Giustizia

Dossier giustizia: 5milioni le pendenze civili, 7 anni per un processo

Nel 2010 si contavano quasi 5 milioni di procedimenti civili pendenti di primo grado e oltre 500 mila in secondo grado; nel penale le pendenze erano 4,4 milioni in primo grado e oltre 200mila in secondo. E’ quanto emerge sulla base delle cifre del ministero della Giustizia esaminate nel dossier “Dati statistici relativi all’amministrazione della giustizia in Italia”, a cura del Servizio studi del Senato.

Dal confronto anno per anno emerge che dal 2005 (4,5 milioni di pendenze) al 2010 (4,9 milioni) l’andamento per il primo grado nel civile è rimasto pressoché’ stabile, con una punta di 5,3 milioni nel 2009. Più forte l’incremento nel secondo grado passato in 5 anni da 349mila a 512mila pendenze. Lo stesso vale per il penale, con il confronto che parte nel 2007, quando le pendenze di primo grado erano 4,4 milioni, mentre quelle di secondo grado 160mila contro le 224mila del 2010.

Quanto ai tempi dei procedimenti, nel civile la durata media nel 2011 è stata di 470 giorni in tribunale, 1.060 giorni in appello e oltre 36 mesi in Cassazione, il che porta a superare la soglia dei 7 anni per la sentenza definitiva. Nel penale la durata media è stata di 342 giorni in tribunale, 947 in Corte d’appello, oltre sette mesi in Cassazione.

Il dossier a cura del Servizio studi del Senato, elabora e mette a confronto una grande quantità di dati tratti da diverse fonti, tra cui Istat, Ministero della Giustizia, Csm, Cassazione; e mette in evidenza in particolare tre “importanti aree di criticità”: l’arretrato accumulatosi nel tempo che “non diminuisce adeguatamente” e le cui “dimensioni complessive sono rimaste sostanzialmente immutate”; la giustizia di pace che a causa della “progressiva riduzione del personale giudicante a partire dal 2003, registra un tendenziale peggioramento, con aumenti delle pendenze e dei tempi procedimentali”; e infine la “situazione dei giudizi di impugnazione davanti alle corti di appello e davanti alla Corte di cassazione – sia nel civile, sia nel penale – dove l’incremento delle pendenze non si è mai arrestato e sta progressivamente raggiungendo livelli sempre più rilevanti, con una durata media dei tempi procedimentali pervenuta a livelli insostenibili e in continuo aumento”.

Una situazione di “gravità”, quest’ultima, che “vede un incremento delle pendenze che, nel civile, è sostanzialmente ininterrotto nell’arco di un trentennio e che, nel penale, presenta il lieve vantaggio di registrare un andamento analogo ‘solo’ nell’arco dell’ultimo ventennio”, riferisce il dossier.

Giustiziaultima modifica: 2013-05-22T16:46:57+02:00da vitegabry
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