Inca Cgil, ottenuto dall’Inail indennizzo danno biologico per stupro “in itinere”
Lo stupro riconosciuto come danno da lavoro. Grazie a un ricorso amministrativo dell’Inca, il patronato della Cgil, infatti, ha ottenuto, per la prima volta, il riconoscimento da parte dell’Inail dell’indennizzo del danno biologico a una lavoratrice stuprata a Milano mentre tornava dal lavoro. La Corte di Cassazione ha stabilito il diritto di una lavoratrice al risarcimento del danno biologico subito a causa di una aggressione di cui è stata vittima, mentre si recava al lavoro, configurandolo come infortunio in itinere.
“E’ la prima volta -spiega Laura Chiappani, dell’Inca di Milano- che viene riconosciuto il danno biologico per un infortunio in itinere, causato da una violenza sessuale”. La lavoratrice è approdata all’Inca grazie alla segnalazione del centro Mangiagalli del Policlinico di Milano, che da tempo è impegnato sul territorio insieme alla Camera del lavoro di Milano e all”Inca, per combattere ogni forma di abuso sulle donne. “E’ stata proprio questa rete cittadina di protezione -chiarisce ancora Chiappani- a consentire a noi di garantire in tale occasione ogni forma di tutela e di sostegno anche psicologico”.