Archivi giornalieri: 6 maggio 2015

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in europa

 

OCSE. Reddito minimo non basta per uscire dalla povertà

Nella maggior parte dei paesi OCSE dove è in vigore il salario minimo legale, questo dispositivo non basta a far uscire dalla povertà una famiglia con due bambini. In alcuni paesi sono necessarie 60-80 ore di lavoro settimanali per estrarre dalla povertà una famiglia con un solo reddito. Ci sarebbe bisogno – conclude l’OCSE – di più sostegno al reddito, e di salari significativamente al di sopra del minimo legale.


Precedenti articoli

Giornata mondiale del lavoro. Alcune cifre-chiave

Alla vigilia della giornata mondiale del lavoro, che si celebra ogni anno il 1 maggio, Eurostat pubblica alcune cifre-chiave sull’occupazione nell’UE…

Il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un’eventuale uscita dall’Unione

Secondo un rapporto della fondazione tedesca Bertelsmann Stiftung, il Regno Unito sarebbe la prima vittima di un’eventuale uscita dall’Unione. In misura minore, il cosiddetto “Brexit colpirebbe anche il resto dell’Europa…

Cifre-chiave sulla salute e la sicurezza sul lavoro nell’UE

Sei cifre-chiave sulla salute e la sicurezza sul lavoro in occasione della Giornata Mondiale, che si celebra ogni anno il 28 aprile…

Il Belgio deferito alla Corte di giustizia per il suo rifiuto di accettare i « formulari A1 » dei lavoratori affiliati in un altro Stato membro

La Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio davanti alla Corte di giustizia per aver ripetutamente rifiutato di riconoscere i documenti di lavoratori mobili attestanti i contributi previdenziali versati in un altro Stato membro. Il caso riguarda più precisamente il cosiddetto “documento portatile A1”. Ai sensi del regolamento Ue sul coordinamento della sicurezza sociale, tale formulario attesta che il lavoratore  è già assicurato ai fini previdenziali in un altro Stato membro, ad esempio nel Paese in cui  ha sede l’impresa distaccante.

Espulsioni. Procedura d’infrazione contro il Belgio, in risposta alla denuncia di INCA CGIL

In risposta alla denuncia lanciata da INCA CGIL, la Commissione europea ha avviato una procedura contro il Belgio, per le espulsioni di lavoratori cittadini europei. L’accusa è di violazione della Direttiva 2004/38 sul diritto di soggiorno dei cittadini UE e del Regolamento 883/2004 sul coordinamento della sicurezza sociale. Ma non c’è da sedersi sugli allori…

Un asse Londra-Berlino contro la libera circolazione dei cittadini UE

Regno Unito  e Germania vogliono entrambi introdurre un maggiore controllo all’accesso dei migranti ai servizi sociali e sanitari europei. Le misure richieste mettono in discussione i fondamenti della libera circolazione delle persone, e quindi dell’intero progetto europeo.

Lavoratori frontalieri. Raccomandazioni CES su come superare gli ostacoli alla mobilità

Il Comitato esecutivo della CES ha adottato una serie di raccomandazioni ai governi nazionali e all’Ue, su come superare gli ostacoli alla mobilità alla libera circolazione dei lavoratori frontalieri che si manifestano, secondo la CES, soprattutto in quattro aree: previdenza e prestazioni sociali; imposte dirette e benefici fiscali indiretti; diritto del lavoro; disposizioni in materia di ingresso e soggiorno dei lavoratori frontalieri cittadini di paesi terzi.

I lavoratori residenti in Francia che lavorano in un altro Stato membro non possono essere soggetti ai contributi sociali francesi

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha chiarito che la Francia non può prelevare contributi sociali su salari, pensioni e sussidi di disoccupazione dei lavoratori che, ancorché residenti in Francia, siano sottoposti alla legislazione di previdenza sociale di un altro Stato membro.

Cassazione

Giurisprudenza – CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 05 maggio 2015, n. 18518

Omessa dichiarazione – Cittadino straniero – Fatture senza Iva – Committente – Soggetto passivo nel territorio italiano – Reverse charge – Non sussiste

Ritenuto in fatto

1. Con ordinanza del 6/11/2014, il Tribunale di Tempio Pausania, in parziale riforma di quella emessa il 29/7/2014 dal Giudice per le indagini preliminari presso lo stesso Ufficio, riduceva il sequestro preventivo a carico di B.J.P.D. nella misura di 44.658,60 euro; la misura – a parere del Collegio – era giustificata soltanto in ordine all’imputazione di cui all’art. 5, d. Igs. 10 marzo 2000, n. 74, per aver omesso di presentare – quale titolare dell’omonima ditta individuale – la dichiarazione i.v.a. per l’anno 2012, con imposta evasa per la somma citata.

2. Propone ricorso per cassazione il D. a mezzo del proprio difensore, deducendo – con unico motivo – la violazione dell’art. 7-ter, d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633. Il Tribunale, pur riconoscendo che il D – cittadino francese residente in Francia – non era tenuto a presentare in Italia la dichiarazione annuale relativa all’imposta sui redditi, aveva ravvisato comunque il fumus del delitto di cui all’art. 5 cit.; in tal modo, però, avrebbe violato l’art. 7-ter di cui sopra, che applica il sistema dell’inversione contabile (cd. reverse charge) ai casi in cui un soggetto passivo residente (nel caso di specie, S.R. s.r.l., destinataria di tutte le prestazioni e, pertanto, delle fatture) commissioni una prestazione di servizio ad un altro soggetto passivo non residente (il ricorrente). Sistema per cui l’i.v.a. viene versata dal committente, non da colui che esegue la prestazione (il quale, pertanto, emette la fattura senza l’imposta medesima, come riscontrato in questo caso); sistema, quindi, che renderebbe del tutto pleonastica la presentazione della relativa dichiarazione.

Considerato in diritto

3. Il ricorso è fondato.

L’art. 17, d.P.R. n. 633 del 1972, stabilisce che gli obblighi relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuati nel territorio dello Stato da soggetti non residenti nei confronti di soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato, compresi i soggetti indicati all’articolo 7-ter, comma 2, lett. b) e c), sono adempiuti dai cessionari o committenti. La norma introduce quindi il meccanismo dell’inversione contabile (cd. reverse charge), in forza del quale gli obblighi relativi al versamento dell’i.v.a. debbono essere adempiuti dal soggetto che riceve la prestazione, non da colui che la esegue, in deroga alla procedura ordinaria di applicazione della imposta medesima secondo il sistema della rivalsa; un meccanismo adottato dagli Stati dell’Unione – secondo la Direttiva 2006/69/CE del 24 luglio 2006 – al fine di evitare il rischio che il cessionario (o committente) porti in detrazione l’imposta che il cedente, per contro, non provvede a versare all’Erario.

Ciò premesso, nel caso di specie il D. – cittadino francese residente in Francia (soggetto passivo non residente) e titolare di partita i.v.a. francese, come afferma l’ordinanza – ha fatturato senza i.v.a. le prestazioni effettuate dall’omonima ditta individuale alla committente “S.R. s.r.l.”, soggetto passivo stabilito nel territorio dello Stato ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. a), d.P.R. n. 633 del 1972; ne consegue che il Tribunale del riesame avrebbe dovuto verificare se – in ragione del meccanismo di cui al citato art. 17, d.P.R. n. 633 del 1972 – il versamento della relativa imposta sul valore aggiunto spettasse effettivamente al ricorrente oppure alla committente medesima, secondo la disciplina che quest’ultimo articolo analiticamente riporta, con immediato ed evidente effetto sulla configurabilità del fumus contestato ex art. 5, d. Igs. n. 74 del 2000.

L’ordinanza, pertanto, deve essere annullata con rinvio al Tribunale di Tempio Pausania in diversa composizione.

P.Q.M.

Annulla l’ordinanza impugnata e rinvia al Tribunale di Tempio Pausania in diversa composizione.

 

rassegna.it

Newsletter del 06/05/2015

Fiom, Whirlpool: posizioni ancora lontane (05/05/2015 19:28)

Giovani e sindacato, il dialogo c’è (05/05/2015 19:12)

  I leader sindacali a confronto con i giovani all’incontro su sindacato e modernità, a cura dell’Adapt. Camusso: “La nuova frontiera è ridefinire diritti universali per il lavoro subordinato, precario e autonomo” DI EMANUELE DI NICOLA

Incidente mortale Fincantieri, Fiom: fare luce su accaduto(05/05/2015 18:58)

Poste italiane, Slc e Uil Bologna: il quadro si aggrava (05/05/2015 18:56)

  I sindacati: “Visto il peggioramento delle condizioni lavorative e della qualità del servizio, abbiamo deciso di aprire vertenze: fino al 22 maggio attueremo lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario. Il 18 stop per l’intera giornata”

Assistenza domiciliare, Fp Venezia: ulteriori tagli indiscriminati(05/05/2015 18:27)

Auchan Mestre: 9/5 sciopero contro esuberi (05/05/2015 18:20)

Filctem Bologna: accordo Henkel salvaguarda lavoratori(05/05/2015 18:02)

Fiom Palermo: 6/5 sciopero di 8 ore in Fincantieri e indotto(05/05/2015 17:36)

  Sarà organizzato un sit-in di protesta davanti alla prefettura per chiedere il rinnovo del contratto integrativo. “A metà giugno cesserà il lavoro ai cantieri navali”, avverte il sindacato

Prove per un sindacato di frontiera (05/05/2015 17:04)

  Quadri che si mobilitano su WhatsApp, sindacalisti di strada e “banchieri ambulanti”: una ricerca promossa dalla Cgil racconta storie di un mondo della rappresentanza in continuo mutamento e in cui nulla va dato per scontato DI STEFANO IUCCI

Sindacato, ricette per l’inclusione (05/05/2015 17:04)

  Tre storie, tre casi di successo che raccontano come fare sindacato in un mondo del lavoro sempre più complesso e disperso

Nuovo look per il sito Filctem (05/05/2015 16:03)

  Più versatile per i dispositivi mobile, vertenza in primo piano, notiziario, 14 aree tematiche, multimedia. Obiettivo: renderlo sempre più fruibile ai suoi lettori e semplice da utilizzare come giornale quotidiano della Filctem nazionale

La contrattazione contro la corruzione (05/05/2015 15:44)

  La sfida dei lavoratori pubblici contro la corruzione. Serena Sorrentino, Cgil: “Abbiamo chiesto una normazione più stringente ai vari governi che si sono succeduti. Una pianificazione integrata di contrasto ai fenomeni d’illegalità è indispensabile”

Stress, la “buona prassi” della Cgil Perugia (05/05/2015 15:12)

  Valutazione del rischio alla Futura srl, azienda di servizi fiscali di Spi e Camera del lavoro umbra. Focus group, piattaforma digitale per “fare rete”, condivisione di documenti: strumenti innovativi contro i rischi psicosociali DI F. CIAVAGLIA

Calciatori, non solo talento (05/05/2015 14:45)

  Quali sono le effettive determinanti dei compensi stratosferici delle stelle dello sport? Le performance individuali e i risultati conseguiti contano, ma ancora di più il potere della pubblicità e la possibilità di consumo congiunto

Sciopero scuola: Pagliaro (Cgil Sicilia): straordinario successo dedicato a Renzi e Faraone (05/05/2015 13:46)

Sciopero scuola: Cgil Catania, 20 mila in piazza (05/05/2015 13:37)

Sciopero scuola: Cgil Puglia, 25 mila a Bari (05/05/2015 13:01)

L’Europa continua ad allontanarsi (05/05/2015 12:26)

  I dati sulla disoccupazione ci dicono che a marzo, mentre il numero dei disoccupati in Italia cresceva, nell’Ue diminuiva. Aver trasformato il ministero del Lavoro in ufficio propaganda è servito a poco DI ALDO CARRA

Cgil Alessandria, 12/5 assemblea Coordinamento Rls (05/05/2015 12:22)

Cgil Ravenna, 20/5 sciopero e corteo cittadino (05/05/2015 11:41)

Ubi Confezioni (Ancona), oggi sciopero (05/05/2015 11:30)

Energeco (Roma), Fiom Cgil vince elezioni rinnovo Rsu(05/05/2015 11:22)

Cgil Molise, 8-9/5 assemblea con Camusso (05/05/2015 11:16)

Lombardia: 500 tute blu hanno perso il lavoro a marzo(05/05/2015 10:18)

  I dati diffusi dalla Fiom Cgil regionale: già 2100 licenziamenti nel 2015 in Lombardia: 500 solo nel mese di marzo. Diminuzione su scala della messa in mobilità, delle tute blu che però resta molto alta nella provincia di Milano

Questa è la vera buona scuola (05/05/2015 09:38)

  La buona scuola oggi era in piazza, in sette città, dove si sono ritrovati docenti, dirigenti, personale Ata, genitori, studenti, raccolti intorno ai sindacati più rappresentativi dopo avere chiuso le scuole per sciopero

#5M: flash mob degli studenti al Miur

  La protesta di Rete e Udu davanti al ministero dell’Istruzione nella notte prima dello sciopero generale della scuola

La vera “buona scuola”

  Immagini dai cortei dello sciopero della scuola del 5 maggio contro il ddl del governo Renzi. Da Palermo ad Aosta il mondo della scuola scende in piazza

GNP

GNP 2015 – Presentata a Napoli una fotografia dell’Italia

Sono 6,2 milioni gli iscritti ai fondi pensione per i quali si spendono ogni anno 6,73 miliardi di euro. Questi ed altri dati sono emersi questa mattina durante la conferenza di presentazione della ‘‘Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro’’ che si è tenuta oggi a Napoli e a cui sono intervenuti esponenti della Regione Campania, del Comune di Napoli e dell’INPS.

Oggi in Italia si stimano oltre 16 milioni di persone in pensione e 8,5 milioni le pensioni assistite (circa il 52,2% dei pensionati). Con la pensione contributiva, però, le integrazioni al minimo e le maggiorazioni sociali non ci saranno più. E ancora, sono 6,2 milioni gli iscritti ai fondi pensione per i quali si spendono ogni anno 6,73 miliardi di euro (al netto del TFR). Eppure i soldi non mancano se pensiamo che vengono spesi 16,6 miliardi di euro in maghi e fattucchiere da parte di oltre 13 milioni gli italiani.

Questi sono alcuni dei dati emersi oggi durante la conferenza stampa di presentazione della V Edizione della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro (GNP), il più importante appuntamento in Italia in tema di previdenza e lavoro, gratuito e aperto a tutti i cittadini che si terrà quest’anno a Napoli, in Piazza del Plebiscito, il prossimo 12, 13 e 14 maggio, e beneficerà dell’Adesione del Presidente della Repubblica, dei patrocini della Commissione UE e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei numerosi Ministeri coinvolti.

L’edizione di quest’anno come gli altri anni, vedrà la partecipazione dei patronati del Cepa. L’Inca sarà presente ad un convegno sulla legalità che si terrà a Napoli il 14 maggio p.v..

San Pietro Nolasco

San Pietro Nolasco


San Pietro Nolasco

Nome: San Pietro Nolasco
Titolo: Fondatore dei Mercedari
Ricorrenza: 06 maggio

Pietro nacque a Mas-Saintes-Puelles intorno all’anno 1182 fu un religioso francese, fondatore dell’ordine cattolico dei Mercedari.

Era di famiglia nobile e da giovane era dedito alla devozione, all’elemosina e alla carità. Avendo distribuito tutti i suoi averi ai poveri, fece voto di verginità e per evitare contatti con gli Albigesi, si recò a Barcellona.

All’epoca circa una metà della Penisola iberica era sotto il dominio musulmano, e diverse centinaia di cristiani venivano catturati e condotti in schiavitù durante gli scontri militari tra le due parti oppure durante azioni di pirateria. Pietro Nolasco riscattò molti di questi schiavi impiegando il suo stesso patrimonio.
Dopo una ponderata deliberazione, corroborata anche da una visione della Vergine che egli avrebbe avuto, nel 1218 decise di fondare un ordine religioso simile a quello fondato alcuni decenni prima da san Giovanni de Matha e san Felice di Valois, il cui obiettivo principale sarebbe stata la redenzione degli schiavi cristiani.
In quest’impresa lo incoraggiarono molto Raimondo di Peñafort e Giacomo I, re di Aragona, il quale sembra sia stato beneficato dalla stessa ispirazione.

L’istituto fu chiamato Ordine di Santa Maria della Mercede e fu solennemente approvato da papa Gregorio IX nell’anno 1230. I suoi membri erano legati da un voto speciale, quello di impiegare tutta le loro sostanze per la redenzione dei cristiani catturati e, qualora fosse stato necessario, di riscattarli rimanendo in prigione al loro posto. All’inizio i membri erano laici come Pietro stesso, ma papa Clemente V decretò che il maestro generale dell’ordine dovesse sempre essere un prete.

fonte:wikipedia.org