Donne vittime di violenza

L’Inps e la grave disattenzione verso le donne vittime di violenza

Lo scorso giugno è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto legislativo n.80 dal titolo “Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10/12/2014 n.183”.

Si tratta di un decreto legislativo che è parte integrante del cosiddetto Jobs Act, sul quale come Cgil abbiamo dato un giudizio complessivamente negativo.

Tuttavia, il decreto n.80, nella parte che si occupa del tema della conciliazione dei tempi di cura, di lavoro e di vita contiene delle novità legislative positive perché introduce nuovi e più ampi diritti per la tutela e la valorizzazione della maternità e della genitorialità. 

Tra le varie norme è stata anche introdotta la possibilità per le donne vittime di violenza di genere, che si fanno assistere da un centro antiviolenza o da un  servizio sociale, di poter ottenere un periodo di congedo dal lavoro per un massimo di tre mesi. 

Il periodo di astensione dal lavoro deve essere connesso al percorso di protezione e sono titolari di questo diritto le lavoratrici private, le lavoratrici pubbliche e le donne che hanno contratti di lavoro di collaborazione coordinata e continuativa. 

Durante questo periodo la lavoratrice ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione e il periodo è coperto ai fini previdenziali dalla contribuzione. 

In Italia tutte le donne sono state unanimi nel valutare molto positivamente questa norma  che, per la prima volta nel nostro paese, riconosce dei diritti alle donne vittime della violenza di genere e, come donne della Cgil abbiamo espresso soddisfazione, anche perché siamo sempre state in prima fila a denunciare la violenza di genere, il femminicidio e la necessità di ottenere delle leggi di tutela.

Si potrebbe dire: fin  qui tutto bene! Invece no, perché l’Inps, a sei mesi di distanza dall’approvazione della legge, non ha ancora pubblicato la circolare attuativa e non ha approntato la procedura telematica per poter consentire alle lavoratrici di fare la domanda di congedo e ricevere la relativa indennità. 

Il 25 novembre scorso è stata celebrata in tutto il mondo la giornata contro la violenza di genere e abbiamo colto l’occasione per denunciare questa grave mancanza dell’Inps in tutti i convegni ai quali abbiamo partecipato, nell’incredulità generale dei convenuti.

Il motto dell’Inps è “Il cittadini al centro”, ci chiediamo se le donne siano considerate cittadini di serie b oppure se questi ingiustificabili ritardi siano attribuibili solo alla burocrazia inefficace e disattenta ai bisogni e ai diritti delle persone, che valgono meno delle “procedure”.

Invitiamo le donne o i centri antiviolenza a ricorrere all’Inca, nel caso ci fossero necessità urgenti, perché siamo disponibili a trovare e a inventare tutti i modi possibili per tutelare i diritti individuali.

di Fulvia Colombini, della presidenza Inca 

Donne vittime di violenzaultima modifica: 2015-12-11T17:01:41+01:00da vitegabry
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