Archivi giornalieri: 21 maggio 2023

Commissioni mediche di verifica: soppressione e trasferimento a INPS

Commissioni mediche di verifica: soppressione e trasferimento a INPS

Istruzioni per le richieste di accertamento sanitario e medico-legale.

Il decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2022, n. 122, ha soppresso, a decorrere dal 1° giugno 2023le Commissioni mediche di verifica operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dalla stessa data, le funzioni svolte dalle commissioni sono state trasferite all’INPS.

Dal 1° giugno 2023, quindi, le richieste di accertamento sanitario e medico-legale elencate nel messaggio 18 maggio 2023, n. 1834 dovranno essere presentate all’INPS esclusivamente in modalità telematica.

Per potere accedere alla procedura di presentazione delle domande, gli enti indicati nel messaggio dovranno richiedere l’abilitazione compilando il modulo AA14, inviandolo poi alla struttura INPS territorialmente competente.

Manca qualche anno ai 41 di contributi? ecco come si può andare in pensione lo stesso

Manca qualche anno ai 41 di contributi? ecco come si può andare in pensione lo stesso

Perché ancora oggi c’è chi può andare in pensione con la quota 102 cessata nel 2022 o addirittura con la quota 100 chiusa il 2021.

Quota 102 pensioni

Fu la legge di bilancio del 2022 che introdusse una misura di pensionamento anticipato che è conosciuta con il nome di quota 102. La misura che permette di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi per i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS è stata cessata il 31 dicembre del 2022. Infatti la misura nacque temporanea per un solo anno in sostituzione della precedente quota 100. A sua volta questa misura fu sostituita dalla quota 103 dal primo gennaio scorso. Con la nuova quota 103 l’età di uscita è stata riportata a 62 anni come per la quota 100. Ma i contributi necessari da 38 anni sono passati a 41 anni. Ma c’è una via che consente ancora oggi di sfruttare la quota 102. Una opportunità che riguarda quanti nel 2023 compiono 65 anni.

“Buonasera, ho 65 anni di età compiuti e 40 anni di contributi versati. Ho perso il lavoro da un mese e volevo capire se posso andare in pensione. Per poco non ho raggiunto i 41 anni utili alla quota 103.

Cosa offre il sistema per me che mi trovo in questa situazione?”

Quota 102: i destinatari e i requisiti e perché con la cristallizzazione i nati nel 1958 possono farcela ancora

La quota 102 nel 2023 si rivolge ai nati entro il 1958. Perché sono quelli che raggiungono i 38 anni di contributi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. La prestazione può essere conseguita sia per i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 sia per i lavoratori privi di anzianità contributiva alla medesima data che vengono chiamati contributivi puri. Per questi ultimi però questa affermazione lascia il tempo che trova. Infatti chi ha iniziato a lavorare nel 1996, non può trovarsi nel 2023 con la dote di 38 anni di contributi che servono alla misura.

Inoltre la quota 102 può riguardare anche i lavoratori che scelgono l’opzione contributiva come previsto dalla legge 335 del 1995, all’articolo n° 1 comma 23. E quota 102 buona anche per chi riscatta la laurea. Il motivo per cui la quota 102 quest’anno può essere fruita ancora dai nati nel 1958, dipende dalla cristallizzazione del diritto. Infatti chi matura il diritto entro il 31 dicembre 2022, data fino alla quale la quota 102 era attiva, lo conserva ancora. Ma oltre ad aver completato i 64 anni entro quella data, serve anche aver completato i 38 anni di contributi necessari.

Cristallizzazione del diritto alla quota 102

La cristallizzazione è un istituto che consente come detto, a chi ha maturato il diritto ad una pensione o a un qualsiasi trattamento, durante la fase di funzionamento di una misura, di preservarlo a suo nome. Ed a prescindere che la misura poi venga cambiata, cessata o corretta. Anche per la quota 102, dall’alto della sua flessibilità, l’opportunità esiste. In maniera tale da consentire, a chi non riesce a sfruttare la quota 103 come il nostro lettore, di pensare alla misura precedente. La pensione con quota 102 è soggetta a limiti di incumulabilità con i redditi da lavoro fatto salvo quello da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro per anno solare.

La pensione con quota 102 con meno vincoli rispetto alla quota 103

Rispetto alla quota 103 non prevede il limite massimo di importo della prestazione. Infatti con la quota 103 la pensione non può superare le 5 volte il trattamento minimo dell’INPS nell’anno di uscita. Vincolo che per la quota 102 non esiste. Manca qualche anno ai 41 di contributi? ecco come si può andare in pensione lo stesso con la quota 102, ma come detto in precedenza, bisogna rispettare le condizioni previste. Perché di fatto la possibilità è ammessa a chi, pur avendone diritto, non l’ha sfruttata entro il 31 dicembre 2022.

Anche la quota 100 ha lo stesso meccanismo per la pensione oggi

Detto di quota 102 perché questa è la misura di cui parla il nostro lettore, lo stesso ragionamento si può fare con la quota 100.

E secondo noi anche in questo caso il lettore ha la possibilità di sfruttare ancora perfino quest’altra misura. Infatti andavano completati i 62 anni di età ed i 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Avendo oggi 65 anni di età e 40 di contributi, il lettore il 31 dicembre 2021 aveva sicuramente già completato 38 anni di versamenti e 62 anni di età. Pertanto la via della quota 100 è ancora perfettamente fruibile per lui. La possibilità di andare in pensione oggi con la quota 100 si apre anche a chi è nato nel 1959. Sempre che abbia completato la giusta carriera al 31 dicembre 2021. Perché chi è nato nel 1959 il 31 dicembre 2021 ha compiuto inevitabilmente già il suo 62imo anno di età,

 

 

Ascensione di Gesù

 

Ascensione di Gesù


Ascensione di Gesù

autore: Benjamin West anno: 1801 titolo: L’Ascensione luogo: Museo d’arte di Denver
Nome: Ascensione di Gesù
Titolo: Ascesa corporea di Gesù al cielo.
Ricorrenza: 21 maggio e 18 maggio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Solennità
Gesù dopo la risurrezione, nei 40 giorni che rimase ancora in terra, confortò gli Apostoli e con diverse prove li convinse di essere veramente risuscitato. Li istruì intorno al regno di Dio, sul modo di governare la Chiesa, d’amministrare i Sacramenti, di salvare le anime. Avvicinandosi il giorno dell’addio: « Bisogna che me ne vada, disse, perchè se io non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore ». Ordinò quindi agli Apostoli che dalla Galilea si recassero a Gerusalemme.Il momento solenne era vicino.Fece con essi il banchetto d’addio, durante il quale apri loro maggiormente le menti, mostrando ad essi come la Sacra Scrittura parla di Cristo, della sua passione, morte e risurrezione. Comandò di predicare il Vangelo, diede loro il potere di rimettere i peccati e li mandò ad annunziare il regno di Dio a tutte le genti.Finita la sua istruzione si incamminò, seguito dagli Apostoli e Discepoli, al monte dell’ascensione. Giunto alla vetta, diede l’addio alla Madre, alle pie donne, a tutti i presenti, e alzando il braccio li benedisse.Mentre li benediceva, per propria virtù si alzò verso la maestà dei cieli davanti a quegli occhi che meravigliati lo guardavano, finchè mia nube lo nascose.Quei Giudei stavano ancora inginocchiati a braccia aperte e con gli occhi rivolti al cielo meravigliati e commossi, quando comparve un Angelo giulivo in volto e dall’aspetto maestoso dicendo: « O uomini di Galilea, che state a guardar in cielo? Quello stesso Gesù che fu tolto a voi, ritornerà nella stessa gloria con cui salì ».Gli Apostoli a quell’avviso ritornarono a Gerusalemme comprendendo le parole che Gesù aveva detto: « Vado a preparare un luogo per voi. Vi manderò il Consolatore ».Oggi la Chiesa celebra una delle sue feste più belle facendo riflettere ai Cristiani quale sia la loro patria. Gesù non salì al cielo solo per ricevere la corona della virtù, ma anche per preparare un posto per noi. Cristiani, il cielo è la nostra patria, non questa misera terra!Alziamo gli occhi, contempliamo come è meraviglioso quel cielo! Lassù Gesù sale per prepararci un posto. Egli ci attende: non badiamo alle difficoltà, ma ricordiamo che non i pigri ma i violenti lo rapiscono, cioè quelli che lottando vincono se stessi.Il cielo s’acquista combattendo le nostre passioni, la nostra carne, la malvagia inclinazione al male.Nei momenti in cui ci sembrerà di esser sopraffatti dal male, quando intorno a noi sarà buio, alziamo gli occhi e le mani al Cielo, chiedendo aiuto a Colui che è la luce che rischiara le tenebre, a Colui che è nostro Re, nostro Salvatore, nostro Avvocato e nostro Mediatore; egli ci libererà.PRATICA. Pensiamo sovente alla nostra vera, eterna patria, il paradiso. PREGHIERA. Deh! concedi, Dio onnipotente, che come crediamo che il tuo Unigenito, nostro Redentore, è asceso al cielo, così anche noi con la mente abitiamo in cielo. MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità dell’Ascensione del Signore nostro Gesù Cristo, in cui egli, a quaranta giorni dalla risurrezione, fu elevato in cielo davanti ai suoi discepoli, per sedere alla destra del Padre, finché verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti. 

ICONOGRAFIA

L’Ascensione fu quindi il momento del ricongiungimento di Cristo al Padre: un addio al mondo terreno inteso come un “andare verso Dio”, come l’abbandono della dimensione umana in cui si era calato per recuperare quella divina da cui proveniva.La tipica iconografia dell’Ascensione prevede che la scena venga divisa in due parti ben distinte: quella superiore con Cristo a volte seduto su un trono o avvolto dalla luce o racchiuso da una mandorla, talvolta affiancato da angeli; quella inferiore con gli apostoli spesso tutti tranne Giuda e con la Vergine. Maria non è ricordata dalle fonti ma tuttavia, Ella è spesso presente nelle immagini dell’Ascensione, incarnando la figura della Chiesa stessa come madre, destinata a proseguire l’azione salvifica di Cristo nel Mondo. Infatti, Maria è quasi sempre in preghiera con le braccia quasi conserte, almeno sino al XV secolo, e non mostra né stupore né turbamento, reazioni tipicamente umane al manifestarsi del divino tra gli uomini. Un esempio classico della scena è sicuramente la tela di Ercole Ramazzani che rispecchia molto fedelmente l’evento.

L'Ascensione

titolo L’Ascensione autore Ercole Ramazzani anno 1594

Una delle più antiche raffigurazioni dell’Ascensione è una miniatura presente nell’Evangelario di Rabbula, detto anche Vangeli di Rabbula, un manoscritto del VI secolo riportante i Vangeli in lingua siriaca, ed è considerato tra le più preziose testimonianze della prima arte bizantina.
 

Ascensione

titolo Ascensione autore Vangeli di Rabbula anno VI sec.

In Occidente, fu Giotto a rompere con questo consolidato modello iconografico. Nella sua Ascensione, dipinta tra gli affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, infatti, decise di mostrare Cristo di profilo sospinto verso l’alto da una nuvola.

Ascensione di Gesù

titolo Ascensione di Gesù autore Giotto anno 1303

Tra gli artisti più influenti del Rinascimento è sicuramente Andrea Mantegna ad eseguire una delle opere più belle in uno dei pannelli di un trittico ubicato agli Uffizi, che comprende anche l’Adorazione dei Magi e la Circoncisione.

Ascensione

titolo Ascensione autore Andrea Mantegna anno 1463-64

 

Adorazione dei Magi

titolo Adorazione dei Magi autore Andrea Mantegna anno 1463-64
Circoncisione del Signore

titolo Circoncisione del Signore autore Andrea Mantegna anno 1463-64

Anche il grande Perugino, noto maestro umbro, dipinse un’Ascensione come parte dello smembrato Polittico di San Pietro, purtroppo soggetto a furti napoleonici durante la campagna d’Italia. Sopra l’ascensione vi è una cimasa semicircolare che rappresenta Dio Padre benedicente con cherubini e angeli. Come voleva la tradizione, Cristo ascende al cielo nella sua mandorla di cherubini, circondato da angeli musicanti. In basso, Maria e gli apostoli, compostamente e affettuosamente atteggiati, si stagliano sul sereno paesaggio umbro.   

Ascensione del Signore

titolo Ascensione del Signore autore Perugino anno 1496-1500

Bellissima è anche l’Ascensione di Benvenuto Tisi da Garofolo, detto il Garofalo, un pittore della scuola ferrarese che amava firmarsi con una piccola riproduzione del fiore (il garofalo o garofano) che aveva assunto per nome d’arte. Dipinta per la chiesa di Santa Maria in Vado a Ferrara, si caratterizza per la saldezza delle sue forme dove Cristo, sospeso in cielo, ostenta un corpo perfetto; gli apostoli, in basso, si accalcano severi seguendo uno schema piramidale. Manca la Vergine. I colori, freddi e sfumati, mostrano l’influenza della scuola veneta.

 

Ascensione

titolo Ascensione autore Garofalo anno 1510-1520

La replica di Francesco Casula ad Aldo Cazzullo“amareggiato” dall’indipendentismo sardo: “I sardi non sono italiani”

La replica di Francesco Casula ad Aldo Cazzullo“amareggiato” dall’indipendentismo sardo: “I sardi non sono italiani”

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Una risposta molto articolata alle dichiarazioni di Cazzullo è stata data dal professor Francesco Casula, storico della Sardegna.