Archivi giornalieri: 4 maggio 2015

Pensioni

Pensioni e recupero quote indebite: termini di prescrizione

 

Restituzione delle pensioni indebite: ecco fino a quando l’INPS può chiedere indietro le somme erogate in eccesso.

 – 30 aprile 2015
Pmi TVUn marchio per l’Italia all’estero
 

 

Recupero pensioni

In caso di importi dell’assegno previdenziale corrisposti in più, l’INPS può richiedere la restituzione delle quote di pensione indebite, ma esiste un termine diprescrizione oltre il quale l’Istituto non può avanzare tale pretesa. In particolare la pretesa di pagamento non può essere avanzata oltre dieci anni.

=> Pensioni: recupero quote indebite da agosto

Tale ipotesi si verifica nel caso in cui l’INPS eroghi assegni pensionistici o assistenziali in realtà non dovuti, per poi chiedere indietro le somme corrisposte in più, come avvenuto ad esempio con gli importi indebitamente corrisposti a pensionati pubblici nel corso del 2013.

 

 

Verifiche INPS

In teoria l’INPS verifica ogni anno le situazioni reddituali dei pensionati incidenti sulla misura o sul diritto alle prestazioni pensionistiche e provvede, entro l’anno successivo, al recupero di quanto eventualmente pagato in eccedenza.

Termini di prescrizione

Tuttavia può accadere che l’INPS si accorga di tale errore troppo tardi. Se la richiesta di restituzione dell’indebito pagamento arriva dopo 10 anni, questa non può essere considerata valida, perché caduta in prescrizione, e l’Istituto di Previdenza non può pretendere la restituzione delle somme corrisposte in eccesso.

=> Pensioni 2015: le novità del sistema previdenziale

Da sottolineare che termine di prescrizione decorre dalla data dei pagamenti indebiti, ma è interrotto da una qualsiasi comunicazione con la quale il creditore chieda il rimborso in oggetto. Va poi ricordato che con la sentenza n. 1315/1995 la Corte di Cassazione ha stabilito che la prescrizione decennale decorre solo se e dopo che l’INPS abbia avviato il recupero nel termine annuale.

Dichiarazioni dei redditi

Le dichiarazioni dei redditi presentate al Fisco andrebbero conservate fino alla fine del quarto anno successivo a quello durante il quale sono state presentate, unitamente alla ricevuta. È tuttavia utile conservarle per un anno in più, per via del maggior tempo a disposizione del Fisco per accertare d’ufficio le dichiarazioni omesse, per avere la documentazione alla mano in caso di controlli fiscali e contestazioni.

 

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Inps circolari e messaggi

 


Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 2971 del 30-04-2015
Contenuto:  Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l?Impiego (NASpI) di cui agli articoli 1 ? 14 del Decreto Legislativo 4 marzo 2015 n. 22 ?Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183?.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 89 del 29-04-2015
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e la Federazione Imprese Agricole Coltivatori Mezzadri Allevatori (F.I.A.C.A.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 88 del 29-04-2015
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e il Sindacato Nazionale Giornalai D’Italia (SI.NA.GI.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 87 del 29-04-2015
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e l?Associazione Lavoratori Pensionati Autonomi Italiani (A.L.P.A.I.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 86 del 29-04-2015
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e l’Unione Sindacati Lavoratori (U.SI.L.) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 85 del 29-04-2015
Contenuto:  Convenzione fra l?INPS e l?Associazione Sindacale Nazionale dei Datori di Lavoro dei Collaboratori Familiari (UNSICOLF) per la riscossione dei contributi di assistenza contrattuale, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n.311. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 84 del 29-04-2015
Contenuto:  Ricorsi amministrativi in materia di prestazioni a carico del Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo e del Fondo Pensioni per gli Sportivi professionisti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 2946 del 29-04-2015
Contenuto:  stabilizzazione del credito di imposta (c.d.bonus di 80 euro). Articolo 1, commi da 12 a 15, della legge 190 del 23 dicembre 2014, n.190 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015).
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 83 del 27-04-2015
Contenuto:  Articolo 15 Decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22 recante ?Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183? – Indennità di disoccupazione per i collaboratori con rapporto di collaborazione coordinata (DIS-COLL). Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

Ultimissime Lavoro – Fiscale 04/05/2015

Giurisprudenza

CORTE COSTITUZIONALE

Sentenza

CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 30 aprile 2015, n. 70

Lavoro

Art. 24, co. 25, D.L. n. 201/2011 conv. in L. n. 214/2011 – Illegittmità – Violazione degli artt. 3, 36, primo comma, e 38, secondo comma, Cost. – Mancata rivalutazione – Violazione dei principi di proporzionalità e di adeguatezza della prestazione previdenziale – Irrazionale discriminazione in danno della categoria dei pensionati

CORTE DI CASSAZIONE

Ordinanza

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 18 marzo 2015, n. 5466

Fiscale

Tributi – Contenzioso tributario – Procedimento – Oggetto – Legittimità della pretesa avanzata con l’atto impugnato – Estensione a periodi d’imposta diversi – Ammissibilità – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 aprile 2015, n. 8554

Fiscale

Tributi – IRPEF – Accertamento sintetico – Redditometro – Provenienza delle risorse – Reddito del coniuge residente nel Principato di Monaco – Prova – Necessità

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 aprile 2015, n. 8605

Fiscale

Tributi – Evasione fiscale – Capitali detenuti all’estero – Verifiche bancarie – Scambio di informazioni tra amministrazioni fiscali italiana ed estere – Informazioni vendute da dipendente della banca – cd. “lista Falciani” – Utilizzabilità – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 30 aprile 2015, n. 8847

Fiscale

Tributi – Imposta ipotecaria e catastali – Agevolazione cd. “prima casa” – Rivendita infraquinquennale – Beneficio – Permanenza – Requisiti

Sentenza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 13 marzo 2015, n. 5062

Fiscale

Tributi – ICI – Ente ecclesiastico – Esenzione ex art. 7, co. 1, lett. i), del D.Lgs. n. 504 del 1992 – Immobili adibiti a varie destinazioni – Disciplina – Requisito oggettivo – Accertamento ed onere

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 15 aprile 2015, n. 15696

Lavoro

Sicurezza sul lavoro – Violazione della normativa antinfortunistica – Morte del lavoratore – Appalto – Colposa omissione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 27 aprile 2015, n. 8533

Lavoro

Pensione di inabilità – Invalidità – Inps – Sussistenza della totale inabilità – Accertamento tecnico

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 aprile 2015, n. 8784

Lavoro

Rapporto di lavoro – Licenziamento disciplinare – Permesso per l’assistenza di persone con handicap – Serata danzante – Esigenze personali

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 marzo 2015, n. 6509

Fiscale

Tributi – IVA – Cessioni all’esportazione – Frode – Cessionario – Dichiarazione scritta – Art. 8, DPR n. 633 del 1972 – Destinazione del bene – Beni non esportati e dichiarazione falsa – Cedente – Responsabilità – Adozione di tutte le misure necessarie – Dimostrazione – Necessità – Sussistenza – Esclusione della responsabilità

CORTE DI GIUSTIZIA CE – UE

Sentenza

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 30 aprile 2015, n. C-80/14

Lavoro

«Rinvio pregiudiziale – Politica sociale – Licenziamenti collettivi – Direttiva 98/59/CE – Articolo 1, paragrafo 1, primo comma, lettera a) – Nozione di “stabilimento” – Modalità di calcolo del numero di lavoratori licenziati»

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 30 aprile 2015, n. C-97/14

Fiscale

Rinvio pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto – Direttiva 2006/112/CE – Articoli 52, lettera c), e 55 – Determinazione del luogo di esecuzione dei servizi – Destinatario del servizio identificato ai fini dell’imposta sul valore aggiunto in diversi Stati membri – Spedizione o trasporto fuori dallo Stato membro in cui la prestazione è stata materialmente eseguita

Legislazione

AGENZIA DELLE ENTRATE

Provvedimento

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 30 aprile 2015, n. 59743/2015

Lavoro, Fiscale

Fissazione della misura degli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo ai sensi dell’articolo 30 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 30 aprile 2015, n. 60408/2015

Lavoro, Fiscale

Modificazioni delle istruzioni dei modelli di dichiarazione Unico 2015-ENC, Unico 2015-SC, Unico 2015-SP, Consolidato nazionale e mondiale 2015 e Irap 2015, approvati con separati provvedimenti del 30 gennaio 2015 e delle relative specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati, approvate con separati provvedimenti del 16 febbraio 2015. Modificazioni dei modelli di dichiarazione Unico 2015-ENC, Unico 2015-SC e Unico 2015-SP, approvati con separati provvedimenti del 30 gennaio 2015. Modificazioni delle istruzioni generali comuni ai modelli Unico 2015 delle società e degli enti

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO FINANZE – Decreto ministeriale 02 aprile 2015

Fiscale

Individuazione delle specifiche tecniche del sistema di conservazione informatica delle negoziazioni effettuate dagli esercenti l’attività di cambiavalute

MINISTERO FINANZE – Decreto ministeriale 20 aprile 2015

Fiscale

Riscossione e ripartizione dell’IVA versata dai soggetti passivi aderenti ai regimi speciali Mini One Stop Shop-MOSS

MINISTERO ISTRUZIONE – Decreto ministeriale 20 aprile 2015, n. 48

Lavoro, Fiscale

Regolamento concernente le modalità per l’ammissione dei medici alle scuole di specializzazione in medicina, ai sensi dell’articolo 36, comma 1, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 09 marzo 2015

Lavoro

Concessione del prolungamento degli interventi di sostegno del reddito

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Decreto ministeriale 19 marzo 2015

Lavoro, Fiscale

Modifiche e integrazioni ai decreti 15 ottobre 2014 relativi agli interventi del Fondo per la crescita sostenibile in favore di grandi progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche e nell’ambito di specifiche tematiche rilevanti per l’«industria sostenibile»

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ordinanza

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Decreto 22 aprile 2015, n. 240

Lavoro

Ulteriori disposizioni di protezione civile finalizzate a favorire la prosecuzione delle attività connesse all’eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, previste dall’articolo 1, comma 12, e successivi dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3933 del 13 aprile 2011 e successive modificazioni

Prassi

AGENZIA DELLE ENTRATE

Comunicato

AGENZIA DELLE ENTRATE – Comunicato 30 aprile 2015

Lavoro, Fiscale

L’operazione 730 precompilato entra nel vivo con un servizio di assistenza dedicato – Dal 2 maggio 20 mln di cittadini possono scegliere se accettarlo o modificarlo – C’è tempo fino al 7 luglio per inviarlo alle Entrate

AGENZIA DELLE ENTRATE – Comunicato 30 aprile 2015

Fiscale

Voluntary disclosure, online il fac-simile del waiver – Più collaborazione con professionisti, contribuenti e operatori

INPS

Messaggio

INPS – Messaggio 30 aprile 2015, n. 2974

Lavoro

Arrotondamento dell’anzianità contributiva per la maturazione del diritto alla pensione per gli iscritti alle gestioni esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria – Chiarimenti

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Circolare

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Circolare 29 aprile 2015, n. 2185

Lavoro, Fiscale

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 aprile 2015concernente la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale nel territorio dello Stato per l’anno 2015

Comunicato

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 02 maggio 2015

Lavoro

Comunicato relativo al decreto 16 febbraio 2015 finalizzato alla copertura delle indennità di malattia per i lavoratori del trasporto pubblico locale – Anno di riferimento 2011

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 30 aprile 2015

Lavoro, Fiscale

Approvazione della delibera n. 3/2014 adottata dal Consiglio di indirizzo generale dell’Ente di previdenza pluricategoriale degli agronomi e forestali, degli attuari, dei chimici e dei geologi in data 26 febbraio 2014)

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 30 aprile 2015

Lavoro, Fiscale

Approvazione della delibera n. 20957/14 adottata dal Consiglio di amministrazione della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti in data 4 dicembre 2014

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 30 aprile 2015

Lavoro, Fiscale

Approvazione della delibera n. 182 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro in data 19 dicembre 2014.

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 30 aprile 2015

Lavoro, Fiscale

Approvazione della delibera n. 183 adottata dal Consiglio di amministrazione dell’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro in data 19 dicembre 2014

REGIONE LOMBARDIA

Comunicato

REGIONE LOMBARDIA – Comunicato 13 aprile 2015

Lavoro

Cig in deroga anche per gli studi professionali

Pensioni

Pensioni: Governo rivaluta gli assegni

Il Governo studia il meccanismo per restituire ai pensionati sopra tre volte il minime le somme non percepite nel 2012 e 2013 per il blocco rivalutazione pensioni: ipotesi e calcoli.

 – 4 maggio 2015
Pmi TVInnovazione: talent Digital Championship
 

 

Pensioni e potere d'acquisto

Restituzione a rate, nuova misura di blocco rivalutazione pensioni per assegni più alti, che limiti quindi l’importo da restituire: sono alcune delle ipotesi allo studio dell’Esecutivo dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul blocco rivalutazione pensioni previsto a fine 2011 dalla Riforma Fornero. Il punto è il seguente: lo Stato deve restituire ai pensionati con assegni superiori a tre volte il minimo le somme che sono state trattenute nel 2012 e 2013 per effetto del blocco dell’indicizzazione degli assegni.

=> Blocco pensioni: riforma Fornero incostituzionale

 

 

 

Ci sono diversi calcoli: l’Avvocatura dello Stato stima in 4,8 miliardi il valore totale delle somme da restituire. Ma in realtà, la cifra potrebbe essere il doppio, visto che due anni di blocco dell’assegno hanno effetto anche sulle rivalutazioni successive. Si arriva insomma, intorno ai 10 miliardi. Quali che siano le cifre definitive, il fatto è che il Governo è improvvisamente chiamato a decidere un’operazione che impatta su un bilancio già al limite deiparametri europei per deficit eccessivo.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiega che «è ancora presto per fare valutazioni» sulle misure da adottare per far fronte alla sentenza, ma assicura fin da subito che sicuramente non ci sarà una patrimoniale, perché l’Esecutivo «vuole ridurre le tasse e non aumentarle».

Secondo le varie indiscrezioni che filtrano, sono due le ipotesi che al momento l’esecutivo sta prendendo in considerazione: restituire le somme a rate, oppure prevedere una nuova misura di blocco delle rivalutazioni limitata però a pensioniparticolarmente alte (si parla di cinque-sei volte il minimo, quindi 2342 euro lordi). In entrambi i casi, l’obiettivo è quello di rispettare la sentenza della Corte Costituzionalesenza appensatire eccessivamente il bilancio pubblico. Bisogna anche vedere in che modo il Governo interverrà dal punto di vista operativo, cioè con quale strumento (un decreto legge o un altro tipo di provvedimento).

Nel frattempo, si fanno i calcoli. La misura riguarda circa 6 milioni di pensionati con assegni fra i 19mila e i 30mila euro annui. Secondo i calcoli dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli, chi percepisce una pensione da 20mila euro annui si vedrà resituire circa 1133 euro per quando non percepito nel 2012 e 2013. Chi invece ha una pensione da 50mila euro, avrà un rimborso totale intorno ai 2mila 400 euro. Per gli assegni sopra i 100mila euro, la restituzione sarà infine superiore ai 4mila 600 euro. Si tratta, in tutti i casi, di cifre lorde (a cui quindi bisogna poi sottrarre l’IRPEF).

=> Pensioni 2015: assegni e rivalutazioni

In realtà, i calcoli reali andranno fatti sulla base delle decisioni del governo (se ad esempio venisse deciso un nuovo blocco limitato ad assegni più alti, questi ultimi non avrebbero diritto alla restituzione). E bisognerà poi calcolare anche gli effetti che la restituzione avrà sul ricalcolo degli assegni per gli anni successivi al 2013. Ricordiamo che la Legge di Stabilità 2014 ha fatto ripartire la rivalutazione delle pensioni, con un meccanismo a scaglioni: 100% per le pensioni fino a tre volte il minimo (che comunque avevano continuato a essere indicizzate anche nel 2012 e 2013), 95% fra tre e quattro volte il minimo, 75% fra quattro e cinque volte il minimo, 50% fra cinque e sei volte il minimo, 40% sopra sei volte il minimo.

 

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Amianto

Amianto: Oms, in Ue 15.000 morti l’anno per malattie collegate

“Non possiamo permetterci di perdere quasi 15.000 vite ogni anno in Europa, in particolare lavoratori, per malattie causate dall’esposizione all’amianto. Ognuna di queste morti è evitabile”. Lo ha affermato Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, nel corso di un meeting ad Haifa (Israele) su salute e ambiente.

“Esortiamo tutti i Paesi – ha aggiunto – a lasciare la riunione di Haifa con l’obiettivo di adempiere all”impegno fissato nel 2010 e di sviluppare politiche ad hoc entro la fine di quest’anno, per eliminare le malattie legate all’amianto dal volto dell”Europa. C’è poco tempo per farlo”. Il rapporto ”Progressi verso l’eliminazione delle malattie legate all’amianto”, presentato nel corso della riunione, indica che questa sostanza, in realtà un gruppo di minerali fibrosi naturali, è responsabile di circa la metà di tutte le morti per cancro sviluppato sul posto di lavoro. Secondo le nuove stime, i decessi per mesotelioma in 15 Paesi europei costano più di 1,5 miliardi di euro annui.

 “L’amianto è un killer silenzioso ormai riconosciuto: i disturbi di salute derivanti dall’esposizione a esso di solito compaiono dopo diversi decenni. Ciò significa che molte più persone si ammaleranno e moriranno nei prossimi anni in tutta Europa “, ha evidenziato Guénaël Rodier, direttore della divisione di Malattie trasmissibili, sicurezza sanitaria e ambiente dell’Oms. “Questa nuova relazione valuta in che misura i Paesi europei hanno agito per eliminare le malattie correlate all’amianto e fornisce raccomandazioni per il futuro”.

NASPI

Confermato il diritto alla NASPI nel caso di licenziamento disciplinare

In risposta ad un interpello, la Direzione Generale del Ministero del lavoro chiarisce che:

– nel caso di licenziamento disciplinare la NASPI viene riconosciuta al lavoratore perché tale licenziamento rientra nella fattispecie della cosiddetta “disoccupazione involontaria” per numerosi motivi tra cui i principali sono l’aspetto dell’assoluta discrezionalità del datore di lavoro nel comminare tale licenziamento, l’aspetto dell’impugnabilità nelle opportune sedi giudiziarie. La Naspi verrà riconosciuta anche nel caso che il lavoratore accetti l’offerta economica del datore di lavoro.

Concludendo si riconosce il principio del diritto alla Naspi in conseguenza di un atto unilaterale di licenziamento del datore di lavoro.

Ocse

Ocse, Italia al 4° posto per disoccupazione lunga durata

Resta alta in Italia la quota dei disoccupati di lunga durata. Secondo la fotografia scattata dall’Ocse nel rapporto Oecd 360 sul Belpaese, la percentuale è salita al 60% nel quarto trimestre del 2013, dal 45% del quarto trimestre del 2007. Un livello “alto” rileva l”Ocse, con il quale l’Italia si è collocata al quarto posto della classifica Ocse dopo Slovacchia, Grecia e Irlanda.

La media della zona euro nell’ultimo trimestre del 2013 era intorno al 50%. In termini di occupazione, il 58% delle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni in Italia ha un lavoro retribuito, al di sotto della media Ocse di occupazione del 65%. Il 68% degli uomini ha un lavoro retribuito, contro il 48% delle donne, a indicare come le donne incontrino ancora difficoltà nel conciliare lavoro e vita familiare. In generale, inoltre, gli italiani lavorano 1.752 ore l’anno, meno della media Ocse di 1.765 ore.

Previdenza complementare

Previdenza complementare: Fon.Te, apertura a lavoratori somministrati

“Si apre una nuova fase per la previdenza complementare dei lavoratori in somministrazione. Fon.Te, il fondo pensione complementare dei lavoratori del terziario, commercio, turismo e servizi, ha modificato il proprio statuto aprendo anche ai lavoratori somministrati la possibilità di iscriversi al fondo stesso”. E’ quanto si legge in una nota.

“Si avvia a conclusione con questo atto -si precisa- su cui si sono impegnate fortemente le organizzazioni sindacali dei lavoratori in somministrazione Nidil Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp Uil, teso a garantire ai lavoratori somministrati la previdenza complementare, dopo la decisione della Covip di sciogliere Fontemp – fondo per i lavoratori in somministrazione che ha iniziato ad operare nel 2011 – per non aver raggiunto un numero minimo di adesioni”.

Dopo una fase transitoria, che porterà i lavoratori già iscritti a Fontemp a decidere se mantenere o meno la propria adesione alla previdenza integrativa anche nel nuovo fondo, a partire dal primo luglio sarà possibile iscriversi a Fon.Te. L’iscrizione a Fon.Te “sarà consentita a tutti i lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato e indeterminato, ai quali la bilateralità del settore della somministrazione garantirà per tutta la vigenza del contratto nazionale della somministrazione il finanziamento delle posizioni individuali secondo quando previsto dall’accordo sottoscritto da Nidil, Felsa, Uiltemp e Assolavoro”. In particolare, “ai lavoratori in somministrazione assunti a tempo determinato e indeterminato viene riconosciuto: un contributo base pari all’1% della retribuzione per il calcolo del Tfr nel periodo di riferimento (a cui si aggiunge l’1% del datore di lavoro anche questo finanziato dalla bilateralità); un contributo integrativo pari a quanto già versato in termini di contribuzione base, per tutto il periodo lavorato”.

Solo per i lavoratori a tempo determinato un contributo forfettario aggiuntivo pari a: 320 euro per missioni di lavoro nell’anno fino a 104 giorni; 160 euro per missioni di lavoro nell’anno comprese tra 105 e 164 giorni; 100 euro per missioni di lavoro nell’anno comprese tra 165 e 334 giorni. Anche i lavoratori assunti a tempo indeterminato ma momentaneamente in disponibilità hanno diritto al finanziamento del contributo base dell’1% calcolato sul Tfr dell”ultima missione (più 1% datore di lavoro). Anche la quota associativa prevista da Fon.Te sarà a carico della bilateralità. In pratica il lavoratore potrà finanziare la propria previdenza complementare soltanto con il Tfr maturando.

I sindacati ritengono che aver mantenuto nella disponibilità dei lavoratori in somministrazione la possibilità di costruire il proprio futuro previdenziale sia una grande opportunità: da una parte perché alla previdenza pubblica si affianca quella complementare; dall’altra perché rimane nella scelta dei lavoratori la possibilità di cogliere i vantaggi che offre la bilateralità della somministrazione, frutto della contrattazione collettiva di settore, e di valorizzare al meglio il proprio risparmio previdenziale.

Appalti

Cgil: consegnate le firme per la legge sugli appalti

La Cgil ha consegnato alla Camera dei deputati le firme raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare per la riscrittura delle norme in materia di appalti pubblici e privati. Nella tarda mattinata il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, accompagnata dal segretario confederale Franco Martini, ha incontrato il Presidente della Camera Laura Boldrini per illustrare i contenuti della proposta. La consegna è avvenuta  al termine della raccolta firme promossa dalla Cgil con lo slogan “Gli appalti sono il nostro lavoro, i diritti non sono in appalto”, una campagna itinerante lanciata sei mesi fa e che ha percorso in lungo e il largo tutta la penisola.

Un impegno straordinario messo in campo dalla Cgil, che in questi mesi ha organizzato centinaia di iniziative, banchetti e dibattiti. Gli appalti e i sub appalti pubblici e privati dei diversi settori, da quello delle forniture e dei servizi a quello delle costruzioni, ricoprono un segmento produttivo importante: quelli pubblici da soli rappresentano più del 15% del Pil nazionale. I lavoratori impiegati sono oltre 3,5 milioni, spesso sono costretti a fare i conti con la mancanza di tutele adeguate e di diritti e con condizioni di illegalità. La proposta della Cgil fa leva su tre punti principali: affermare una tutela reale dei trattamenti di questi lavoratori, messi in discussione da più provvedimenti legislativi negli ultimi due anni; contrastare le pratiche di concorrenza sleale tra le imprese, incentrata sulla riduzione dei costi e non su capacità imprenditoriali e qualità del lavoro; consolidare ed estendere la clausola sociale per il mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio di appalto.

San Ciriaco di Gerusalemme

San Ciriaco di Gerusalemme


San Ciriaco di Gerusalemme

Nome: San Ciriaco di Gerusalemme
Titolo: Vescovo e martire
Ricorrenza: 04 maggio

Il nome di San Ciriaco è noto anche a chi ignora tutto sul conto di questo personaggio, grazie alla bellissima chiesa romanica che domina la città adriatica di Ancona dall’alto del colle roccioso del Guasco.

Si può anzi dire che la chiesa di San Ciriaco, larga di fianchi e acuta di facciata, con il portale denso d’ombra nello sfascio della luce marina, non soltanto è il monumento più insigne di Ancona, ma anche l’inconfondibile punto di riferimento della città a forma di ancora.

Di quell’ancora, San Ciriaco costituisce il simbolico anello, che unisce mare, terra e cielo. La chiesa alta sul colle, è sempre stata, infatti, il visibile fulcro della vita spirituale e anche civile della città. L’immagine di San Ciriaco, poi è stata impressa sulle monete anconetane e ripetuta nelle opere degli artisti, così come il nome di San Ciriaco è stato incluso nei pubblici decreti cittadini e ripetuto nelle preghiere dei fedeli.

Ciriaco fu Vescovo di Ancona sulla metà del IV secolo: il suo episcopato coincise con il più fortunato affermarsi dei Cristianesimo in quella regione, dopo la stretta della persecuzione e nel clima della pace costantiniana.

Le notizie sul conto dei Vescovo di Ancona sono quasi tutte leggendarie, ma secondo la tradizione la gloria di San Ciriaco sarebbe cominciata ancor prima della sua esaltazione alla cattedra anconetana. Egli infatti avrebbe fornito a Sant’Elena le indicazioni necessarie per rintracciare, sul Calvario, nel fon-do di una cisterna, i resti delle tre croci innalzate il Venerdì della Passione. Anzi, secondo un antico storico, il nome stesso di Ciriaco che invece è di origine greca e significa « signorile » deriverebbe dalle parole latine quaerenda crux, cioè « ricerca della Croce ».

Con il ritrovamento della Croce, il giovane palestinese si sarebbe convertito al Cristianesimo, e spinto dal fuoco della vocazione apostolica si sarebbe messo a predicare tra i connazionali. Il suo zelo e i molti successi lo costrinsero ad abbandonare la Palestina. Così il convertito di Gerusalemme sarebbe approdato, dal mare, nella città guardata dal Cònero.

Ad Ancona, Ciriaco fu Vescovo carico di meriti, e nel suo lungo episcopato la fede cristiana mutò profondamente il volto della città adriatica e la vita di quella popolazione pacifica, attiva e devota.

Sempre secondo la tradizione, egli sarebbe ritornato, da vecchio, a Gerusalemme, pellegrino nei luoghi della sua gioventù e della vita dei Signore. Qui, la spada dei giustizieri di Giuliano l’Apostata avrebbe interrotto il suo viaggio, facendolo rinascere alla Grazia dove era nato al mondo.

Le sue reliquie tornarono però ad Ancona, e furono poste al sicuro, sul Guasco, nell’aereo anello dell’ancora formata dalla città adagiata tra mare e monte. E qui ancora riposano, in un’urna d’argento, sotto le volte della bellissima cattedrale che dal Patrono della città ha preso il nome, rendendolo illustre anche nell’arte e nella storia.