Tagli ai Patronati

Tagli ai Patronati – Cagliari, no a tagli servizi patronato, protesta sindacati ….

…e interrogazione del Consiglio regionale sardo al Presidente

In questo lungo ponte dell’Immacolata, gli operatori di patronato si sono impegnati in tutte le piazze d’Italia per manifestare contro i tagli previsti nel ddl di stabilità. Ma non finisce qui i presidi continuano su tutto il territorio nazionale ….

A Cagliari oggi, dalle 9.30 alle 11, sotto la sede Inps in viale Regina Margherita a Cagliari, si svolgerà un presidio organizzato da Cgil, Cisl, Uil regionali e Acli regionale per protestare contro i tagli al finanziamento ai servizi di patronato e assistenza fiscale previsti dal disegno
di legge di Stabilità 2016.

Dopo le 11, il presidio si sposterà con un piccolo corteo attraverso via Roma, in piazza del Carmine, sotto la sede del rappresentante del Governo, al quale una delegazione consegnerà un documento con le ragioni della protesta.

Nel corso della manifestazione verranno distribuiti volantini e materiale informativo ai cittadini. “L’obiettivo – spiega una nota dei sindacati – è sostenere i servizi di patronato e assistenza fiscale, che ogni anno interessano anche in Sardegna centinaia di migliaia di cittadini, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli e bisognose di assistenza e solidarietà. Il Governo intende colpirli con tagli insostenibili – denunciano Cgil, Cisl e Uil – e questo rischia di lasciare esposte queste persone alla necessità di acquistarsi a caro prezzo quei servizi sul mercato, se possono permetterseli, ovvero a rinunciare a far valere i propri diritti di lavoratori, cittadini e contribuenti”.

Inoltre

i consiglieri regionali TEDDE – PITTALIS – CAPPELLACCI – CHERCHI Oscar – FASOLINO – LOCCI – PERU – RANDAZZO – TOCCO – TUNIS – ZEDDA, hanno presentato una interrogazione (n. 588/A) al Presidente della regione con richiesta di risposta scritta, in relazione agli ulteriori tagli annunciati dal Governo alle risorse destinate a finanziare CAF e patronati, contenuti nella proposta di legge di stabilità per l’anno 2016.
I sottoscritti, premesso che anche quest’anno il Governo prevede di introdurre nel disegno di legge di stabilità 2016 pesanti tagli alle risorse destinate ai patronati e premesso, altresì, che con la precedente mozione n. 94 del 1 dicembre 2014, presentata sempre al Presidente della regione e ad oggi rimasta ancora priva di riscontro,

rilevato che l’indifferenza dell’Amministrazione regionale rispetto alla problematica segnalata ha prodotto il peggioramento delle condizioni di operatività dei CAF sardi che, ciononostante, sono riusciti con sacrificio a garantire gli stessi servizi degli anni passati con meno risorse evitando che i tagli si ripercuotessero negativamente sui cittadini sardi;

rilevato, altresì, che il silenzio sulla questione ha lasciato intendere al Governo che potrà ulteriormente procedere a nuovi tagli al sistema dei patronati, fingendo di dimenticare che l’attività dei CAF concorre in misura rilevante a sostenere e integrare i servizi degli enti previdenziali e assistenziali a beneficio dei cittadini, specie dei lavoratori dipendenti e pensionati;

rilevato che tale misura comporterà un danno per tutti coloro che oggi, tramite i patronati, possono contare su una rete di servizi diffusa nel territorio e prevalentemente gratuita nelle prestazioni;

considerato che il sistema dei patronati gestisce il 90 per cento dell’invio delle istanze relative a disoccupazione, assegni di maternità, assegni famigliari, indennità di malattia, bonus bebè e altre importanti pratiche, in un paese in cui il tasso di alfabetizzazione informatica è tra i più bassi in Europa e in cui i costanti cambiamenti normativi rendono complesso l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali;

tenuto conto che in Sardegna un taglio di tale portata andrebbe a incidere negativamente su una comunità già pesantemente segnata dalla crisi, dall’insularità e dalla scarsa dimestichezza di gran parte della popolazione con gli strumenti informatici, ai quali si aggiunge l’osticità delle procedure previste dal legislatore per accedere ai benefici previdenziali e assistenziali che richiede sempre un sostegno dedicato e specializzato;

sottolineato ulteriormente che disoccupati, pensionati, lavoratori, cittadini stranieri e italiani all’estero dovranno pagare per un servizio oggi gratuito, con il rischio di dover rinunciare alle tutele previdenziali e assistenziali cui hanno diritto, con l’ulteriore e infausta conseguenza della cancellazione della uguaglianza di accesso ai diritti;

osservato che i tagli contenuti nella proposta di legge di stabilità per il 2016, che si andrebbero a sommare a quelli praticati nel 2014 per l’anno in corso, renderebbero impossibile l’attività dei patronati già dal prossimo mese di gennaio in un quadro nel quale, solo in Sardegna, sarebbero a rischio chiusura 89 sedi di patronato che occupano 144 operatori che gestiscono ogni anno circa 250.000 istanze;

considerato che, alla luce delle novità che lo stesso Governo ha introdotto con il decreto sulle semplificazioni, relative anche all’introduzione del 730 precompilato e alle nuove e maggiori responsabilità a carico degli intermediari, sia patronati che professionisti, in caso di dichiarazioni errate, con l’obbligo previsto a carico di questi ultimi di pagare le imposte non versate, le sanzioni e gli interessi, lo Stato da un lato di fatto chiede e pretende dai patronati un servizio più complesso con maggiori e più onerose responsabilità rispetto a oggi, mentre dall’altro riduce sensibilmente e vistosamente le risorse a essi destinate;

sottolineato che per svolgere lo stesso lavoro dei patronati la pubblica amministrazione dovrebbe aprire e gestire circa seimila nuovi uffici permanenti e aumentare gli organici di oltre cinquemila unità, con un costo complessivo per Inps, Inail e Ministero dell’interno di 657 milioni di euro per anno,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione affinché:

1) chiarisca se sia intenzione dell’Amministrazione regionale intervenire presso il Governo e i parlamentari sardi al fine di chiedere e ottenere la cancellazione delle misure afflittive contenute nella proposta di disegno di legge di stabilità per il 2016 che, qualora confermate, si andrebbero ad aggiungere a quelle già varate nel 2014 per l’anno in corso, destinate a ridurre ulteriormente e drasticamente le risorse assegnate al finanziamento delle attività dei patronati;

2) dichiari quali siano gli orientamenti della Giunta regionale in ordine al prezioso e indispensabile servizio reso dai patronati che attraverso la propria attività sostengono i cittadini sardi nell’esercizio di diritti fondamentali e colmano le numerose lacune e falle nel sistema della previdenza e assistenza sociale di cui dovrebbe occuparsi lo Stato.

Tagli ai Patronatiultima modifica: 2015-12-09T12:54:16+01:00da vitegabry
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