Infortuni sul lavoro

Inca: Dal 2006, gli infortuni mortali sul lavoro non sono mai diminuiti

“Anche se ancora ufficiosi e provvisori, i dati Inail 2015 sugli infortuni mortali legati al lavoro confermano ciò che da tempo l’Inca denuncia con fermezza. Il calo degli incidenti registrato negli ultimi rapporti ufficiali dell’Istituto assicuratore coincide con la riduzione dell’occupazione indotta dalla grave crisi economica che affligge il nostro paese e con il persistere di un mercato del lavoro sommerso ancora molto esteso, sul quale i controlli spesso sono frammentati e poco più che simbolici”. E’ il commento di Silvino Candeloro, della presidenza dell’Inca, alla crescita percentuale delle morti per incidenti sul lavoro dall’inizio dell’anno del 18,6%, che sono  passate dagli 833 casi dei primi dieci mesi 2014 a 988 nel 2015; in pratica ben 155 vite umane spezzate in più. Nel solo mese di ottobre 2015, rispetto allo stesso mese del 2014, i morti per il lavoro sono aumentati del 74% che, in valori assoluti, significano 87 vittime.

L’Inail aggiunge inoltre che risulta particolarmente grave la crescita dei decessi avvenuti in occasione di lavoro nei cosiddetti settori ad alto rischio, in particolare nei Trasporti e nelle Costruzioni. Lo stesso avviene per gli incidenti in itinere mortali, che sono aumentati di 54 unità (da 205 a 259 pari al +26,0%). Un incremento che ha interessato in misura consistente sia la componente maschile (+19,0%) sia quella femminile (+14,3%).  Una tendenza che nel nostro Paese non si verificava dal 2006, anno in cui, peraltro, la crescita degli infortuni mortali fu molto più contenuta (+5,1%).

E’ un quadro sconfortante, cui si aggiunge la riduzione delle denunce, a dimostrazione di come, molto spesso, la paura della perdita del posto di lavoro scoraggi l’emersione di un fenomeno tutt’altro che marginale.  Dall’inizio dell’anno, infatti,  le denunce sono diminuite di circa 26.000 unità (dai 549.000 dei primi dieci mesi 2014 ai 523.000 dell’analogo periodo 2015), pari a -4,7%. 
“Il ricatto occupazione – spiega Candeloro – esprime una condizione soggettiva tanto dolorosa per chi la vive, quanto profondamente sbagliata per uno Stato di diritto come il nostro che dovrebbe avere tra le sue priorità il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Lo sanno bene i patronati che ogni anno, pur con tutte le difficoltà, avviano decine di migliaia di denunce di infortuni e di malattie professionali. “Non è facile – osserva Candeloro – agire in un mercato del lavoro che, con i provvedimenti legislativi di ultima generazione, quali sono gli alleggerimenti delle responsabilità in capo alle aziende, ha fatto della precarietà la condizione costante delle nuove opportunità di lavoro”. Non è un caso che l’Inca abbia rafforzato la propria attività promuovendo una campagna in alcuni settori strategici, come i trasporti e la sanità, per incoraggiare i lavoratori e le lavoratrici a far conoscere le reali condizioni di lavoro. Si è partiti dai presidi sanitari ospedalieri nei principali  nosocomi di alcune città come Napoli, Bari, Palermo ecc… distribuendo questionari tra gli addetti di questi settori, invitandoli a compilarli. Ciò consentirà, assicurano all’Inca, di far crescere la consapevolezza dei rischi e un accesso alle prestazioni  Inail, cui hanno diritto per legge. “A breve arriveranno i primi risultati di questa indagine  – continua Candeloro – che rappresenteranno una buona base per consentire al sindacato di negoziare con l’azienda una revisione delle modalità di svolgimento delle mansioni e all’Inca di assicurare una migliore attività di tutela  individuale. Due ambiti di azione che sono strettamente connessi e racchiusi emblematicamente nello slogan che accompagna questa campagna di sensibilizzazione: Dignità nel lavoro, diritto alla salute”.

Infortuni sul lavoroultima modifica: 2015-12-11T16:59:51+01:00da vitegabry
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