Archivi giornalieri: 18 luglio 2013

Immigrazione

Immigrazione: Osce a Italia, abolire reato clandestinità

“Il reato di clandestinità deve essere abolito perché dà ai trafficanti la possibilità di ricattare le vittime e ostacola l’emergere delle denunce” da parte di chi subisce lo sfruttamento. E’ quanto ha sottolineato il rappresentante speciale dell’Osce per la lotta al traffico di esseri  umani, Maria Grazia Giammarinaro, intervenendo a un convegno alla Camera al termine della sua “Country visit” in Italia.

Dal rappresentante speciale è giunto anche un appello “accorato” a “rifinanziare i programmi di assistenza e integrazione” per le vittime della tratta: “si tratta di investimenti non esorbitanti, ma i bandi non sono ancora usciti. Se i programmi non saranno rifinanziati, a dicembre avremo migliaia di persone che si troveranno sulla strada”. 

Al suo invito, già durante il convegno, è arrivata la risposta del viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra, che ha assicurato come i bandi usciranno, anche se “i finanziamenti sono piuttosto esigui e occorre valutare se far confluire i programmi in un unico bando”. 

Il viceministro ha poi rimarcato un “aspetto qualitativo” del traffico di esseri umani odierno, che presenta uno “spostamento rilevante” verso lo sfruttamento lavorativo, con un crescente coinvolgimento dei minori. “Il 28% dei casi, infatti, riguarda lo sfruttamento lavorativo e quello legato alle attività illegali”, ha spiegato Guerra.

Sul mercato del lavoro degli stranieri in Italia, il Cnel proprio oggi ha diffuso i dati di un rapporto che traccia un quadro reso ancora più difficile dalla crisi dal quale emerge un peggioramento del proceso di 

”Il massimo potenziale di integrazione che l’Italia è capace di esprimere” si è ”ridotto rispetto ai picchi del 2009”, con ”un generale indebolimento delle condizioni socio-occupazionali”; motivo per cui le condizioni di inserimento sociale e lavorativo degli immigrati (ma anche degli italiani) hanno conosciuto un generale e diffuso peggioramento”. Queste sono le conclusioni del Cnel nel IX Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati, che analizza, attraverso diversi indicatori socio-demografici ed economici, l'”attrattività” dei territori, l’inserimento sociale e quello occupazionale della popolazione di origine straniera, attribuendo un punteggio fino a un massimo di 100 punti. 

Secondo il rapporto, al primo posto della graduatoria dell’integrazione c’è il Piemonte, il cui indice è 62,8, inferiore di 8 punti ai 70,6 che facevano del Friuli Venezia Giulia la prima regione nel 2009, passata al quarto posto. Tra le regioni del centro-sud spicca l’Abruzzo, quinto, con 60,8; mentre il Lazio è solo 14/mo, con 48,6 punti, seguito dalla Campania (45,1).

Dallo studio emerge un sostanziale, quanto notevole indebolimento del Nord Est (nel complesso a 62 punti, contro i 59,4 del Centro), con il Veneto che scende dal quarto al 13/mo posto; mentre Trieste, che nella classifica di tre anni fa primeggiava tra le città, ora è sceso al 30/mo posto, avvicendata da Macerata che detiene il potenziale di integrazione più alto.

”Il Nord Est – si legge nel rapporto – ha sofferto in maniera quanto mai intensa gli effetti della crisi economica” con le piccole e medie imprese che ”hanno pagato il prezzo più alto alla crisi” sul piano occupazionale.

La Lombardia, e in particolare la provincia di Brescia, si attesta come il territorio più ”attrattivo”, in base ad un indice parziale che tiene conto di fattori come percentuale di immigrati sul complesso, dei minori stranieri, della natalità tra gli immigrati, ma è solo 11/ma con 54,8 punti nella graduatoria generale che considera i livelli dell’integrazione sociale e occupazionale. 

L’Emilia-Romagna, invece, è  prima per inserimento occupazionale, tenendo conto della percentuale dei nati all’estero tra i lavoratori, della continuità del lavoro e della percentuale di imprenditori di origine straniera.

Il quadro generale conferma la debolezza del Sud anche sul piano dell’integrazione, con Calabria, Basilicata e Puglia agli ultimi posti della classifica.

In conclusione, rileva il Cnel, si conferma come ”tratto caratterizzante del “modello italiano di integrazione” il ”piccolo”: le condizioni di inserimento sociale e occupazionale degli immigrati ”sono migliori in contesti più ristretti e a bassa complessità sociale”. 

La forbice tra grandi e piccole città si va accentuando. Milano precipita dal 44/mo all’87/mo posto e Roma dal 48/mo all’83/mo, mentre Napoli è 90/ma. 

Uranio

Uranio: ”veleni Quirra”, estesi prelievi per super perizia

Verranno estesi i campionamenti dei terreni e i prelievi delle acque nella zona intorno al Poligono militare di Perdasdefogu, in Ogliastra. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare di Lanusei, Nicola Clivo, dopo l’arrivo di una nuova testimonianza di un pastore che ieri al procuratore Domenico Fiordaliso ha riferito circostanze giudicate meritevoli di approfondimenti circa un terreno finora escluso dagli accertamenti affidati ad un super perito del Politecnico di Milano.

Il Gup ha respinto la richiesta di inserire subito agli atti del procedimento la segnalazione dell’allevatore, ma ha disposto una comunicazione urgente al perito affinché comprenda anche quel terreno nei prossimi campionamenti. Il lavoro affidato a al super perito è imponente: la relazione conclusiva verrà illustrata nell’udienza fissata oggi dal giudice per il 18 novembre prossimo, quando tutte le parti saranno ammesse al contradditorio con l’esperto nominato dal Gup.

La super perizia dovrà stabilire se nei terreni e nelle falde acquifere c’è presenza di uranio, uranio impoverito, torio e cadmio e valutare l’efficacia dei metodi utilizzati dai ricercatori incaricati dal ministero della Difesa dell’indagine chimica dei terreni contestata dalla magistratura ogliastrina.

Sono venti gli indagati che figurano a vario titolo nel procedimento con il quale si ipotizza il reato di disastro ambientale causato dalle conseguenze delle esercitazioni militari susseguitesi in tutti questi anni nel territorio della base interforze. Nella zona dove insiste il Poligono sono stati registrati negli ultimi decenni numerosi casi di tumore nelle persone e malformazioni negli animali.

Sull’argomento http://www.inca.it/Portals/0/INCAesperienze-07_ok-2/index.html

Povertà

Povertà: don Ciotti, la politica esca dai tatticismi …

La politica ”esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone”. Lo chiede don Luigi Ciotti alla luce dei dati forniti dall’Istat sulla povertà.

I dati ”dicono che il nostro Paese non solo è malato: lo è gravemente. E’ malata la democrazia come forma di governo chiamata a garantire a tutte le persone una vita libera e dignitosa. Questa garanzia da tempo – afferma don Ciotti – non esiste più: vale solo sulla carta, mentre nei fatti è continuamente smentita. Libertà, dignità, lavoro sono diventati da diritti privilegi, beni solo per chi se li può permettere”.

”Di fronte alla crescita della sofferenza sociale non possiamo allora stare zitti ma soprattutto – afferma il presidente nazionale del Gruppo Abele e di Libera – non possiamo stare inerti. Questa crisi, prima che economica, è una crisi dell’etica e della politica. Dell’etica, perché chiama in causa tanti egoismi, tanti menefreghismi, tante piccole e grandi corruzioni e illegalità. Della politica, perché nasce da una gestione del bene pubblico troppo spesso condizionata da interessi privati se non abusivi. Nessuno ha la ricetta in tasca. Certo è, però, che la ripresa della fiducia non può che ruotare attorno alla parola uguaglianza, come ci ricorda l’articolo 3 della Costituzione. La politica esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà: probabilmente quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza”.  

Nelle scorse settimane Gruppo Abele e Libera hanno promosso Miseria Ladra, una campagna nazionale contro tutte le forme di povertà. La campagna vuole essere un cantiere aperto a tutte le associazioni del volontariato, del mondo della Chiesa , alle cooperative del sociale per ”chiamare” e ”convocare” alla mobilitazione ”su un problema che oggi tocca più tragicamente e in misura crescente alcune fasce sociali, ma domani potrebbe riguardare molti altri di noi”. Obiettivo la convocazione per ottobre di un appuntamento nazionale di tutte le realtà territoriali che si attivano in azioni di contrasto alla povertà.

Save the children

Save the children: urgentissimo piano di contrasto povertà minorile

”Di fronte al dato, certificato  dall’Istat, di un milione di bambini e adolescenti in povertà assoluta in Italia, cioè  privi del necessario per condurre una vita quotidiana dignitosa, è urgentissimo il varo di un piano organico di contrasto alla povertà  minorile, tanto più  indispensabile vista l’incidenza maggiore sulle famiglie con più figli e in particolare su quelle con figli minori, per le quali la povertà  assoluta è  quasi raddoppiata”. Lo ha dichiarato Raffaela Milano, direttore Programmi Italia Europa di Save the Children.

”Nel forte allarme per l’infanzia in Italia lanciato da Save the Children lo scorso maggio abbiamo formulato alcune proposte concrete, a partire dall”estensione della carta d’inclusione sociale per l’acquisto di beni essenziali a tutte le famiglie a basso reddito con minori in difficoltà – ricorda Milano – ma abbiamo chiesto anche investimenti per servizi di trasporto a scuola e mensa gratuiti per chi non ha possibilità  economiche e un utilizzo dei Fondi Europei che comprenda non solo interventi per le infrastrutture ma anche il potenziamento dei servizi alla prima infanzia. Una povertà  minorile che cresce in modo così  impressionante rischia di compromettere il presente e il futuro del Paese, e la politica non può  e non deve rimanere indifferente di fronte a questo dramma”.