Archivi giornalieri: 18 aprile 2014

Nuovo Fondo Mutualità – statuto e prestazioni

Nuovo Fondo Mutualità – statuto e prestazioni

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Da gennaio 2010 è attivo il “Nuovo Fondo di Mutualità” della Gestione Fondi Gruppo Poste Italiane.
Questo Nuovo Fondo va a sostituire i Fondi Riposo e Vita, che verranno gestiti a stralcio fin quando ci saranno iscritti. 
La scelta del Nuovo Fondo è assolutamente facoltativa. 
Non è consentito essere iscritti contemporaneamente ai vecchi Fondi e al Nuovo. 
Il Nuovo Fondo nasce dall’esigenza di rendere più ampia la gamma delle provvidenze offerte, di rimodulare le tabelle dei capitali e delle iscrizioni, aggiornandole con le più recenti tabelle attuariali. 
Esso offre la possibilità di accedere da subito alle anticipazioni su Fondo (anzichè dopo tre mesi di iscrizione come coi vecchi Fondi); sono state inoltre aumentate per tipologia e per consistenza le provvidenze offerte come sussidi agli iscritti (introduzione dei sussidi per fisioterapia, ticket sanitari, ecc.). 
La più grande novità del Nuovo Fondo è rappresentata dalla possibilità di iscriversi fino a 75 anni e quindi anche una volta andati in pensione. Ad oggi questa possibilità era preclusa. 
E’ altresì prevista l’iscrizione del coniuge/convivente del dipendente e del pensionato alle stesse condizioni del titolare con gli stessi diritti. 
Chi fosse già iscritto ai Fondi Riposo o Vita, può decidere di transitare al Nuovo Fondo a domanda. Chi opta per l’adesione al Nuovo Fondo può scegliere di sottoscrivere liberamente un nuovo capitale. 
Questo passaggio diviene effettivo dal mese successivo alla richiesta. Il valore di riscatto accumulato sotto la vecchia gestione viene spostato nel Nuovo Fondo, nel quale si rivaluterà’ finanziariamente dell’1,5% all’anno.
Dal momento dell’iscrizione il lavoratore/pensionato aderente al Nuovo Fondo di Mutualità può richiedere sussidi o anticipazioni.

Regolamento Nuova Mutualità 

 

ISCRIZIONE

L’iscrizione al Nuovo Fondo di Mutualità’ é consentito per capitali predefiniti che partono da Euro 1.000,00 fino ad un massimo di capitale sottoscrivibile di Euro 10.000,00.

Tabella dei capitali sottoscrivibili con relativo numero di benefici collegati e capitali richiedibili come anticipazioni

I contribuiti da corrispondere come quota premio per l’iscrizione sono determinati da: età, sesso e stato giuridico del lavoratore (ovvero dipendente/ pensionato) e capitale sottoscritto.

Il rapporto, tuttavia, intercorre esclusivamente tra l’Inps e il dipendente o pensionato, sulla cui busta paga o pensione verranno addebitate le quote premio mensile di iscrizione. Ai pensionati è consentita l’iscrizione per un capitale massimo pari a Euro 1.500,00.

Per tutti i nuovi iscritti con età pari o superiore a 60 anni, all’atto dell’iscrizione si richiederà un certificato medico, rilasciato dalla ASL o da Ospedale Militare, che attesti lo stato di salute e l’eventuale presenza di malattie croniche o in fase di cura. Nel caso in cui nel certificato medico venga dichiarata una qualsivoglia patologia, per quest’ultima é escluso ogni tipo di sussidio.

Per ottenere l’iscrizione deve essere presentata domanda redatta utilizzando gli appositi moduli forniti dall’Istituto, il quale ha facoltà di richiedere documenti che reputa indispensabili.

All’iscritto viene rilasciato un certificato d’iscrizione indicante la decorrenza della medesima, il capitale sottoscritto e l’indicazione della quota premio mensile nonché gli eredi, in caso di premorienza.

L’iscrizione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Simulazione per iscrizione al Nuovo Fondo

TRANSIZIONE DAL VECCHIO AL NUOVO FONDO

Tutti coloro che sono iscritti ai vecchi Fondi Riposo e Vita possono decidere volontariamente di transitare al Nuovo Fondo di Mutualità a domanda.

Questa domanda permetterà di iscriversi al Nuovo Fondo e di usufruire da subito di tutte le provvidenze disponibili, nonché delle anticipazioni su fondo.

La riserva matematica accumulata sotto la vecchia gestione viene spostata nel nuovo Fondo e si rivaluterà finanziariamente ogni anno dell’1,5% oltre che a cumularsi con la riserva che si generera’ sotto la Nuova Gestione.

L’aderente al Nuovo Fondo Mutualità può scegliere liberamente il nuovo capitale da sottoscrivere e la relativa quota premio da corrispondere mensilmente. Può inoltre iscrivere anche il coniuge/convivente in modo stabile alle stesse condizioni.

PRESTAZIONI

Ogni anno, in base al numero degli iscritti, nonchè nei limiti delle disponibilità finanziarie della Gestione risultanti dal bilancio tecnico attuariale, da effettuarsi ogni tre anni, si determinano le diverse tipologie di provvidenze sanitarie ed assistenziali, la loro consistenza e il relativo stanziamento in bilancio.

I sussidi vengono concessi a domanda dell’iscritto, che in base al capitale assicurato può ottenere uno o più benefici all’anno, come riportato nella tabella.

Le varie provvidenze possono avere dei limiti temporali (ovvero concesse ogni anno, ogni 3 anni, o una tantum) o infine possono essere messe a concorso.

I nuovi iscritti, tanto quanto gli iscritti che transitano dalla vecchia Gestione, possono accedere subito dopo l’iscrizione a tutti i benefici disposti dalla Delibera di inizio anno.

Gli iscritti al Nuovo Fondo oltre alle provvidenze previste per capitale sottoscritto, possono partecipare a tutti i benefici messi a concorso, seguendo le modalità di partecipazione che vengono pubblicate anno per anno nei relativi bandi.

All’iscritto che presenta piu’ richieste di rimborso nel corso dell’anno, i sussidi saranno erogati secondo l’ordine di presentazione delle relative domande fino a concorrenza del numero massimo di provvidenze rimborsabili in base alla tabella di cui sopra.

Di seguito i testi dei bandi e sussidi disponibili:

MODALITA’ DI LIQUIDAZIONE CAPITALI

Il capitale sottoscritto viene corrisposto per intero ai beneficiari in caso di premorienza dell’iscritto, qualora siano state pagate almeno dodici quote premio (un anno d’iscrizione).

Il nuovo iscritto puo’ in qualunque momento, salvo quanto stabilito dal precedente comma, chiedere le dimissioni dal Nuovo Fondo con effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui viene presentata la domanda.

Allo stesso verrà corrisposto un valore di riscatto calcolato sul premio d’assicurazione pagato, ovvero sulla riserva matematica accumulata, dopo un periodo d’iscrizione di almeno dodici mensilità.

 

Al coniuge/convivente non spetta alcuna liquidazione, in quanto paga solo le quote relative a premio danni e quota associativa che non generano riserva matematica

Per i transitati dalla Vecchia Gestione, la liquidazione all’iscritto verrà calcolata dalla somma del valore di riscatto maturato sotto la vecchia gestione, più la riserva matematica accumulata con la nuova.

Il valore di riscatto maturato sotto la vecchia gestione, che verrà finanziariamente rivalutata dell’1,5% annuo, verrà corrisposta a domanda del sottoscrittore in caso di liquidazione, o ai beneficiari.

L’ATTIVITA’ DI PROCACCIATORE DI ISCRIZIONI AL FONDO

Ai pensionati della Gestione Fondi Gruppo Poste Italiane è offerta la possibilità di svolgere l’attività di procacciatore di affari occasionale del nuovo Fondo di Mutualità. Per candidarsi si può consultare il Bando e inoltrare la domanda con il modulo allegato al bando.


Leggi questo articolo in formato PDFTorna suall’inizio del contenuto.

 

Social card

Social card agli stranieri. Il ministero rimuove gli ostacoli per la concessione

Finalmente è stato emanato e pubblicato il  decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che definisce le ulteriori modalità applicative per  anche  la concessione della Carta Acquisti (Social Card), a seguito delle modifiche apportate dalla legge di stabilità 2014, e cioè alla possibilità di accesso a questa prestazione anche per i cittadini dell’Unione Europea e loro familiari, ed ai cittadini di Paesi Terzi titolari di un permesso UE per soggiornanti  di lungo periodo.

Pertanto, è stata aggiornata anche la procedura informatica che, finora, ha impedito di accettare le domande di persone prive di cittadinanza italiana, provocando loro notevoli disagi, più volte denunciati dall’Inca.

Inoltre, a seguito delle pressioni esercitate dal patronato della Cgil, lo stesso decreto stabilisce che gli stranieri, che presenteranno domanda entro il 30 aprile, avranno diritto agli arretrati a partire dal bimestre gennaio-febbraio 2014.

Invalidità civile.

Invalidità civile. Il Tar contesta le modalità di verifica degli accertamenti Inps

Il TAR accoglie il ricorso  di ANFFAS e FISH chiarendo pienamente che le visite di verifica straordinaria per scovare i falsi invalidi da parte dell’Inps sono state usate, almeno fino al 2013,  per scopi che la norma statale non riconosceva.

Al momento, FISH e ANFFAS stanno verificando le ricadute dirette per le persone con disabilità che si sono viste revocare le provvidenze economiche in forza di quelle disposizioni amministrative dichiarate illegittime.

Per le associazioni si tratta di un sentenza fondamentale perché mette in discussione non solo le modalità delle verifiche già realizzate, ma anche quelle successive al 2012.

“L’interesse dell’Associazione e della Federazione – spiegano ANFAFF e FISH – non è certo quello di contrastare l’individuazione dei falsi invalidi, ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti con le opportune garanzie, in modo efficace e mirato, evitando inutili disagi e vessazioni.”

L’auspicio è che in forza di questa sentenza Governo e Parlamento chiariscano e riformino non solo il piano di verifica, ma anche l’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità che risulta ormai obsoleto, farraginoso ed inefficiente.

Tale riforma è prevista nel programma biennale d’azione che il Governo stesso si è impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità.

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L’auspicio è che in forza di questa sentenza Governo e Parlamento chiariscano e riformino non solo il piano di verifica, ma anche l’intero sistema di accertamento di invalidità civile, stato di handicap e disabilità che risulta ormai obsoleto, farraginoso ed inefficiente.

Tale riforma è prevista nel programma biennale d’azione che il Governo stesso si è impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità.

Migranti

Rimesse: i migranti africani pagano una “supertassa” di 1,3 miliardi all’anno

Ricchi o poveri che siano, gli emigrati africani nel mondo pagano una “supertassa” di dimensioni enormi per mandare i soldi ai loro cari rimasti in patria: circa un miliardo e 300 milioni di euro all’anno. La denuncia del costo spropositato per le commissioni applicate alle rimesse in denaro, utilizzando i colossi del money transfer, viene dalla ong britannica Overseas Development Institute (Odi), che in un rapporto pubblicato ieri calcola il costo della supertassa in una somma oscillante tra 1,4 e 2,3 miliardi di dollari (che tradotto in euro porta appunto a un valore medio di 1,3 miliardi): un anno di sacrifici di milioni di emigrati che evapora, in buona parte, a causa delle sole spese di spedizione troppo elevate. “Nonostante l’Africa subsahariana sia l’area più povera del mondo – spiega l’Odi – subisce le spese di commissione più elevate: in media il 12% sui trasferimenti da 200 dollari americani, praticamente il doppio rispetto alla media mondiale”.

Il motivo di questa situazione è individuato dall’ong nell’assenza di concorrenza, in quanto operano sull’Africa quasi solo i due operatori maggiori, Western Union e MoneyGram, che secondo stime definite abbastanza prudenti intascherebbero da questo modus operandi un surplus pari a due terzi della supertassa applicando le tariffe delle commissioni maggiorate rispetto a quelle considerate eque a livello mondiale (5-7 per cento). Molto duro il commento di Kevin Watkins, direttore dell’Odi: “Questa tassa eccessiva sottrae risorse alle famiglie, che potrebbero investirle in educazione e assistenza sanitaria, e rende sempre più fragile il legame tra i pochi che ce l’hanno fatta e le centinaia di migliaia di loro famiglie che potrebbero meglio beneficiarne”.

Nel 2013 i trasferimenti verso l’Africa valevano complessivamente 32 miliardi di dollari, circa il 2% del pil del continente, e le stime per il 2016 parlano di 41 miliardi di dollari. Ma potrebbero essere molti di più: basti pensare che nel 2012 cinque miliardi arrivavano solamente dal Regno Unito, che se da solo abbassasse al 5% il costo del transfer farebbe salire il totale di circa 230 milioni di dollari. Soldi non spediti, che farebbero molto comodo alla regione più povera del pianeta.

Un dato su tutti aiuta a capire quanto: il rapporto, pubblicato dall’associazione britannica, ha calcolato che l’allineamento delle spese per il continente africano a quelle applicate per il resto del mondo sarebbe sufficiente a finanziare ad esempio la scolarizzazione di circa 14 milioni di bambini, ossia praticamente la metà di tutti i bambini attualmente non scolarizzati in tutta l’Africa subsahariana. Non solo: ancora più importante, l’adeguamento della percentuale garantirebbe l’acqua potabile a 21 milioni di persone.

Redattore sociale

Mafie

Mafie: Cgil-Cisl-Uil, bene accordo beni confiscati

“Esprimiamo soddisfazione per la firma del protocollo sui beni sequestrati e confiscati alle mafie che stabilisce finalmente un loro corretto utilizzo anche a fini sociali attraverso il coinvolgimento delle parti sociali nel tavolo di valutazione”. Così, in una nota, Cgil, Cisl e Uil.

“L’accordo – continua la nota – impegna il sindacato nella tutela dei diritti dei lavoratori delle aziende in questione e
prevede l’immediata convocazione delle organizzazioni sindacali una volta avvenuto l’insediamento dell’amministratore
giudiziario. Al fine di garantire una buona gestione delle aziende i lavoratori seguiranno corsi di formazione
continua”.

Dimissioni in bianco

Dimissioni in bianco: Cgil, persa occasione importante

“Si è persa un importante occasione per ripristinare un diritto di civiltà e con esso si è negato un principio fondamentale per sancire che per lavorare non si debbano subire ricatti. Si tratta di un importante atto di giustizia non più procrastinabile e non si capisce la ragione per la quale faccia tanta paura a una parte della politica e al sistema delle imprese”. Così la Cgil commenta il mancato via libera alla nuova legge sulle dimissioni in bianco, che doveva ricevere l’ok definitivo da parte del Senato.

Nel nostro Paese, prosegue la nota di corso d’Italia, “non solo le donne sono soggette a questa pratica ricattatoria, ma riguarda tutte le fasce più deboli, i giovani, come gli immigrati. La nuova norma, approvata il mese scorso alla Camera, a differenza del sistema introdotto dalla precedente normativa, prevede un meccanismo di tipo preventivo per contrastare un fenomeno così vergognoso e umiliante, che pagano soprattutto le giovani donne”, conclude la Cgil.

Ilva

Ilva: Cgil e Fiom si costituiranno parte civile a Taranto

Le segreterie nazionali e le segreterie provinciali di Taranto di Fiom e Cgil si costituiranno parte civile all’udienza preliminare che inizierà il 19 giugno prossimo a Taranto, legata all’inchiesta per disastro ambientale a carico dell’Ilva. La procura ionica ha chiesto il rinvio a giudizio per 50 persone fisiche e tre società.

“Dopo vent’anni di denunce – sottolinea in una nota il segretario provinciale della Fiom, che annuncia la decisione delle organizzazioni sindacali di costituirsi in giudizio – questo è un atto naturale e coerente. Sono tantissimi i casi che come Fiom con l’avvocato Massimiliano Del Vecchio abbiamo condotto nelle aule del Tribunale con diagnosi mediche o perizie epidemiologiche che certificavano quanto le lavorazioni all’interno del siderurgico avessero pesato su carcinomi o mesoteliomi di centinaia di operai dell’Ilva”. “Sono cause – ricorda – che abbiamo mosso contro l’azienda anche dieci, dodici e in alcuni casi vent’anni anni fa”.

Fiom e Cgil preannunciano, inoltre, la disponibilità “per ogni tipo di consulenza, anche legale, in materia di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, nonché la disponibilità dei propri uffici legali per il patrocinio delle controversie presso le più opportune sedi giudiziarie”.

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Fiom e Cgil preannunciano, inoltre, la disponibilità “per ogni tipo di consulenza, anche legale, in materia di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, nonché la disponibilità dei propri uffici legali per il patrocinio delle controversie presso le più opportune sedi giudiziarie”.

Venerdì santo

 

Venerdì santo

Dal Sussidio Quaresima-Pasqua 2014, a cura dell’Ufficio Liturgico Nazionale CEI
«Ogni volta che il sacrificio della croce “col quale Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato” (1Cor 5,7) viene celebrato sull’altare, si effettua l’opera della nostra redenzione. E insieme, col sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata e prodotta l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (cf. 1Cor 10,17)» (Lumen Gentium 3).

Sulla croce, infatti, è stato offerto l’unico e perfetto sacrificio che ha portato la salvezza al mondo intero, tanto che l’apostolo Pietro può affermare: «Non siete stati redenti con oro o argento, beni corruttibili…ma col sangue prezioso di Cristo, agnello immacolato e incontaminato» (1Pt 1;18-19). Il credente non appartiene dunque a se stesso, perché egli è stato comprato da Cristo “a caro prezzo” (cf. 1Cor 6,20). Colui che Giovanni Battista aveva indicato alla folla e ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (cf. Gv 1,29) è Cristo, «agnello senza difetti e senza macchia» (1Pt 1,19). È lui che viene offerto sull’altare della croce quale vittima innocente e immacolata; è lui che «pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,8-9).

Maria, sua madre, è la serva obbediente che ha vissuto nella totale sottomissione alla volontà di Dio e ha seguito il suo figlio fino al Calvario. «Ai piedi della croce Maria partecipa mediante la fede allo sconvolgente mistero di questa spoliazione. È questa forse la più profonda kenosidella fede nella storia dell’umanità. Mediante la fede la madre partecipa alla morte del Figlio, alla sua morte redentrice; ma, a differenza di quella dei discepoli che fuggivano, era una fede ben più illuminata.

Sul Golgota Gesù mediante la croce ha confermato definitivamente di essere il “segno di contraddizione”, predetto da Simeone. Nello stesso tempo, là si sono adempiute le parole da lui rivolte a Maria: “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”» (Giovanni Paolo II, Redemptoris mater18). Per tutti i discepoli di Cristo onorare la passione del Signore vuol dire «guardare con gli occhi del cuore Gesù crocifisso, in modo da riconoscere nella sua carne la propria carne» (Leone Magno, Discorso 15 sulla passione del Signore).

Francisco Zurbaran, artista attivo nella Spagna della Controriforma, ha dipinto con grande realismo in primissimo piano un semplice e comune agnello, con le zampe legate in segno di croce, posto su uno sfondo scuro e appoggiato su una mensa grigia. L’opera è del 1635-40 circa e oggi è conservata al Museo Nacional del Prado di Madrid.

L’uso sapiente dei colori e della luce conduce lo sguardo dell’osservatore verso l’animale che sembra essere totalmente abbandonato al suo destino fatale, senza reagire alla violenza inflittagli. Fissandolo sembra che il tempo sia sospeso e che anche lo spazio si sia come concentrato in quel punto preciso dell’universo. Trova spazio soltanto l’oracolo del profeta Isaia: «Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca» (Is 53,6-7).

Il significato mistico, sacrificale e cristologico del piccolo dipinto è reso dalla stessa immagine dell’agnello che l’artista ci presenta senza alcun attributo iconografico, come invece fa in altre versioni della stessa opera. Nel dipinto del Prado l’Agnello è invece mostrato nella sua assoluta e disarmante semplicità, quasi come una natura morta consegnata allo sguardo dell’osservatore il quale può ripetere con le labbra e con il cuore: «L’agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre» (Sequenza pasquale).

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San Galdino

 

San Galdino


San Galdino

Nome: San Galdino
Titolo: Vescovo

Ricorrenza: 18 aprile

Nel 1162 Federico Barbarossa, Imperatore di Germa-nia, saccheggia Milano. È il periodo in cui nelle città italiane si sono costituiti i Liberi Comuni e contro que-ste autonomie lotta appunto il Barbarossa; è il periodo della Lega Lombarda, del giuramento di Pontida, quan-do i comuni si alleano per resistere all’autorità imperiale e conservare le loro libertà, sostenuti spesso dai vescovi locali. È lotta di potere anche nella Chiesa, lacerata tra Papa Alessandro III e l’antipapa Vittore IV che sostiene l’Imperatore con i cardinali a lui fedeli. Galdino della Sala, nominato da Papa Alessandro arcivescovo di Mi-lano nel 1166, diede il suo appoggio politico alla Lega Lombarda ma si occupò soprattutto dei poveri di Mi-lano, dei diseredati, dei carcerati per debiti. Il Vescovo predicò con grande energia contrò l’eresia catara che sosteneva un rigido contrasto tra il principio del bene e quello del male, dicendo che al male e non a Dio ap-parteneva ogni forma di possesso e di potere. Galdino morì improvvisamente, dopo aver predicato un’ultima volta, sul pulpito della sua Cattedrale.