Archivi giornalieri: 8 novembre 2021

Tassazione Pensione dall’Italia in Germania

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Il problema: succede che un pensionato che vive in Germania riceve una pensione dall’estero, ad esempio dall’Italia. Anche se paga regolarmente le imposte sulla pensione in Italia, possono esserci ancora problemi con le autorità fiscali tedesche. Dopo tutto, il diritto alla sovranità fiscale deve essere chiarito sulla base di dettagli. Le convenzioni sulla doppia imposizione fiscale non sono esaustivi. In fine, ogni Stato – compresi gli Stati membri dell’Unione europea – valuta i fatti a suo favore. In casi problematici, ciò può portare di fatto a una doppia imposizione fiscale. È vero che, in determinate circostanze, possono essere richieste dei rimborsi nei confronti dell’amministrazione fiscale a cui sono stati effettuati pagamenti indebiti. Tuttavia, l’applicazione della normativa è estremamente dispendiosa in termini di tempo e denaro.    

La situazione giuridica tedesca: le pensioni estere sono in linea di principio soggette alla tassazione tedesca in caso di obbligo fiscale illimitato, § 1 (1). L’imposta sul reddito (EStG) in combinato disposto con i § 2 n. 3 e 7 EStG “World Income Principle”. Il reddito estero è determinato in base al tipo, all’importo e alla delimitazione di tale reddito secondo la legge fiscale tedesca, H32b “Ausländische Renteneinkünfte” Einkommenssteuerhinweise (EStH).

Controlli attuali ufficio fiscale: dallo scorso anno, aumentano sempre più i controlli degli uffici fiscali tedeschi per l’imposta sul reddito delle pensioni, che sono state pagate in Italia. L’anno 2014 è attualmente in fase di revisione. Il diritto fiscale tedesco applica generalmente il cosiddetto principio del reddito mondiale a tali redditi se il beneficiario ha la sua residenza fiscale in Germania ed è soggetto all’imposta sul reddito in questo caso. Le autorità fiscali partono regolarmente dal presupposto che il luogo di tassazione sia la Germania. Occorre esaminare attentamente se la pensione è effettivamente imponibile in Germania o in Italia.

Dal 1995 forniamo consulenza in materia di tassazione transfrontaliera delle pensioni insieme a consulenti fiscali tedesco/italiani.

Gian Luca Pagliaro è stato ammesso all’ordine degli avvocati nel 1995 ed è anche avvocato specializzato in diritto commerciale internazionale e docente di diritto italiano presso l’Università di Colonia. Nel 2017 si è specializzato in diritto successorio italiano, il cosiddetto master breve nel diritto di successione a Milano.

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Consulenza legale diritto tedesco: personale, per telefono oppure via Skype

Lo studio legale Pagliaro lavora dal 1995 nel campo giuridico italo tedesco.

Prestiamo assistenza legale a persone e consumatori principalmente nel diritto di successione italiano e tedesco, impostazione bilaterale, diritto di famiglia, comunione legale e diritto immobiliare. Secondo il tariffario tedesco, art. 34 I RVG, le spese per una prima consulenza sono misurate fino a 190,00 € più IVA. Qualora godete di una copertura delle spese legale, si raccomanda di chiedere al Vs. assicuratore l`accollo delle spese.

Prestiamo in oltre assistenza ad imprese e professionisti principalmente nel diritto di compravendita internazionale, diritto di distribuzione e agenzia tedesco, diritto di lavoro tedesco, oltre nel diritto fiscale bilaterale.

Qualora non avete la possibilità di presenziare ad una consulenza di persona, avete la possibilità di consulenze telefoniche oppure via SKYPE®. Per fissare appuntamento contattare. 

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Attenzione alla prescrizione dei crediti in Germania

Prescrizione crediti in Germania 2021

Rispettivamente alla legislazione applicabile italo-tedesca, il termine di prescrizione civile regolare può variare da tre anni (normativa tedesca, § 195 BGB) a dieci anni (normativa italiana, art. 2946 c.c) fintanto che non vi siano regolamentazioni giuridiche particolari.

Il regolare termine tedesco di tre anni inizia a decorrere con la fine dell’anno, in cui la pretesa é sorta, ciò significa che la prestazione dovuta deve essere stata completamente effettuata.

Importante: La prescrizione triennale decorre dalla fine dell` anno al 31. dicembre (normativa tedesca, § 199 BGB).

Differenti anche i mezzi tecnici per interrompere o sospendere la prescrizione: Nella legislazione germanica occorre l` introduzione di un procedimento giudiziale (§ 204 BGB), mentre rimangono senza effetto interruttivo o sospensivo la diffida scritta e richiesta di pagamento (diversamente dalla legislazione italiana ai sensi dell art. 2943 4° Co c.c). La prescrizione triennale deve essere interrotta perciò tramite richiesta giudiziale entro la fine dell` anno (31° dicembre).

Secondo la legislazione tedesca, i crediti derivanti dal 2018 cadono in prescrizione dall` 1° gennaio 2022, qualora non venga introdotta azione giudiziale per la prestazione entro il

31° dicembre 2021.

Attenzione anche per le prescrizioni e termini di decadenza a causa di corona! In questo momento sussiste una forte incertezza se l` interruzione derivante dal decreto legge art. 84 co 8 d.l 17.03.2020 riguarda anche i processi in Germania, qualora dovesse essere applicabile il diritto operandi italiano, in quanto la deroga di interesse si realizza solo nella Giustizia italiana, avendo come ragione l`interruzione del sistema giudiziale civile nel territorio italiano.

Poiché negli affari internazionali può essere difficile stabilire la normativa vigente, si consiglia – in caso di dubbio – di rivolgersi ad un avvocato.


Lo Studio Legale Pagliaro ha la sua sede in Colonia, Germania,  ed esercita dal 1995 nei settori del diritto italo – tedesco. Lo Studio fa parte di una rete di professionisti e coordina l’ elaborazione delle pratiche di rito tedesco interloquendo direttamente con gli uffici giudiziari, fiscali e amministrativi in Germania.

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Accettazione e rinuncia all eredita nel diritto italiano. Italiani all estero

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Il nostro studio legale opera nei rapporti giuridici tedesco-italiani dal 1995. Il diritto successorio tedesco e italiano, ossia i casi di successione in cui la persona deceduta ha vissuto in Germania o in Italia o possedeva beni patrimoniali in patria o all’estero. Queste circostanze sollevano regolarmente complesse questioni relative al diritto patrimoniale internazionale e all’imposta di successione, che richiedono la competenza dei sistemi giuridici di entrambi i paesi.

Determinazione del patrimonio

Il nostro ufficio è collegato con i registri immobiliari e delle imprese in tutte le regioni d’Italia, in modo che l’immobile sia determinato in modo rapido e affidabile. Attraverso il nostro sistema di comunicazione PEC siamo in contatto con tutti i tribunali probatori, gli uffici anagrafici e le banche in Italia.

Elaborazione e valutazione dei beni ed asse ereditaria

I trasferimenti di proprietà immobiliari in Italia sono effettuati direttamente dal nostro studio legale, così come la liquidazione di depositi finanziari/conti bancari o trasferimenti a società. Siamo in grado di gestire controversie ereditarie più complesse, ad esempio tra coeredi, con i nostri partner di cooperazione, notai e avvocati. Il nostro sistema informativo sul valore dei terreni in Italia ci permette di effettuare valutazioni immobiliari in Italia.

Rinunciare all eredità e limitazioni di responsabilità

In qualità di interlocutori per il diritto successorio tedesco e italiano, assistiamo i nostri clienti nella presentazione di accettazione e rinuncia di successione. Elaboriamo e coordiniamo le deroghe necessarie e garantiamo la pubblicità.

Pianificazione successoria di patrimoni in Germania e in Italia

In collaborazione con notai e consulenti fiscali tedesco/italiani, redigiamo testamenti e contratti di donazione che possono essere utilizzati in entrambi i paesi, garantendo così un approccio uniforme.

Imposta di successione

La questione dell’imposta sulle successioni e donazioni dovrebbe essere presa in considerazione fin dall’inizio. Poiché non esiste una convenzione di doppia imposizione in vigore, qui è necessaria una particolare attenzione! Collaboriamo con diversi consulenti fiscali, o supportiamo i consulenti degli eredi su questioni di diritto tributario italiano. Valutazione per immobili situati in Italia (terreni, case, appartamenti) o aziende.

Costi e trasparenza

In linea di principio, si consiglia di stipulare un contratto di onorario, indipendentemente dal valore dell’immobile. In questo modo, i costi possono essere mantenuti il più possibile trasparenti. Se il mandato termina prematuramente o in caso di rinuncia a singoli punti di mandato, il cliente paga solo per l’elaborazione eseguita fino a quel momento.

Il nostro team

Gian Luca Pagliaro è statoiscritto all’ordine degli avvocati nel 1995 ed è specializzato in diritto commerciale internazionale e docente di diritto italiano presso l’Università di Colonia. Nel 2017 si è specializzato in diritto successorio italiano, il cosiddetto master breve nel diritto di successione a Milano.

Dott. Daniel Urso, studi giuridici presso l’Università CATTOLICA DEL SACRO CUORE, Milano, Facoltà di Giurisprudenza, laurea LMG/01 (Giurisprudenza). Focus: sostegno alle dichiarazioni delle imposte di successione e al trasferimento di beni immobili.

Dott.ssa Fatima Laghbili, studi giuridici presso l’Università di PISA, Facoltà di Giurisprudenza, laurea LMG/01 (Giurisprudenza); studi post-laurea presso l’Università di Colonia, master per avvocati laureati all’estero. Focus: liquidazione dei depositi bancari e dello studio notarile.

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Germania: Responsabilità anche penale dell erede per doveri fiscali del defunto

Viola un coerede l’obbligo di rettifica ex § 154 AO (Abgabenordnung, Codice tributario) dopo aver riconosciuto l’erroneità delle dichiarazioni fiscali del de cuius , questo commette allo stesso tempo un’evasione fiscale premeditata ai sensi di § 370 comma 1 Nr. 2 AO per mezzo di omissione (Corte dell’alta Finanza, Sentenza del 28.02.2008 – VI R 62/06 Punto 20 – BStBl (Rivista del Fisco Federale) II 2008, 595; Corte di Cassazione, Sentenza del 17.03.2009 – 1 StR 479/08. Poiché il § 153 comma 1 frase 2 AO (Codice Tributario) fa riferimento alla persona del successore universale, esiste per l’erede il dovere di rettifica, a prescindere dal fatto che il de cuius si è reso punibile per delitto fiscale premeditato (vedi Seer per: Tipke/ Kruse, AO/FGO (Codice tributario/ Codice tribunale fiscale), § 153 AO Punto 17.).Ciò non comprende il caso in cui l’erede stesso sia giá stato coautore o partecipe del delitto fiscale premeditato del de cuius (vedi Seer per: Tipke/ Kruse, AO/FGO (Codice tributario/ Codice tribunale fiscale), § 153 AO Punto 17; Helmrich, DStR 2009, 2132, 2134.

Il termine “Dichiarazione” ai sensi del § 153 comma 1 frase 1 Nr.1 AO (Codice tributario) viene ampiamente interpretato dalla Letteratura e dall’Amministrazione fiscale e corrisponde ad ogni espressione con ascendenza su determinazione, riscossione od esecuzione di una tassa (BT-Drs. 6/1982, Pag. 129 su § 98 “in particolare”; cfr. Corte dell’alta finanza, sentenza del 30.1.2002- II R 52/99 Punto 17 – Corte dell’alta finanza/non pubblicato 2002, 917; AEAO (Anwendungserlass zur Abgabenordnung; Atto scritto sul codice tributario) su §153 AO Nr.3; 

Perciò, la Corte dell’alta finanza conferma quest’ultima concezione, applicandola addirittura anche a dichiarazioni fiscali, invalidate dalla incapacità d’agire dell’interessato dall’obbligo della dichiarazione, senza però motivare un tale ampliamento di uso.

Atti processuali di un partecipante incapace d’agire secondo §104 Nr.2 BGB (Bürgerliches Gesetzbuch, codice civile tedesco) non hanno alcuna validità. Secondo §79 comma 1 AO (codice tributario) la capacità d’agire corrisponde la capacità ad intervenire in atti processuali. Con il termine di atti processuali è da intendere dichiarazioni sia di volontà che di intendere e tutti quegli atti concreti, cui le conseguenze fiscali ricollegano (Alta corte di Finanza, Sentenza del 16.04.1997 – XI R 61/94 Punto 94 – BStBl (Rivista del fisco federale) II 1997, 595; idem circa la capacità d’agire passiva vedi Alta Corte di Finanza, sentenza del 21.11.2006- VII R 68/05 Punto 33 – BStBl II 2007, 291; Söhn per: Hüschmann/ Hepp/ Spitaler, AO/FGO (Codice tributario/ Codice tribunale fiscale), § 79 AO Punto 20 e 36; Drüen per: Tipke/ Kruse, AO/FGO, §79 AO punto 6 e 7; Wünsche per: Koenig, AO, §79 punto 44). Il significato in questi termini di Atti processuali comprende qualsiasi atto a cui il diritto processuale attribuisca importanza legislativo (Rüschen per: Gosch, AO (Codice tributario), §79 Punti 8-10). Il mero ampliamento del campo d’applicazione del §153 AO e il rifiuto di una riduzione alle dichiarazioni fiscali non permette dunque alcuna motivazione sufficiente a spiegare perché le dichiarazioni fiscali invalide, quali altre dichiarazioni, possano produrre gli obblighi legali ex § 153 AO.

Conseguenze per la pratica

  1. L’autorità finanziaria ha fondamentalmente libera scelta, circa a quale debitore universale essa si voglia attenere (Corte di Alta Finanza, sentenza del 13.05.1987 – II R 189/83 Punto 13 – BStBl (Rivista del fisco federale) II 1988, 188). In base al proprio giudizio essa può decidere su quale dei numerosi debitori universali potersi rivalere. In tal modo essa detiene una “facoltà di scelta” (Alta corte di Finanza, Sentenza del 01.07.2008 – II R 2/07 punti 8 e 9 – BStBl (Rivista del fisco federale) II 2008, 897; Ratschow per: Klein, AO (Codice Tributario), §44 punti 12 e 13).
  2. Poiché il prolungamento del termine di prescrizione per evasione fiscale, secondo il §169 comma 2 frase 2 AO (Codice tributario), dipende dalla domanda se oggettivamente si tratta di singole somme evase e se tale caratteristica del fisco aderisce, vengono coinvolti quali debitori universali anche i coeredi, a prescindere da una loro eventuale debito e/o conoscenza di questo.

In tal modo però si giungerebbe ad un rischio fiscale troppo alto, motivo per cui l’obbligo degli eredi (cfr. §45 comma 2 in combinato con §1975 BGB- codice civile) può limitarsi alla successione per ordine dell’amministrazione successoria (§1984 comma 1 frase 3 BGB- Codice civile, cfr. § 2013 BGB) o per apertura dell’insolvenza successoria (§§315 e seguenti InsO- codice d’insolvenza). In presenza di piú eredi è da considerare §259 BGB.

Kassenschau in Germania: Controlli fisco libro cassa in Germania a partire dal 1° gennaio 2018

A partire dal 01/01/2018, l’amministrazione delle finanze ha la possibilità di esaminare le attività imprenditrici in occasione di un controllo fiscale al di fuori del regolare accertamento del libro cassa, senza precedente avviso. Il funzionario finanziale non ha il dovere di farsi immediatamente riconoscere come tale; egli può eseguire un acquisto di prova e, sempre in borghese, innanzitutto accertarsi se, per esempio, il proprietario del negozio è presente. Infine egli deve presentare una tessera di riconoscimento e documento dell’agenzia finanziaria, che lo legittima nel caso concreto ad effettuare il controllo fiscale. L’attività non può rifiutare il controllo fiscale e non ha alcun diritto ad un rinvio del controllo. L’intestatario dell’esercizio commerciale ha possibilità di appellarsi al proprio commercialista o legale.

Durante l’accertamento verranno verificati i seguenti punti:

  • Una conduzione regolare del registro di cassa;
  • La raccolta degli interi movimenti di pagamento attraverso il sistema di cassa/ l’esame del sistema di cassa;
  • La documentazione di organizzazione, come per esempio le istruzioni d’uso e quindi il manuale di cassa, le dritte di lavoro per il personale, la documentazione di procedura di dimestichezza con la cassa;
  • Facoltà di verifica di cassa.

L’ispettore può inoltre prendere visione degli interi dati elettronici. Su richiesta, l’intestatario dell’attività ha il dovere di salvare e consegnare gli interi dati elettronici.

Dovessero saltare all’occhio dell’ispettore delle irregolarità durante il controllo fiscale, questi può immediatamente, e quindi senza ulteriore disposizione di controllo e fissazione di scadenza, spostare l’accertamento all’intera azienda. Con ciò s’intende l’esame di tutta la documentazione dell’attività commerciale, tutti i dati elettronici e di forma fiscale.

Al centro di tale accertamento vi sono attività gastronomiche e i singoli commercianti, in quanto è fra questi che domina maggiormente il traffico di denaro in contanti.

A partire dal 2020 si aggiungeranno multe in denaro secondo §379 I comma AO nel caso in cui:

  • La cassa utilizzata non dispone della possibilità delle registrazioni singole o non registra puntualmente, correttamente, in maniera completa e ordinata le singole operazioni contabili
  • I dati non sono protetti (o almeno non in maniera corretta), poiché viene utilizzato un sistema che non dispone di una Garanzia di sicurezza certificata.

Eventuali infrazioni verranno multate fino a € 25.000,-

Previdenza sociale

Previdenza sociale

Il sistema tedesco di Previdenza Sociale

 
 
Previdenza sociale

Le assicurazioni possono dividersi tra obbligatorie e volontarie. Le obbligatorie appartengono al sistema tedesco di Previdenza Sociale.

L’assicurazione copre tutti i lavoratori, studenti, tirocinanti, pensionati e le loro rispettive famiglie. È molto probabile che sarai obbligato ad unirti al sistema mentre vivi in Germania anche se c’è qualche eccezione.

Il termine “ Previdenza Sociale” ricopre 5 categorie principali, i “cinque pilari” del sistema di previdenza sociale:

  • Assistenza sociale
  • Invalidità
  • Pensione
  • Disoccupazione
  • Infortuni sul lavoro

Le assicurazioni per gli infortuni sul lavoro le pagano le imprese. I contributi per il resto sono divisi equamente tra impresa e lavoratore. Questi si calcolano sulla percentuale del tuo stipendio lordo ma c’è un massimo quando si arriva ad un livello di reddito specifico. Il totale dei contributi si aggira sul 40% dello stipendio lordo quindi preparati a pagare un 20% del tuo salario al sistema. I contributi vengono dedotti direttamente dal tuo salario. Se sei autonomo, tu stesso paghi i contributi.

Se sei un geringfügig Beschäftigter ( lavoratore limitato) e, per esempio, lavori meno di 50 giorni o 2 mesi all’anno, o se hai un lavoro che ti retribuisca con 400 € (con entrate inferiori a 400€ /mese) non paghi né previdenza sociale tedesca né tasse. Nonostante ciò, devi essere registrato per ricevere assistenza sanitaria.

Studenti: Tutti gli studenti devono avere un’assicurazione medica obbligatoria e ti verrà richiesta la prova di averne una prima di poter iscriverti ad una università o scuola tedesche. Senza questo, non potrai studiare (consulta la nostra sezione sulle assicurazioni per assistenza sanitaria per maggiori informazioni). L’assicurazione per infortuni sul lavoro la paga l’Università.

Previdenza Sociale Internazionale: All’interno della UE c’è un accordo che permette che le persone che ne hanno diritto usufruiscano di prestazioni dentro e fuori i paesi della UE. Ciò garantisce l’assistenza sanitaria in altri paesi membri. Esistono anche altri accordi di Sicurezza Sociale con altri stati che non appartengono alla UE e paesi non europei. Per esempio, i cittadini della UE che lavorino in Germania possono continuare a pagare l’assicurazione sanitaria all’estero per un anno. Per scegliere questa opzione devi avere i moduli E101 ed E111 (per ulteriori informazioni consulta la nostra sezione sulle assicurazioni per l’assistenza sanitaria).

Consiglio: Il Ministero Federale per la Salute e la Previdenza Sociale offre informazioni dettagliate in molte lingue sul sito web (www.bmas.de). Pubblica anche un’ eccellente giornalino chiamato “La Previdenza Sociale in un’occhiata”, che si può richiedere o scaricare dal sito web.

Lavorare in Germania

Lavorare in Germania

Cultura d’impresa, stipendi e norme di lavoro

 
 
Lavorare in Germania

 Molti stranieri hanno bisogno di qualche tempo per adattarsi al modo di lavorare tedesco. La gente non lavora molte ore; in molti uffici, soprattutto nel settore pubblico, la giornata finisce alle 16.

Tuttavia, si dà molta importanza all’efficenza, si cerca di essere il più produttivi possibile e c’è poco tempo, o quasi nullo, per socializzare o parlare ad eccezione delle ore di pausa che sono di solito di 15 minuti con 45 minuti per mangiare.

La cultura d’impresa in Germania è generalmente abbastanza gerarchica. Ai tedeschi piace lavorare basandosi su piani prestabiliti e prendono decisioni basate su fatti. Le riunioni, organizzate e ben pianificate, rappresentano il passo per prendere decisioni con il consenso generale di gruppo. Ci si aspetta la puntualità e non vengono tollerati i ritardi. Quindi fa attenzione, specialmente se vieni da un paese in cui il ritardo è molto diffuso!

Stipendi

Gli stipendi ( Lohn/Gehalt) in Germania sono tra i più alti del mondo. La maggior parte dei lavori per i laureati pagano 30.000€ /anno. I lavori per gli studenti in cui non è richiesta una laurea vengono pagati 6/15 € /ora. Di solito, quando si parla di stipendi, si parla di stipendio lordo cioè prima della deduzione delle tasse e della previdenza sociale. Tieni presente che le tasse, a seconda del tuo stipendio, possono arrivare ad essere il 50% del tuo stipendio lordo. Quindi cerca di non confondere gli stipendi lordi e netti!

Lo stipendio nel tuo contratto è mensile. Nel contratto dovrebbero essere indicati anche remunerazioni speciali, bonus e revisioni dello stipendio. Molte imprese hanno 13 paghe l’anno. Di solito si riceve lo stipendio a dicembre per Natale o viene diviso tra Natale e l’estate. Per alcuni lavori di dirigenza ci sono 14 paghe l’anno.

È difficile sapere a quanto ammonta lo stipendio per lavori o posti specifici anche se ti risulterebbe più facile saperlo per contrattare il tuo stipendio. Personalmarket ( www.personalmarket.de) ti offre, previo pagamento, un’analisi dello stipendio basandosi sul settore, educazione, esperienza professionale e zona geografica. Questo può essere di gran aiuto quando dovrai negoziare il tuo stipendio.

Legge di lavoro

Per lavorare hai bisogno di un permesso di lavoro (Arbeitsgenehmigung o Arbeitserlaubnis) o di un permesso di residenza che ti permetta di lavorare (consulta la nostra sezione sui permessi di lavoro). Hai anche bisogno di una tessera fiscale (Lohnsteuerkarte) e di un numero della previdenza sociale (Sozialversicherungsnummer). Le tessere fiscali vengono emesse dall’autorità che corrisponde alla città/regione in cui sei registrato. I numeri della Previdenza Sociale sono emessi dalle istituzioni delle assicurazioni pensionistiche.

Quando un lavoratore lavora per la prima volta, l’impresa di solito lo registra ed emette un numero di previdenza sociale e una carta d’identità. Nel caso tu avessi domande o richieste, dovresti dirigerti direttamente alla tua impresa, alla tua compagnia di assicurazioni sanitarie o la tua istituzione di assicurazioni statale.

Normativa lavorativa

La Germania ha uno dei mercati lavorativi più regolati del mondo, con le sue leggi sul lavoro disegnate per proteggere i lavoratori. Che ci sia o meno un contratto di lavoro, i lavoratori hanno diritti di base:

● vacanze

● stipendio per malattia

● poter scegliere di lavorare a tempo parziale

● ricevere una formazione

● ferie per maternità/paternità e relativa protezione professionale

I periodi di preavviso seguono delle regole ma le compagnie possono concordare periodi di preavviso più lunghi nel caso di lavori collettivi o individuali. Le condizioni di lavoro al di sotto dello standard minimo legale stabilito non sono permesse e non sono legalmente vincolanti.

Accordi di lavoro collettivo

C’è anche una legge per il lavoro collettivo che nasce dalle leggi che proteggono gli accordi lavorativi collettivi e i diritti dei lavoratori sul posto di lavoro (Betriebsverfassungsrecht). Le leggi che governano gli accordi collettivi permettono ad entrambe le parti (sindacati e federazioni patronali o impresari individuali) di creare i loro propri accordi lavorativi. Gli accordi lavorativi regolano gli stipendi, ore lavorative, ferie e periodi di preavviso. La maggior parte degli impiegati lavorano con un accordo lavorativo anche se negli ultimi anni sempre più imprese sono state esentate dal negoziare accordi propri.

I diritti del lavoratore

Il Betriebsverfassungsrecht regola la relazione tra lavoratore ed impresa sul posto di lavoro. Gli impiegati sono rappresentati dal Consiglio di Lavoro (Betriebsrat) i cui membri vengono scelti dai lavoratori. Tra le altre cose, è responsabile della protezione dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro. La direzione deve consultare il Betriebsrat in relazione a questioni sul personale o l’impresa. Se hai problemi sul posto di lavoro, devi consultare il tuo Betriebsrat e chiedere consiglio o aiuto.

Nelle imprese con più di 2.000 impiegati, viene applicata la co-determinazione del 1976 o Legge della Partecipazione dei Lavoratori (Mitbestimmungsgesetz). Questa legge richiede che il consiglio supervisore dell’impresa abbia un certo numero di impiegati rappresentanti. Il principio di co-determinazione dice che i sindacati e gli impiegati hanno voce e diritto di voto nelle politiche dell’impresa, oltre che avere la responsabilità della stessa.

Pensioni in Germania

Con l’aiuto di Tobias Piller neutralizziamo molte balle sulle previdenza

In Germania si va in pensione a 65 anni e sei mesi

di Giuliano Cazzola

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In Germania si va in pensione a 65 anni e sei mesi

Per l’esperienza che ho acquisito in tanti anni, mi sento in grado di scoprire e denunciare quasi tutte le fake news messe in circolazione in tema di pensioni. È più difficile addentrarsi in quelle che da noi circolano a proposito di sistemi in vigore in altri Paesi europei. Prendiamo il caso della Germania: è ormai un luogo comune sostenere che il nostro regime, dopo la cura Fornero, è più rigoroso di quello tedesco.

Ho chiesto allora ad un bravo giornalista come Tobias Piller, corrispondente in Italia dell’autorevole Faz, Franfurter Allgemeine Zeitung, di spiegarmi sinteticamente le caratteristiche del modello tedesco. Ecco la risposta, alla quale aggiungo miei commenti.

«In Germania, le pensioni non si aumentano con la inflazione, ma con lo sviluppo del salario netto (vuol dire che se aumentano salario lordo e le tasse, l’aumento può anche risultare zero). È altrettanto vero però che con questa formula le pensioni beneficiano dei miglioramenti dovuti alla produttività.

Negli anni di crisi, i salari netti sono scesi, e per evitare un taglio alle pensioni, c’è stato aumento zero per gli anni 2004, 2005, 2006. Poi, di nuovo, causa crisi, zero aumento nel 2010. Visto la buona crescita negli ultimi anni, anche dei salari, quest’anno l’aumento è intorno a 5%…

In Germania, c’è un limite per i contributi alla pensione, ma anche alla pensione stessa. Al momento, si paga come massimo circa 19% di 6.200 euro metà datore di lavoro, metà dipendente (da noi è il 33%, rispettivamente in misura di due terzi e un terzo, ndr). La pensione massima, per esempio dopo 40 anni di contributi massimi, è circa 2300 euro

La pensione in Germania è da sempre legata ai contributi. Nel recente passato, il dipendente medio con contributi medi, dopo 45 anni di contributi (N.B.,ndr) nel 2003 prendeva come pensione il 53,3% dell’ultimo stipendio. Nel 2016 è sceso al 47,9%. Previsioni: nel 2020 sarà al 46%, 2030 al 43%

Al momento, si va in pensione a 65 anni e 6 mesi. Ma si può anticipare: chi va in pensione prima, tuttavia, perde lo 0,3% della sua pensione per ogni mese di anticipo. Per un anno di anticipo, 3,6% (da noi una penalizzazione economica molto più modesta introdotta dalla riforma Fornero sulla pensione anticipata, è stata abolita, ndr). I lavoratori precoci ed esposti a lavori usuranti possono andare in pensione a 63 anni, se hanno 45 anni di contributi (si noti, a scanso di equivoci, il requisito contributivo, il cui livello in Italia sarà raggiunto tra qualche decennio, ndr)».

La Germania ha l’11esimo miglior sistema pensionistico al mondo

La Germania ha l’11esimo miglior sistema pensionistico al mondo

La Germania manca di poco la top 10 dei migliori sistemi pensionistici al mondo

La società di consulenza per le risorse umane Mercer pubblica ogni anno il suo “Global Pension Index”, una classifica dei migliori sistemi pensionistici in tutto il mondo. Quest’anno il Global Pension Index è stato prodotto per la prima volta in collaborazione con il CFA Institute e ha messo a confronto 39 diversi sistemi pensionistici, coprendo quasi i due terzi della popolazione mondiale. La Germania si è classificata poco lontano dai migliori 10 sistemi mondiali, posizionandosi all’11 posto e salendo di due posizioni rispetto allo scorso anno.

I sistemi pensionistici sono classificati secondo diversi indicatori

L’indice classifica i sistemi pensionistici sulla base di oltre 50 indicatori che vengono a loro volta suddivisi in tre categorie: adeguatezza, sostenibilità ed integrità. I punteggi per ciascuna di queste categorie contribuiscono al punteggio finale del paese, sebbene ogni categoria abbia un peso diverso: l’adeguatezza vale il 40% del punteggio finale, la sostenibilità 35% e l’integrità 25%. La Germania ha ottenuto buoni risultati in entrambe le categorie di adeguatezza e integrità ma ha ottenuto un punteggio inferiore alla media per la sostenibilità. In questa categoria infatti la Germania è crollata al 26esimo posto.

Il sistema pensionistico in Germania è valutato positivamente anche se non mancano alcuni aspetti da migliorare

Norman Dräger, CEO di Mercer Germany, ha dichiarato che «lo studio di quest’anno mostra che il sistema pensionistico in Germania è valutato complessivamente molto positivamente». Tuttavia, gli autori del Global Pension Index hanno fornito alcuni suggerimenti per migliorare il punteggio del Paese, compreso l’aumento della pensione minima per i pensionati a basso reddito. Il primo posto dell’indice globale delle pensioni 2020 è stato assegnato ai Paesi Bassi, mentre al secondo posto si è classificata la Danimarca. I punteggi più bassi nell’indice sono stati assegnati alla Turchia, Argentina e Thailandia. La classifica completa è comunque disponibile sul sito web della Mercer.

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San Goffredo di Amiens

San Goffredo di Amiens


Nome: San Goffredo di Amiens
Titolo: Vescovo
Nascita: 1066, Moulincourt, Francia
Morte: 8 novembre 1115, Soissons, Francia
Ricorrenza: 8 novembre
Tipologia: Commemorazione

San Goffredo, Vescovo di Amiens, fu quasi contemporaneo di Goffredo di Buglione, « Avvocato del Santo Sepolcro ». Al tempo della Crociata, egli era giovinetto. Nato da genitori benestanti e devoti, era entrato nell’Abbazia di Monte San Quintino. Vi acquistò una profonda preparazione spirituale, e presto il giovanissimo monaco si distinse come esempio di una austerità piuttosto rara per quei tempi.

Era un devoto dei due Santi calzolai Crispino e Crispiniano. Quando poteva, il 25 ottobre, giorno della loro festa, si recava a Soissons, nel monastero a loro intitolato. Quei monaci celebravano la ricorrenza mangiando e bevendo più del conveniente. Si ricorda perciò un giorno in cui San Goffredo, ancora novizio, uscì in un severo rimprovero e rifiutò di sedersi alla loro mensa.

Fu ordinato sacerdote. Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent. Abate zelante, amministratore ottimo. E di cristallina integrità, in tempi di simonia e di compromessi morali. Per i meriti spirituali, e non per tornaconto politico, i feudatari ed il Re lo elessero allora Vescovo di Amiens.

Entrò in città a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni pompa. In tempi nei quali i Vescovi erano considerati soprattutto come potenti signori di città, il suo esempio suscitò un’impressione profonda e consolante.

Goffredo, anzi, come si diceva anticamente, Gottifredo, è nome germanico che significa « pace di Dio ». Un nome devoto e spirituale, insolito tra i nomi germanici, quasi tutti di origine guerresca e paganeggiante. San Goffredo, da Vescovo, cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. Pace di Dio, che significava spesso guerra da parte di chi non vuole accettare i precetti divini insegnati dalla Chiesa.

E nemici della pace di Dio ce n’erano dappertutto. Ce n’erano tra popolo e tra i feudatari; ce n’erano anche tra i religiosi e i sacerdoti. Perciò la vita del Vescovo San Goffredo fu difficile, la sua attività di riformatore e pacificatore, continuamente ostacolata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire un cane, e la povera bestia salvò così la vita del Vescovo.

Un giorno di Natale, i signori del luogo portarono al Vescovo, come di consueto, le loro ricche offerte. Egli le rifiutò, perché l’aspetto di quei gentiluomini era troppo mondano, come troppo frivola era la loro condotta.

Intanto la città di Amiens cercava di organizzarsi in libero Comune, scrollando il giogo dei feudatari. In molte città, i Vescovi, eletti dai feudatari, e gelosi dei propri privilegi temporali, appoggiavano la causa di chi aveva in mano la potenza delle armi e quella del denaro. San Goffredo, invece, fu con il suo popolo, appoggiando l’iniziativa comunale. Il tentativo fallì. I feudatari tornarono in possesso della città, e la vita del Vescovo che amava la giustizia più del proprio tornaconto divenne ancora più difficile.

Il 25 ottobre del 1115, egli era, come al solito, a Soissons, presso la Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano. Partendo, s’ammalò, e dovette essere riportato indietro. L’8 novembre morì, nell’Abbazia dedicata ai due Santi calzolai. Fu sepolto in quella chiesa, ma dovettero passare quattro secoli, prima che le reliquie di San Goffredo, Vescovo di contrastata e difficile vita, ricevessero anch’esse il culto riservato ai Santi.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Soissons in Francia, deposizione di san Goffredo, vescovo di Amiens, che, formatosi per un quinquennio alla vita monastica, patì molto nel ricomporre i dissidi tra i signori e gli abitanti della città e riformare i costumi del clero e del popolo.

Patronati: disponibile per tutti gli operatori il servizio COMBIPAT

Patronati: disponibile per tutti gli operatori il servizio COMBIPAT

Con il messaggio 23 dicembre 2020, n. 4824 l’INPS ha comunicato il rilascio, in via sperimentale, dell’applicazione “Comunicazione Bidirezionale Patronati”, anche denominata “COMBIPAT”, con un primo gruppo di abilitazioni riservate a 80 operatori di patronato. Nel corso dei mesi successivi le abilitazioni sono state progressivamente estese fino a 2.500 operatori.

Con il messaggio 5 novembre 2021, n. 3813 si annuncia la conclusione della sperimentazione e il rilascio di COMBIPAT, a cui si accede dal Portale dei patronati tramite la funzione “Scrivi alla sede”, a tutti gli operatori di patronato dall’8 novembre 2021.

Le funzionalità di COMBIPAT sono state integrate con l’”Agenda appuntamenti”. All’operatore di patronato sarà quindi consentito prenotare, direttamente, tramite il servizio “Scrivi alla sede”, un appuntamento presso una struttura territoriale INPS in relazione a una richiesta già inviata per un utente. Il servizio “Agenda Appuntamenti”, inoltre, è stato a sua volta implementato con nuove funzionalità.

Nel messaggio le caratteristiche e i dettagli sul funzionamento di queste applicazioni.

Esonero per assunzioni di donne lavoratrici nel 2021-2022: istruzioni

Esonero per assunzioni di donne lavoratrici nel 2021-2022: istruzioni

La legge di bilancio 2021 ha stabilito che per le assunzioni di donne lavoratrici effettuate nel biennio 2021-2022 è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui.

L’Istituto, con il messaggio 5 novembre 2021, n. 3809, informa che dall’11 novembre 2021 sarà possibile presentare domanda di autorizzazione all’INPS, utilizzando il modulo “92-2012” presente all’interno del Cassetto previdenziale, e fornisce ai datori di lavoro che possono accedere al beneficio le istruzioni operative e contabili relative alla fruizione dell’esonero, limitatamente alle assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2021.

Potranno fare domanda tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, compresi quelli del settore agricolo. Restano escluse le pubbliche amministrazioni e le imprese del settore finanziario.

il manifesto

Nel Talebanistan attiviste e giornalisti non si vedono più

Afghanistan. Chi ancora lavora in tv ripete solo slogan, nessuna informazione. Chi si batteva per i diritti si nasconde. O viene ritrovata senza vita: a Mazar-e-Sharif uccisa la giovane Foruzan Safi, guidò la protesta del 6 settembre

Un gruppo di attiviste a Kabul lo scorso 4 settembre

 Un gruppo di attiviste a Kabul lo scorso 4 settembre

«Non c’è più spazio per la società civile. Guarda cosa è successo a Foruzan Safi». Fardin Nawrazi faceva il giornalista. Poi sono arrivati i Talebani e ha cambiato vita. «Guardami: ho cambiato perfino il modo di vestire. La cravatta non la metto più. E il cappello tradizionale non lo mettevo mai, prima. Sono un’altra persona ora».

Di esporsi pubblicamente con un giornale straniero non ha paura. «I Talebani sanno cosa ho fatto, chi sono. Ma mi faccio vedere meno in giro. E soprattutto non faccio più il mio mestiere, che amavo».

HA LAVORATO PER ANNI come giornalista freelance, per radio, siti, giornali, tv locali e non solo, nella provincia di Balkh, di cui Mazar-e-Sharif è capoluogo. Era il responsabile per l’intera area settentrionale del Paese dell’Aija, l’Afghanistan Independent Journalists Association, l’associazione dei giornalisti indipendenti.

«Noi freelance siamo stati fregati, qui a Mazar: sono stati evacuati i pezzi grossi, i direttori delle testate, quelli con gli agganci giusti, noi rimaniamo qui. C’è chi ha portato via parenti e amici, anziché i colleghi, come avrebbe dovuto. Abbiamo scritto lettere su lettere, inviato email a chiunque, all’estero, ma nessuno ci ha dato aiuto, nessuno ci dà retta. Forse qualcuno può aiutarci, dall’Italia?». Qui, continua Nawrazi, «è pericoloso per ognuno di noi, uomini e donne». E non si può più lavorare, a meno di accettare le condizioni imposte dall’Emirato islamico.

«I TALEBANI PRETENDONO di vedere e controllare ogni singola notizia prima della pubblicazione. Non c’è più informazione, non c’è più libertà d’espressione», sostiene Nawrazi. «Slogan su slogan, nient’altro che slogan, ecco cosa facciano sulla rete televisiva nazionale».

A parlare è un altro giornalista. Anche lui ci invita a guardare il suo vestito. Anche lui ha cambiato stile. Ma al contrario di Nawrazi è rimasto al suo posto, alla tv nazionale. «Prima c’era qualche forma di indipendenza, di libertà, c’erano programmi diversi, più critici. Ora siamo sotto la responsabilità del ministero della Cultura. Non facciamo che ripetere slogan, solo slogan», spiega mentre camminiamo nel caotico mercato cittadino. Il suo nome preferisce non darlo. «Le notizie vere non si danno più».

Le informazioni viaggiano sui canali privati. Tra i telefoni degli attivisti e delle attiviste rimasti a Mazar-e-Sharif. C’è chi praticamente non esce di casa dalla presa del potere dei Talebani, a metà agosto. Chi ha preferito trasferirsi a Kabul, dove non è conosciuto o conosciuta. E poi c’è chi sparisce per giorni. Per essere ritrovata morta.

È il caso di Foruzan Safi, quasi trent’anni. Attivista, piuttosto conosciuta in città per il suo impegno, con particolare attenzione ai diritti delle donne, oltre che per le sue lezioni universitarie e per aver sostenuto la manifestazione che si è tenuta a Mazar-e-Sharif il 6 settembre scorso e alcune successive, online.

I Talebani allora hanno lasciato che la manifestazione arrivasse dalla sede del Consiglio provinciale al santuario di Hazrat Ali, in pieno centro. Poi hanno seguito alcuni manifestanti. Dei trentacinque fermati, cinque sono rimasti in carcere. Uno di loro per 14 giorni. «I primi sei senza acqua né cibo. E tante botte».

LA NOTIZIA della sparizione di Foruzan Safi circolava da giorni in città. «La mamma di Foruzan mi ha chiamato: era preoccupata perché la figlia non rientrava a casa da due giorni», ci racconta un’altra attivista. Ventisei anni, è tra quante preferiscono non farsi vedere in giro, da ben due mesi e mezzo. Accetta di incontrarci, ma in un luogo sicuro, nell’appartamento in cui vive con la famiglia.

«Sono un’attivista per i diritti delle donne. O almeno lo ero. Andavo nei distretti rurali a spiegare perché bisogna combattere per i diritti delle donne, contro la violenza sulle donne». Abituata a esporsi, lo ha fatto anche pochi giorni prima che i Talebani prendessero il potere.

Alla madre di Foruzan Safi, che abbiamo contattato ma che ha preferito non incontrarci, questa giovane attivista non ha saputo dare notizie. Il corpo della figlia è stato ritrovato due giorni fa, pare insieme ad altri tre corpi di donne, in un’area periferica della città. «Chi è stato a ucciderla? Lo sappiamo tutti, ma nessuno può dirlo pubblicamente. Altrimenti fa la stessa fine».

PER GLI ATTIVISTI di Mazar-e-Sharif, i responsabili sono chiari, anche se questi omicidi mirati – non gli unici nel Paese – non sono rivendicati. Servono a mandare segnali inequivocabili. Come la prigione per gli organizzatori della protesta pubblica di settembre.

«Dopo di allora, nessun’altra protesta. Certo ci sono quelle online, ma è un’altra cosa», continua l’attivista 26enne, che preferisce rimanere anonima.

San Goffredo di Amiens

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San Goffredo di Amiens


Nome: San Goffredo di Amiens
Titolo: Vescovo
Nascita: 1066, Moulincourt, Francia
Morte: 8 novembre 1115, Soissons, Francia
Ricorrenza: 8 novembre
Tipologia: Commemorazione

San Goffredo, Vescovo di Amiens, fu quasi contemporaneo di Goffredo di Buglione, « Avvocato del Santo Sepolcro ». Al tempo della Crociata, egli era giovinetto. Nato da genitori benestanti e devoti, era entrato nell’Abbazia di Monte San Quintino. Vi acquistò una profonda preparazione spirituale, e presto il giovanissimo monaco si distinse come esempio di una austerità piuttosto rara per quei tempi.

Era un devoto dei due Santi calzolai Crispino e Crispiniano. Quando poteva, il 25 ottobre, giorno della loro festa, si recava a Soissons, nel monastero a loro intitolato. Quei monaci celebravano la ricorrenza mangiando e bevendo più del conveniente. Si ricorda perciò un giorno in cui San Goffredo, ancora novizio, uscì in un severo rimprovero e rifiutò di sedersi alla loro mensa.

Fu ordinato sacerdote. Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent. Abate zelante, amministratore ottimo. E di cristallina integrità, in tempi di simonia e di compromessi morali. Per i meriti spirituali, e non per tornaconto politico, i feudatari ed il Re lo elessero allora Vescovo di Amiens.

Entrò in città a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni pompa. In tempi nei quali i Vescovi erano considerati soprattutto come potenti signori di città, il suo esempio suscitò un’impressione profonda e consolante.

Goffredo, anzi, come si diceva anticamente, Gottifredo, è nome germanico che significa « pace di Dio ». Un nome devoto e spirituale, insolito tra i nomi germanici, quasi tutti di origine guerresca e paganeggiante. San Goffredo, da Vescovo, cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. Pace di Dio, che significava spesso guerra da parte di chi non vuole accettare i precetti divini insegnati dalla Chiesa.

E nemici della pace di Dio ce n’erano dappertutto. Ce n’erano tra popolo e tra i feudatari; ce n’erano anche tra i religiosi e i sacerdoti. Perciò la vita del Vescovo San Goffredo fu difficile, la sua attività di riformatore e pacificatore, continuamente ostacolata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire un cane, e la povera bestia salvò così la vita del Vescovo.

Un giorno di Natale, i signori del luogo portarono al Vescovo, come di consueto, le loro ricche offerte. Egli le rifiutò, perché l’aspetto di quei gentiluomini era troppo mondano, come troppo frivola era la loro condotta.

Intanto la città di Amiens cercava di organizzarsi in libero Comune, scrollando il giogo dei feudatari. In molte città, i Vescovi, eletti dai feudatari, e gelosi dei propri privilegi temporali, appoggiavano la causa di chi aveva in mano la potenza delle armi e quella del denaro. San Goffredo, invece, fu con il suo popolo, appoggiando l’iniziativa comunale. Il tentativo fallì. I feudatari tornarono in possesso della città, e la vita del Vescovo che amava la giustizia più del proprio tornaconto divenne ancora più difficile.

Il 25 ottobre del 1115, egli era, come al solito, a Soissons, presso la Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano. Partendo, s’ammalò, e dovette essere riportato indietro. L’8 novembre morì, nell’Abbazia dedicata ai due Santi calzolai. Fu sepolto in quella chiesa, ma dovettero passare quattro secoli, prima che le reliquie di San Goffredo, Vescovo di contrastata e difficile vita, ricevessero anch’esse il culto riservato ai Santi.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Soissons in Francia, deposizione di san Goffredo, vescovo di Amiens, che, formatosi per un quinquennio alla vita monastica, patì molto nel ricomporre i dissidi tra i signori e gli abitanti della città e riformare i costumi del clero e del popolo.