Archivi giornalieri: 18 maggio 2023

Estate INPSieme Senior 2023: online le graduatorie

Estate INPSieme Senior 2023: online le graduatorie

Il bando è finalizzato all’assegnazione di contributi per soggiorni in Italia.

Pubblicazione: 18 maggio 2023

Sono state pubblicate le graduatorie del bando di concorso Estate INPSieme Senior 2023, riservato all’assegnazione di contributi per soggiorni in Italia.

Il bando è riservato ai:

  • pensionati della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, loro coniugi e figli conviventi disabili;
  • pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici, loro coniugi e figli conviventi disabili;
  • pensionati della Gestione Fondo Postelegrafonici, loro coniugi e figli conviventi disabili.

Pensioni: la riforma che cambierà tutto nel 2024

Pensioni: la riforma che cambierà tutto nel 2024

pensione anticipata 2023 futura

Il 2024 sarà l’anno della riforma delle pensioni in Italia. Dopo il termine delle misure sperimentali come Quota 100, Quota 102, Quota 103 e Ape sociale, il governo dovrà definire una nuova legge organica che regoli il sistema previdenziale in modo sostenibile ed equo. Quali sono le novità che ci aspettano? Quali saranno i requisiti per andare in pensione? Quali saranno gli effetti sui lavoratori e sui pensionati? In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, basandoci sulle ultime notizie e sulle ipotesi sul tavolo.

 

Il contesto della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni è necessaria per affrontare i problemi strutturali del sistema previdenziale italiano, che sono:

  • Il deficit delle gestioni previdenziali, ovvero la differenza tra le entrate derivanti dai contributi versati dai lavoratori e le uscite per le pensioni erogate ai pensionati. Questo deficit è in costante aumento e nel 2020 ha raggiunto il record di 101 miliardi di euro, pari al 6% del PIL. Per colmare questo buco, lo Stato deve intervenire con trasferimenti dal bilancio pubblico, finanziati con le tasse dei contribuenti.
  • L’invecchiamento della popolazione, ovvero il fenomeno demografico che vede aumentare la quota di anziani rispetto alla quota di giovani e di persone in età lavorativa. Questo fenomeno comporta una riduzione del rapporto tra attivi e pensionati, che passa da 1,6 nel 2019 a 1,3 nel 2030 e a 1 nel 2050. Questo significa che ci saranno sempre meno lavoratori a sostenere sempre più pensionati.
  • L’iniquità tra le diverse categorie di lavoratori e di pensionati, ovvero le differenze di trattamento che derivano dalle diverse norme applicate alle diverse gestioni previdenziali. Queste differenze riguardano sia i requisiti per accedere alla pensione sia gli importi delle pensioni stesse. Ad esempio, i dipendenti pubblici hanno requisiti più favorevoli e pensioni più alte rispetto ai dipendenti privati.

Per affrontare questi problemi, il governo dovrà definire una riforma delle pensioni che sia in grado di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale, adeguandolo ai cambiamenti demografici e sociali, e di garantire l’equità tra le diverse categorie di lavoratori e di pensionati, riducendo le disparità di trattamento.

Le novità della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni dovrebbe essere definita entro il 2023 ed entrare in vigore nel 2024. Al momento non c’è ancora una proposta ufficiale del governo, ma solo delle ipotesi avanzate dalle forze politiche e dalle parti sociali. Tra queste ipotesi, le più probabili sono:

  • L’introduzione di Quota 41 per tutti i lavoratori, ovvero la possibilità di andare in pensione con almeno 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica. Questa misura sarebbe una sorta di estensione dell’attuale Quota 41 per i lavoratori precoci e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere lunghe e discontinue.
  • La proroga o il restyling di Quota 102 o Quota 103, ovvero la possibilità di andare in pensione con una somma tra età anagrafica e anzianità contributiva pari a 102 o 103. Questa misura sarebbe una sorta di prosecuzione dell’attuale Quota 100 e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere brevi o medie.
  • L’introduzione della flessibilità in uscita, ovvero la possibilità di scegliere quando andare in pensione entro un intervallo temporale prestabilito, con delle penalizzazioni o degli incentivi a seconda del momento scelto. Questa misura sarebbe una sorta di alternativa all’attuale Ape volontaria e sarebbe rivolta soprattutto ai lavoratori con carriere regolari.
  • La revisione del sistema contributivo, ovvero la modifica del metodo di calcolo delle pensioni basato sui contributi versati dai lavoratori durante la loro vita lavorativa. Questa misura sarebbe una sorta di correzione del sistema introdotto dalla riforma Fornero e sarebbe rivolta a tutti i lavoratori.
Nuove misure ponte per la riforma delle pensioni che sarà pronta entro il 2027, le ultime novità dal Ministero del Lavoro.

Gli effetti della riforma delle pensioni

La riforma delle pensioni avrà degli effetti sia sui lavoratori che sui pensionati. Gli effetti sui lavoratori dipenderanno dai requisiti per accedere alla pensione e dagli importi delle pensioni stesse. In generale, si può dire che:

  • I lavoratori con carriere lunghe e discontinue potranno beneficiare della Quota 41 e andare in pensione prima rispetto alle attuali norme.
  • I lavoratori con carriere brevi o medie potranno beneficiare della Quota 102 o Quota 103 e andare in pensione con requisiti meno stringenti rispetto alle attuali norme.
  • I lavoratori con carriere regolari potranno beneficiare della flessibilità in uscita e scegliere quando andare in pensione con penalizzazioni o incentivi a seconda del momento scelto.
  • I lavoratori potranno beneficiare della revisione del sistema contributivo e avere una maggiore certezza sul calcolo delle loro future pensioni.

Gli effetti sui pensionati dipenderanno dagli adeguamenti delle loro pensioni alle variazioni dell’aspettativa di vita e dell’inflazione. In generale, si può dire che:

  • I pensionati subiranno degli adeguamenti al ribasso delle loro pensioni per tener conto dell’aumento dell’aspettativa di vita dei nuovi pensionati.
  • I pensionati subiranno degli adeguamenti al ribasso o al rialzo delle loro pensioni per tener conto dell’andamento dell’inflazione.
  • I pensionati con reddito basso potranno beneficiare di trattamenti aggiuntivi come l’integrazione al minimo, la quattordicesima o la maggiorazione sociale.

Pensioni: la riforma che cambierà tutto nel 2024: la conclusione

In conclusione, possiamo dire che la riforma delle pensioni che cambierà tutto nel 2024 sarà una riforma complessa e articolata, che dovrà tenere conto dei problemi strutturali del sistema previdenziale italiano e delle esigenze dei diversi tipi di lavoratori e di pensionati. La riforma dovrebbe introdurre nuove modalità di accesso alla pensione, come Quota 41, Quota 102 o Quota 103 e la flessibilità in uscita, e modificare il sistema contributivo per renderlo più trasparente ed equo. La riforma avrà degli effetti sia sui lavoratori che sui pensionati, che dovranno adeguarsi alle nuove norme e agli adeguamenti previsti. Il nostro consiglio finale è di informarsi bene sulle novità della riforma e di pianificare il proprio futuro previdenziale con l’aiuto di un esperto in materia.

 

Openpolis libera i dati sui progetti Pnrr nei territori #OpenPNRR

Openpolis libera i dati sui progetti Pnrr nei territori #OpenPNRR

Da oggi su OpenPNRR è possibile navigare tutte le opere e gli interventi previsti. Dalla natura dei lavori alle risorse stanziate, dai territori agli enti coinvolti.

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Da oggi sulla nostra piattaforma di monitoraggio OpenPNRR sono presenti i dati sui progetti – opere e interventi – programmati dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si tratta del primo e attualmente unico portale a rendere possibile un tale livello di navigazione.

Le fonti sono 3 dataset pubblicati lo scorso aprile sul portale Italia domani, relativi a tutti gli interventi approvati fino al 1 marzo 2023. Le informazioni riguardano la natura degli interventi, la loro localizzazione fino a livello comunale, gli importi assegnati e i soggetti attuatori.

È la prima volta dall’avvio del piano che il governo rende disponibili tali dati. Fin dalle prime fasi di attuazione infatti denunciamo la mancanza di trasparenza, soprattutto su un aspetto così cruciale come la realizzazione dei progetti. È anche grazie alla nostra costante attività di denuncia e pressione, sostenuta da molte altre realtà civiche, che con il passare dei mesi la situazione è lievemente migliorata. Fino alla condivisione di questi nuovi dati, avvenuta a seguito della nostra ultima richiesta di accesso agli atti (Foia).

Tuttavia, alcune criticità permangono. Le basi dati pubblicate infatti non forniscono nessuna informazione sullo stato di avanzamento dei singoli progetti. Sia in termini di realizzazione dei lavori che di risorse spese. Si tratta di una carenza non di poco conto, anche alla luce delle enormi difficoltà che il nostro paese sta incontrando nella “messa a terra” degli investimenti. Inoltre non è chiaro con quale periodicità i dataset verranno aggiornati. In questo senso, vale la pena ricordare che condividere informazioni e dati trasparenti è un obbligo di legge per le amministrazioni pubbliche. Oltre a costituire la base di un dibattito pubblico informato e di un coinvolgimento dei cittadini alla vita democratica del paese.

Trasparenza, informazione, monitoraggio e valutazione del PNRR

Il tuo accesso personalizzato al Piano nazionale di ripresa e resilienza

Accedi e monitora

 

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Le richieste della società civile in questo senso non devono essere viste come un tentativo di ostacolare i lavori. Ma come un richiamo alla necessità di avere fonti ufficiali che rendano conto ai cittadini dell’attività svolta dal governo e da tutte le istituzioni. Sul Pnrr questo assume una rilevanza particolare, considerando la portata degli interventi previsti e l’evoluzione costante a cui è sottoposto. A maggior ragione ora che sono in corso il processo di revisione del piano e la mappatura da parte del governo dei progetti irrealizzabili. Due passaggi di cui a oggi non si sa quasi nulla.

I dati disponibili su OpenPNRR

Abbiamo estratto tutti i dati sui progetti condivisi da Italia domani lo scorso aprile. Li abbiamo uniti, collegati tra loro e integrati a quelli già presenti su OpenPNRR. Questa operazione ci ha permesso di aumentare in maniera esponenziale le funzionalità della nostra piattaforma.

Da oggi per ogni progetto è possibile conoscere:

  • la natura dell’intervento, con una breve descrizione di cosa sarà realizzato;
  • l’importo allocato;
  • il soggetto attuatore, cioè l’ente incaricato di assegnare i lavori e assicurare il loro corretto e puntuale svolgimento; 
  • il territorio in cui il progetto sarà realizzato;
  • la misura di riferimento;
  • il tema dell’intervento, basato sulla nostra classificazione originale delle misure.

L’unione tra queste informazioni e quelle già disponibili ci permette inoltre di sapere, in modo aggregato, quanti interventi saranno realizzati per ogni singola misuraterritorioorganizzazione coinvolta e tema.

Tutti i dati sono consultabili navigando direttamente sulla piattaforma, esplorando mappe, tabelle e pagine dedicate. È possibile inoltre scaricare il dataset completo in formato Csv (comma separated values) o interrogare le Api (application programming interface).

121,7 miliardi € le risorse assegnate per progetti Pnrr al 1 marzo 2023, finanziati da Pnrr, fondo complementare e altre fonti.

Di questo importo, 8,6 miliardi riguardano interventi su scala nazionale che quindi non è possibile localizzare su singoli territori. È il caso per esempio di molti degli investimenti dedicati alla digitalizzazione della pubblica amministrazione e al potenziamento del sistema giudiziario nazionale. Mentre i restanti 163,5 miliardi si distribuiscono tra regioni, province e comuni.

In questo quadro, il settore che assorbe più risorse è – come era prevedibile – quello delle infrastrutture, con oltre 56 miliardi di euro allocati. Seguono le azioni dedicate alla transizione ecologica (13,5 miliardi) e quelle per la digitalizzazione (9).

GRAFICO
Questo contenuto è ospitato da una terza parte. Mostrando il contenuto esterno accetti i termini e condizioni di flourish.studio.
DA SAPERE

Alcuni progetti ricadono su più regioni. In quei casi vengono conteggiati per tutte le regioni coinvolte. Non sono stati considerati i progetti classificati come nazionali perché non associabili a nessuna regione in particolare.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Italia domani
(ultimo aggiornamento: mercoledì 1 Marzo 2023)

 

Lombardia, Piemonte e Campania sono i territori dove sono stati approvati e finanziati più progetti. Complessivamente è il nord l’area su cui ricade il maggior numero di interventi, come si evince anche dalla mappa. Ciò non significa necessariamente che l’Italia settentrionale riceverà più risorse economiche. Sia perché una parte dei fondi deve ancora essere allocata, sia perché gli importi variano molto tra i diversi progetti. Inoltre va considerato che 481 azioni interessano più regioni contemporaneamente. È un caso ricorrente quando si parla di interventi su ferrovie e autostrade che collegano zone diverse del paese.

138.640 i progetti finanziati dal Pnrr al 1 marzo 2023.

Il nostro impegno per l’accesso ai dati

È dall’avvio del Pnrr nel 2021 che denunciamo la scarsa trasparenza sulla sua realizzazione. Da parte del governo Draghi prima e di quello guidato da Meloni poi. Basti pensare che prima dell’aggiornamento di inizio aprile, l’unico dataset sugli interventi finanziati dal piano era datato 31 dicembre 2021 e conteneva poco più di 5mila progetti.

Ad aprile 2022 avevamo inviato – insieme ad altre organizzazioni della società civile – una prima richiesta di accesso agli atti (Foia) e a febbraio 2023 una seconda. Oltre alle informazioni sui progetti e sul loro avanzamento in termini di lavori e risorse spese, avevamo chiesto i dati sui bandi e i loro esiti e sui soggetti coinvolti.

Il Foia o diritto di accesso generalizzato è uno strumento per ottenere dati e documenti di interesse pubblico in possesso delle amministrazioni. Vai a “Che cos’è il Foia”

A entrambe le nostre richieste il governo aveva risposto in modo insoddisfacente, sostenendo che i dati in loro possesso fossero già tutti pubblicati. Ciononostante, dopo il primo Foia Italia domani aveva aggiornato il catalogo open data, condividendo il dataset sui 5mila progetti già menzionato. La stessa dinamica si è ripetuta anche a seguito della nostra seconda domanda di accesso agli atti: dopo averci inviato una risposta inadeguata, l’esecutivo ha pubblicato l’aggiornamento dei dati sui progetti. Un risultato positivo, che possiamo considerare frutto del lavoro di denuncia e domanda di trasparenza che portiamo avanti dal 2021. Non solo attraverso i Foia ma anche con i nostri articoli e le attività di monitoraggio su OpenPNRR.

Non è ancora abbastanza

Per quanto il rilascio di questi nuovi dati rappresenti certamente un importante passo avanti, alcuni elementi critici permangono.

L’assenza di informazioni sull’avanzamento dei progetti è una lacuna grave.

Innanzitutto i dataset pubblicati non contengono indicazioni sullo stato di avanzamento dei progetti. Una mancanza grave, soprattutto alla luce delle difficoltà che il nostro paese sta riscontrando nella realizzazione degli interventi. Basti pensare alle irregolarità segnalate dalla commissione europea sui progetti legati alla rigenerazione urbana e al teleriscaldamento. E che a oggi continuano a bloccare l’erogazione all’Italia della terza rata di fondi pari a 19 miliardi di euro. Ulteriori difficoltà sono state rilevate sul fronte delle scadenze che il nostro paese deve completare entro giugno.

Un secondo analogo esempio che vorrei fare, abbastanza semplice e di facile comprensione, è relativo alla sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale: semplicemente il numero delle domande è stato inferiore alla disponibilità finanziaria.

In questo senso, il ministro ha precisato che sono in corso delle trattative con la commissione Ue per la rimodulazione di questi adempimenti e più in generale dell’intero piano. Sarebbe inoltre in corso una mappatura di quei progetti che allo stato attuale risulterebbero irrealizzabili. Su tutto questo a oggi non è disponibile nessun tipo di informazione.

Non è nota la frequenza con cui i dati sui progetti saranno aggiornati.

Strettamente legato a questi aspetti, vi è un ulteriore elemento. I dati relativi ai progetti sono stati pubblicati con più di un anno e mezzo di ritardo. E non è chiaro se questi costituiscano una pubblicazione una tantum o se saranno aggiornati con regolarità. Se così non fosse ci troveremmo di fronte a un altro grave problema. Le informazioni sui progetti sono infatti in continua evoluzione e senza un aggiornamento costante, questo rilascio di dati rischia di diventare in breve tempo obsoleto.

Per tutti questi motivi e mancanze continueremo a chiedere trasparenza e dati aperti. Crediamo che debba essere rispettato il diritto di tutti – società civile, giornalisti, cittadini – di conoscere i processi di realizzazione di un piano di investimenti pubblici da oltre 200 miliardi di euro. Misure che dovrebbero avere, almeno sulla carta, un impatto notevole in termini di sviluppo sociale ed economico del nostro paese.

La riuscita del Pnrr non è slegata dalla disponibilità di dati certi, trasparenti e pubblici. Solo monitorando la realizzazione degli interventi, infatti, è possibile prevenire i rischi di corruzione e verificare la buona gestione delle risorse e dell’andamento dei lavori. Responsabilizzando il governo e tutti gli enti pubblici e privati coinvolti.

Il nostro osservatorio sul Pnrr

Questo articolo rientra nel progetto di monitoraggio civico OpenPNRR, realizzato per analizzare e approfondire il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ogni lunedì pubblichiamo un nuovo articolo sulle misure previste dal piano e sullo stato di avanzamento dei lavori (vedi tutti gli articoli). Tutti i dati sono liberamente consultabili online sulla nostra piattaforma openpnrr.it, che offre anche la possibilità di attivare un monitoraggio personalizzato e ricevere notifiche ad hoc. Mettiamo inoltre a disposizione i nostri open data che possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione.

PROSSIMO POST
Perché chiediamo al governo di accedere ai dati del Pnrr Il nostro impegno per la trasparenza
 
 

Venerdì 26 maggio sciopero generale: possibili disagi

Venerdì 26 maggio sciopero generale: possibili disagi

Indetto uno sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici e privati per venerdì 26 maggio.

Pubblicazione: 18 maggio 2023

Per l’intera giornata di venerdì 26 maggio, l’USB (Unione Sindacale di Base) e la FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) hanno indetto uno sciopero generale di tutti i settori lavorativi pubblici e privati. Ha aderito il sindacato USB PI.

In relazione all’eventuale partecipazione di lavoratori INPS allo sciopero, potrebbero verificarsi disagi causati dall’attività ridotta.

Anche il governo Meloni legifera a colpi di decreto Governo e parlamento

Anche il governo Meloni legifera a colpi di decreto Governo e parlamento

Si conferma la tendenza a cercare di ridurre al minimo l’iter parlamentare attraverso il massiccio ricorso alla decretazione d’urgenza. Una prassi che con l’attuale governo ha raggiunto livelli record.

 

Come abbiamo visto in un recente articolo, negli ultimi anni il numero di leggi ordinarie approvate si è drasticamente ridotto. Il rovescio della medaglia è stato un significativo aumento nel ricorso alla decretazione d’urgenza. Non solo per fronteggiare situazioni di emergenza ma anche per implementare il programma di governo. Una dinamica che ha caratterizzato tutti gli esecutivi che si sono succeduti alla guida del paese ma che si è consolidata in particolar modo con l’esplosione della pandemia.

Successivamente a questo evento catastrofico infatti gli esecutivi hanno ulteriormente concentrato su loro stessi anche l’attività legislativa attraverso una produzione sempre più massiccia di decreti legge (Dl). Il ricorso alla decretazione d’urgenza in quella fase era apparso comunque eccessivo, sebbene giustificato dalla situazione di emergenza. Tale dinamica tuttavia si è consolidata anche successivamente, tanto che la produzione di decreti legge è rimasta ingente anche cessata la fase più critica della pandemia. E ha trovato una conferma anche con l’esecutivo attualmente in carica. Il governo Meloni infatti fa registrare il dato più alto per quanto riguarda il numero medio di decreti legge pubblicati al mese tra i governi delle ultime quattro legislature.

25 i decreti legge emanati dal governo Meloni in 6 mesi.

Le situazioni emergenziali da gestire non sono mancate in questi primi mesi della nuova legislatura. Tuttavia occorre rilevare anche che in molti casi si è scelto di legiferare con decreto anche per provvedimenti di natura più “politica”. È il caso, solo per fare alcuni esempi, del decreto legge contenente le misure in tema di lavoro o di quello per il riavvio della progettazione per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Interventi che non hanno una natura emergenziale in senso stretto e che quindi avrebbero potuto essere approvati attraverso il ricorso all’iter legislativo ordinario.

Tale scelta conferma la volontà dell’esecutivo di cercare di far approvare i provvedimenti, così come delineati nell’ambito del consiglio dei ministri (Cdm). Limitando il più possibile i momenti di confronto, sia dentro che fuori dal parlamento.

Il governo Meloni e i suoi predecessori

Come viene esplicitato dall’articolo 77 della costituzione, il governo dovrebbe fare ricorso ai decreti legge solo in casi straordinari di necessità e urgenza. Una definizione che lascia spazio a interpretazioni più o meno estensive e che ha portato gli esecutivi ad abusare dello strumento. Tanto che lo stesso presidente della repubblica e la corte costituzionale si sono visti costretti a intervenire più volte sull’argomento.

I decreti legge nascevano per risolvere situazioni straordinarie e urgenti, ma sempre più spesso vengono utilizzati per implementare l’agenda di governo e aggirare il dibattito parlamentare. Vai a “Che cosa sono i decreti legge”

Ciò però riduce notevolmente le prerogative del parlamento. Che, sempre più spesso, si ritrova nella condizione di semplice ratificatore di decisioni prese a palazzo Chigi. Nel corso dell’attuale legislatura infatti i Dl emanati sono stati ben 25 (di cui 2 decaduti, cioè non convertiti in legge dal parlamento entro i 60 giorni previsti) a fronte di appena 5 leggi ordinarie approvate.

In numeri assoluti, il governo Meloni ha emanato meno decreti di molti degli esecutivi precedenti. In soli 6 mesi però ha già superato il governo Gentiloni fermo a 20 e appaiato quello di Enrico Letta. Inoltre se utilizziamo come indicatore il dato relativo al numero medio di Dl pubblicati per mese, la situazione cambia. In questo caso possiamo osservare infatti che l’esecutivo Meloni si trova al primo posto con 4,17 Dl pubblicati di media ogni mese.

Un dato molto alto che supera ampiamente anche quelli fatti registrare dai governi Draghi (3,2) e Conte II (3,18). Esecutivi che però avevano dovuto fronteggiare le fasi più critiche della pandemia.

La distanza tra deliberazione ed entrata in vigore dei decreti legge

Se possiamo certamente dire che il numero di decreti emanati finora è stato molto alto, risulta più difficile riuscire a distinguere i Dl dedicati alle situazioni di emergenza rispetto a quelli maggiormente finalizzati all’attuazione del programma di governo. Anche perché, molto spesso, l’esecutivo attualmente in carica ha adottato dei provvedimenti “omnibus”. Atti cioè che contengono misure che vanno a intervenire in settori anche molto diversi tra loro. Anche questa peraltro è una pratica che, per quanto adottata di frequente, rimane assolutamente impropria. I decreti legge infatti dovrebbero avere un contenuto omogeneo. Spesso invece si è legata una situazione di emergenza/urgenza (o comunque interpretata come tale) alla necessità di adottare altri tipi di provvedimenti non strettamente correlati tra loro.

La pubblicazione di decreti legge omnibus rappresenta una forzatura che sarebbe meglio evitare.

È il caso, ad esempio, del decreto legge 162/2022, il cosiddetto “decreto rave”. Tale atto infatti, oltre a introdurre una stretta a contrasto dei raduni illegali, ha previsto nuove norme anche in tema di detenuti, oltre al reintegro del personale sanitario non vaccinato. Rientra in questa classificazione anche il decreto 169/2022 che oltre a prorogare la partecipazione dell’Italia alle iniziative della Nato ha disposto anche la proroga del commissariamento del sistema sanitario calabrese. Un esempio più recente riguarda invece il Dl 34/2023. In questo caso i filoni di intervento sono ben 3: interventi per il contrasto del caro bollette, misure per compensare la carenza di personale del sistema sanitario e misure in tema di adempimenti fiscali. Da citare anche il Dl 51/2023 con cui il governo, tra le altre cose, ha disposto il commissariamento di Inps e Inail.

Un altro elemento da tenere in considerazione riguarda il tempo che intercorre tra l’approvazione in consiglio dei ministri di un decreto e la sua effettiva entrata in vigore. Se per i provvedimenti più urgenti infatti la pubblicazione è avvenuta nell’arco di massimo 24/48 ore, in altri casi la distanza è stata molto più significativa. Possiamo osservare infatti che in 8 casi la pubblicazione in gazzetta ufficiale è avvenuta con più di una settimana di ritardo.

4,5 il numero medio di giorni che intercorre tra l’approvazione di un decreto legge e la sua effettiva entrata in vigore.

In questo lasso di tempo può accadere che le discussioni sul testo del decreto proseguano e che la versione definitiva sia diversa da quella che ha ricevuto l’approvazione. Sono questi i casi in cui è più probabile incontrare i provvedimenti più politici e meno legati a situazioni di emergenza.

Da questo punto di vista i casi particolarmente eclatanti sono 2. Si tratta del decreto legge 44/2023, dedicato al rafforzamento della capacità delle pubbliche amministrazioni, entrato in vigore con ben 16 giorni di ritardo rispetto alla deliberazione del consiglio dei ministri. Il secondo caso invece riguarda il già citato decreto per il ponte sullo stretto, pubblicato in Gu 15 giorni dopo il via libera del Cdm.

Risulta evidente che in questi casi la logica non è quella di andare a sanare situazioni particolarmente urgenti. I tempi lunghi infatti servono proprio a trovare un accordo tra le varie forze della maggioranza. Accordo che però viene siglato a livello di governo invece che in parlamento. In casi simili, anche il comitato per la legislazione ha evidenziato criticità in termini di certezza del diritto.

si ricorda che in precedenti analoghe circostanze […] il Comitato ha invitato a riflettere sulle conseguenze di un eccessivo intervallo di tempo tra deliberazione e pubblicazione in termini di certezza di diritto e di rispetto del requisito dell’immediata applicazione delle misure contenute nel decreto-legge.

Il decreto lavoro

Un ultimo atto che vale la pena richiamare e che non rientra nelle casistiche viste finora riguarda il decreto legge 48/2023, il cosiddetto decreto lavoro. In questo caso la misura prevede, tra le altre cose, una serie di interventi per tagliare il cosiddetto cuneo fiscale.

Non c’è dubbio che il tema del lavoro sia estremamente rilevante ed è doveroso che sia al centro del dibattito pubblico. A destare qualche dubbio più che altro è stata la modalità con cui il governo ha affrontato la questione. A partire dalla scelta di discutere il provvedimento proprio il primo maggio, giorno della festa dei lavoratori, suscitando le perplessità dei sindacati.

In molti casi il governo ricorre ai decreti legge per ridurre al minimo le discussioni e approvare i provvedimenti così come deliberati in Cdm.

Inoltre il provvedimento contiene interventi che rimarranno in vigore solamente fino alla fine dell’anno. Sarà quindi necessario trovare altri fondi (probabilmente all’interno della legge di bilancio) per rendere permanenti gli sgravi introdotti. Da questo punto di vista, sarebbe forse stato più opportuno avviare un percorso per una riforma complessiva del settore attraverso un disegno di legge ordinario e la relativa discussione in parlamento. Un passaggio forse più lungo e complesso ma che avrebbe consentito il coinvolgimento delle camere e delle parti sociali. In modo da tentare di arrivare ad una revisione organica delle normative in vigore.

Non sembra quindi che ci fosse alcuna urgenza, se non quella di rivendicare il risultato subito prima di una tornata elettorale

Foto: Governo – Licenza

 

San Giovanni I

 

San Giovanni I


Nome: San Giovanni I
Titolo: Papa e martire
Nascita: 470, Toscana
Morte: 18 maggio 526, Ravenna
Ricorrenza: 18 maggio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione

Originario della Tuscia e figlio di un certo Costanzo secondo il Liber Pontilicalis, fu eletto papa succedendo a Ormisda il 13 agosto 523. Non si hanno notizie sicure su questo papa prima della sua elezione, a causa della frequente attestazione del nome Giovanni nelle fonti del VI sec. (tre papi portano questo nome).

È stata tuttavia avanzata l’ipotesi dell’identificazione di questo pontefice con il diacono Giovanni, amico di Severino Boezio, che gli dedicò tre dei suoi scritti; era favorevole al partito filoorientale dell’antipapa Lorenzo, anche se nel 506 fece atto di sottomissione al papa legittimo Simmaco. Tale ipotesi di identificazione sarebbe corroborata dalla straordinaria accoglienza che gli fu riservata in occasione del suo viaggio a Costantinopoli, e dal fatto che Giovanni, divenuto papa, fece adottare a Roma su consiglio del monaco Dionigi il Piccolo il computo pasquale alessandrino, già motivo di accese controversie tra Lorenzo e Shrunaco e segno evidente di atteggiamento proorientale.

Il Liber Pontificalis riporta che egli fece eseguire importanti lavori di restauro nelle basiliche cimiteriali dei martiri Nereo e Achilleo sull’Ardeatina e dei SS. Felice e Adautto sull’Ostiense e poté inoltre abbellire le principali basiliche cittadine, grazie alla munificenza dell’imperatore Giustino I. Tutta la sua attività a Roma si svolse prima del suo viaggio a Costantinopoli, che fu l’avvenimento più importante del suo pontificato, ma anche l’ultimo, poiché gli costò la vita. Se i rapporti di Giovanni con l’imperatore d’Oriente furono buoni, assai meno lo furono quelli con l’anziano re goto Teodorico.

Questi era allarmato per le leggi rimesse in vigore dall’imperatore Giustino nei suoi territori contro gli eretici e in particolare contro gli ariani; convocò Giovarmi a Ravenna sul finire dell’anno 525 e gli intimò di guidare una delegazione a Costantinopoli con il difficile compito di ottenere la fine della persecuzione. Preoccupato per le sorti dei cattolici d’Occidente in caso di suo rifiuto, acconsenti di portare all’imperatore le richieste di Teodorico.

Era la prima volta che un pontefice si recava a Costantinopoli; fu ricevuto con i massimi onori dall’imperatore, che si prosternò davanti al vicario di san Pietro. Giovanni celebrò le funzioni della Pasqua del 526 a S. Sofia secondo il rito romano e stando al Liber Pontificalis procedette alla reincoronazione di Giustino. La delegazione ottenne alcune concessioni, non quella che gli ariani convertiti potessero ritornare alla loro fede.

Nonostante il successo dell’ambasciata, al rientro a Ravenna, Giovanni fu vittima della politica di Teodorico, a cui la notizia dell’accoglienza trionfale e del successo personale ottenuto da Giovanni a Costantinopoli, provocò ostilità e gelosia tanto che costrinse Giovanni a trattenersi a Ravenna, dove, provato dai trattamenti subiti, mori il 18 maggio 526.

Secondo l’Anonimo di Valois intorno al corpo di Giovanni si verificarono miracoli e fu oggetto di venerazione popolare. Successivamente le spoglie del pontefice furono traslate a Roma dove furono inumate a S. Pietro alla data del 27 maggio. Il suo epitaffio conservato in due manoscritti lo ricorda come vittima per Cristo.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Giovanni I, papa e martire, che, mandato dal re ariano Teodorico a Costantinopoli presso l’imperatore Giustino, fu il primo tra i Romani Pontefici a celebrare in quella Chiesa il sacrificio pasquale; tornato di lì, fu vergognosamente arrestato e gettato in carcere dal medesimo Teodorico, cadendo a Ravenna vittima per Cristo Signore.

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Domande Frequenti

  • Quando si festeggia San Giovanni I?

     

  • Quando nacque San Giovanni I?

     

  • Dove nacque San Giovanni I?

     

  • Quando morì San Giovanni I?

     

  • Dove morì San Giovanni I?

     

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San Giovanni Bosco

– San Giovanni Bosco
SacerdoteQuesto nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un’istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta…

San Giovanni XXIII

– San Giovanni XXIII
Papa«Figlioli… tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del papa. Troverete, forse, qualche lacrima da asciugare…

Natività di San Giovanni Battista

– Natività di San Giovanni Battista
Profeta e martireIl culto e l’alto onore tributato dalla Chiesa al grande Battista col celebrarne la natività è certo un segno della grandezza di questo uomo santificato…

San Giovanni della Croce

– San Giovanni della Croce
Sacerdote e dottore della ChiesaCollaboratore di Santa Teresa d’Avila nella fondazione dei Carmelitani Scalzi, Dottore della Chiesa, Giovanni della Croce risulta sempre più un affascinante…

Martirio di San Giovanni Battista

– Martirio di San Giovanni Battista
La richiesta di SalomeNell’anno xv del regno di Tiberio Cesare, Giovanni Battista dal deserto venne alle rive del Giordano, nelle vicinanze di Gerico, per predicarvi il battesimo…

San Giovanni di Dio

– San Giovanni di Dio
ReligiosoIl Portogallo fu la terra fortunata che diede i natali a questo glorioso campione della carità cristiana. Nato nel 1495 da poveri ma piissimi genitori…

San Giovanni da Capestrano

– San Giovanni da Capestrano
SacerdoteColoro i quali dicono che i sacerdoti, i religiosi e le suore sono gente inutile, hanno in questo Santo una solenne smentita. Giovanni da Capestrano fu…

San Giovanni Maria Vianney

– San Giovanni Maria Vianney
SacerdoteDardilly, piccolo paesello della diocesi di Lione, fu la patria del santo Curato. La sua famiglia si dedicava ai lavori agricoli, e Giovanni medesimo quando…

San Giovanni Crisostomo

– San Giovanni Crisostomo
Vescovo e dottore della ChiesaGiovanni soprannominato Crisostomo, o bocca d’oro, per la sua meravigliosa eloquenza, nacque in Antiochia. In giovanissima età fu privato del padre. Gli…

San Giovanni Battista de La Salle

– San Giovanni Battista de La Salle
SacerdoteS. Giovanni Battista, primo di dieci fratelli, nacque a Reims il 30 aprile del 1651 e secondo il bell’uso cristiano fu battezzato nello stesso giorno…

San Giovanni Nepomuceno Neumann

– San Giovanni Nepomuceno Neumann
VescovoGiovanni, nato a Prachatitz in Boemia (allora parte dell’impero austriaco) era il terzo dei sei figli del tedesco Filippo Neumann e Agnese Lcbis, di origine…

San Giovanni Eudes

– San Giovanni Eudes
SacerdoteGiovanni nacque il 14 novembre 1601 da pia e modesta famiglia a Ri, un villaggio vicino ad Argentan nella Normandia. Fin da giovinetto diede prova di grande…

San Giovanni da Kety

– San Giovanni da Kety
SacerdoteS. Giovanni Canzio nacque l’anno 1397 nel villaggio di Kety della diocesi di Cracovia, da piissimi genitori. Grazie alle loro cure trascorse nell’innocenza…

San Giovanni Nepomuceno

– San Giovanni Nepomuceno
Sacerdote e martireÈ il martire del sigillo sacramentale. Nacque nel 1330 a Nepomuk, in Boemia. Cominciò gli studi ecclesiastici nella città di Praga, e fu consacrato sacerdote…

San Giovanni de Matha

– San Giovanni de Matha
SacerdoteÈ il fondatore dell’Ordine dei Trinitari per la redenzione degli schiavi. Nacque a Falcone in Provenza l’anno 1154 da genitori ricchi di censo e di virtù…

San Giovanni Damasceno

– San Giovanni Damasceno
Sacerdote e dottore della ChiesaS. Giovanni Damasceno nacque a Damasco da illustre famiglia e studiò filosofia e teologia a Costantinopoli, sotto la guida del monaco Cosma. L’empio imperatore…

San Giovanni Leonardi

– San Giovanni Leonardi
SacerdoteSan Giovanni Leonardi nacque nel 1541 a Diecimo, frazione a dieci miglia da Lucca ed oggi nel territorio di Borgo a Mozzano, da una famiglia di modesti…

San Giovanni Battista de' Rossi

– San Giovanni Battista de’ Rossi
SacerdoteNato a Voltaggio, vicino a Genova, da famiglia rispettabile, Giovanni Battista all’età di dieci anni venne affidato, per la sua istruzione, alle cure di…

San Giovanni Calabria

– San Giovanni Calabria
PresbiteroRincasando dal seminario di Verona, un chierico trova accovacciato all’uscio un bambino, vittima di sfruttatori che lo costringono a mendicare. Lo porta…

San Giovanni da Matera

– San Giovanni da Matera
AbateNacque a Matera intorno al 1080, ma poco si sa delle sue origini; sebbene alcuni lo identifichino appartenente ad una nobile famiglia, quella degli Scalcione…

Santi Giovanni e Paolo

– Santi Giovanni e Paolo
Martiri di RomaQuesti santi fratelli nacquero da famiglia patrizia romana, ed alla comunanza del sangue unirono quella della fede che coronarono con un glorioso martirio…

San Giovanni Gualberto

– San Giovanni Gualberto
AbateS. Giovanni Gualberto nacque da una distinta famiglia di Firenze verso la fine del secolo decimo. Da giovane fu addestrato nelle armi perché dotato di…

San Giovanni d'Avila

– San Giovanni d’Avila
SacerdoteGiovanni, prete santo, mistico e scrittore, godette grandissima stima nella Spagna del xvi secolo; fu amico di S. Ignazio di Loyola (31 lug.) e consigliere…

San Giovanni Fisher

– San Giovanni Fisher
Vescovo e martireGiovanni Fisher fu un umanista inglese, martire e prelato, che, devoto al papa e alla chiesa cattolica romana, resistette a re Enrico VIII d’ Inghilterra…

San Giovanni da San Facondo Gonzalez de Castrillo

– San Giovanni da San Facondo Gonzalez de Castrillo
Sacerdote eremita agostinianoS. Giovanni nacque a San Fagondez, nel regno di Leone in Spagna, da Giovanni Gonzales de Castrillo e da Sanca Martinez ambedue ragguardevoli per nobiltà…

San Giovanni Berchmans

– San Giovanni Berchmans
ReligiosoSi dice che già da molto giovane Giovanni Berchmans avesse fornito la perfetta, moderatamente oracolare, citazione per quell’era di agiografi nella quale…

San Giovanni de Brebeuf

– San Giovanni de Brebeuf
Gesuita, martire in CanadaGiovanni de Brébeuf nacque il 25 marzo 1593 a Condé-sur-Vire, un piccolo villaggio nel dipartimento de La Manche in Francia. Dopo il suo ingresso come…

San Giovanni Grande

– San Giovanni Grande
Il PeccatoreGiovanni Grande, nato a Carmona (Andalusia), rimase orfano di padre all’età di quindici anni e fu mandato a Siviglia a lavorare presso un parente mercante…

San Giovanni Battista della Concezione

– San Giovanni Battista della Concezione
Sacerdote trinitarioGiovanni Garcìa Gijòn, riformatore dell’ordine dei trinitari in Spagna con il nome di Giovanni Battista della Concezione, nacque ad Almodóvar del Campo…

San Giovanni Nano

– San Giovanni Nano
EremitaGolobo, il soprannome dato a Giovanni, è una parola greca che significa “di piccola statura” e spesso egli è noto come Giovanni Nano. Ritiratosi in giovane…

San Giovanni Ogilvie

– San Giovanni Ogilvie
MartireGiovanni Ogilvie nacque a Drum, vicino alla città di Keith in Scozia, nel 1580. Il padre, Walter Ogilvic barone di Drumna-Keith, possedeva vaste proprietà…

San Giovanni Climaco

– San Giovanni Climaco
AbateQuesto Santo, originario di Palestina, è noto più che per la sua vita, per i suoi scritti, particolarmente per quella sua opera ascetica e mistica intitolata…

San Giovanni Gabriele Perboyre

– San Giovanni Gabriele Perboyre
Sacerdote vincenziano, martireGiovanni Gabriele Perboyre nacque il 6 giugno 1802, figlio maggiore di Pietro e Maria Rigal. All’età di quindici anni, si sentì ispirato da un’omelia a…

San Giovanni della Graticola

– San Giovanni della Graticola
VescovoNato in Bretagna da genitori relativamente poveri, Giovanni riuscì tuttavia a ricevere una buona istruzione. Attratto fin da giovane dall’ordine cistercense…

San Giovanni Cassiano

– San Giovanni Cassiano
SacerdoteGiovanni Cassiano (spesso chiamato semplicemente Cassiano) nacque nel 360 circa. Gennadio di Marsiglia, scrittore della seconda metà del v secolo, affermava…

San Giovanni Battista Nam Chong-sam

– San Giovanni Battista Nam Chong-sam
MartireGiovanni Battista Nam Chong-Sam nacque a Ch’ungju, in Corea, nel 1812. Iniziò la carriera nell’amministrazione statale e a trentanove anni divenne governatore…

Santi Abbondio e compagni

– Santi Abbondio e compagni
MartiriNel museo Lateranense a Roma è conservato un frammento d’epitaffio scoperto a Rignano, a circa una quarantina di chilometri dalla città, in cui si legge…

San Giovanni Teofane Venard

– San Giovanni Teofane Venard
Sacerdote e martireLa bellezza sorprendente, quasi femminile, di questo santo conservata in numerose fotografie, il suo fascino esuberante, espresso in lettere pubblicate…

San Giovanni Sarkander

– San Giovanni Sarkander
MartireGiovanni Sarkander nacque il 20 dicembre 1576 a Skoczow, vicino a Ciaszyn nell’impero asburgico. Suo padre, Gregorio Maciej Sarkander, era di origine ceca…

San Giovanni di Chinon

– San Giovanni di Chinon
ReclusoGiovanni era un eremita e fissò la sua dimora a Chinon (tra Tours e Saumur) guadagnandosi la fama di guaritore e consigliere sapiente; non era però nativo…

San Giovanni Bono

– San Giovanni Bono
Vescovo di MilanoAssai scarne le notizie, storiche in nostro possesso su Giovanni, vescovo di Milano al tempo del sinodo Lateranense di Roma nel 649, al quale partecipò…

San Giovanni Francesco Regis

– San Giovanni Francesco Regis
SacerdoteNato in Linguadoca a Font-Couverte, nella diocesi di Narbona, Giovanni Francesco Régis fu educato nel collegio gesuita di Béziers e nel 1615 entrò a far…

San Giovanni de Britto

– San Giovanni de Britto
MartireNato in Portogallo da nobile famiglia legata alla corte reale, da bambino Giovanni era stato il compagno preferito del piccolo don Pedro, erede al trono…

San Giovanni da Parma

– San Giovanni da Parma
AbateNato a Parma, Giovanni fu canonico della locale cattedrale ma anche pellegrino zelante. Si narra che si sia recato sei volte a Gerusalemme e là sia divenuto…

San Giovanni Southworth

– San Giovanni Southworth
Sacerdote e martireIl grande interesse per Giovanni fu stimolato dalla scoperta dei suoi resti, ritrovati nel 1927 in occasione dei lavori nell’area dell’antico Collegio…

San Giovanni Payne

– San Giovanni Payne
Sacerdote e martireGiovanni Payne (o Paine) nacque a Peterborough nell’Huntin-gdonshire intorno al 1550; nulla si sa della sua vita giovanile o dei luoghi della sua educazione…

San Giovanni Roberts e Beato Tommaso Somers

– San Giovanni Roberts e Beato Tommaso Somers
MartireGiovanni Roberts era un monaco benedettino, nato nel Galles, e membro del monastero benedettino di Valladolid, in Spagna. Tommaso Somers era un sacerdote…

San Giovanni Macias

– San Giovanni Macias
DomenicanoGiovanni Macias nacque a Ribera del Frasno nella regione spagnola dell’Estremadura il 2 marzo 1585. In base alle lezioni del suo Ufficio, i genitori provenivano…

San Giovanni di Beverley

– San Giovanni di Beverley
VescovoGiovanni nacque ad Harpham (Yorkshire) e studiò al collegio di S. Teodoro (19 set.), una celebre scuola di Canterbury, sotto l’abate Adriano (9 gen.)…

San Giovanni l'Elemosiniere

– San Giovanni l’Elemosiniere
Vescovo patriarca di Alessandria d’EgittoGiovanni detto l’Elemosiniere nacque a Cipro nel 550 circa. Niceta, un alto dignitario bizantino vicino all’imperatore Eraclio e incaricato in particolare…

San Giovanni Theristi

– San Giovanni Theristi
MonacoNacque a Palermo da genitori calabresi di nobile famiglia, perché sua madre fu trasferita sull’isola come schiava dai Saraceni, dopo che uccisero suo padre…

San Giovanni il Silenziario

– San Giovanni il Silenziario
VescovoFu cosi chiamato per il suo grande amore al silenzio, nacque a Nicopoli nell’Armenia. Rimasto orfano, dopo essere stato dai suoi genitori educato cristianamente…

San Giovanni Calibita

– San Giovanni Calibita
ReligiosoForse Giovanni è un altro caso di “figura tipica”, piuttosto che un personaggio vero e proprio. Si ritiene che abbia lasciato i suoi ricchi genitori per…

San Giovanni Stone

– San Giovanni Stone
Sacerdote agostiniano, martireGiovanni apparteneva alla provincia agostiniana d’Inghilterra. Iniziò la sua vita religiosa a Canterbury, dove l’Ordine aveva un convento dal 1318. Nel…

San Giovanni Dat

– San Giovanni Dat
MartireNacque a Dong-Chuoi, nel Tonchino. Cresciuto nella casa della missione cattolica del suo paese, in seguito frequentò la scuola cattolica della provincia…

San Giovanni de Ribera

– San Giovanni de Ribera
VescovoGiovanni era figlio di uno dei più importanti tra i grandi di Spagna, Pedro de Ribera, duca di Alcalà e viceré di Napoli per quattordici anni. Distintosi…

San Giovanniccio

– San Giovanniccio
Monaco in BitiniaNacque nella città di Maricat in Bitinia, da una famiglia umile. Fin dalla sua infanzia dovette prendersi cura del bestiame di famiglia. Si arruolò nell’esercito…

San Giovanni da Dukla

– San Giovanni da Dukla
Francescano polaccoGiovanni, nato a Dukla vicino ai Monti Carpazi in Polonia nel 1414 circa, dopo essere entrato nei frati minori conventuali, fu uno dei numerosi membri…

San Giovanni Xenos

– San Giovanni Xenos
MonacoNacque sull’isola di Creta. Fin da giovane abbracciò la vita solitaria. Fondò vari santuari e monasteri in tutta l’isola, il primo è quello di Myriokefalos…

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Oggi 18 maggio si venera:

San Giovanni I

San Giovanni I
Papa e martireOriginario della Tuscia e figlio di un certo Costanzo secondo il Liber Pontilicalis, fu eletto papa succedendo a Ormisda il 13 agosto 523. Non si hanno notizie sicure su questo papa prima della sua elezione…

Domani 19 maggio si venera:

San Celestino V

San Celestino V
Eremita e PapaPietro da Morrone nacque ad Isernia in Molise l’anno 1221 da virtuosi e caritatevoli genitori. Benché orfano di padre fu messo dalla pia genitrice, aggravata dalle cure di ben 12 figli, a studiare. Ma…

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Oggi 18 maggio nasceva:

San Giovanni Paolo II

San Giovanni Paolo II
PapaNon abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!

Oggi 18 maggio si recita la novena a:

– San Bernardino da Siena
VIII. Ammirabile s. Bernardino, che col dono dei miracoli, reso in voi così famigliare da guarire gli infermi con il solo tocco della vostra veste, e tragittare sul vostro mantello le acque dei fiumi presso…
– San Filippo Neri
L’umiltà di Filippo Filippo era talmente umile davanti a Dio che ci volle un esplicito comando del suo confessore perché si decidesse a diventare sacerdote. Non voleva ricevere il sacerdozio, infatti…
– Santa Maria Maddalena de’ Pazzi
I. O gloriosa vergine Maddalena, che fin dai più teneri anni facendo vostra delizia l’unione la più perfetta col sommo Bene, la divozione la più fervorosa alla comun madre Maria, quindi le austerità le…
– Santa Rita da Cascia
O santa Rita, che hai imitato Gesù nel perdonare gli assassini del tuo sposo, aiutaci a vincere l orgoglio che ci fa deboli e vili, fino a renderci impossibile il perdono: insegnaci a cercare la vera giustizia…