Esame avvocato 2023-24, stop all’orale rafforzato
Il Ministero della Giustizia ha diramato una comunicazione in cui richiede ai Presidenti delle Corti di Appello di adottare i provvedimenti necessari a tornare alla precedente modalità di esame, a tre scritti.
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1. La comunicazione
Nella comunicazione viene richiesto dal Ministero della Giustizia che i Presidenti delle Corti d’appello verifichino l’esistenza delle condizioni per reintrodurre, nella sessione 2023-24, lo schema di esame a 3 prove scritte e un orale.
In particolare, viene chiesto di verificare la disponibilità di locali, di ampiezza e caratteristiche idonee allo svolgimento delle prove scritte, per un numero di potenziali candidati pari a quelli che hanno partecipato delle ultime sessioni, e di adottare tutti i consequenziali atti amministrativi necessari per assicurarne la disponibilità per lo svolgimento delle stesse tra l’11 e il 15 dicembre 2023.
2. L’ultima sessione a regime di orale rafforzato
Il regime eccezionale dell’orale rafforzato era stato introdotto dal Decreto-legge n. 31/2021, venendo applicato alle sessioni 2020, 2021 e 2022. Essendo terminati al momento gli effetti del regime eccezionale, per la sessione 2023 l’esame di avvocato si svolgerà secondo le disposizioni previgenti, sia per quanto riguarda le prove in sé, sia per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle prove e la composizione delle sottocommissioni. L’ultima sessione a regime speciale sarà dunque quella al momento in corso, per cui i candidati hanno già svolto il primo esame orale, e rimangono in attesa di conoscere le date di svolgimento del secondo.
3. La reazione dell’AIGA
L’AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, è intervenuta immediatamente sulla questione, sollecitando il Ministero e la Commissione Centrale per l’esame d’Avvocato a “rendere immediati chiarimenti sul calendario delle seconde prove orali e sulle modalità d’esame per la sessione 2023-2024”, come si legge nel comunicato sul loro sito. In particolare, Il Presidente di Aiga Francesco Paolo Perchinunno sottolinea che “Vista l’attuale situazione di incertezza anche sulle modalità d’esame per la sessione 2023/2024, appare improcrastinabile (…) dare precise indicazioni sulla tipologia scelta per il prossimo esame di abilitazione”. Infatti, come sostiene Giulia Pesce, Coordinatrice della Consulta praticanti Aiga, la mancanza di chiarezza sul punto contribuisce “ad ingenerare ancora maggiore, inaccettabile, confusione nella vasta platea dei praticanti interessati a sostenere l’esame”.