice, molto semplice. Anche nell’Antico Testamento si vede questo. E per questo io li metto al centro, sempre.

Una ragazza Io non credo in Dio, ma i suoi gesti e i suoi ideali mi ispirano. Forse lei ha un messaggio per tutti noi, per i giovani cristiani, per le persone che non credono o hanno un altro credo o credono in modo diverso?

Per me si deve cercare, nel modo di parlare, l’autenticità. E per me l’autenticità è questa: io sto parlando con dei fratelli. Tutti siamo fratelli. Credenti, non credenti, o di questa confessione religiosa o dell’altra, ebrei, musulmani… tutti siamo fratelli. L’uomo è al centro della storia, e questo per me è molto importante: l’uomo è al centro. In questo momento della storia, l’uomo è stato buttato via dal centro, è scivolato verso la periferia, e al centro — almeno in questo momento — è il potere, il denaro. E noi dobbiamo lavorare per le persone, per l’uomo e la donna, che sono l’immagine di Dio. Perché i giovani? Perché i giovani — riprendo quello che ho detto all’inizio — sono il seme che darà frutto lungo il cammino. Ma anche in rapporto con quello che dicevo adesso: in questo mondo, dove al centro è il potere, il denaro, i giovani sono cacciati via. Sono cacciati via i bambini — non vogliamo bambini, ne vogliamo di meno, famiglie piccole: non si vogliono i bambini. Sono cacciati via gli anziani: tanti anziani muoiono per una eutanasia nascosta, perché non si ha cura di loro e muoiono. E adesso sono cacciati via i giovani. Pensate che in Italia, per esempio, la disoccupazione giovanile dai 25 anni in giù è quasi del 50 per cento; in Spagna è del 60 per cento, e in Andalusia, nel Sud della Spagna, è del 70 per cento quasi… Non so la percentuale di disoccupazione in Belgio quale sia…

…un po’ meno: 5-10 per cento…

È poco. È poco, grazie a Dio. Ma pensate voi cosa significa una generazione di giovani che non hanno lavoro! Tu puoi dirmi: «Ma possono mangiare, perché la società dà loro da mangiare». Sì, ma questo non è sufficiente, perché non hanno l’esperienza della dignità di portare il pane a casa. E questo è il momento della “passione dei giovani”. Noi siamo entrati in una cultura dello scarto: quello che non serve a questa globalizzazione, si scarta. Gli anziani, i bambini, i giovani. Ma così si scarta il futuro di un popolo, perché nei bambini e giovani e negli anziani è il futuro di un popolo. I bambini e i giovani, perché porteranno avanti la storia, e gli anziani sono quelli che devono darci la memoria di un popolo, come è andato il cammino di un popolo. E se si scartano, avremo un gruppo di gente senza forza, perché non avrà tanti giovani e bambini, e senza memoria. E questo è gravissimo! E per questo io credo che dobbiamo aiutare i giovani perché possano avere il ruolo nella società che in questo momento storico difficile ci vuole.

Ma lei ha un messaggio specifico, molto concreto per noi, affinché noi — magari — possiamo ispirare altre persone, come fa lei? Anche persone che non credono?

Ha detto una parola molto importante: “concreto”. È una parola importantissima, perché nella concretezza della vita tu vai avanti; con le idee solo, non vai avanti! Questo è molto importante. E credo che voi giovani dobbiate andare avanti con questa concretezza della vita. Tante volte anche con azioni legate alle situazioni, perché si deve prendere questo, questo… ma anche con le strategie… Io ti dirò una cosa. Ho parlato, per il mio lavoro, anche a Buenos Aires, con tanti giovani politici, che passavano a salutarmi. E sono contento perché loro, siano di sinistra, siano di destra, loro parlano una nuova musica, un nuovo stile di politica. E questo a me dà speranza. E io credo che la gioventù, in questo momento, deve prendere il largo e andare avanti. Che siano coraggiosi! Questo a me dà speranza. Non so se ho risposto: concretezza nelle azioni.

Un ragazzo Quando leggo i giornali, quando mi guardo intorno, mi chiedo se la razza umana sia veramente capace di prendersi cura di questo mondo e della stessa razza umana. Lei condivide questo mio dubbio? (la traduttrice) … Scartiamo, come lei diceva. Anche lei sente questo dubbio qualche volta, di dubitare e di dirsi: ma Dio, dov’è in tutto questo?

Io mi faccio due domande, su questa questione: dove è Dio e dove è l’uomo? È la prima domanda che, nel racconto della Bibbia, Dio fa all’uomo: «Adamo, dove sei?». È la prima domanda all’uomo. E anch’io mi domando, adesso: «Tu, uomo di questo secolo XXI, dove stai?». E questo mi fa pensare anche all’altra domanda: «Tu, Dio, dove sei?». Quando l’uomo trova se stesso, cerca Dio. Forse non riesce a trovarlo, ma va su una strada di onestà, cercando verità, per una strada di bontà e una strada di bellezza. Per me, una persona giovane che ama la verità e la cerca, ama la bontà ed è buona, è una buona persona, e cerca e ama la bellezza, è su una buona strada e troverà Dio di sicuro! Prima o poi lo troverà! Ma la strada è lunga e alcune persone non la trovano, nella vita. Non la trovano in maniera cosciente. Ma sono tanto veri e onesti con se stessi, tanto buoni e tanto amanti della bellezza, che alla fine hanno una personalità molto matura, capace di un incontro con Dio, che è sempre una grazia. Perché l’incontro con Dio è una grazia. Noi possiamo fare la strada… Alcuni lo incontrano nelle altre persone… È una strada da fare… Ognuno deve incontrarlo personalmente. Dio non si incontra per sentito dire, né si paga per incontrare Dio. È una strada personale, dobbiamo incontrarlo così. Non so se ho risposto alla tua domanda…

Siamo tutti umani e facciamo degli errori. Cosa hanno insegnato a lei i suoi errori?

Ho sbagliato, sbaglio… Nella Bibbia si dice, nel Libro della Sapienza, che l’uomo più giusto sbaglia sette volte al giorno!… Per dire che tutti sbagliano… Si dice che l’uomo sia l’unico animale che cade due volte nello stesso punto, perché non impara subito dai suoi sbagli. Uno può dire: «Io non ho sbagliato», ma non migliora; questo ti porta alla vanità, alla superbia, all’orgoglio… Io penso che gli sbagli anche nella mia vita sono stati e sono grandi maestri di vita. Grandi maestri: ti insegnano tanto. Ti umiliano anche, perché uno può sentirsi un superuomo, una superdonna, e poi sbagli, e questo ti umilia e ti mette al tuo posto. Io non direi che da tutti i miei sbagli ho imparato: no, credo che da alcuni non ho imparato perché sono testardo, e non è facile imparare. Ma da tanti sbagli ho imparato, e questo mi ha fatto bene, mi ha fatto bene. E anche riconoscere gli sbagli è importante: ho sbagliato qui, ho sbagliato là, sbaglio là… E anche essere attento per non tornare allo stesso sbaglio, allo stesso pozzo… È una cosa buona, il dialogo con i propri sbagli, perché loro ti insegnano; e la cosa importante è che ti aiutano a diventare un po’ più umile, e l’umiltà fa tanto bene, tanto bene alla gente, a noi, ci fa tanto bene. Non so se questa era la risposta…

La traduttrice Ha un esempio concreto, di come ha imparato da uno sbaglio? Lei (la ragazza che ha fatto la domanda) osa…

No, io lo dirò, l’ho scritto in un libro, è pubblico. Per esempio, nella conduzione della vita della Chiesa. Io sono stato nominato superiore molto giovane, e ho fatto tanti sbagli con l’autoritarismo, per esempio. Io ero troppo autoritario, a 36 anni… E poi ho imparato che si deve dialogare, si deve sentire cosa pensano gli altri… Ma non si impara una volta per sempre, no. È lunga la strada. Questo è un esempio concreto. E io ho imparato dal mio atteggiamento un po’ autoritario, come superiore religioso, a trovare una strada per non esserlo tanto, o essere più… ma ancora sbaglio! È contenta?… Vuole osare un’altra cosa?

Una ragazza Io vedo Dio negli altri. Lei dove vede Dio?

Io cerco — cerco! — di incontrarlo in tutte le circostanze della vita. Cerco… Lo trovo nella lettura della Bibbia, lo trovo nella celebrazione dei Sacramenti, nella preghiera e anche nel mio lavoro cerco di trovarlo, nelle persone, nelle diverse persone… Soprattutto lo trovo nei malati: i malati mi fanno bene, perché io mi domando, quando sto con un malato, perché questo sì e io no? E con i carcerati lo trovo: perché questo carcerato e io no? E parlo con Dio: «Fai sempre un’ingiustizia: perché a questo e a me no?». E io trovo Dio in questo, ma sempre nel dialogo. A me fa bene cercare di trovarlo durante tutta la giornata. Non riesco a farlo, ma cerco di fare questo, di essere in dialogo. Io non riesco a farlo proprio così: i santi lo facevano bene, io ancora no… Ma questa è la strada.

Una ragazza Siccome io non credo in Dio, non riesco a comprendere come lei preghi o perché lei preghi. Mi può spiegare come prega lei, nella sua veste di Pontefice, e perché prega? Il più concretamente possibile…

Come prego… Tante volte prendo la Bibbia, leggo un po’, poi la lascio e mi lascio guardare dal Signore: quella è l’idea più comune della mia preghiera. Mi lascio guardare da lui. E io sento — ma non è sentimentalismo — sento profondamente le cose che il Signore mi dice. Alcune volte non parla… niente, vuoto, vuoto, vuoto… ma pazientemente sto lì, e così prego… Sono seduto, prego seduto, perché mi fa male inginocchiarmi, e alcune volte mi addormento nella preghiera… È anche una maniera di pregare, come un figlio con il Padre, e questo è importante: mi sento figlio con il Padre. E perché prego? “Perché” come causa o per quali persone prego?

Tutti e due …

Prego, perché ho bisogno. Questo lo sento, che mi spinge, come se Dio mi chiamasse per parlare. La prima cosa. E prego per le persone, quando io trovo persone che mi colpiscono perché sono malate o hanno problemi, o ci sono problemi che… per esempio la guerra… Oggi sono stato con il nunzio in Siria, e mi ha fatto vedere le fotografie… e sono sicuro che oggi pomeriggio pregherò per questo, per quella gente… Mi hanno fatto vedere fotografie di morti di fame, le ossa erano così… in questo tempo — io questo non capisco — quando abbiamo il necessario per dare da mangiare a tutto il mondo, che ci sia gente che muore di fame, per me è terribile! E questo mi fa pregare, proprio per questa gente.

Io ho le mie paure: di che cosa ha paura lei?

Di me stesso! Paura… Guarda, nel Vangelo, Gesù ripete tanto: «Non abbiate paura! Non abbiate paura!». Tante volte, lo dice. E perché? Perché lui sa che la paura è una cosa direi normale. Noi abbiamo paura della vita, abbiamo paura davanti alle sfide, abbiamo paura davanti a Dio… Tutti abbiamo paura, tutti. Tu non devi preoccuparti di avere paura. Devi sentire questo ma non avere paura e poi pensare: «Perché ho paura?». E davanti a Dio e davanti a te stessa cercare di chiarire la situazione o chiedere aiuto a un altro. La paura non è una buona consigliera, perché ti consiglia male. Ti spinge su una strada che non è quella giusta. Per questo Gesù diceva tanto: «Non abbiate paura! Non avere paura!». Poi, dobbiamo conoscere noi stessi, tutti: ognuno deve conoscere se stesso e cercare dov’è la zona nella quale noi possiamo sbagliare di più, e di quella zona avere un po’ di paura. Perché c’è la paura cattiva e la paura buona. La paura buona è come la prudenza. È un atteggiamento prudente: «Guarda, tu sei debole in questo, questo e questo, sii prudente e non cadere». La paura cattiva è quella che tu dici che un po’ ti annulla, ti annienta. Ti annienta, non ti lascia fare qualcosa: questa è cattiva e bisogna buttarla fuori.

La traduttrice Lei (la ragazza) ha posto questa domanda perché qualche volta non è facile in Belgio, per esempio, parlare della propria fede: questo era per lei anche un modo, perché tanti non credono, e lei ha detto: “Io voglio porre questa domanda perché voglio avere la forza anche di testimoniare”…

Ecco, adesso capisco la radice della domanda. Testimoniare con semplicità. Perché se tu vai con la tua fede come una bandiera, come le crociate, e vai a fare proselitismo, quello non va. La strada migliore è la testimonianza, ma umile: «Io sono così», con umiltà, senza trionfalismo. Quello è un altro peccato nostro, un altro atteggiamento cattivo, il trionfalismo. Gesù non è stato trionfalista, e anche la storia ci insegna a non essere trionfalisti, perché i grandi trionfalisti sono stati sconfitti. La testimonianza: questa è una chiave, questa interpella. Io la do con umiltà, senza fare proselitismo. La offro. È così. E questo non fa paura. Non vai alle crociate.

La traduttrice C’è una ultima domanda…

L’ultima? È quella terribile, l’ultima, sempre…

La nostra ultima domanda: lei ha una domanda per noi?

Non è originale la domanda che io voglio farvi. La prendo dal Vangelo. Ma credo che dopo aver sentito voi, forse sia quella giusta in questo momento per voi. Dov’è il tuo tesoro? Questa è la domanda. Dove riposa il tuo cuore? Su quale tesoro riposa il tuo cuore? Perché là dov’è il tuo tesoro sarà la tua vita. Il cuore è attaccato al tesoro, a un tesoro che tutti noi abbiamo: il potere, i soldi, l’orgoglio, tanti… o la bontà, la bellezza, la voglia di fare il bene… Tanti tesori ci possono essere… Dov’è il tuo tesoro? Questa è la domanda che io farò, ma dovrete dare la risposta a voi stessi, da soli! A casa vostra…

Le faranno sapere la risposta con una lettera…

La danno al vescovo… Grazie! Grazie a voi, grazie! E pregate per me.