Archivi giornalieri: 9 maggio 2023

Continuità e cambiamenti nei ministeri della difesa, degli esteri e dell’interno Mappe del potere

Continuità e cambiamenti nei ministeri della difesa, degli esteri e dell’interno Mappe del potere

I vertici dei ministeri degli esteri, della difesa e dell’interno non sono sottoposti a spoils system. Questo non vuol dire che siano inamovibili, anzi. Allo stesso tempo però spesso godono di un potere di resistenza non indifferente.

 

I ministeri non sottoposti a spoils system

A ogni cambio di governo il nuovo esecutivo può sostituire alcuni importantissimi dirigenti grazie a un meccanismo noto come spoils system. Una pratica politica del tutto legittima e regolamentata di cui abbiamo parlato in due distinti approfondimenti concentrandoci prima sulla presidenza del consiglio e poi sui ministeri.

Lo spoils system non si applica a tutti i ministeri. Vai a “Che cos’è e come funziona lo spoils system”

Ma non tutti i cambiamenti di alti funzionari pubblici sono configurabili come spoils system. Queste norme ad esempio non si applicano ai vertici dei ministeri della difesa, degli esteri (segretari generali) e dell’interno (capi dipartimento). In queste strutture i dirigenti provengono necessariamente dalla rispettiva carriera (prefettizia, diplomatica o militare) e i loro incarichi operano in regime di diritto pubblico. Questo non vuol dire, è bene chiarirlo, che si tratti di funzionari sostanzialmente inamovibili, anzi.

Da sempre […] vige un regime di precarietà degli incarichi per i capi delle ambasciate, delle prefetture, e delle grandi unità militari: possono essere in qualunque momento sollevati dall’incarico e messi a disposizione per decisione dell’autorità politica.

Tale precarietà non deve lasciare intendere comunque che sia prassi per un nuovo ministro, sostituire tutta o buona parte della dirigenza di questi dicasteri. In effetti sembra piuttosto vero il contrario.

Sostituire alti gradi militari, prefetti o ambasciatori non è un’operazione priva di costi politici per un ministro.

Parliamo infatti dei funzionari più importanti delle rispettive carriere e sostituirli non è una scelta che un ministro può prendere alla leggera. Si può dire dunque che in qualche modo i prefetti, i diplomatici e i militari che ricoprono i ruoli più importanti si avvalgano di una sorta di potere di resistenza che un ministro deve decidere di forzare se vuole effettivamente sostituirli.

Per questo, dopo aver visto come i ministri hanno gestito i passaggi relativi allo spoils system, analizziamo ora alcune delle principali novità tra le fila di diplomatici, militari e prefetti.

Continuità e cambiamenti al Viminale

Quanto al ministero dell’interno dobbiamo innanzi tutto considerare che il nuovo ministro Matteo Piantedosi è a sua volta un prefetto. Dunque conosce molto bene le dinamiche politiche interne al Viminale.

1 su 5 i capi dipartimento del ministero dell’interno che sono stati cambiati dall’inizio del governo Meloni.

Dal momento del suo insediamento solo un capo dipartimento è stato sostituito. Ma forse non è un caso che si tratti del capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. In questa scelta sembra di poter leggere il tentativo di smarcarsi dalle politiche di Luciana Lamorgese. Infatti, nonostante anche l’ex ministra provenisse dalla carriera prefettizia, è stata oggetto di dure critiche negli scorsi anni da parte delle attuali forze di maggioranza.

Peraltro prima di essere destinata da Piantedosi alla prefettura di Firenze, Francesca Ferrandino era stata a capo del dipartimento libertà civili e immigrazione per un solo anno.

Al suo posto Piantedosi ha chiamato Valerio Valenti (già prefetto di Firenze) che, oltre ad aver assunto la guida del dipartimento è stato di recente nominato anche commissario delegato per l’emergenza immigrazione. Un ruolo che gli è stato conferito dal capo della protezione civile (quindi dalla presidenza del consiglio), che in qualche modo conferisce a Valenti un’autorità autonoma da quella di Piantedosi.

Da segnalare poi anche la nomina del nuovo capo di gabinetto Maria Teresa Sempreviva al posto del prefetto Bruno Frattasi. Che un ministro scelga i vertici dei propri uffici di diretta collaborazione è tutt’altro che insolito. E comunque per il ruolo è stata scelta una prefetta che era già ai vertici di questi uffici, ricoprendo il ruolo di capo del legislativo (che ora è stato assunto dal prefetto Paolo Formicola).

In ogni caso l’ultima volta Lamorgese aveva atteso circa un anno prima di rimuovere Piantedosi dal ruolo di capo di gabinetto assegnatogli dal ministro Salvini. E questo nonostante le differenze politiche tra i due fossero facilmente immaginabili. Inoltre, esattamente come era accaduto a Piantedosi, anche Bruno Frattasi è stato spostato dal ruolo di capo di gabinetto a quello di prefetto di Roma.

Insomma pare che per sostituire un prefetto di questo rilievo sia considerato opportuno attribuirgli un ruolo altrettanto importante. Come ad esempio la prefettura della capitale.

In ogni caso Frattasi non è rimasto molto in questa posizione visto che lo scorso marzo è stato nominato direttore dell’agenzia per la cybersicurezza nazionale. Trascorsi oltre 2 mesi però Piantedosi non ha ancora trovato un sostituto per questa posizione e il ruolo di prefetto di Roma resta ancora oggi vacante.

Eppure dei prefetti attualmente al vertice di un ufficio territoriale del governo già 27 hanno ricevuto la nomina proprio da Piantedosi. Molti di più però sono ancora i prefetti nominati da Lamorgese (69) mentre qualcuno è ancora in carica in virtù di una nomina di Salvini (6) o addirittura di Minniti (1).

Non si può certo dire dunque che Piantedosi abbia stravolto i vertici centrali e periferici del Viminale. Allo stesso tempo però quando si è trattato degli organi più politici (gli uffici di diretta collaborazione) o di quelli più esposti politicamente (il dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione) non ha esitato a compiere le proprie scelte. Decisioni bilanciate poi dall’assegnazione alla persona sostituita di incarichi adeguatamente prestigiosi.

La mobilità dei diplomatici

Guardando al ministero degli esteri la prima cosa da segnalare è la nomina, da parte del ministro Tajani, di un nuovo segretario generale. Parliamo dell’incarico in assoluto più importante di tutta la carriera diplomatica. E questo nonostante il segretario generale uscente, Ettore Francesco Sequi, fosse una figura di riconosciuta competenza e professionalità.

Anche in questo caso il nuovo segretario generale ha un passato come capo di gabinetto di un ministro.

L’ambasciatore scelto da Tajani è invece Riccardo Guariglia. Un funzionario di indubbia esperienza, anche se forse il suo curriculum non arriva ai livelli del suo predecessore. In comune con Sequi comunque c’è l’esperienza di capo di gabinetto, che Guariglia ha ricoperto con il ministro Moavero Milanesi nel contesto del primo governo Conte. Un ruolo a stretto contatto con la politica che dunque si conferma molto importante per gli sviluppi di carriera.

Tajani inoltre ha nominato anche 3 direttori generali: Nicola Verola all’Unione europea, Andrea Tiriticco all’ispettorato generale e Teresa Castaldo alla cooperazione allo sviluppo. Rispetto a quest’ultimo tema poi sono anche in corso le procedure per nominare il nuovo direttore generale dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Al momento però l’incarico non è stato ancora assegnato.

Quanto ai diplomatici al vertice delle sedi estere infine il ministro ha portato a termine alcune nomine ma senza particolare fretta. In effetti in consiglio dei ministri si è discusso di alcune nuove assegnazioni che tuttavia non risultano ancora ufficiali. Inoltre sono state adottate diverse proroghe temporanee. Sembra dunque che alla Farnesina si ritenga che il tempo non sia ancora maturo per un giro di nomine più sostanziale.

La stabilità dei vertici della difesa

Molto stabile si è dimostrata, almeno in questa fase, la gestione del comparto difesa. Per quanto concerne l’area tecnico amministrativa infatti, tra segretario generale e 4 direttori generali, solo uno di questi ultimi è stato nominato da Crosetto, e si è trattato di una conferma.

Quanto alle nomine del capo di stato maggiore della difesa, dell’esercito, dell’aeronautica, della marina e al comandante generale dei carabinieri sono tutte state decise dall’ex ministro Lorenzo Guerini.

L’unica altra nomina di vertice nel settore della difesa imputabile al ministro Guidio Crosetto è quella di Nicola Latorre a direttore generale dell’Agenzia industrie difesa. Questo incarico infatti non è riservato a un militare di alto grado e, trattandosi di un’agenzia pubblica, è uno di quelli sottoposti a spoils system. Nonostante questo il ministro ha deciso di confermare il direttore generale in carica, una scelta tutt’altro che scontata. Infatti Latorre oltre a non essere un militare è un ex parlamentare di area politica molto diversa da quella del ministro, ovvero il Partito democratico.

Certo nel corso di questi mesi il ministro Crosetto ha in realtà provveduto sia a diverse nomine che a molti aumenti di grado rispetto a figure comunque molto importanti nel comparto della difesa. In generale però sembra di poter dire che il governo in questo settore abbia adottato una linea di totale continuità. D’altronde con la fase politica internazionale che stiamo attraversando e una guerra in corso sul continente europeo, quello della difesa è oggi un settore assolutamente delicato.

Foto: Quirinale

 

Assegno unico: l’Osservatorio di aprile 2023

Assegno unico: l’Osservatorio di aprile 2023

I dati relativi alle domande di Assegno unico presentate all’INPS e ai pagamenti

Pubblicazione: 9 maggio 2023

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sull’Assegno unico e universale di aprile, con i dati relativi alle domande presentate dal 1° gennaio 2022 e ai pagamenti relativi al periodo marzo 2022-marzo 2023.

A marzo 2023 sono pervenute 87.370 domande di Assegno unico. Il numero dei richiedenti pagati è pari a 5.498.113, per 8.689.158 figli.

Con riferimento ai primi tre mesi del 2023, il 37,6% dei figli per i quali è richiesto il beneficio si concentra al Nord, al Sud vi è una consistenza superiore (44,4%) mentre il 17,9% dei figli dei richiedenti risiede nel Centro Italia. L’importo medio mensile 2023 per richiedente è di 249 euro, pari in media a 157 euro mensili per figlio.

Nel caso di percettori di Reddito di Cittadinanza, analizzando il numero di nuclei (297.620) e i corrispondenti figli (498.899) per i quali a marzo 2023 sono state calcolate le integrazioni dovute al riconoscimento dell’Assegno unico, la spesa effettiva complessiva risulta di 57,5 milioni di euro.

L’integrazione media per nucleo risulta pari a 193 euro al mese, mentre l’importo medio per ciascun figlio è di 115 euro.

TFR dipendenti pubblici: telematizzazione dati

TFR dipendenti pubblici: telematizzazione dati

Dal 1° gennaio 2023, l’utilizzo del canale telematico è divenuto esclusivo, oltre che per il TFS, anche per il TFR dei dipendenti pubblici.

Pubblicazione: 9 maggio 2023

Dal 1° gennaio 2023 l’utilizzo del canale digitale è divenuto esclusivo, oltre che per il TFS, anche per il TFR dei dipendenti pubblici, come comunicato con la circolare INPS 4 novembre 2022, n. 125.

L’Istituto, con il messaggio 8 maggio 2023, n. 1645, informa ora che la compilazione dell’“Ultimo miglio TFR” da parte dell’Ente datore di lavoro sostituisce i modelli cartacei “TFR1” e “TFR2” e costituisce la modalità esclusiva per avviare il processo di sistemazione e certificazione della Posizione assicurativa, propedeutica alla creazione della pratica di TFR.

Nel messaggio sono indicate le modalità di invio dei dati giuridico-economici necessari alla liquidazione della prestazione per i rapporti di lavoro a tempo determinato del comparto Scuola e le modalità residuali di invio di modelli cartacei nei casi di alcune variazioni di rapporti di lavoro.

Banca Centrale Europea: variazione tasso di interesse maggio 2023

Banca Centrale Europea: variazione tasso di interesse maggio 2023

Variazione dell’interesse di dilazione e differimento dei contributi e della misura delle sanzioni civili

Pubblicazione: 9 maggio 2023

La Banca Centrale Europea, con la decisione di politica monetaria del 4 maggio 2023, ha innalzato di 25 punti base il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema (ex Tasso Ufficiale di Riferimento, TUR) che, dal 10 maggio 2023, è pari al 3,75%.

La variazione incide sulla determinazione del tasso di dilazione e di differimento da applicare agli importi dovuti a titolo di contribuzione agli enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie, e anche sulla misura delle sanzioni civili.

Tutti i dettagli sono riportati nella circolare INPS 8 maggio 2023, n. 44.

Estate INPSieme Italia ed estero, Corso di lingue: online i vincitori

Estate INPSieme Italia ed estero, Corso di lingue: online i vincitori

Bandi Estate INPSieme Italia, Estate INPSieme Estero e vacanze tematiche in Italia, Corso di lingue all’estero 2023: pubblicati gli ultimi vincitori

Pubblicazione: 9 maggio 2023

Sono stati pubblicati i prospetti aggiornati relativi ai bandi Estate INPSieme ItaliaEstate INPSieme Estero e vacanze tematiche in ItaliaCorso di lingue all’estero 2023. Sono, dunque, consultabili le graduatorie aggiornate con gli ultimi assegnatari dei benefici a seguito dello scorrimento delle stesse.

Presentazione delle domande ISCRO: online il servizio

Presentazione delle domande ISCRO: online il servizio

L’accesso alla prestazione ISCRO è consentito una sola volta nel triennio 2021-2023

Pubblicazione: 9 maggio 2023

Il messaggio 5 maggio 2023, n. 1636 comunica che dall’8 maggio 2023 sarà nuovamente attivo il servizio di presentazione delle domande ISCRO.

Sarà possibile presentare le richieste per il 2023 fino al 31 ottobre.

Le credenziali di accesso al servizio sono le seguenti:

  • SPID di livello due o superiore;
  • Carta di identità elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

In alternativa si può richiedere la prestazione ISCRO per l’anno 2023 attraverso il servizio di Contact Center integrato, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

L’accesso alla prestazione ISCRO è ammesso una sola volta nel triennio 2021-2023.

Fondo trasporti: nuove modalità comunicazione competenze accessorie

 

Fondo trasporti: nuove modalità comunicazione competenze accessorie

Tutte le informazioni per calcolare la quota di pensione relativa ai contributi maturati nel Fondo per la previdenza del personale addetto ai pubblici servizi di trasporto

Pubblicazione: 9 maggio 2023

Il messaggio 8 maggio 2023, n. 1656 riepiloga le caratteristiche e i riferimenti normativi delle competenze accessorie da comprendere nella retribuzione pensionabile, al fine di calcolare la quota di pensione relativa ai contributi maturati nel Fondo per la previdenza del personale addetto ai pubblici servizi di trasporto, ormai soppresso.

Il messaggio, inoltre, descrive le nuove modalità di comunicazione delle competenze accessorie alle quali i datori di lavoro interessati devono attenersi nell’invio dei dati all’INPS:

  • le comunicazioni vanno inoltrate esclusivamente via posta elettronica certificata, all’indirizzo dc.pensioni@postacert.inps.gov.it;
  • il termine per inviare le comunicazioni è il 30 giugno dell’anno successivo a quello di erogazione dei relativi emolumenti.

L’Istituto, entro sei mesi dalla ricezione delle comunicazioni, trasmette – via posta elettronica certificata – la propria valutazione all’azienda interessata e alla Struttura territoriale INPS presso cui l’azienda versa i contributi

San Pacomio

 

San Pacomio


Nome: San Pacomio
Titolo: Abate
Nascita: 287 circa, Egitto
Morte: 347 circa, Tebaide, in Egitto
Ricorrenza: 9 maggio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Abate, Santo fu il primo padre del cenobitismo monastico. Soldato Esneh ebbe occasione di conoscere cristiani e fu spinto ad imitarli. Lasciata dunque la milizia, si ritirò presso un piccolo tempio abbandonato di Senesit e poco dopo fu battezzato.

Fallito il suo primo tentativo ascetico, si ritirò a vita anacoretica sotto la guida del Monaco Palomone. In questo periodo potè rendersi conto dei difetti della vita anacoretica e comprese la necessità di una vita in comune, in un monastero, sotto la direzione di un superiore.

Si separò così da Palamone e a Tabennisi, un villaggio abbandonato sulla riva destra del Nilo, organizzò una comunità religiosa di cui fu abate, caratterizzata dalla sottomissione a una regola e dalla costituzione di superiori. Poté così raccogliere parecchie centinaia di cenobiti in un solo monastero e fondarne altri.

Attorno al 400 si conteranno quasi 5000 monaci (S. Girolamo parla addirittura di 50.000, ma pare che il calcolo sia erroneo). P. redasse la prima regola, che da lui prende il nome, in lingua copta. Essa ci è giunta completa solo nella traduzione latina dal greco curata da Girolamo nel 404; dei testi copto e greco vi sono solo frammenti. Essa imponeva non solo preghiere e digiuni, ma anche il lavoro manuale e lo studio della Bibbia. In appendice alla regola tradotta da S. Girolamo si trovano detti e ammonimenti di P. (Morzita Pachomiz) e 11 lettere di cui due in criptografia.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Tebaide, in Egitto, san Pacomio, abate, che, ancora pagano, spinto da un gesto di carità cristiana nei confronti dei soldati suoi compagni con lui detenuti, si convertì al cristianesimo, ricevendo dall’anacoreta Palémone l’abito monastico; dopo sette anni, per divina ispirazione, istituì molti cenobi per accogliere fratelli e scrisse per i monaci una regola divenuta famosa.