Crisi

Crisi: Card. Bagnasco (Cei), sacrificare la crescita crea impoverimento e recessione

Invertire la priorità tra lavoro e capitale che troppo spesso risulta a vantaggio della finanza. Un sistema che subordina il lavoro al capitale è più preoccupato ad accumulare piottosto che a investire. Una società che sacrifica la crescita destina se stessa all’impoverimento e alla recessione”. E’ questo il duro monito del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a commento -in un messaggio letto dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata – del rapporto “Per il lavoro” elaborato dalla Conferenza episcopale italiana.

Per Bagnasco, questo rischio deriva anche da “una concezione utilitaristica e individualistica, che dà la precedenza alla ricerca dei beni materiali invece che a quelli spirituali, ai beni individuali invece che a quelli relazionali e comunitari”. 

Da ciò deriva – sostiene il Cardinale – che “molti giovani vivono il proprio futuro lavorativo come un dramma e non come una opportunità. Ciò richiede una maggiore personalizzazione del lavoro e una più efficace formazione”.

 Il presidente della Cei sottolinea la necessità che “si inverta la priorità tra lavoro e capitale, troppo spesso risolta a vantaggio del capitale e della finanza; non più posti a sostegno della crescita ma chiusi in un processo di autoreferenzialità. Non di meno, “la crisi impone di superare innumerevoli ostacoli e di liberarsi da pesanti zavorre, che impediscono di offrire risposte adeguate e di generare speranza, con enormi riflessi sulla vita delle persone, causati da disoccupazione, sempre più diffusa e precaria. 

Questa situazione colloca soprattutto le fasce giovanili in un alveo di insicurezza e di instabilità che minano la progettualità sul proprio futuro”, conclude il cardinale.

Crisiultima modifica: 2013-05-14T12:55:49+02:00da vitegabry
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