Archivi giornalieri: 29 maggio 2013

Sa Die de sa Sardigna dedicata al grande leader sardista

 

A Ollolai nel ricordo di Columbu


di Francesco Casula

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Quest’anno Ollolai dedica Sa Die de sa Sardigna a uno dei suoi figli più illustri: Michele Columbu, scomparso il 10 luglio scorso. Il convegno, organizzato dall’Associazione culturale “Divergenze”download (2).jpg si terrà nella capitale barbaricina il 1° giugno prossimo e sarà introdotto da due relazioni, rigorosamente in lingua sarda. Il professor Tonino Bussuimages (1).jpg parlerà di Columbu “sindigu, parlamentare e sardista” mentre il sottoscritto  si intratterrà sul suo ruolo di scrittore “in  s’istoria de sa literadura sarda”. In modo particolare parlerò del suo capolavoro, “Senza un perché”, romanzo di viaggio – sostiene lo scrittore Natalino Piras – “che appartiene per questo a uno dei più classici filoni della narrativa: Gulliver, Robinson Crusoe, Tristram Shandy ma anche Ulysses, La Commedia, Il Morgante ma anche e soprattutto Don Chisciotte, in cui download.jpgColumbu si rivela abile narratore, anzi affabulator maximus”. Da esso – come dagli altri suoi scritti sia in Italiano che in Sardo –  emerge la sua saggezza, il suo moderato ottimismo, mai vacuo però e anzi temperato da un alone di scetticismo e di dubbio; l’occhio sorridente e arguto, mai cattivo né arcigno, che spesso si fa ustorio ma che preferisce sempre l’ironia all’indignazione e all’invettiva; lo sberleffo satirico all’aggressione verbale; la canzonatura e il motteggio – quasi sottovoce – allo sbraitare e alzare la voce con berci e urla. Egli è evidentemente convinto che la messa in ridicolo frusti e tagli più netto e con più energia del “serioso”o dello sparare a mitraglia. In una favola impastata di inganni e sortilegi,misteri e sogni. In cui si alternano, di volta in volta, la malinconia, l’amarezza e la nostalgia, la speranza e la dolcezza. Ma in cui a prevalere è la saggezza e un altissimo senso della moralità, ben riassunti ed esemplificati da questi due aforismi: ”Tristi e senza speranza vivono gli oppressi che hanno dimenticato persino la leggenda della propria libertà” e “Un uomo, in qualunque luogo passi, ha il dovere di lasciare un segno di solidarietà e di amicizia”. E insieme emerge uno scrittore raffinato e colto, con un linguaggio carico di deflagrazioni umoristiche e dalle grandi capacità allusive, impregnato di immagini ardite, di metafore, di parabole, di simboli e di proverbi, di dicios insomma: soprattutto mutuati dalla cultura e dalla tradizione sarda che ben conosce e che ha vissuto intensamente, rinnovandola.

Pubblicato su Sardegna Quotidnao del 28-5-2013

 

 

Sanità

Sanità: In Italia 48% pazienti con sclerosi multipla under 35 non lavora né studia

In Italia il 48% dei pazienti under 35 affetti da sclerosi multipla non è più in grado di lavorare o studiare e il 42% ha difficoltà nel compiere queste attività. Solo il restante 10% dichiara che la malattia non ha un impatto su lavoro e studio, mentre in Europa questo valore sale al 14%. A scattare la fotografia una ricerca condotta dall”istituto Coleman Parkes Research, per conto di Almirall, in 4 paesi europei, Germania, Italia, Norvegia e Spagna.

Durante la ricerca sono stati intervistati 200 pazienti dai 18 ai 35 anni – si legge in una nota -. Quasi 6 pazienti su 10 ritengono che il sistema di welfare italiano fornisca loro il supporto necessario nel trattamento della malattia. 

In Italia, nel 34% degli intervistati, la prima diagnosi di sclerosi multipla è avvenuta tra i 15 e i 20 anni mentre a livello europeo sono più frequenti le diagnosi nella fascia di età 21-30 anni (30%). 

La prima diagnosi rappresenta anche il momento in cui i pazienti prendono consapevolezza della sclerosi multipla: Prima di allora il 58% degli intervistati non conosceva né la malattia né il suo impatto sulla vita quotidiana. 

Si tratta di un dato positivo se confrontato con il valore riscontrato a livello europeo (62%) perché evidenzia una maggiore conoscenza della malattia da parte degli italiani.

Parkinson

Da esposizione a solventi e pesticidi + 60% rischio Parkinson

L’esposizione ad idrocarburi solventi o a pesticidi ed erbicidi è associata un aumento del 60% del rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Lo rivela uno studio italiano pubblicato sulla rivista Neurology e basato sull’analisi di 104 precedenti ricerche. 

Gli idrocarburi solventi sono contenuti nel petrolio e suoi derivati presenti nella vita quotidiana, come la benzina, la vernice, le colle e la trielina, mentre i pesticidi comprendono vari composti.

La ricerca è stata svolta da Emanuele Cereda, ricercatore presso la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo (Pavia), e da Gianni Pezzoli, direttore del Centro Parkinson, ICP, Milano, nonché presidente dell’Associazione Italiana Parkinsoniani.

La metanalisi eseguita dimostra anche che i fungicidi non sono associati ad un aumento del rischio e questo vale pure per il DDT. 

Gli erbicidi, al contrario, sono associati ad un aumento del rischio del 36% (che aumenta fino al 72% nel caso dell’erbicida paraquat) e gli insetticidi in generale ad un aumento del 24%. 

La ricerca si è anche occupata del contesto dell’esposizione e ha confermato che i contadini e le persone che vivono in campagna presentano un rischio lievemente aumentato di sviluppare il Parkinson (rispettivamente del 18% e del 14%), presumibilmente perché possono essere esposti a pesticidi ed erbicidi.

”Questo lavoro può essere considerato una conclusione definitiva delle indagini in merito al ruolo degli idrocarburi sul rischio d’insorgenza di malattia di Parkinson. 

E’ vero – sottolinea Pezzoli – che molte di queste sostanze non sono più utilizzate nel mondo occidentale ma, vengono ancora usate massicciamente nei paesi poveri”.

Lo studio è stato promosso dalla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, un ente morale che ha come missione la raccolta di fondi per la ricerca sulla malattia di Parkinson e il finanziamento di tali ricerche.