Archivi giornalieri: 17 maggio 2023

Congedo parentale, mensilità elevata: istruzioni per settore privato

Congedo parentale, mensilità elevata: istruzioni per settore privato

Congedo parentale, una mensilità elevata all’80% della retribuzione: istruzioni settore privato.

Pubblicazione: 17 maggio 2023

La legge di bilancio 2023 ha elevato, per una mensilità, l’indennità di congedo parentale dal 30% all’80% della retribuzione.

È possibile fruire della mensilità indennizzata all’80% della retribuzione entro il sesto anno di vita del figlio, o entro sei anni dall’ingresso in famiglia

Congedo parentale, mensilità elevata: istruzioni per settore privato

del minore in caso di adozione o di affidamento e, comunque, non oltre il compimento della maggiore età.

Il beneficio è riconosciuto in alternativa tra i genitori e si applica ai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, che terminano il congedo parentale successivamente al 31 dicembre 2022.

La domanda di congedo parentale può essere presentata online accedendo con le proprie credenziali al servizio dedicato, oppure tramite Contact center e patronati.

La circolare INPS 16 maggio 2023, n. 45 fornisce le istruzioni per il settore privato e illustra ai datori di lavoro le modalità di esposizione dei dati nel flusso UNIEMENS.

Ricongiunzione contributiva: convenzione tra INPS e Casse previdenziali

Ricongiunzione contributiva: convenzione tra INPS e Casse previdenziali

La legge 5 marzo 1990, n. 45 riconosce la possibilità di chiedere la ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione

Pubblicazione: 15 maggio 2023

La deliberazione del Consiglio di Amministrazione INPS 19 aprile 2023, n. 56 ha adottato la convenzione quadro tra l’Istituto e le Casse/Enti previdenziali per lo scambio telematico di comunicazioni, in relazione all’esercizio della facoltà di ricongiunzione contributiva.

La legge 5 marzo 1990, n. 45 riconosce al lavoratore la possibilità di chiedere la ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione nella gestione in cui risulta iscritto, ai fini del diritto e della misura di un’unica pensione.

Il testo della convenzione quadro e i dettagli per dare attuazione al processo di convenzionamento sono riportati nel messaggio 12 maggio 2023, n. 1739.

VisitINPS Scholars: integrazione graduatoria VisitINPS Fellowship

VisitINPS Scholars: integrazione graduatoria VisitINPS Fellowship

È stata assegnata un’ulteriore borsa di studio “VisitINPS Fellowship” e integrata la graduatoria degli assegnatari dello stesso bando.

Pubblicazione: 15 maggio 2023

Con determinazione del Direttore centrale Studi e Ricerche 11 maggio 2023 n. 9, è stata assegnata un’ulteriore borsa di studio “VisitINPS Fellowship” e  integrata la graduatoria degli assegnatari (pdf 164KB) dello stesso bando (di cui alla determinazione del Direttore centrale Studi e Ricerche 7 febbraio 2023 n. 1).

La finalità del bando è la realizzazione di progetti di ricerca basati sull’analisi e la valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche mirate a ridurre le disuguaglianze e le discriminazioni di genere, ricompresi nell’ambito delle “Aree di ricerca di interesse scientifico” dell’INPS.

Invalidità civile: nuovo servizio per infortuni procurati da terzi

Invalidità civile: nuovo servizio per infortuni procurati da terzi

È online il servizio “Acquisizione modello AS1 – Dichiarazione di infortunio procurato da terzi responsabili”.

Pubblicazione: 15 maggio 2023

Nell’ambito dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) relativi alla semplificazione dei processi nell’invalidità civile, l’Istituto comunica, con il messaggio 12 maggio 2023, n. 1745, il rilascio del servizio “Acquisizione modello AS1 – Dichiarazione di infortunio procurato da terzi responsabili”.

Il nuovo modello, dematerializzato e semplificato, contiene le informazioni rese dal cittadino danneggiato, relativamente al terzo responsabile del danno e alla sua polizza assicurativa, insieme agli altri elementi utili all’INPS per esercitare il diritto di surroga e rivalsa.

È utile ricordare che il cittadino ha l’obbligo di presentare il modello nella circostanza in cui lo stato invalidante sia causato da responsabilità di terzi (fatto illecito).

Il modello può essere compilato e inviato:

  • online dal cittadino, accedendo con le proprie credenziali al servizio “Domanda di invalidità civile e accertamento sanitario” e selezionando la voce di menu “Acquisizione AS1”;
  • tramite gli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
  • mediante le Associazioni di categoria autorizzate (ANMIC, UIC, ENS, ANFFAS).

In Ue è diffusa la disoccupazione giovanile, soprattutto al sud Europa

In Ue è diffusa la disoccupazione giovanile, soprattutto al sud Europa

I cittadini più giovani sono maggiormente esposti alla disoccupazione. Mediamente parliamo dell’11,3% delle persone di meno di 29 anni, ma in molte regioni meridionali dell’Ue la cifra supera il 30%.

 

Nei prossimi mesi scomparirà il reddito di cittadinanza, la misura di reddito minimo garantito implementata nel nostro paese dal 2019 per arginare la povertà. Sarà sostituito da tre misure distinte, ovvero la garanzia di inclusione lavorativa (Gil), la garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal) e la prestazione di accompagnamento al lavoro (Pal).

I requisiti della Gil sono più stringenti rispetto a quelli del Rdc.

Gil è il vero e proprio sostituto del reddito di cittadinanza (l’assegno), mentre Gal e Pal sono le politiche attive del lavoro che lo affiancheranno. A differenza del precedente Rdc, Gil non sarà rivolta ai single ma soltanto ai nuclei familiari in difficoltà e con almeno un membro in difficoltà (minore, disabile o anziano). Inoltre vengono ridotti sia l’importo erogato che i termini di estensbilità della misura (da 18 a 12 mesi, previa sospensione per un mese). Sono inoltre resi più stringenti i requisiti sia per quanto riguarda l’accesso al sostegno che per l’inserimento lavorativo. In particolare applicando una minore tolleranza rispetto a cosa sia da considerarsi una offerta di lavoro “congrua”.

Il rischio di queste misure è quello di diminuire entità e capacità degli aiuti di raggiungere le persone che ne hanno bisogno, senza allo stesso tempo risolvere i limiti esistenti del reddito di cittadinanza, come indicati nell’ottobre 2021 dalla relazione del comitato scientifico nominato dal ministero del lavoro. In particolare la difficoltà di raggiungere i nuclei familiari numerosi, da anni quelli più colpiti dalla povertà assoluta, e le criticità nell’avviamento al lavoro. Un aspetto da considerare prioritario in un paese come il nostro, in cui la disoccupazione è un problema molto serio, soprattutto tra chi si accinge a fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro. L’Italia è infatti uno dei paesi Ue con il tasso più elevato di disoccupazione giovanile

La disoccupazione giovanile è massima nel sud Europa

I giovani sono più frequentemente disoccupati rispetto alla media, ovvero si ritrovano più spesso senza lavoro e alla ricerca di un impiego. Questo è dovuto in parte al fatto che hanno meno esperienza pregressa, tuttavia la difficoltà a trovare un impiego è essa stessa una condizione che impedisce loro di fare esperienza, oltre a essere un sintomo di una ridotta inclusività del mondo del lavoro.

Il tasso di disoccupazione è il rapporto percentuale tra la popolazione di più di 15 anni che è alla ricerca di un lavoro e la forza lavoro totale. Vai a “Cos’è il tasso di disoccupazione”

Nel 2021 nell’Unione europea il tasso di disoccupazione delle persone di età compresa tra i 15 e i 29 anni era infatti 4,2 punti percentuali superiore rispetto alla media della popolazione (15-74 anni).

11,3% dei giovani (15-29 anni) in Ue è disoccupato (2022).

La situazione è fortemente differenziata da stato a stato. A registrare i tassi più elevati sono i paesi dell’Europa meridionale, in particolare Grecia e Spagna, entrambe con cifre superiori al 20% (rispettivamente 24,3% e 22,4%). Al terzo posto si trova l’Italia con il 18%, ma è elevato anche il dato svedese (17%), che spicca in questo senso tra i paesi del nord Europa. In 13 stati membri invece la quota si attesta sotto il 10%. Particolarmente bassa in Repubblica Ceca (4,2%), Germania (5%) e Malta (5,9%).

Simile la classifica se si considera il divario, a livello di tasso di disoccupazione, tra giovani e popolazione generale. L’Italia supera da questo punto di vista la Spagna, posizionandosi al secondo posto dopo la Grecia come paese in cui i giovani risultano più penalizzati (la differenza tra i tassi è di 9,9 punti percentuali, mentre in Grecia è di 11,8). Anche in questo caso le ultime sono Germania (1,9 punti percentuali) e Repubblica Ceca (3).

Le differenze nella situazione lavorativa dei giovani sono ancora più pronunciate se analizziamo i dati a livello regionale.

La prima regione Ue per disoccupazione giovanile è l’exclave spagnola di Ceuta con il 42,4%. Seguono Thessalia (39,8%) e Sterada Ellada (36,5%), entrambe in Grecia, e Melilla in Spagna (36,1%). Al sesto e settimo posto si trovano due regioni italiane: la Campania e la Sicilia, entrambe con il 34%. I tassi più bassi si registrano invece in alcune regioni dell’Europa centrale, soprattutto in Repubblica Ceca e Ungheria, ma anche Polonia e Germania.

I giovani lavoratori tra prima e dopo la pandemia

La pandemia ha avuto un forte impatto su tutti i lavoratori: molti hanno perso il proprio impiego, finendo nella disoccupazione ma spesso anche nell’inattività.

Alcune categorie sono più fragili e quindi maggiormente esposte ai fattori esterni, come i lavoratori stranieri, di cui abbiamo parlato in un approfondimento precedente. Ma anche i giovani sono stati colpiti più duramente dagli effetti della pandemia. Soprattutto i giovanissimi, di età inferiore ai 25 anni. A differenza degli stranieri tuttavia la situazione si è ristabilita dopo l’anno di lockdown, migliorando anche rispetto al periodo pre-pandemico.

In Italia il tasso di disoccupazione tra le persone con meno di 25 anni è stato costantemente superiore alla media europea negli ultimi 3 anni. Tuttavia lo scarto si è gradualmente ridotto.

L’Italia sembra inoltre aver subito maggiormente l’impatto della pandemia, registrando sbalzi più pronunciati, e nel complesso mostra un andamento più irregolare rispetto alla media.

33% il tasso di disoccupazione degli under 25 a gennaio del 2021.

Gennaio 2021 è stato il mese in cui la disoccupazione giovanile in Italia ha toccato il picco. Oltre che quello in cui lo scarto con la media dell’Unione ha raggiunto i livelli più elevati: 14,6 punti percentuali di differenza.

Soprattutto nel corso del 2022 e in modo ancora più pronunciato nel 2023 tale differenza si è ridotta sempre di più. Nei mesi di agosto e dicembre del 2022 e a febbraio del 2023 è sceso sotto gli 8 punti percentuali.

Foto: Waqas Saeed – licenza