Minori stranieri, una proposta di legge per l’accoglienza
Rendere organica la legislazione sull’immigrazione, recependo i principi fondamentali della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per tutelare i minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro paese. A chiederlo è Save the children che ieri alla Camera ha presentato la prima proposta per un disegno di legge in materia, che in 26 articoli punta a superare le principali criticità del contesto normativo e operativo attuale.
Tra i punti principali della legge quello di uniformare le procedure di identificazione e accertamento dell’età dei minori, che spesso vengono scambiati per maggiorenni e viceversa; istituire un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti, e attivare una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni, sulla base delle disponibilità di posti e di eventuali necessità e bisogni specifici dei minori stessi, attraverso quella che viene chiamata “cartella sociale”.
Si chiede inoltre di garantire continuità ad un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio; promuovere la partecipazione attiva e diretta dei minori stranieri non accompagnati a tutti i procedimenti che li riguardano, nel rispetto dei principi della Convenzione delle nazioni unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; incentivare la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di sfruttamento o i richiedenti asilo).
Infine si propone di sostenere in modo organico l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei minori stranieri non accompagnati anche in vista del compimento della maggiore età, il diritto all’istruzione e alla salute e di coinvolgere le comunità locali nel sostegno dei minori non accompagnati attraverso l’istituzione della figura dei “tutori volontari”, adeguatamente selezionati e formati, e la promozione dell’affido familiare dei minori come alternativa alle strutture di accoglienza.